Critica Sociale - Anno XXI - n. 22 - 16 novembre 1911

CRITICA SOCIALE 351 Per un ingegnere che cominci a guadagnare verso i 21 anni, e possa spendere dai 39 ai 45 anni 25.000 lire, dai 45 ai 56 L. 28.000, poi, cessando il lavoro e vivendo sui risparrnii effettuati, L. 20.000, si ottiene il quadro seguente: ETÀ 3 10 15 20 25 VALORE 190.000 208.000 293.500 351.000 411.000 nr.ì 30 40 50 60 VALORE 468.000 490.000 398.000 269.000 Il valore sociale di chi nasce sarebbe dunque assai maggiore che ordinariamente non si creda; per l'ope- raio testè considerato sarebbe, all'atto della nascita, L. 16.800. La questione è sopratutto importante dove la po- polazione decresce o cresce lentamente: per es. in Francia. Charles Gide, in uno studio iniziato nella Revue d'economie politique del marzo 1910, e ripreso nel Journal de la Société de statistique de Paris dell'ago- sto-settembre 1911, suppone che il mantenimento di un fanciullo costi in media 2000 lire, che, capitalizzate al 3,50 per 25 anni, danno L. 80.626, e ne conclude che una famiglia senza figli può economizzare questa somma e formarsi questo capitale. Da questo calcolo, che lo stesso Gide riconosce alquanto semplicista, si desumerebbe che, se la Germania aumenta di I milione di cittadini ogni anno, la Francia, in com- penso, aumenta il suo capitale di 2 miliardi: oli conto torna - egli scrive -; un milione di fanciulli a 2000 lire, economizzati, danno appunto due mi- liardi s. Ricordiamo che, secondo i calcoli di Fdmond Thé ry, l'aumento globale della fortuna pubblica francese, in 25 anni, tocca i 44 miliardi, e passò da 242.949 mi- lioni nel 1892 a 287.282 milioni nel 1908. Date le cifre e accolta l'argomentazione del Gide, il decrescere.clella popolazione scemerebbe notevolmente la futura circolazione delle ricchezze, provocando la concentrazione di fortune colossali in poche mani. *** Sulle basi esposte, lo scrittore del citato Journal, stabilirebbe come segue il « valore sociale medio o degli individui dei vari paesi: Stati Uniti Inghilterra Impero germanico Svizzera Francia Svezia e Norvegia Austria-Ungheria Belgio Italia Russia Europea Addizionando poi i valori sociali medi (all'età me- dia dei gruppi di età indicati dai censimenti) coi pro- dotti parziali dei numeri dei censiti, si otterrebbe il « valore sociale totale n di un paese, rappresentativo del suo sviluppo economico unitamente a tre altri in- dici economici: il debito nominale di ciascun paese, il possesso mobiliare de' suoi cittadini ed il com- mercio totale: 23.600 (100 20.700 (74 16.900 (60 15.100 (54 14.500 (52 14.000 (50 13.600 12.800 (46 11.000 (481 (40 10.100 (36 PAESI zione a r o'ol=0 Debito pubblico del va=itgoebillari o m e p o o m r i t ur c e io d t e o . t p a o le r., ') OSSERVAZIONI totale 3 ,3,0,33„n mi. Min.% alla noi- sifica- i„ mi- ealiD% alla MA- s'Oca- j» ,,,i - - - 0400. 0/,, 211R 0i05 (Cambio) Sarai i, 33,. o ft ,,,,, Dardi 00 ,. o 3 ,0„3 Dardi 310 ,,3 I 2 a 4 5 e 1 8 9 10 li le Stati Uniti . . . . 75.994 1795 5,2 0,3 10 120 6,7 5 17,1 1 8 -- Dollaro 5,1£ Inghilterra . . . . 41.459 857 19,1 2,2 7 135 15,7 2 28 3,1 3 = Sterlina 25,21 Impero germanico . 56.367 954 20,8 2,2 8 85 8,9 4 20,7 2,2 6 =Marco 1,2 Svizzera 3.315 50 1.3 2,6 4 -- - - 2.8 5,6 2 Francia 38.450 558 29 5,2 1 105 18,8 1 12,8 2,3 5 Svezia e Norvegia . 7.358 102 1,1 1,1 9 - - - 2,5 2,5 4 =Corona. .1,24 Austria-Ungheria . 45.405 618 15,1 2,5 6 22 3,6 6 2.5 0.4 10 = Fiocina 1,01 Belgio 6.693 86 3,6 4,2 2 11 12,8 3 6,6 7,7 1 Italia 32 475 361 13,5 3,7 3 12 3,3 7 4,8 1,3 7 Russia 93.442 943 23,4 2,5 5 I 27 2,9 8 5.1 0,6 9 =Rublo 2.6', NB. - I capitali sono espressi in lire, secondo Pur non facendo troppo cieca fidanza - nota lo scrittore del Journal - sul valore effettivo delle cifre e dei calcoli esposti, essi possono aiutarci a preci- sare un po' meglio le induzioni, ancora molto vaghe, fatte sin qui, sulla relativa potenza economica delle varie nazieni. s i. L'imposta di Stato sull'incremento di valore delle aree in Germania. La Critica Sociale (10 aprile 1910) si occupò già del- l'imposta, applicata da numerosi Comuni tedeschi, al- increment - l'incremento di valore non guadagnato - delle aree. Una legge, approvata dal Reichstag il 14 febbraio 1911 - di cui troviamo una nitida analisi di Robert C. Brooks nel Quarterly Jour- nal of Economico di agosto - traendo. partito dall'e- sperienza dei Comuni, ha « statizzato o l'imposta e l'ha estesa a tutto l'Impero. La legge è complicata e minuziosa quanto mai - ge- nuina imagine dell'intelligenza tedesca - e i pro- prietarii e gli spec.ulatori riuscirono, durante la di- scussione, a introdurvi tale intrico di temperamenti, eccezioni, dilazioni, ecc, che non si può dire ne siano usciti colle ossa del tutto in frantumi. Tuttavia essa è la più larga e significante applicazione pratica, sin qui tentata, del principio che tende a restituire alla collettività una parte del plus-valore, che gli immobili vengono via via acquistando, non per fatto e merito corsi del cambio indicali nella colonna 13. del proprietario, ma per l'opera dei Comuni, delle Provincie, dello Stato - della stessa collettività. Mette conto di tentare di spiegarne il congegno. Il Zuwachsoleurgesetz, in sostanza, generalizza e rende uniforme la misura, già adottata con successo, ma con molta varietà di criterii, da 457 Comuni, com- prendenti circa 15 milioni di abitanti. Non cadono sotto le sue sanzioni le proprietà dell'Impero, dei vani Stati tedeschi e dei loro principi, dei Comuni, delle Associazioni per la colonizzazione, per le case popolari, e per altri scopi filantropici, purchè limi- tino gli utili al 4 % del capitale sociale. Tre elementi servono a determinare l'incremento di valore: il prezzo pagato nell'ultimo precedente acqui- sto dell'immobile; il costo delle inigliorle permanenti, successivamente ad esso recate; il prezzo di vendita, sul quale l'imposta viene percepita. Ma il costo delle migliorie, anzichè sottrarsi dal prezzo di vendita, si aggiunge al prezzo d'acquisto. 2 questo un ammini- colo, sul quale insistettero i proprietarii, perchè, in pratica, si risolve in una diminuzione proporzionale dell'imposta. Di più la legge non tiene conto dei de- prezzamenti, i quali possono compensare o ridurre no- tevolmente gli incrementi di valore e quindi diminuire sensibilmente o anche eliminare l'imposta. *** Determinazione del prezzo pagato per la proprietà. - La legge ha la data del 1° aprile, ma si applica dal

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