Critica Sociale - XXIV - n. 18 - 16-30 settembre 1914

274 CRITICASOCIALE t.amente proclamato la guerra come il mezzo di ri - costituzione dei valori dello Stato, della borghesia, dell'autoritù, aggrediti e logo•rali dalla democrazi:1 nazi-anale e da quella so,vversiiva. Ora nella fiumana che ingrossa, che sta per t.ra– volgeee il Governo - c·ome nel settembre 1911 -– tra gli imbecilli, i fanatici, i furbi, i dottrinari che la. compongono, ben si potrebbe trovare alcuno che sia ancora capa,ce cli intencl,ere il sofisma con cui la folla è trascinata. Il sofisma cons.iste nel proporre un [ine s,entimentale, al quale pochi contrastano, cioè la condanna dell'aggressione tedesca all'Europa pa– cifica, e nel dare, senz'altro, come· provata la sa– viezza ciel mezzo indicalo per raggiungerlo•: la guerra. Qui la confutazione va dis~esa sopra due linee di - st.inte, ma non avv•ers,e: k1 nazionale e La socialista. Dal punto cli visi.a nazionale c'è un problema cli cli– l'ilto e c'è un problema cli fol'za. Il problema di cli– ritt.o è questo: l'Italia dopo essersi d~chiarat.a neu– trale, rispetto ai suoi alleati e risp,etlo ai loro ne– mici, può passare ul campo• dei nemici? Non sarebbe tr.aclimenlo da fare scandalo? da legare la venclettat di ciascun tedesco, finchè uno ne viva al mondo, contr,o di no•i, per tutti i ~empi, in LuU,ele vicende? l)i,cono: il t.ral.Latodi alleanza è morto· coll'aLtentatn dcll'.i\ust.ria s•opra La Serbia, poichè r•ompeva il patto t.ripl.icisba della reciproca g.aranzia ctello status quo balcanico. Chi può affermare ciò? Chi ha visto il l,cs-loelci tratta-Lo.?E, .in ca,so, perchè non è stata fai.La J.a denunzia? E poi, chi giudica? Dove è la Corte che sentenzi? Le parli, anzi le Alt,e parli, restano so– vrane nei loro sentimenti e nei !•oro giudizi, che han- 1\.0per .sola sanzi-one ·J.a fOl'za ... E così ent.ri.amo nel secondo aspetto ciel problema nazionale·. S,e l'Halia passa .al nemico affrontando l'onda furente dei r:ancori e delle rappresaglie deve vince/'e. Deve vincere essa; non basterebhe che vin– cesse in definitiva I.a coa.lizione. Deve vincere perchè essa non è aggredita, .ma aggrndisce volontaria– mcnt.e. Una sua sconfìtt.a militare sarebbe umori– stica anche s.e, come crediamo, trionfo I.a coalizione antitedesca. D,eve vine.ere nella gu,erra odi,erna e deve vjnoore nelle indeprecabili rivincite che contro di essa - magari, esclusivamente, conl110cli essa - t,cnterann:o gli e•x-.alleati, fino• a che saranno l'lella sto-ria! A!lo,ra, si chiedie, dond,e, I.anta fiducia nell'a l'or7,n militare, presen.t.e e futura cli Italia, in cotesti che hanno negato i.eri, ostinatamente, e negheranno forse d,omnni, opportunamente, i crediti milita,ri? Donde I.anta vanit,osa si,curezza di vitto-ria in quegli .altiri cleMaturb.a nazionalista, nur mò fatta cLall',evento a,cco•rtadella ,estrema imbecillità con cui aveva ausDi- · ca-to la guerra di Tripoli come una cavalcata el,e– gante, qu.a:si com.e una caccin alla volpe nella cam– pagna romana, mentre dopo tre anni I.a guerra dura e non avanza in Cirena ica, e ci spossa nell.a pazie.nza e nel tesoro? ... La cl,emocr:azi.anazionalista· eh.e tre :-inni fa apphurliva al :l' ullimatum bri g.ante&co, cLclla più insigne malafede, dell'Italia ull.a Turchia non ha fama cli a,usberità sufficiente perchè essa possa, con diritto sovra-no unil,ateraJ.e, interpretare cessato senz' alt.ro, per ~n.adempiem.a di un cont.r,1,enLc,un trattato di alleanza, ,e, per di più, possa dichiarare creato a suo vantaggio un casus belli. Chi assume cotali posizioni deve, mettersi in grado· di· sostenerle, nel presente e ne1l'avvenirc, a furia di armi, pier la consoliclnta famn cli brutalità e cli slealtà che si pro– caccia. Oh! il di•sarmo! Oh! l'arbit.rato, int.ernm.io– n.aJe, icle.ali cLclla democrazia!. .. Chi assume co tali posizioni, mal,e, si riconosce nella veste cli vendica– tore dei torti, cli difensore dei deboli male si ga– beUa per il cav.aliere del Cigno mand;to dal p.a~lre Parsifal il diritto e la virlucle a sostener .... AUora tanto v.ale met.Lere carte in tavola e dichiarare J.a BibliotecaGino Bianco post.a ciel giuoco: Trento, Trieste. Pieno program– ma irredentista, che l'occasione più che la coscienza del diritto, .assonnata in trenta anni cli Triplice Al– leanza, rinno-va. Vale cota.l pr,ogramma una guerra, I.a gu,e-rra che avevamo ob 1 1iato? Lasciamo Trento, che sa,i·ebbe opportunissima chiusur.a del confine: Trieste non è già virtualmente· un obbieUivo in con– t.raddizione agli obb,iettivi delta coalizione in cui si vo1-rebbe spingerci, cli cui la maggior fo.rza milit.arc è la Russi.a, sp.acla cli tutti gli slavi? E ammesso il dono, sapr•emmo noi tenerlo, sradicando sistemati– camente dal territo-rio di Trieste e dell'Istria le su– perbe, soffocanti pi.ante sloviene, inst.auranclo una specie cli po.Jiti-ca tedesca .. in Pol,onia? Questo, non meno di questo, o·cco·r1~rà. E non per questo ... Etto1'e Marchio.Ji, con altr a e p iù limpida visione di quella della co,rrent,e che pr.in-cipalmenle combat– tiamo e da cui ha il dirillo di essere tenui.o ben distinto·, in queste stesse pagine invoca una specie cli sterminio germanico, per rl quale non si rjchiede m,eno ciel nostro concorso alla guerra. Diciamo su– bii.o•: Non è possibil,e. Non è augurabile! Non è possibile pcrchè non si distruggono 100 mi– lioni cl.itedes·chi che· combattono. Si possor10, si d,eb– bono vin-cere: disperdere, no! Non riescì .a Napo– le·one con t.utle Le limitazioni imposte alla Prussia cli impedirne la risur1~zione urmal.u! E non è da augurare. Basta riflettere che la coalizione autilc– clcsca presente, vincendo la Germani.a e l'Austl'ia, esaurisce se sLessa. Nella sua stessa vittoria ci s,ono già gli e1ementi ciel suo sup,er amen lo, e dflgli ag– gruppamenti futuri: non escluso t.ra questi un'all,ean– za .anglo-tedesca contro 1a Russi.a. Questo par.aclosso non è più grande di quello che aveva il coraggio di preannunzi.are l'anglomane Clémence-au dop•o F.a– choda (ci rimise il fid,o collegio del Varo) dell'ami– cizia f.ranco-ingl,ese, e cli que!J.o ch,e presentivano j conservatori inglesi nei giorni del conflitto con la Hussii.a per gLi affari deUa Persia, l'.a·coorclo anglo– rnss-o contm la Germania. Una missione cli cont,c– nimento d:e.Jpanslavismo cLa p,arte cliell'Euro•pa quan– do questo sarà arrivato ali' J\driatico e per queHa via a.JMediterraneo,, p.otrà ricomporre gli aggruppamenti etnici e creare la neoossità cli dare al germanesirno il suo proprio risalto: Inconcepibile e mostruoso nel– la concezione storica del March.ioli è che l'ILalia ent.ri nella -co,a 1 liz.ione antigerm:a-nica e· che in essa e con ·essa debba 11esta11e per lutti i tempi, alla custodia ciel cadavere della Germania, per es&eiie sicura che non risorg.a,. La stessa semisparii,ione d:ell'Austria. . che il M.archiO!Lipreconizza col cli,staooo eia essa di lut.t,ele popolazioni eterog,ene,e soggette e ogfri obbli– g.aLe a fo.rnire• uomini ed armi alla insofferibile ul– trapotenza tedesca, verrebbe, pe·r implicito, :i dare .ai Led,eschiuna più compatta e· v.asta unità cli Impero, .annettendosi la Germani.a le popolazioni tedesche de\La ex-Austria, ridotta in una specie d,i regno feder.abo o vassallo, c.ome un'altra Baviera o un'al– tr.a Sassonia. Ecco: J.a Germani.a oggi deve es– &cre res1J°inta, frenala, contenuta: non può, non d'evo pensa.rsi aala sua demolizi-one storiea. Tale il fine augurale clell;:iguerra presente; e questo fine il nostro 'ÌnterveuLo non necessitalo, nella co.alizione contro gli alLeati cl:iieri, rende impossibile, perehè tale· int,ervent.o. lascierehbe fatalmente in eredità alla st.oria di clomanj 1111 dilemma terribile, mortale: o la Germania o l'Italia! E, appunto, per quello che fu cle,tboLestè, nessuno può .garantire che !'Itali.a trove– rebbe sempre al suo fianco La -Russi.a e la Francia, l'Inghilterra e il Belgio, e, se vuoilsi, magari J.a Humenia ed il Giappone. Ne.I pens.iero del Marchfoli e, in gene·re, del partito che tènde alta guerra, tm– luoe, tra gli altri, questo errore, capitale, di cristal– lizzare concettualmente J.a presente aggregazione di St.i~i, proclamando ad un tempo la fine definitiva

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