Critica Sociale - Anno XXIV - n. 13 - 1-15 luglio 1914

196 cnrncA SOCL\LE denti da ogni partito politico, anche p,er imp-ed.ire che il movimento proletario si,a popolarista (?), a base di aocordi co.i p.air'liti che pretendono di accet– tare ·1-alotta di ol.ass,e; che la propaganda dovrà es– sere. ourata da una località centrale d'Italia p,er essere i,r:radi.ata nelle provincie oentraJj e meridionali; che la· med-es,ima non deve circoscriversi a particolai;i inte<r,essi, ma inv-estir,e quelli più generali della pro– diizione, dello scambio e quelli s.p,eci.ali dell'antim'.i– litarj,s~p e dell'antiprotez.ionismo; che la moz.ione ·di Stoccarda non deve essere intesa come agnost,ici– stno (?), ma come ispirata daHe idealità di classe, inilir,izwte all'espropri-azione capitaJ.istica; che la par– tec,ipaziione ai Corpi consultivi dello· Stato deve tro– vare risonanza neille classi interessate·; che la pra-ti·ca d.ell'org,anizzazione non dev·e esser-e riassunta da una seri•e di riforme; ma esser,e invece ispirata. ai criteri finalistici del· movi•m'e-nto operaiiò · r,ivoJµ·~iona:rio'... ».' .E fàÒ~io'. grazia ·al lettore dèl 'ri~I;~nifte; •Jerchè vi· è quanto basta per distingnei;e l'umore cl ella Camera del Lavoro di Roma, rivoluzionaria intus et in cute, d.a quello della maggioranza del Con– gresso. La Camera del Lavoro di Roma è bensi la rappresentante dell'organizzazionè di classe di una grande città, ma non precisamente di un pro.leta- riato della grande industria. (1). , Le altre opposizioni non riuscirono a definirsi, o meglio non riuscirono a .mòdellare. la Confe<le– razione (e questo pareva il loro intento) sullo stampo del socialismo intransigente, ora predomi– nante. Esse si accontentarono di reclamare mag– giore attività ed una più larga rappresentanza delle Camere nella Confederazione. Senorichè questi (1) Nel 1912 la Camera del Lavoro dl Roma aveva 15.580 soci, ripar– titi ln 121 gruppi: Leghe e· Cooperative. D1 questi, 11.326 erano dati daUa ciltit \89 Leghe) e 1965 do.Ila pt•ovlncla, con 29 Leghe; li resto dalle Cooperative (9 con 291 soci). . Gli orgnnizzatl della città sl ripartivano per gru9pl dl Industria come segue: Metallurgia e meccanica (»•etallurgici, montatm·t elet– t,.Lcisll) soci bS; Art! edlll (mu,·ato.-t, te,-,.azzte,·i, stttccato,·t, 'fabb,·t• canti mattoni cemento, ammattonatori, cavatort pozzolana, cavatori at pletn, se11Uo1•ie abbozzato,·• marmo, marmisti, pittori, ca,.t'iolanti fo,·nacl, for11actat e fuocM.~tl) soci 1762; L~vorantl In legno (fale– gnamt, cart·ozzat, conservaztone legno, vernictatort ca,·t·ozze, lustra• tori niobiU) soci 227; Industrie tlpograflr.he e litografiche (tlpogl'<rfl co111posito1·t, pel'So11a1e femminile, litografi, ste,·eotipi,sti e pe,·so11ale aus/Harto) soci 2896; Industria dcll'abblgllamento e vesllal'IO (sa,·ti da uomo, cappellai, calzolai, ope,·ale fori1ttu1·e milttart) soci 466; Industrie allmental'I (pa11ettte,·l, pastai (8.Leghe), 1~11g11ai (8), ·perso- 11.alealbtrgo e ·'tnensa, accoUat,wi sulnl,, mnmattatort sulnt) S'ocl.1255; Industria del trasporti (ca1-rettle1·t e.faccl1Lni{S)) soci 129 ;·Dipendenti coml\nall (giardinieri, cantonieri, e11stodt, dlsll1fettort, accendllo!'L zà,;,pade a pet,·ollo) soci 372; Lavoratori dello Stato (opera! scavi e · monumentt, operai labo,·atorto p,·ecisione, ope,•ai zecca, operai case,·- maggio mi/tiare, mantfatt1wa tabacchi) soci 197; Servizi pubblici (a1·11.1alori binar! S. R. T. O.; ope,•ai officine S. R. T. o., t1'amvie1•i 1wba11i • Civita Castellana, ferrovte,•i delle secondarie, azienda fl,11-. vi-aie, i·ettrwtnt, chau.treurs, cocchl!rl, omnibus d'albergo, garzon·t scie - derla, · garzoni ,·!messa, sindacato posleleg,•of!cl, sindacato operai <ifflclne N. u., cantonieri N. U., mista ope,•ai N. U.) soci 2601; Ad– detti Ospe<lall (Infermieri ospedall riunltt, infe,•mte>'l cliniche, pe,·– sonal~ economato,pe,-sonale macchine e infe,•mieri manicomio) soci 4.91; Illuminazione pubblica (accenditori gas) soci 21; Varie (acquacetosai, operai addetti allo stabilimento dell'acq1<acetosa, carbona!, g11lcle'e · con•ie,·l, impiegati privati, magistrale, mista città, 110111in·t e do1111,, mista· varf, pe,.sonale Monte di pietà, po,•tiert, portie,·t Istituto Case popolari, vend/101·1 giornall, vendito,•i cllt11coglle, venditori e,·baggl e f•·u.tta, pa,·r11cclliert) soci 1200. In provincia sl avevano: nell'agricoltura 22 Leghe con 1699 soci, e nelle Industrie 6 Leghe (facch!nt, cartai, 11nll'ato,·!, scalpeltln!, falegnamt e lavorntort porto). Le Cooperative erano 8 In città con 285 soci (mastri ceme11tisU, tel'l·azzie,·I Riscatto, scalpellini in sltlce, Anonima plt/01·1 e affini, offtss/0111, conattce11ti vellu>'e, scarica/or·! del po,·to. sttl 7'evere, sai'·tt e $al'lé). con gs~ soçl, e µna In :provlnCI!\ (ec/ile) con 2~ soci, Biblioteca . .o Bianco legittimi desideri non. rappresent~vauo sostanzi~] i divergenze; tanto vero che erano-già in gran patte slati preveputi dalla Commissione incaricata di riferire a nome del Consiglio Direttivo, 'la, .qual-e proponeva una serie di modifiche statutarie, ten– <lenti non pure a dare maggior ~mportanza alle Camere, ma inoltre a mettere ·la. Confederazione in grado di esplicare un'opera più intensa mediailte l'aumento dei mezzi· finanziari. Fil;l dove le mutate condizioni gene1'ali potevano condurre il proletariato organizzato a mutare· ilt proprio atteggiamento rispetto alle classi conser– :vatrici, questo mutamento' si era già operato dopo la gu(;lrra e la conseguente accentuazione della e-risi; era però impossibile che le organizzazioni seguissero il Partito sulla via dell'intransigenza a_ssoluta, per il .di:verso ufficio spettante all'uno e,l \\lle al.tre: l'int~'ansigenza politica si è ,conu etala nell'intransigenza elettorale e nello sfrat.to della ll',(as!,loneria:le organizzazioni non dovevan o oc cu- 2arsi djJ,el~zio,pi e non poteva;no es:11elle~·~ : n.es~ u:lio in base a delle opinioni religiose,· politiche o filo– sofiche,· donde l'impossibilità di identifi.carsi nelle deliberazioni. ·Jl Congresso n,o.n potè. svolgere. tutto il suo pro– gramma e dovette rinviarn molti· dei temi che interessapo più pa\·ticolarmente il proletariato iu– dustriale - mediatorato, lavoro a domi.cilio, abo– lizione del lavoro notturno, ecc. - Nullameno, dai quattro principali ordini del girono votati - sul– l'indirizzo generale, s'ulla disoccupazione, sul pro– tezionismo e ·sulle assicurazioni soQiali ~ si scorge abba .stanza chiaramente che la politica generale d.el prolet~riato si incardina su questi tre postulati: pol itica di J.avoi-o, consumi a buon mercato e asc f:licurazioni. Qui non v'è dissenso di sorta e.· non v'è dissenso, perchè tutti gli interessi, tutte le ca– tegorie ope~·aie raggru,ppate nella Confederazione troyano accolte le Joro aspirazioni. , · L'abrogazione della d,isposizione relativa· all'.ac– cqrdo coi pi;i,rtiti politici " che acc.ettano la lotta <l,i clas$e ,,, caldeggiata da. uomini non sospetti di tiepidezza verso il Partito quale è attualmente, fu, più che compensata da una più chiara specjfica– ~ione d,ei fini cui l'organizzazione tend.e. Infatti il comma, rn dell'art, 3: dP-llo Statuto è statq . così modificato: ·«.... org.anizm11e il movimenito prol,etar10 ·nei campo– çlella r,esds~enza, p,er modo c\l,e a.Ue lotte di categoria sù._bentrino.se-lnpre maggiorn;i,ente Le lot,te 'cti ins-i,emie, tkp.den'ti .ad_efeva~è il \,enor~ _ç!,i vit~- di tq.tt? ia_çl,il§Se laxoratrice e cjare a questa la convi!llvione •che ogni– migli,oramenta - oonseguito nel oampo. •ciel salario •er mediante la lotta di categoria, a lung,o· andare, 'è d,esitinato ad essere v.ano, ove e-ssa ·classe: lavora.trk,e non p·rovveda con una più stretta azione c·ontro il potere politi'co ed eoònomico, a tr.asfo-rmare radical– mente l'istitUJto della proprf.età p·riv.ata » (1). Peraltro i rilievi del prof. Pagliari banno un grande valore e meritano tutta l'attenzione degli organizzatori e degli nomini politici. L'analogia, ch'eg'li riscontra tra la vecchia Internazionale e la Conferlerazione italiana del Lavoro, non può in– durre alla pessimistica previsione - nè egli l_o, afferm·a -· che guasta, siccome quella, sia desti- (I) Chl sori ve ricordava- al Congresso che, nella riunione del r,avo– ratorl d,illa Terra del 1so1, \n Bolognà, un ordine del giorno, .affer– mante la necessità dt,lla soclal\zzazlone della terra e del .mez111di produzione, aveva !atto scandalo e p·rovocato la fuoruscita del de-. mocratic1 non soclallatl. · · èonie si ved~, le Idee nanno caromlnato da Q.IÌOrlln qua.

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