Critica Sociale - Anno XXII - n. 2 - 16 gennaio 1912

CRITICA SOCIALE listi e viceversa. Cerchiamo tuttavia le linee cq– muni. I socialisti chiedono il reg·ime parlamentare, la responsabilità dei Ministri e del Cancelliere, i trattati, la guerra e la pace, la politica estera de– cisi e contrdllati dal Reichstag, il suffragio uni– versale per ambo i sessi, la rappresentanza· pro– porzionale. I nazionali-liberal-i - specialità in piedi di piombo e in politica a'll'acqua di malva! - Sii cont entano d i affermare l'intangibilità del– l'attuale suffrag.io, la necessità, per una grande politica nazionale, della :fiducia del po.polo, quin– di una « politica estera in contatto sempre coì Parlamento». Un po' più audaci, i liberali chie– dono costituzionalismo, responsabi>;.ità dei Mini– stri, consenso del Reichstag ai trattati, politica imperiale liberale, che s'imponga anche ai sin. s-oli Stati; e anzitutto suffragio universale anch€ m Prussia. · I socialisti vogliono lo Stato democratizzato, nessun privilegio nelle carriere. I n;:i,zionali-libe– rali domandano assoluta ed effettiva eguaglianza senza- distinzione di stirpe, di ou(to, di censo. ] progressisti invocano le cariche date ai più va– lenti, senza prelazioni di nascita, di religione, e di casta. Fin qui l'accordo è perfetto. I crepacci comin– ciano colla legislazione operaia, doganale e mi- litare. · I sociaJisti reclamano libertà cli· riunione e di coalizione; ispettorato industriale; o-i.ornata di 8 ore; riforma .dell'assicurazione o~raia; ieguale tratt~mento per g:i operai della campagna e per quelli delle fabbriche; pensione cli vecchiaia a 65 anni, anzichè a 7'0; scuola popolare e mezzi di is~ruzi.one gi:a~uiti; _soppress~one di ogni legge o D?-IS~raammrnistrativa ecçeznonale. - Ai.progres– sisti bastano la riforma del contratto cli lavoro p~eno_diritto di coalizion 1 e, protezione della mater~ mtà, pensione di vecchia;ia a 65 anni. - I nazio– nali_-liberal_i, i rappresentanti, .cioè, della gran– de fndustna, consentono il diritto di coalizione ma _(si ~ffrettano a_sogg-iu1were) condannando ogni ' 1 u;taz10ne alla libertà del lavoro ·è in genere. l'azione diissolvente dei .socialisti; s~sterranno il Governo se - come si annunzia - proporrà misu- re protettiv~ ~el crumir_aggio. . Nella politica do(5anale e tributaria,. i aocialisti at~accano. le ~~poste )ndi_rette, i _clazii ·doganali SUI gepen alimen~ar1, SUI foraggi, contro l'im– portazwne del bestiame, e a favore clei trusts in– dus_tria~i. ~ I progressisti chiedono trattati, che a,ss1~u~1~01 ID:ercat~_ àttuali e _neaprano dei nuovi. a~ohz'J.one dei. dazi,i doganali sui foraggi, prote– z10ne de; bes~ia_me c~ntro _le epidemie. importate. --:-I_ nazionah-ùiberah sostengono il vigente prote– z10n1smo. Ed .e?coci all'~biss? c}eg}i abissi ... il program- 11?-a _militare! De~ s~ciahsti è ben noto. I p'rogres– sISti sor".olano, chcluarando doversi conservacre alla Germama 1a sua posizione. Per i nazionali-1,ibé– rah ~ più espliciti - «il primo dovere è mante– nere 1~ ~o~ta e l'esercito all'altezza J'una piena potenziahta ». · . Gravi d_unque ,i. dissen_si: ma importanti anche i postulati comu:rn, le nforme democratiche con– cord_emente ausp~cate, eh~ terrebbero in freno per sempre la_ coahz10ne elenco-conservatrice. Si vor– ranno seriamente attuare? I socialisti si m_ostrar_ono,spesso, d•isposti a col– laborare con un hberah~mo sano e sincero « No– stro c6m~it~ -. è sci:itto nel programma -· è, per ora, servirci _d~ogm_ mez~o, ~be ,il presente ci of– fra, atto a mitigare i mah esistenti». Quando tal programma venne alla luce, fu detto nei giornali liberali moderati che tutti i liberali sinceri po– tevano accettarne gran parte. Ma, anche prima del blocco bi.tlowiano, avevano ammesso i liberali che, per risanare la politica germanica, urgeva sopratutto spezzare la potenza cleg·ìi Junlcer. Poi ... fii allearono agli Junker, per spezimre le forze so– cialiste! Come si comporteranno n~lla prossima legisla– tura? Non. si esige che attuino subito tutti i desi– demta socialisti. Si varrano almeno, dell'aiuto socialista, per effettuare le promesse dei loro pro– prii programmi? O sarà una nuova oonvers10ne a destra? La risposta non occorre attenderla <lal riaprirs.i del H,eichstag. Ce la daranno i ballottaggi, dai quali - a seconda del contegno dei liberali -– uscirà, oppur no, la maggioranza, che potrebbe abbattere la coalizione reazionaria. I liberali sono al bivio: votare per i soqialisti o per i conserva– tori. I socialisti vogJiono impegnarli a votare con– tro ogni attentato all'attua:e suffragio per il Reich– stag e alla llibertà di, coàljaione e di riunione, contro ogni legge eccezi01;1ale,,contro ogni nuova imposta indiretta e ogni aumento di dazi sui ge– neri alimentari; e a favore di nuove imposte suS'li articoli di lusso .. I conservatori, viooversa, voglio– no arrùolarli a difesa dei poteri della Corona, in favore del protezionismo e contro il socialismo. Dalla via che e-ssi infileranno nei ballottaggi noi sapremo se nel nuovo Reichstag continuerà a spadroneggiare la 'maggioranza clerico-conserva– trice, o se il Governo del~'Impero dovrà fare :fi– nalmente i conti con la horg-hesia e la democra– zia. Anche sapremo - per dn'la con un fog1i,o li– berale berlinese - se i 16berali tedeschi siano già persone politicamente adulte. Be1·lino, gennaio 1912. GUSTAVO SACERDOTE. ...... ~~j'" Il miraggio delcolonialis C:l-ià nel precedente fascicolo di questa Ri-vista l'a– mico Turati ha messo vigorosamente in luce tutti i miraggi della sciag:u·rata impresa tripolina, che da qu.attro mesi inoombe sinistramente sulla vita della nazione, e, come un diabolico nodo scorsoio, ·minaccia di trascinarci, volenti o nolenti, in un gorgo senza fondo, dopo· avere miseramente soffocato tutte le. no– stre speranze di rig,enerazione civile ·e proletaria. Ormai, non è più chi si illuda cfrca una pPonta so– luzione pacifica di una guerra, .che si combatte in cinque eentri diversi e indipendenti del Nord-Africa e che tra breve impegnerà più di 15().000 -uomini, con una spesa di tre r,nilioni e mezzo al giorno. E' lo stesso l::ìcarfoglio, il quale sul suo giornale guerra– fondaio (V. 11fattino del 10 c. m.)· ci· avverte come -non sia possibile ottenere alcuna vittoria decisiva, e come sia arduo e minaccioso il problema dell'avan– zata delle nost.re truppe verso l'interno, senza dì che l'occupazione militar.e, sarà ·sempre precaria. Il gior– nalista napol,etano viene a confermare quanto ave– vamo letto su di un grande giornale inglese (il Daily 1'etegrapli), che di guerre coloniali s'intende molto bene. Per cacciare i Turchi (scrive lo Scarfoglio) dalla cintt;ra montuosa, da cui la Tripolitania è chiusa, .oc– corrono o forze doppie di quelle di cui il Comando ora ' dispone, o un tempo impossibile a prefissare. Si'noranoi • • abbiamo avuto le spalle appoggiate a una formidabile linea di difesa, costituita dalle città ~litoranee e àalle navj _da ~uerra, ~ i Turchi ~rano,. l?er così dire, cam- pati 1n ana. A misura che c1 a.vv1cmeremoalle mon– tagne1 I!!' situ_azionerispe~tiva dE:lle forze belligeranti camb1era radicalmente: 1 Turchi avranno alle spalle la loro linea naturale di difesa e di rifornimento, e noi saremo campati in aria, Quando si tratterà poi di

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