Critica Sociale - XXIV - n. 17 - 1-15 settembre 1914

270 Cl-UTICASOCIALE svolgimenti positivi che l'autore dà e le conseguenze tendenziali che ne trae. Le prime, in quanto i rap– p·orti economici reali sono trattali con metodo mate– rialista (la parola. piace a Mayer a motivo di Vogt), sono nuove conquiste della scienza. Ne sono un esem– pio: l'evoluzione della moneta; la coopel'azione; la divisione del lavoro; il sistema meccanico e ,le rela– tive combinazioni e i rappol'ti sociali che ne del'ivano nat ur.almente. « Pel' ciò che riguarda la tendenza dell'autore, oc– corre nuovamente distinguere. Quando egli dimostra che la società attuale, considerata dal punto -di vista economico, è gravida di una nuova forma superiore, . egli, l'autore, non fa che rileval'e nel campo sociale lo stesso graduale processo evolutivo (allmfihlicher Umwalzungsprozess) che Darwin ha dimostrato at– tuarsi nella storia naturale. Ciò è implicito, del re– sto, nel/a dotil'ina liberale del progresso (c'est Mayer tout pur), e è un merito da parte dell'autore che egli T'ilevi un progresso nascosto, anche là dove i T'ap– porti, economici moderni sono accompagnati da con– seguenze nettamente spaventevoli. « L'au/oT'e, nello stesso tempo, con q·uestri sua con– cezione critica, e forse malgré lui, l'ha falla finita con ogni socialismo di professione; cioè con ogni genere di utopismo. « Invece, la tendenza soggettiva dell'autore (forse egli era legato dalla sua posizione nel partilo e dal .suo passato), cioè il modo in cui egli si figura e espone agli altri il risultato finale dell'attuale mo– vimento, dell'attuale processo sociale, non ha nulla • a che vedere coll'evoluzione reale. Se lo spazio ce lo permettesse, si potrebbe forse dimostrare che la evoluzione « oggelliva » di questa contraddice alle sue fisime soggettive. « Quanto poco egli, l'autore, condivida le idee di t:assalle sulla missione cli lJismaT'clc a instaurare il millennio economico, non l'ha soltanto mostrato pre– cedentemente nella sua proposta contro il « regio socialismo prussiano », ma lo T'ipele ap•ulamente an– che a pag. 762-763, ove dice che il sistema predomi– nante ora in FT'ancia e in Prussia assoggetterà il continente europeo allo Tenui russo, se non vi si met– tucì ripal'o in tempo ». Poco soddisfatto è Marx de•lla condotta di Liebk– n-ccht riguardo al Capitale. L'8 gennaio 1868 egli si lamenta che Liebknecht non ne parli. « Se il mio libro non è sbato complet.ame,nte ucciso col silenzio, non è colpa di Wilhelm. Prima non l'ha J.etlo, e poi, quando l'ha letto o dice· di averlo letto, non ha tempo di scriverne». Finito il 1° volume Marx continua i suoi studi per gli altri volumi, che dov,evano restare incompiuti. Dopo la lettera 30 novembr-e 1867, interessantissima e attualissima sulla questione irlandese, in quelle c1el 7, 8 e 10 gennaio 1868, gli amici discutono di Diihring. In quella importante dell'8 gennaio·, Marx, a proposito di una recensione di Dùhring del Capitale, mette in luce i pregi particolari della sua opera e risponde alle obbiezioni ciroo la dete-rminazione del v,alore. Il 14 •e ?5 marzo, egli si_occupa lungamente, lodoandola, dell'opera del !Vlaurer e dice essere necessario occu– pars•i nuovamente degli studi sull'agricoltura. In due importantissime lettere del 22 e 30 aprile Ma,rx tratta a lungo del profitto e presenba lo schema sintetico del– l'opera: plusvalore, costo di produzione, caduta ten– denziale del saggio del profitto, capitale mercantile, BibliotecaGino Bianco profitto e interesse, rendita, le classi; infine la lotta di classe, come conclusione « in cui si risolve il mo– vimento e la soluzione di tutto l'imbroglio ». E la let– tera del 30 termina: « Tra un p,aio di giorni ho 50 anni. Se quel tenente prussiano ti ha detto una volta: Già da. 20 anni in servizio e ancora tenente!, io posso dil'e: Un mezzo secolo sulla schiena e sem– pre paupu! Come aveva ragione mia madre: « Se Karell avesse fatto del capitale, invece di ecc. ». Il 23 maggio, in una lel:teTa a Engels, a proposito di una progettata recensione del Capitale, Marx gli scrive che, se leg.ge.sse gli articoli economici del signor Macleod e comp,agni nella Westminster Review, vedrebbe che essi cercano di « dar sapore al pasticcio con un gergo pseudo-filosofì.co o pseudo-scientifico. Il pseudo-carattere fa la cosa, che in sè è uguale o zero, per nulla affatto facile. Anzi, al contrario. L'arte consiste appunto nel mistificare il lettore e presen– targli dei rompicapi, affìnchè egli alla fine scopra per sua tranq,uillità che queste parole grosse non sono che mascherati loèi· communes•». FAUSTO PAGLIARI. COMPLIMENTI ALLA CULTURA TEDESC (Di un confronto tra due culture) L'organo futurista Lacerba del 15 agosto si preijenta col frontispizio tinto del colore del sangue arterioso sonando l'intonarumori di guerra negli orecchi alquanto sordastri dell'Italia neutrale. Alla quale, vecchia oziosa e lenta, che posto assegnino gli scrittori di Lacei·ba nella presente conflo.grazi0ne - dove sono in cozzo (così pare a loro, non so io con quanta verità) due ci– viltà o piuttosto una civiltà e una barbarie - essi non possono dire con parola integra ner loro discorso con– tinuamente rotto da forza maggiore; ma accennano e insegnano chiaramente con un paragone insistente fra due culture, rappresentate con retorici colori in modo che appariscano una seducente, l'altra repellente, odiosa e contennenda. Anche si augura ivi ai governanti nostri d'oggi un po' dell'energia di Crispi a disgiun– gere quel che Crispi volle, volle, fortissimamente volle congiungere o rinsaldare: quel Crispi che la mia ge– nerazione fini con l'odiare sinceramente e che la ge– nerazione successi va non rifinisce di incie\are fra i numi indigeti, salvo ora a far getto opportunistico della sua politica come di una maschera che ha servito per le prime ore del veglione. Un po' tardi la generazione antidemocratica. fa suo quel che fu sempre l'agitato pensiero della 'democrazia italiana (e non di soli de– mocratici e di ROli italiani: ricordate Nietzsche? " Und ich hatte vielleicht auch den Iterrn Italiiiner.n ein Wort in's 0hr zu sagen, dia ich liebe, ebenso sehr als ich .... Quousque.... tandem, Crispi .... Triple alliance: mit dem "Reich ,, macht ein intelligentes· V.olk immer nur eine mésaltianee .... ,,. Amo, prima di tutto, l'Italia. Subito appresso amo, con tenerezza d'amore, la sua grande sorella latina. Il che non m'impedisce di voler bene anche alla Ger– mania. Che volete? al cuore non si comanda e neanche sempre al cervello. I suoi multivoli ardori e istinti po– ligamici l'uomo può reprimerli, ma non può negarne la realtà virtuale . .A.mando io, dunque, anche la Ger– mania, mi rassegno di malavoglia a sentirla svalutare con affermazioni come questa di Papini:" L'arte tedesca non esiste fuor della musica ,,. Vi par poco? Ma esiste così possente a intonare mille anime ai cantanti me– talli, esiste così superiore, flammea, oceanica, travol– gente che basterebbe essa alla gloria di una gente e di una civiltà che non avesse creato altro per la gioia degli uomini. Ma io non so se il resto della produzione artistica tedesca sia roba da gittare ai cani: RO per altro, e per un esempio, che Heine, giudice compe-

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