Critica Sociale - XXIV - n. 17 - 1-15 settembre 1914

CRITICA SOCIALE 271 ---------------------- tent~ e ?redibile di que~to, ?,i~eva: " Agli spagnoli la gloria d1 aver prodotto Il m1ghor romanzo, agl'foglesi quella di aver toccato la cima nel dramma. E ai te– ~e ~c.hi _qual palma rimane? Ecco, noi siamo i migliori · lmc1 d1 que~t.o mondo. P~r adesso i_popoli han troppe faccende poht1che; ma sbrigate eh!) siano un bel giorno ted~s~hi, _britanni, spagnoli, francesi, italiani, usciren:{ tutti fuon per la verde foresta a cantare e giudice sarà l'usignolo. Son certo che il premio in questa gara - dt1l canto lo vincerà il Lied di Volfango Goethe . " I tedeschi più geni!lli (Goethe, Schopenhauer Heine N_ietzsche) s_i.son vergogna~i ~i e~ser tedescl;i ,, ag~ gmnge Papm1. Se non che 1 risentimenti e malumori (_con rispetto parlando) di quegl'illustri uomini non fanno vangelo. Io non sono di quelli che attribuiscono al cloralio, o alla metasifilide, o alla malattia mentale discendente per li rami, di una zia materna le ide~ più singolari di Nietzsche - per dir di quello che le ha dette più grosse contro i propri connazionali. Ma che tanti giudizi di lui siano spaventosamente unila- _ tarali e senza misurn, nessuno vorrà dubitare. Anche p_iù ?he di clor~lio e_gli abusò dello scrivere per afo– nsm1: e se ne mebnò tanto da averne aggravata la congenita tendenza al vedere unilaterale. Con tutto ciò a buon conto, egli non fu verso i tedeschi così ingiust~ che, tra. le critiche_,_ i s:i,rcasmi .e le invetti;ve, non ri– conoscesse loro mannlichere Tugenden, als sonst ein Land Europa's aufweisen kann. Ma, insomma, tutto cotesto conta pochissimo. Papini sa meglio di me che le ingiurie degli uomini rappresentativi contro i loro paesi sono il più spesso sfoghi passionali, forse atti d'amore: possono avere valore lirico, non han valore l~gico o realisti?o: non SOD;O testimonianze dalle quali s1 possa far_ serio concetto delle qualità d'un popolo. Ma che andiamo noi cercando esempi e ragioni fuor di c~sa nostra? Dante chiamò l'Italia non donna di pro– vmce ma bordello ; il Petrarca la disse vecchia oziosa e lenta; l'ultimo dei grandi italiani antichi e il primo dei moderni, Giosuè Carducci, titolò una volta di vile la patria. Quale enorme ingiustizia se altri pretendesse giudicare di lì l'Italia o gl'Italiani ! " La scienza tedesca sa applicare e svolgere ma non crea,,, sentenzia Papini: e _così egli licenzia la scienza tedesca come già licenziò la filosofia. Ma questa volta illustre Papini, l'osso è più positivamente duro ed é gigantesco: ci sono scritti sopra i noini di Hel~holtz di Hertz, di vVirchow, di Koch, diErlich, di Wasserman~ e di quanti altri! Sarei curioso di sapere qual'è il paese do_ve la scienza crea di più o crea altrettanto. E l'ap– phca~e. e lo svolgere non sono infine essi pure -atti cr~at1v1? D~mandatene pure a cultori di singole disci– phne smentifìche; e se non avrete la disgrazia d'im– battervi in malati di nazionalismo, o in un professore che creda al peso specifico delle proprie pubblicazioni nel globo terracqueo, o in alcuno di quei vanitosi che adoran se stessi senza ridere e si amano senza ripu– gnanza, vi sentirete quasi unive.rsalmente rispondere che_la scienza tedesca sta in prima linea ....·. Più oltre Lacerba, o più propriamente il Soffici, dice che " la Germania ha creduto fino a ieri e crede anche oggi che l,a,forza mHi>tare sia la fopza per eccellenza a ?c.us ~ la _Ge~mailiadi' pensare. che "quel popolo ha pJ;,; d!~1tti, qum?,1 può dettar leggi, che ha più cannoni e pm moderm ,, . Vero pur troppo: ma non c'è in ciò mi pare, nulla di esclusivamente germanico. Dovunqu~ c'è nazionalismo, i vi anche è in onore il diritto del cannone a tiro rapido. E l'Italia che, al dire di Soffici " forma con la Francia il nocciolo della civiltà che si cerca di surrogare con l'a:bbrutimento militaristico e disciplinare ,,, l'Italia ne sa qualcosa anch'essa special– mente negli ultimi anni, corsa com'è da un'orda di letteratura quotidiana i 1 1 cui nocciolo o motivo condut– tore è ben questo: la forza schiacci il diritto. Ah no il culto della forza brutale non è religione esclusiva~ mente germanica ! · * ** Morale: non conf0ndere in una stessa considerazione e in un odio medesimo il militarismo di un popolo e la sua cultura, Conclusione: la civiltà e cultura tedesca deve -yive!~ accanto alla francese. Entrambe queste du~ m1rab1h culture saranno necessari.e (se avvenga ma1 che le rose fiori11cano•dal sangue) Rgli Stati Uniti d'Eui:opa. L'Italia vigili e non permetta che alcuna delle due riceva colpo mortale. I socialisti di Francia l'han detto per bocca di Marcel Sembat il 2 agosto 1914: "Noi teniamo a difendere la cultura francese ma non vogliamo distruggere la cultura tedesca. Se la Russia vittoriosa con noi volesse smembrare la Germania o schiacciare sotto i. piedi dei cavalli cosacchi le .sue gloriose università, ..non glielo permetteremmo . Oh grandi espressioni di gentilezza eroica, oh gran "bontà dei cavalieri moderni! Mi torna a mente il motto di Jaurès a chi lo rumoreggiava per una citazione di Omero: " ah· signori, e dire che siamo noi socialisti i barbari! •· · ALBERTO VEDRANL FflTTI E COMMENTI Quanti siamo. La _Dir,~zi?ne g,eneral~ della Statistica ha pubbli– cato-_1 ,p-r1m1tr-e volum-1 con parte dei ri·sultati d-el Censimento ~•ella P?POlaz(one al 10 giugno 1911, e comprend•enti le pr.1m,e cmque tavole di dati sulla ~~pojazio~•e.·_IJr~sente •e assente, dassi-ficata per sesso, ela, stato c1v1lè ed 1struz1one, per Comuni e ·frazioni di Comuni. . Per avere un quadro d•'insieme dello stato della poro-lazione italiana con cifre assolute •e proporzio– nai.i, comparate a quelle d-ei precedenti censimenti converrà attender-e la compiuta elaborazione ,e pub'. blicazione d-ei dati. Ci 1-imteremo a spigok1re le eifr.e complessiv,e che chiudono i tr-e ponderosi volumi. La popolazione italiana, colta al 10 g.iugno 1911, si pre,s,e-nta così: Sopra una superfìci,e di 28.661.037 Ettari, divisa in 8323 Comuni e 25.101 frazioni, vive·vano 7.572.730 fa– miglie coll!-•PO•ste. di 34.671.377 iru:lividui (4,5 per fa– m1glt~) dei quali 24.794.646 agglomerati e 9.876.731 spars1. Erano assenti temporaneamente 2.058.100 individui dei quali 1.124.003 all~estero, •e precisamente 450.897 nell'America del Nord, 23.462 nel Brasile, 90.334 nel– l'Arg,entina, 110.634 in altri paesi d'America, 380.346 in Europa, 18.013 in altri paesi fuori d'Europa e 44.317 in paesi non dichiarati. La popolazione pre-sente si ripartiva in 17.021.690 masclti e 17.649.687 femmine; dei maschi erano e,eJi,bi 10.172.319, coniugati 6.134.211, vedovi 650.238, sepa– rati legalmente o divorziati 15.604 e 49.318 di Slato civ.ile ignoto; de!J.e femmine 9.617.399 ,erano nubili, 6.461.556 coniugate, l.500.930 v,edov,e, 18.559 separate legalmente o divorziate e 51.243 di Stato civile ignoto. Riguar,do aJil'istruzione, comprendendo gli indi,viclui di tutte le •età, sapevano 1-egger,e 9.698.934 maschi. 8.694.906 femmine; e limitatamente agli abitanti di nota ,età superior,e a 6 anni, i quali sommavano a 29.459..268, erano analfabeti 4.671.674 mas•chi, e 6 mi– lioni 378.780 femmine, in tutto 11.050.454, ciò che corrisponde a 32,6 maschi analfabeti sopra 100 abi– tanti di nota età superiore a 6 anni -e pei qu-0li si ebbe risposta al quesito nell'istruzione, 42,4 femmine - analfabete, e in complesso 37,6 analfabeti. Le più ,elevate percentuali di analfabetismo si han– no, come è noto, nell'Italia meridionale, dov,e le Ca– la.bri,e toccano il 70 per cento; ma anche nell'Ilalin centrale le Marche hanno ancora il 51 per cento, l'Umbria il 49. Le ,più basse si hanno in Lom,bar– dia, 13, ,e in Piemonte, 11. Esigue percentuali presentano le prov.incie di Co– mo, 9, che ha un Comune, Parè, senza analfabeti: Novara, li, e Torino, 8. si. Dott. prof. LUIGI CAROZZI L'assicurazioneobbligatoriaper la malattia, la cronicità e la vecchiaia Centesimi 10

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