Critica Sociale - Anno XXI - n. 11 - 1 giugno 1911

172 CnITICA SOCIALE più di quanto due' successive Relazioni ministeriali ritenevano surficenle. Ora) se si nota che gli indu– striali stessi, raccoltisi poco dopo la presentazione dei progelli di legge Giolilli e Sonnino, chiedevano che gli aumenti fossero limitali a quanto poi con– ceclelle il .Ministel'o tuzzaUi; e che, evidentemente, essi dovevano tenersi sovra un terreno loro propi– z!o, .con un margine sumcente per future conces– s10111; dee concludersi che, ancora una volta, verso gli z_u.ccherie~'inon si usò quel giusto rigore che conc1.lia cogli interessi particolari quelli superiori dei contribuenti. Jl progetto J. .uzznl.li -- non sarebbe giusto scor– darlo - se, per un lato, era meno audace dei pre– cedenti, si arricchiva però della proposta del Mi– nistro di agricollura, on. Haine1·i, della crear.ione di ~111n S,lazionc ~perllnenlale cli bief.icollura, per ogm sludw, espenrnento ed azione atti al perfezio- 11arnenlo della coltivazione della barbabietola. Molli problemi economici e sociali, quello stesso del pro– lezio;1isrno :1.ucchcricro, trovano alimento o giusli– ficaz10ne in clefìciernc di orçlinc tecnico. Deve essere l'unzione dello Stato, che è armalo eia larg·hi mez7,i, po_rtare all.'agriColturu e nlJ'industria il p;·esidio, di cu1 ne~sun ?llr? ~ rnnggiore, delle ricerche speri– rnental1 e cler rn1gl1ornmenli tecnici, dei quali la ini– 'l.iativa privata può giovarsi per le sue baUilglie e le sue vittorie. , Non_ostanle le sue evidenU e gravi lacune e le sue ccce·ss1ve concessioni, il progetto Luzzalli avrebbe polulo riuscire anche socialrncole benefico, se fosse divenulo il. punto di parlenza di una discussione e di nna analisi profonda sovra il la11lo diballuto e non ancora risolto quesito della protezione zucche– l'iera e sovra la possibilità di una ardita riforma a vantaggio elci consumi popolari. Questa, anzi, a– vrebbe dovuto innestarsi sovra la moclifìcazione- del margine di protezione. Invece il elisco-no di Jcrrue fu portato innanzi alla Canrnra in unan seduta ,.;;;l– LuLina, alla lesta cli una doz;,,ina di allri non meno importanti progeLLi, e fu giocoforza, ai pochi che si i11lcressano di questi problemi in cui è racchiusa tanta pal'te della fortuna economica e fìnanziaria ~lel nostro paes~, lanc}are un ,grido d'allarrr1e, fare 1nlravvedere la necessità di nuove ·inclarrini insiste– re perchè il problema degli ,.uccheri fÙ;se 'compiu– tamente affrontalo e risollo 1 nell'interesse non solo di un gr.uppo capitalistico, n1a dell'agi:icollura, del– la pubblica nnanza, del consumo e dell 'alimenl.az.io – ne popolare. lo si.esso, nel_la seduta del 6 luglio (1), deplorala la frella con cu1 la Cam,era si disponeva a discutere e ad approvare l'imporlanle progelLo concordato tra Governo e Commissione, chiedevo che si affronlns– se il problema dello sgrav_io e aggiungevo: « La sua soluzione non rappresenta ~ come l'on. Valli ha dello - la quadratura del circolo. La riduzione del prezzo dello z.ucchcro è perfet.lamcnle possibile, e può essere al~uata con vantaggio notevole dell'in– dustria degli zuccheri, con vantaggio notevolissimo clel consumai.ore, senza danno dell'erario >L Non mi pnre inutile dare la dimostrazione del ·mio as?crlo• Essa potrà gie>vare a impostare di nuov~ il problema degli zuccheri, per risolverlo corn pi utnmente. (Continua). G1uuo CASALINJ. (I) L'Ol'<l!ne <lei giorno <la me prcsentilto suonn.va !n questi t.er~ mini: " La Camera, convinta clHi sia oramai giunto li momento di allevi A.re I consuma tor! di uno del maggiori e meno clv111 balzelll; convinta, {]'altra parte, che l'Incremento del consumo rendo ;)ossl– bHe la grande rtrorrna sociale che, <la ogni pnrte, s! Invoca; Invita 11Governo a presentare un pl'ogetto dl legge, per rldut·rc senslbll· mente Il dazio doganale e la tassa Interna di fabbricazione. n Biblioteca Gino Bianco ~~r una mogia politirn ~ ol~taria ~~i t ~~ III. I treni ouerai quale correttivo de!Pnrbanis •) L'urbanismo in Italia e all'estero; i suoi danni e le sue evolu3ioni L1~ GITTA TENTACOLAHI. Una delle carallerisLichc essenziali dell'epoca inoderna - scrive E. Vnnderveldc ne << L'E'xode rurale et le retou.r-aux champs >>- e, parlicoJar– menle, del XIX secolo, è l'acccnlramenlo: accentra– mento politico, per la formazione dello Stato bor– ghese e la costituzione deJle nazioni; accenlram.enlo economi.ca , per Ja concentr,nione de' capitali e delle forze cli_ lavoro; e finalmente, corne conseg·uenza ncce_ssana, l'accenlra,n.enlo urbano per il moltipli– carsi delle p;randi ciLt:'l,sedi delle industrie e delle amministrazioni politiche. Dopo l'applicazione della macchina a vapore alle industrie e mentre rovinnno l'nntica economia ru– rale. e le industrie domestiche primitive, si formano rapidamente le grandi metropoli, le « ciUèL lenla– coLari )), c[1e si esp~ndono, irl'agp;janclo pei dintorni, come LanLL tenlacol1, le linee ferroviarie, attraverso le quali, attirano, succhiano, nssorbono ~·li uomini i prodotti agricoli e il denaro delle camJ)-;gne. ' Il c]enaro, sollo forma cli imposte, di risparmi ~crsal_r nelle ~anche e di rendita; i prodotti, al'– fluent1 per saz.iare le necessità elci grandi mercati cittadini; gli uomini, inflne, divelli clalla terra ove nacquero, cac_einti via dai campi dalla crisi agri– cola, slrappa.tr dalla caserma, incettali dal rnrwnz– zino e dalla fabbrica, abbacinati dalla luce c~lla cii.là come quegli uccelli mal'ini, che, calato il sole, volano sperduti verso il chiarore dei fal'i. L'immigrazione delle- popolazioni rurali verso i grD~1dicentri urbani si intcnsifì.ca in questo primo periodo ovunque, falalrnente - qunle risultato ine– vitabile della profonda evoluzione compiutasi nei mezzi e nei modi di produzione - ben più forte de: lame(1ti. dei _clemograG, piangenti lo spopoln– rn_enlodei vtlla~·g1 ~ delle cnmpngne, e degli igieni– sti, preoccupati dai danni che J'cnorme ao-alomera– men~o degli uomini porta alle condizion(della sa– lute pubblica, per l'estendersi spaventoso della t.u– bercol_osi, della _sifilide_e dell'alcoolismo, queste Lre grandi cause prmc1pah della morbilità e della mor– talità. 11 progresso elci mezzi di comunicazione e cli tra– sporlo poi, causa ed effetto ad un tempo ciel feno– meno . d~U'urhDnismo, contribuisce eia principio potenllss1mmnenle a rendere più lusin,,hiero il fa– scino delle grandi cillà c più efficace iCJoro richia– mo, sopprimendo gli ostacoli e le diffìcollà frappo– ste d~lle distanze, e recando a cognizione elci lavo– ratori - le nuove condizioni cli lavoro e di salario offerte nelle varie industrie. L'uRBANISMO ALL'ESTERO E IN ITALJA. Così, men.tre in Europa, nel 1800, si avevDno soltanto 22 _c,Llàdi 100.000 abitanti, le quali raPJ,re– sentavano d 2.69 '/, della popolazione totale nel JIJ0S si avevano·S cillà con più di 1 milione 9 con più cli. mezzo milione, e lli2 con più di 100.000 ab,LanL,, rappresentanti il 18.02 °/,, della popola– z1on~ e11ropea (1). Il che dimostra, pur tenuto conto (1) SI conrrontlno I seguenti dati, riguardanti la distribuzione della popola;,:lone fra i Comuni urbani e rurAll nel l!JOI,dal qunl! si r!leva fl.nche come la popolazione del Comuni rurali sia più scarsa nel paes!

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