Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

14 CRITICA SOCIALE FflTTI E COMMENTI Le organi:::ci=ioni operaie italiane _nel 1910. - L'l!f-_ ficio del lavoro pubblica la « Stat1st1ca delle organiz– zazioni di lavoratori ,1I 1° gennaio 19ll », un grosso volume in cui sono raccolti i dati sulle Camere del Lavoro, sulle Federazioni, sulle organizzazioni dei la– voratori della terra, sulle Leghe smgole e sulle orga– nizzazioni cattoliche. Dalle tabelle riassuntive si ri– leva una -costante diminuzion-e dal 1908: Leghe soci 1907 4343 684.046 1908 5575 934.369 1909 5671 843.811 1910 54.02 817.034 1911 6576 789.564 Nel 1911 le Leghe erano effettivamente 7045, -con 847.530 soci; ma, nella serie precedente, per rendere possibile il confronto, si dedussero dai dati del 1911 le Leghe esistenti già nel 1910 e non -comprese nella Statisti-ca di quell'anno. Questi dati, osserva la stessa Statistica, vanno. presi con molta cautela, perchè la diminuzione appare maggio're ciel vero per la maggior severità impiegata nelle rilevazioni. Gli organizzati, al 1° gennaio 1911, si distingue– vano in: Lavoratori ,, Leghe della terrn 2737 dell'industria 4308 I 7045 Soci 407.99!) 439.531 847.530 e si distribuivano nelle organizzazioni lib~re (came– rali e federali), catloli-che e isolate nella proporzione seguente: Leghe Sool N. % N. O/o Organizz. li bere 57,13 81,5 595.393 70,3 ,, cattolicbe 645 9,2 111.316 13,1 ,, ·isolate' 657 9,3 140821 16,6 70,15 100,0 847.530 100,0 Nei tre gruppi i lavoratori della terra si dividevano -così: Leghe soci El. ¾ N. % Organizz. libere 2099 76,7 249.373 61,1 " cattoliche 213 7,8 46.425 11,4 ,, isolate 425 15,5 112.201, 27,5 2737 100,0 407.999 100,0 E quelli dell'industria: Leghe sool N. "lo N. ¾ Organizz. libere 3644 84.6 346.020 78.7 ,, cattoliche 432 10,0 64.891 14,8 ,, isolate 232 5,4 28.620 6.5 -- 4308 100,0 439.531 100,0 L'organizzazione libera ha, dunque, una grande pre– valenza,_ specialmente nell'industria; il maggior nu– mer_o d1.Leghe 1so_lalesi trova nell'agricoltura. L'or– g::.rn1zzaz1one cattolica raccoglie sopratutto donne e ar– l1g1an1, coloni, piccoli fittaYoli classi medie. _ Per la disl:'ribuzionc geogr::ifié:1 l'Italia centrale tiene ti_ prnno p_vslo, la settentrionale il secondo; la meri– d1onale e msulare l'ultimo: Italia Settentrionale· Leghe Soci 2454 303.514 ,, Centrale 3892 355.383 " Merid. e Insulare 699 188.133 7045 ~7.530 Però le _organizzazioni cattoliche prevalgono :il Nord, le Leghe (SOiate nel Mezzodì. La prevalenza dell'Italia centrale s1 clern alle organizzazioni dei l:worntori della terra, cv11Jc:;1 rllc,·a da 11ucsli dati: Industr~ Agricoltura Leghe Sooi Leghe S001 Italia Settentrionale 1773 197.511 681 106.003 'l Centrnle 2073 151.227 1819. 204.656 " Merid. e Insulare 462 90.793 237 97.340 4308 439,531 2737 407 99& Tra le organizzazioni libere prevale, come in Fran– cia, la locale o -camerale; la organizzazione federale (che in Germania e paesi affini ha la prevalenza) qui ha minor numero di soci; ,ancor meno sono gli orga– nizzati ad un tempo nelle Camere e nelle Federa– zioni. Al principio del l!lll, le Camere del Lavoro, di -cui si conoscono i dati, erano 96, con 4806 Leg-he e 488.324 soci; i soci sorio in costanté decremento dal 1908 (557.644). Il· maggior numero di organizzati nelle Camere si trova nella Romagna e nell'Emilia. Molte cli queste Camere sono piccole. Su 94 di esse: 10 ave– vano oltre 15.000 soci; 17 da 15 a 10.000; 23 eia 5 a 2000; 15 da 2 a 1000; 22 da 1000 a 500; 7 meno di 500 soci. Anche le finanze -camerali sono magre. Nel 1910, 73 Ca– mere ebbero 509.666 lire di entrata e 387.104 lire di spesa. Nello stesso anno Mi Camere ottennero lire 115.420 di sussi-di municipali e L. 12.230 da altri enti! Con mezzi così scarsi si -capisce come, secondo la Re– lazione, la maggior parte delle loro istituzioni spe– ciali abbiano costituzione rudimentale e azione discon– tinua e ristretta. Non molto più allegra è la condizione delle Fede– razioni. 24 Federazioni di mestiere o d'industria, es-elu– se le due -cattoli-che, e quella dei lavoratori della terra, avevano, al principio del 19ll, 3145 Leghe e 209.947 soci. Di queste Federazioni: 3 contavano oltre 15.000 soci; 3 da 15 a 10.000; 4 da 10.000 a 5000; altrettante da 5000 a 2000; 5 da 1600 a 1000; 4 non .raggiungevano i 1000. Nel 1910, 20 Federazioni, -con 180.290 &oci, eb– bero un'-entrata di L. 674.851 e una spesa di L. 589.737; -cioè in media, per socio, un'entl'ata di L. 3,7 e una -spesa di L. 3,2! Titolo d'orgoglio per il movimento operaio italiano è l'organizzazione dei lavoratori della terra. Al prin– cipio del 1911, vi trovammo 2737 Leghe -con 407..999 so– -ci; questi, nel 1908, salgono a 426.079. E-ccone la di– stribuzione geografica in rapporto -ai tre diversi grup– pi già considerati: ITALIA lllerldlona1e· Settentrionale Centrale e Insulare Leghe Soci Leghe Sooi Leghe Sool Organizz. libere 426 49.766 J 643 176.587 30 24.020 " cattol. 117 28.055 52 10.279 44 8.09f " isolate 138 28.182 124 18.790 ' 163 65.229 ---- ----- --- 681 106.003 1819 204.616 237 97.340 Ed ecco, sempre dei lavoratori della terra organiz: zati, la distribuzione nelle Camere del Lavoro -e nella Federazione nelle tre parti d'Italia: Inscritti a Inscritti a Camere ~•edorazlone camere e Federazione Leghe soci Leghe soci Leghe Soci Italia sett. 127 18.701 358 42.518 59 11.453 ,, centrale 1385 141.203 1156 121.141 898 86.757 ,, merid. e ,, insulare 29 23.709 2 477 1 166 1541 183.613 1516 164.136 958 98.376 La mag(sior parte delle Leghe camcr:ite e federale è nell'Italia centrale. Un ultimo dato interessante: la per-centuale delle varie categorie nelle tre forme di organizzazioni (li– ber-e, cattoliche, isolate): Piccoli proprietari . . . ,, fittaiuoli. . . . Coloni parziari . . • . Obbligati e semi-obblig. Braccianti . . . . . . libere ¾ 3,6 13,9 55,2 4Q,5 71,0 Organizzazioni Totale cattoliche Isolate ¾ °lo 10,8 85,6 100 14,8 71,3 100 29,8 15,0 100 17,4 42,1 100 2,8 26,2. 100

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