Critica Sociale - Anno XXIV - n. 7 - 1-15 aprile 1914

104 · ùlU'rlCL\ SbClALE OTadoLosanna e il suo trattato, alla guerra guer– ;eggiata, ma lo s_arà,e_già ne ac?enna~urio i mo– tivi, per parecchi anm, se non s1 voglia_ corre~e il rischio di venir buttati a mare, e se s1 voglla, tentare snl serio l'assetto della Coionia. Oltre a queste forze, dice il .Cabiati, e molto o·iustamente, occorre rifornire i magazzini di quanto essi distribuiscono, occorrerà impiantare i nuovi magazzini coloniali, occorrerà provvedere a forti d'ogni genere, all'armamento relativo, all.9 dotazioni di armi portatili per 'il nuovo esercito, al suo equipaggiamento, ecc.; in quanto _l'Italia borghese, dato il colonialismo da cui è pervasa, deve pensare a costituire un vero e proprio eser– cito coloniale. Posto ciò, basterebbe dare un'occhiata a quanto si è speso per l'esercito in Italia e a quanto si spende ancora, malgrado si tratti solo di rinno– vare, per pensare senz'altro a delle centinaia e centinaia di milioni. , Il prof. Oabiati soggiunge: occorre scavar porti, costruire ferrovie e strade, ecc. · 80 mllioni, secondo ·1e nostre prevrsioni, 1101\1 rappresentano riemmeno 1:a spesa di ,un tdmeS/tre; immaginarsi .se p0ssono bastare per un anno! Ma, volendo fare una previsione al disotto .del reale, calcoliamo 350 milioni annui in media per il settennio futuro. Invero, se si .calcola quanto costa il solo corpo di truppa, con 350 milioni deve_ rimanere ben poca cosa per tutte le opere di cui sopra. Nel settennio del Ministro Tedesco avremmo così una spesa per i bisogni coloniali di 2450 mi- lioni. · I bisogni che si produrranno. ere novo in detto ueriodo sono concretati - dice il Cabiati - dal ll'finistro del Tesoro in 20 milioni ammi, che il prof. Oabiati fa poi salire ad 80, tenuto conto delle necessità del milita,rismo, dell'istruzione professionale, agricoltura, eec. Noi sa·ppiamo che il militarismo ha già pronto -un progetto per la richiesta di più d'un miliardo· e senza contare l'aumento che, per ineluttaibile necessità del sempre crescentff costo della vita, dovrà subfre il bilancio òrdinario. Ma restiamo pure nelle previsioni rosee del Cabiati, tanto più che, colla recisa opposizione del partito socialista, può darsi che il militarismo venga a più miti consigli. · Quindi abbiamo altri b60 milioni. Cosicchè la ricapitolazione delle spese dal 1 1 914- 15 al 1920-21 sarebbe: 1 ° debito scoperto per la Libia, mili<mf 1170 _2° nuovi oneri per la O~lonta ,, . 2450 3° incremento normale nelle spese ,, ' ., 800 4° per nuovi bisog-:ni ,, 560 .. • * Totale milioni 4980 Le èntrate maggi0ri, prevedibili nel settennio futuro, sono quelle- che verrann0 dai due cate– nacci e dal progetto di ritocchi tri-butaYÌ presen tato dal Governo (1). - Tutti insieme, questi espedienti per far soldi possono dare, secondo i competenti, all'incirca cento milioni di maggiori entrate all'anno. Presupponendo ch_ela crisi economica sparisca, che tutto ritorni al normale e che l'incremen-to del bilancio dello Stato ritrovi il saò ritmo - noi lo abbiamo già escluso e ci manteniamo fermi nella nostra opinione - a calcolo potremm0 con– siderare altri 300 milioni di maggiori entrate, così da fare un miliardo in tutto .il settennio, cqmpresi, s'intende, i 100 milioni annui ora detti. BibliotecaGino Bianco Quindi fa situazione reale sa,rebbe ·questa: debito 4980 milioni credito 1000 ,, Rèstano scoperti 3980 milioni. Come far fronte a questo non lieve vuoto? Il prof. Cabiati parla di un prestito al 4. "/ 0 • Ma il prestito diviene colossale, ed i, soli intéressi porter~bbero ad una spesa di altri 160 milioni annui. Tutto ciò senza contare che tutte le previdenze sociali <rimangono completamente nel diinenti- catoio. · · · La prospettiva non è lieta. 11 Governo di Gio– litti, che sapeva di dover morire, potè infischiarsi di tanto male,· sì da non pensare ohe a semplici espedienti per vivere alla giornata. Verrà un Governo tassatore ; ma dové si andrà a finire, se queste tasse nuove, improrogabili, non saranno applicate con· principì veramente· demo– cratici, così da colpire èsclusivamente le grandi proprietà, posto ohe il popolo italiano è H più assillato in fatto di tasse?· La situazione è grave e pU&..Bruiv-e!r!irewg;ravis– sima. · Pensi a rtsolverla chi ne è stato il fattore di– rètto. xxx. (1) Quest'articolo cl era statò spedito prima della crisi, ohe pose ·Salandva, almeno formalmente, al posto di Glollttl. li progetto, cui qui si allude, verrà probabllmente modificato. ·Ma 1 mlllardl non saranno, per all'etto della crisi, più tacili da trovare, nè la 111u– tooraz1a più largu di borsa .... Anzi I E, quanto alle sba-lordltl'le pretese del militarismo, prevedute dal nost,,o collaboratore, ce ne fu già conferma sintomatica _11pronunciamento dello Stato m&gglor.e a mezzo del generale Porro candidato al portafogli dell11·gue.-ra, sostituito poi dal Grandi con un àcco_mojamento che ha tutta l'aria di essersi fatto unicamente per • non dare scandalo " e imbrogliar meglio 11Paese. · (N. d. D.). TRA LACRITICA E LARIFORMA' La m~~ad1•ia e la lotta di classe. La mezzadrià non è u_na forma di contratto colonico _I;>eculiareall'Italia, nè le lotte che i mezzad,ri hanno ,sostenute irr Romagna son0 all'.Italia _I;>e<:ruliari. Tanto l'uno quanto l'altro fenomeno si verificano.· anche in· Francia dove sono oggetto appassionato· di studio, cui arrecano lume anche le osservazioni rilevate nel n0stro · paese. , Basandosi sulla storia recente del sindacalil:[mo colo– nico, B. Rambaud conclude: 1 ° Che la mezzadria, dal punto di vista ·giuridico - è il punto di vista meno interes(:!ante per l'A. - è una forma di contratto di locazione d'opera, ed ecce– zionahqente d·i locazione di cose. Si potrebbe ·anzi ac– cettare !?opinione di P. Leroy-Beaul,ieu: ·" I mezzadri hanno un carattere misto·; sono dei fi-ttavo1i con la di-fferenza che pagano in natura, versando una quota– parte fissa invece di una determinata somma in denaro; ma, d'altro canto, i -me.z21adri che non -hanno capitali e scorte appartengoµo al proletariato agricolo e si avvi– cinano agli operai ,,. Ma in nessun caso il c@ntratto di mezzadria può es– sere assimilato al contratto di società; 2° Dal pìmto di vista sociale ed economico i.l mez– zadro è un lavoratore ed a questo titol0 i su0i interessi sono strett:=J,mentecollegati a quelli dei braccianti. Ap· pattenendo alla medesima classe, essi debbono unirsi nell'azione per ottenere dai detentori del oa~it~le un I I ,

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