Critica Sociale - XXV - n. 17 - 1-15 settembre 1915

272 CRITICA SOCIALE una lotta decisiva; non son-0 delle de-scrizioni di cose, ma delle ,espr-essioni di volontà. L'utopi,à è, al con– trario, un pro.dotto mentale dei teorici.' li mito per ecceHenza con cui insorge la classe operaia è lo scio– pero genera-le catastro.fico. La borghesia hà per Sorel una funzione negativa, n'ecessaria; è la inaterià del-· l'azione prol:etaria: deve contrastarvi per essel'e· vinta. E, se la borghesia non s·i presta a ques,to ingrato còm– pito? Sorel fa, .come ·suol dixsi, ·i: conti senza i'oste, e manipola troppo a suo piacimento la povera bor- ghesi,a .... Il mito finisce nel1'ùtopia. . · Senonchè, aggiunge il De Ruggero, il ·sindacali– smo di Sorel, più che una teoria, è uno stato d'ani– ma. « È ia protesta d'un uomo di grande elevatezza mor.a.Le(?) coritro le odierne médiocrità democratiche. Gontr-o questa medi,oorità, Sore·l inso-rge ool suo .con– cetto della 0 viol,enzà proletaria, che· dovrebbe sp,az– zare l'aria pantanosa e ere.are l'ambiente nuovo: Per– ciò, gli ripugna la contaminazione del1a clas,se che sorg-e ,con la vecchia borghesia, e vuol-e la lotta .ad oltranza. L'idea della, lotta solleva il pr,Òletariato dal– l'abbassamento in cui è cadut~ per il contatto col borghese, e gli dà la cosci-énza di s-e-stesso. Contro' l'etica dei fil.istèi, il prol-etari,ato è chiamato a r-ealiz– zare l'eti,ca del sublime. Questo è il grande so·gno di Sorel»~ Un sogno, che non fa più nemmeno chi ebbe la v,entura- di sognarlo per H primo. *"* Del metodo usato dal né· Rugge-ro nell'esporre. il pensiero di aJ:cµni (ìlosofi dicemmo qual-cosa più su (1). Ora, dobbiamo spendere una parola sul co,~– tenuto essenziaLe della sua filosofia, su quell'ideali– smo .assoluto o attualistico, che egli pro,pugn,à con tanto cal,ore. Simil,e idealismo pretende negare ogni astrattismo, , ogni trascendenza, e soddisfare al'l'esig.enza millena– ria posta da AristoteJe dell'u.nità di potenza ed atto, mediante il concetto dell'attualità pura de) pensiero. li pensiero concreto è La sola realtà. NuÙa, p.er il pro.f. Gentile· e pel De Ruggero, c'è d'esi,stente fuori dall'attimo vissuto della coscienza, dal pensie-ro at– tuale, rinnovantesi nella sua genesi eterna, senza prin– cipio nè fine. Ma.... c'è un guaio·, un grosso guaio in codesta fan– tasmagorica dialetti-ca circolare_ del pensi,er-o, che tor– na su se stesse;>,annientando se stesso come essere e cr,eando la « natura». Ed il gu-a'io è - come· nota a•cutamente l'AliotLa (2) - che i nostri originalissimi hegeliani-attualistici non sanno spiegarci perchè e co– me mai, ;alJ.ora, noi distinguiamo i nostri pens-i-eri passati, i no-stri errori, dalle cose esteriie; perc)1è e come. mai al med,esimo nost_ro passato si contrap– pone la coscienza degli altri individui. Spiegare tutte queste distinzioni con un identico processo, val quanto non spi,egarne .alcun.a. Ciò che noi vogliamo sapere è perchè noi, consideria_mo gli oggetti non. solo fuori del momento attuale de!La nostra cosci-enza, ma anche esteriori e indipendenti dal nostro pensiero passato. È questa_ l'apparenza, s\a pure « ill11soria » - come la chi-amano gli attualisti - di cui devono darci ra– gione, ed, evidentemente, non posson-0 farlo con la (I) Gli storici della filosofia dovrebbero sempre tenere presenti queste parole del Guyau: ou ne sa1l.rait asseZ se persuade,· cambie~ uou.s avous de pei11e à faLt·e entt·er en nous toute la pe"sée · d~aut-Yut et à t·egarde,· ies choses clu potnt de vue où, ies atttt·es ies regardent. (2) Nella Rivista pedagogica del gennaio 1915. Biblioteca Gino Bianco loro ·filoso-fia. Il movimento d-el pensiero non esige affatto la for.mazi-one de!La nàtura. Il_ pensiero po– trebbe svolgersi- eternamente e· rinnovare se medesi~ mo, senza, bisogno di contrapporsi il limite esteriore delJ.e cose, senza crearsi « l'illus.ione » di una plu;ra– lità di ·ooscienz,e individi,i.ali, rimanendo sol-o nella sua. intimità vissuta e distinguendosi S!)IO in· presente e passato:' .. Il vizio radi.cale,· dell'attualisnio (come, anche de,llìa filoso-lì.adi Benedetto Cr9<:e) è che esso non sa, spie– garci Tdppàrenza del mondo esteriore. Dogmatica– mente, esso identifica J.a natura col pe·nsiero passato. Così, con· rin abile sotterfugio· logICo, tutti gli assil– la!iti problemi de-Ilo spi-rito precipi ,ta.no µel crogiuolo dell'attu.alità cogitativa e v-0latilizzano- come· per in– canto. Nella filosofia di Gentile tutte le cose div-enta,n nere, più nere (se così· è lecito esprimel'ci) di quelle famose vacche durante la notte, di cui parla 1/1 Schellin·g a proposito· del,la filoso-fia di Hegel. L'a-t~ tuaLi.tà d:el pens,ierò è -come un be,rretto da no-tte, chè copre tutti i buchi e nasconde tutte le magagne. Contro I.aie insostenibile forma di panlogismo estre– mo, insorge l'Alio.tta, con malcèlato- « dispitto » della scuola niapolitana. Egli- è contrario al po-si,tivismo tra– dizionale; ma, in pari tempo, a,fform.a recisamente che non si può disconoscere· !·'esistenza de-Ile cose ·indi– pendéntemente da.Jl'atto del pe,n,si,ero, s-enza rendere inèspli,cabili quei limiti, che la nostra attività spil'i– tuale incontra nelle sue funzion·i còncr-e,te. L'Aliotta aspira ad una sintesi de!J:e.verità parzia.Ji co.ntenute -nel naturalismo e nell'idealismo assoluto; ·ad una unità· o,rga:nica de-llietre funzioni fondamentali della coscìeriza: intellètto, fanta,sia e volontà. Codesto programma egli traccia nettamen_te e in parte svolg-e nella sua Reazione idealistica contro la scienza, opera v-6.Juminosa ·che esaminer-emo la prossima volta. ETTORE MARCHJOLI. In memoria . di GIOVANNI JAURÈS . . il martire della pace nato aCastres il 3 ellem~re 1m - assassinalo aParigi il 31 luglio 1911 Studi socialisti. Volume di .pagine 3(i0. :j.:,.3. Storia socialista. Grosso volume in-8°. L. 6. CHARLES RAPPOPORT: Jean Jaurèa1 L'Homme - Le Penseur - Le So_cialiste. AvM ijne préface d'Ana– tole France. Edizione francese. L. 5,50. Opuscolo. Contro. il Nazionalismo. e contro il Milita– rismo. - Una copia L. 0,15 ~ 10 copie L. 1,25 - 50 copie L. 4 -.100 copie L. 7. Cartolina in fotografia, con un brano del discorso Contro il Nazionalismo e contro it Militarismo. - Una c~pia L. 0,15 - 10 copie L. 0,80 - 25 copie L. 1,80 - 50 copie L. 3,50 - .100 copie L. 6. Quadro su elegante cartoncino in formato 50 x 70. - Una ·copia L. 0,75 - 5 copie L. 3-- 10 copie L. 5 - 25 copie L. 10: Ordinazioni con importo anticipato alt'Amministra– .zi_onedi 01-ftica Sociale, via S. Damfano, _16, Milano. RIGAMONTI OiUBEPPE, gerl!nte reaponsabile. Milano, 1/9 1916 - Cooperativa Tlpograffa Ope,ai - Via Bpartao.o, 6,

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