Critica Sociale - Anno XXV - n. 1 - 1-15 gennaio 1915

I, Critica Sociale fi/VIST .Il QUINtJICIN.llLE DEL SOCI.JlllSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE· Via S. Damiano,16 - Milano Anno XXV - N. 1 Numero separato Cent. 40 Milano, 1°-15 gennaio 1915 Per l'anno 1915. Abbonamenti cumulativi; premi e regali agli abbonati; veggasi nell'ultima pagina. Saranno cortesi gli abbonati che rinnoveranno entro questa prima quindicina, Essi inoltre eviteranno a sè irregolarità e ritardi di spedi– zione. E saranno benemeriti gli a'rr,ici che, coll'abbo– name1,1.'to, ci invieranno indirizzi di altri abbo– nati probabili, ai quali spedire, a nostro rischio, numeri di saggio. SOMMAR.IO Politica ed Attualità. Ferso u quarto di secolo (FILIPPO TURA.TI ). L'l11ferve11to idear.tsUco /CLAUDIO TREVESj. Il mtiim:do deUa guetTa .... di iet·i: Punto e daccapo per la finanza dl domani, e per Il flnanzlamento d'una politica civile IPl'Ofe!'l– sore GIOVANNI "MERLONI). Studi economici e sociologici. Da è11.e parte è H cie,•icaUsmo nella COll{Lagrazione (mropea? (Avvo– cato RAI-'FAELE OTTOLENGHI). Vet·so Ul/a mlgU01·e E,o-~pa (Prof. ANGELO CRESPI). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Fra Ltb,•i, e RLvlste: Bestialità e umanità (f. v.) - Potenza militare e potenza econointca {f. v.) - F. Nletzsche: "Schopenha.uer edu– ontore" (Oott. ALBERTO VEDRANI). La CRITICA SOCIALE nel, 1915: Abbonamenti cumulativi, premi a.gli abbonati, ecc. VERSO ILQUDHTO DISECOLO Coll'a1lllo che s'inizia, la Cri~ica Sociale loccher/1 il '7Ual'ln rii SP.colodelln sua esistenza. /.ungo spazio 11e1· ,rn uomo, più lu11goper una e[lemeride. Quante sono, in Italia., che lo hanno superalo? E, se que– sta nostra figliuola mostrasse qualche 1'uga. tradisse <Jttalchesegno di stancliezw, non sarebbe• da farne le meraviglie ..... T,1ttavia non le piglùi vaghezza di. ritinaersi o ricamu.[[arsi a nuovo, mutando - come è l'uso di tanti - fattezze o veste. Resta qual' è, quale è sia/a. Ouesla costanza esteriore ci oiace anche come sim– bolo di w1a nostra più inleri~1·e fedeltà a noi stessi - fedeltà morale e politica, della quale 11011 /'ac– ciamo jatlanza, ma nella quale poniamo un po· della 11osll'Cl {iere:za. · Certo, sul pe11siero e sull'animo, ccnliquallr'anni cli lavoro, di esperien:a, di vita no11passano e 11011 s'indugiano i,,vano. Molte cose mutano intorno. molle di dentro .. 4nche se uguale è il suono delle parole, diversa ne è, ne dev'essere, l'anima segreta - 1111 11uovo mosto fermenta nell'otre antica. Al po- slullo, questo mutare, che non SOIJJe da suggestioni .sll'Clniere,cla plulo11ichc velleità vanitose o smar– oiasse, sì dal lento deflorsi dei precipitali 11alumli ,Lei/e cose nel tessuto stesso del pensiero, è la coe– renza più vel'Cl - e la sola flOSsibile ai pensanti ed r1.ivivi. Anche è lo11ta110quel lempn, che questa nostra Hiuista - nell'assc11za di or111i quotidiano, nella po– verlh d'ogni rtllra esflressione ciel Pr,rlilo ~ -poteva essere, e fu, fiaccola di pionieri, faro di ·o,·ienla– zione doll,·inale e polilicrt, nel citi solco di luce ir– rompevano i giovani. come falene, si conlava110, si allenavano, prepara.11do le baliaglie future ... Della prima schiera, qualcuno è dis,,erso o cadu.lo , ma quanti resistono nei q,wdri e ci seguono - o ci precedono - ancora! Nè quel tempo è eia rimpù111r1ere, dacchié quella luce ap11w·iva più vicida 11erchè attorno più denso era il bufo. Tl ·cleserio dava allrt voce una risonanza più acuta. Non perciò sarà nrtnr1 questa voce nel tumulto operoso dell'or1gi, quando ogni giomo che sorge pone al Pal'lilo socic\lisla ,moui e più assile /cmli problemi, ne sollecita gli .sforzi e quasi li s[ida con nuove e inaliese dubbiez:e e difficoltà, che im– pongono - o imporrebbero - u11r1 revisione pe– renne, a dispello del « revisionismo » ll'Cldiziona/e come del tradizionale « rivolucionismo ,, - difficoltà, du.bbiezze, problemi (si pensi soltanto a quelli sit– scilati dalla giterra!) che eccec/0,w cli {Jl'Cln lunga i confini della cronaca e la podr1/a degli rwvedime11fi orclinarii - e sembrano /alvo/la 111·oporreal Socia– lismo il più radicale e t,·ar1ico elci dilemmi. quelln di Amleto ... Noi pensiamo - 11e11.,iamo fcrnw111c11le - che sia vero oggi del Socialismo quello che si disse in r,/l1·i /empi dc!lo fede , ,·i,:iana: rhc tllut mcz:c' sa– pien:a può allontcui.arci da esso. mo una sapienza più completa, ww riflessione piit pacnia e profonda. ci riconduce e ci riaccostr, r,c/ cssn (nnlo più alacre.– mente e saldamente, quan/.o maggiore e più irrepa– rabile è il crollo e la condanna di lllllo ciò che fu nobiltà e l'Clgion d'essere della civiltà capitalista e. insieme, di ce!'/i a.tler1giamenli riel Partilo socialista che consenlivmw nd essri 1111n lro11n0 fiduciosr1 so– lidrrrielà. Di questo la massa proletaria italiana I,,, vivo il senso e l'intuito (il 11c11/ralismo.anche nelle sue espressioni g,-ossolanc ed eccessive. ne è come l'in– dice), ma è necessario ed è urgente che l'intuizione diventi consapeuole::a l'Cl(Jinnalae precisa: consa– pevolezza che prepw·i. disciplini. aclcg11 i r, se slessri l'azione ..... * ** Ecco perchè la l'rit.ica Sociale non cessa, anzt proseglle e ripiglia. E il recchio tamburino chiama

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