Critica Sociale - Anno XXV - n. 3 - 1-15 febbraio 1915

ClHTlCA SOClALE 43 porti delle genti; e, ancora più, ci si poteva qualificare per cittadini galantuomini che, rendendos•i es-atto con.lo di tuititi gli oriror.i, di tutte le bestialità, di tuitti gh. irrepairabili. straz.i c11evanno connessi à tulle le guer– re, non volev,a,no che la propria terra e il propirio po- . po!lo fossero messi a,IJosbaraglio senza s.apere nè come nè perchè. In:vece, p,e,r tutto questo, .fummo detti assolutisti. E sia pure: ~,a assoluti,sti (c,i sarà modo di essere intesi, finalmente?) assolulisli perchè noi siamo d,e– cisi, decis·i6Simi a non. cess,are la nostra, opposizfone onde l'Itiailia non s'abbi,a a lasciar -lusingm·e anoora dalle fisime per le quali fu tmtta altre ·v,oHe ad im– prese folli; simili ,a q·uelle a cui - per fis-ime equi– mle,nli, e delle quali la critica socialista ha chi·a.rite dG tempo le cause - sono stati tratti, con l'aHuaile conflagrazione europea, tutti gli .al-ti-ipopoli bellige– ranti. In.somma, siamo dei decisi oppositori della guerl'a, perchè (e rnon• semfu>riuna impro,,,l\'·i,s.a oonees-sione!)- 11011 è aflatto dimostra/.o - e in ciò conveniamo p,er– fettamente con- i compagni relativisti - che l'inter– vento dell'Italia possa giovar·e al suo maggiore svi– luppo economico e politico (e noi usiamo questo con– c,e,tto dei rel.ati·visti perchè, provenendo esso da so– cialisti, ci dà g,a,re.nzi.adi non contenere il « sacro egoismo » di Salandra, che è tutt'altra cosa). E alLora,. - m~ si potrà 'domandare - a che si ri– duce la dilTe-nza? Non siete, anche voiaitri ;a-ssolu– tisti, dei relativisti se, a non farvi muovere in guerra·, è non la negazione mssoluta di uina guerra utile, ma soltartw la osservw:i-one e la valutazione di fatti con– tingenti che domani potrebbero mutarsi e, quin~i, im– poNi' k>gicamente un mutamento d'aziorue? Ma un simile ragioruamento non hà della logica che l'appa– renza; e l'erroo-e dei relat.ivist'Ì si è appunto quello di essersi chiusi in questo si-llogismo che cammina bene soltanto quando ... d-imenlifoa una p-remessa: che cioè i socialis>ti - i relativisti ... e gli intervenz.i·ornisti com– p,resi - son tutti d'aooordo (Marchioli non escluso (?), che, pure è un terribilé divulgatore di eresie diabo– liche!) nel giudkare la guerra come prodotto dell'o,r– diTIJamento borghes-e. - Tenuta presente questa pre– messa., ne de'Vevenire la conseguenza che, quante volte la bo;rg~ia v-O'lTà. lanciare iJ paese in unoa guerra senza saperne indicare o presumere delle utilità che appaiano s.erie e fondale anche per noi socialisti, ail– lora nm -.che avremoi.tenuto ·,f,ede ·alla nostra ..do-t– trillle.e ohe avremo oon.tinuato a credere che la nostra dottrina sia nel giusto e le altre no - allora,· ripeto, noi non staremo ad attendere - come fanno i rela– tivisti - che la borghesia ci dimostri fumlmente c:he qooJla certa g.uerra è utile, ma invece - fort:i della nostra premessa - coglieremo m·oti'Voper rafforzarci semp,re più nella convinzione, che anche·quf,/la guerra non è utile. Pratioamente ne fraTremo viepp'Ìù for7;3 per volere che si ri.sparmii al nostro paese ~ e ,al proletariato - un danno certo per un util-e ·inoerto, e, che no.i siamo autorizzati a ri,tenére i-rreaJizziabiJe; teoricamente avremo .avuta una r,iprov,a - per cosi d-ire sperimentale - che La guerrra. prodotto borghese, non provvede uti:i~ment.eagli interessi · nazionali, e·, imiplieitamen te, prolew,ri. Ora; i c:ompaigmi refativisti - che, seri,za accorger– sene, si- sono un po' impigJ.iati nelle panie di un n,uo,vo ignornbimus -,- devono almeno convinoeTsi ohe quel nostiro assolUll.ismo antiguer-re-sco che a loro sembra effetto di- ottusità nostra o di nostro semplicismo - ·oteca.Gino Bianco inteso con quel po' di granò di sale - deriva non da mebafisioa, ma so,vratutto da esp,er.imiento. Una oo-Jlmw di es-~rimenti che crea la ,l,eoria. · A,nichela teoria, - d'accordo ~ può chiarirsi . erro.tn wl• bempo•.E chi si è mai preteso i:nf.allibile? E crui po-– Lrà ll'.llai. cfrre (va bene così, on. G-raziad>ei?)in &enso assolutamente ... assoluto: questa è verità ,e quest,q è errorre? · Coò però non toglie che l'uomo si r.assicun in tanti e tanti ve,-i. Una. delle v,erità, appunto·, ohe 1;acri;tica stori,ca è andata via via assodando, si è che le gu.erre non gio,vano a n,e-ssuno. Il soci,aLismo - non è v,ero'/ - ci ha creduto- a questa verità; e se ne è cr<eato uu postulato. Dovremo noi ri.pùdiare o non applica,re i·l p,o.stuJato, solo perchè la bo,rghesi,a non ci ha ancora ammesso ·èhe il postufato è esatto? O, ancora, basterà il d,ubbio che i.Ipo811.ulato possa eve.ntua:lmente essere sbagJ.i.ato, , ba.s.terà la ip·otesi che una oerta gue-rra pos-sa esser-e I anch~ ut.i,1-e, -per.chè, noi ,s,ocialis~i-.dòbbiamo iJ)d~bol-i:ro la nos,tra- opposi2iorie che, p,cr tanti altri versi,. ci 5j dimostra utile e, quindi, dove;rosia,? CARLO ZILOCCHL P.S. - L'arhco.Jo, era già S·Cri-ttoquand o è ve-nuto io, b'l.Lonp,unto l'ordi,n,e, del giorno conco,rda.to a Fi– r,anze fra la Direzione del. Pa:rti-to e la rappreseintanza d-e,l G,rup-p•opaTl:amenta-re ·s,oci.aJ.i-sta. -- Quell'ordi1ie del giorno corrisponde quasi perfett.amente ai con– cetti• d-a no,i svolti; e, ad ogni- modo, Illlette l,e cose in chiaro l}er ciò che riguarda l'abusato equi'Vooo herveista. · c. z. POSrl'ILLA CUMULATIVA Conviene che tutte le campane, e le più diverse, suo– nino a distesa, una volta tanto. Perciò abbiamo l!,Ccolto in questa rubrica " Potemiche in libertà ;, tre voci al- quanto \iiscordanti dalla nostra e fra loro. . Marchioli, da talune righe di una nostra postilla al suo articolo del Numero scorso, trae argomento e ali– mento a un molto lungo sermone. Ma alla nostra pre– cisa domarida: "dimostrateci che l'intervento, e non il suo contrario, è condizione imprescindibile di vita e di sviluppo all'Italia ,,, risponde con un. atto di fede, che è un atto al tempo stesso di abjura e cli desolazione. La guerra, quesl,a orrenda guerra, ha tutto demolito e capovolto nei .fatti e nelle dottrine: essa non. ha punto , radici. capitalistiche, p.,.a è un pr.odotto composito e in 1 parte " extra.razionale ,,; il materialismo economico e l'In.ternazional!e proletaria ·hanno dato le · dimissioni; talvolta de' socialisti si illusero su la rapidità e l'èf:fì.caoia del loro moyimento, dunque il socialism-0, quale fu in– teso sin qui, è tutto un'illusione; non rimane che come aspirazione verso giustizie sociali ·approssimative .... Di vero, di vivo, oggi, un fatto solo; la guerra. L'Italia ha da gettarvisi dentro risolutamente, formando la Qua– druplice, sotto pena di vedersi poi abbandonata e presa a pedate da tutti come un cane randagio, ecc., ecc., ecc E' un discorso, ognun lo vede, clte si può senza sforzo rovesciare con;ieuna calza; affermando come la sostanza economica sia pur sempre l'anima segreta della rruerra europea,· a dispe tto· degli altri e più svariati coefficienti che, qui co.me in. ogni campo, s'intrecciano ad essa; chiar~mdo come le illusioni, già sofferte dai .sor.ialisti che sopravalutarono le forze e le conquiste del socia– lismo, confermino per l'appunto l'opportunità ·di ·non ricadere in esse come da noi •si ammoniva; prospet– ta.nido i.a:JJfine l pi·obabili al.eiusiorui cui l'intervento ar– mato esporr6bbe l'Italia, sia nella stessa vicenda guar– resca (è singolare come a ciò non si pensi, neanche com6 ip.otesi possibile, dagli interventisti!), sia nel cal– colo fatto· sulla solidarietà del!' " Intesa ,, cou se st,essa e con noi, dopo lo scampato .pericolo. ·

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