Critica Sociale - Anno XXI - n. 10 - 16 maggio 1911

CRITJCA SOCIALE }53 Marna per parteoiparvi, gli uni e gli altri per salvare le "delimitazioni 11 • Un conto però non è tornato: il conto dei fabbri– canti. Essere ingannati una volta può essere bontà; più volte, è. stupidità. Il popolo non sempre è stupido. Non vollero esser tali quei vignaioli. Dice il loro proclama: "Se si sopprimono le delimitazioni, il vignaiolo del– " l'Aube non avrà ·altro scampo che di fuggire e di "imbarcarsi verso nuove terre. 1,ra il regime, che gli ' 1 permette ùi vivere, di pagare le imposte, di assicu– ii rarsi il pane per la vecchiaia, e un regime · che lo 11 dannerà alle eterne catene del forzato, la sua sorte· " è ben decisa. 11 Ma questa volta hanno agito solamente per sè. Non caddero nella trappola dei fabbricatori. Per odio di qnesta si fecero vandali. I fabbricatori avevano sfrut– tato Je ((delimitazioni" per sé soli? le tenute acqui– state li avevano resi indipendenti? E i vignaioli in– cendiarono le vigne dei fabbricatori! Le grosse rh;erve di vino 1 acquistato fuori della re– gione, e che già aveva procurato ai fabbricatori fa. volosi e fraudolenti guadagni, attendevano nei cellart che l'agit~zione provocasse il rincaro? E i vignaioli distrussero quei vetri, che eran lì pronti a imbottigliare nuovi lucri capitalisti. Poi, ben sicuri che le " delimitazioni,, favorirebbero il prodotto delle loro fatiche, ne chiesero imperiosa– mente la couserva,doue. E vinsero. * ** Esempio tipico di lotta di classe e, perciò, degno di qualcosa più che di una nota di cronaca. 'l1antopiù che il fenomeno, diverso soJo nella forma, si affaccia anche fra noi. Il diavolo, che si agita nella borsa e nel ventre dei vignaioli francesi 1 tormenta anche i nostri. Già da tempo, i compagni di Francia, con alla testa Compère– Morel e Tat·houriech, studiano il problema della piccola proprietà lavoratrice. E d'uopo che noi li imitiamo. Se la maggiore e più autorevole delle nostre Ri vis le crederà utile la discussione e non indegno l'articolista, mi farò lecito di parlarne nei prossimi numeri. (Alessaud,·ia). Dott. GIULIO PuGLJ~SE. Certam,ente. E stimiamo che anche i lett01·i della Cri• tica sa1·anno g1·ati alla cmnpetenza e ate affetto con cui il dott. Pugliese studia questi p1·oblemi. Da troppo lempo 1 dal p1·imo Cong,·esso di Fi1•enze, se non erriamo nei 1·ic01·di, it Partito, nel suo assieme, che si p1·etende unitario, si è disinteressato, in lta lia, di questi a1y;omenti, che toccano alle sue gr·andi dfreUive teoriche. Ne segue, di necessità, che ciascuno, o ciascuna Sezione, nella pro– p1·ia plaga, s'informa al più sfr·enato u libel'·isrno 11 , al più assoluto fais ce que vouldras, per dfrla nel vecchio f1·ancese; col pel'icolo di sga1Ta1·e, di ubbedi1·e, a'nche sen:a intenzione malvagia, a suggestioni di opp01·tu– nismo eletto1·ate locale, eccete1·a,eccetera; di esse1·epoi, 11iaga1'i,un bel giorno, sc,n(essati da un Cong1·esso 1 p1·eso a un tratlo da un accesso•di catonismo dottri– nale, rnaga1·i troppo sem,plicista o do.minato dalla ne– cessità di costitui1·si un alibi cont1·0 l'accusa di indul– genze illecite a lotte d-i categm·ia .... r1d Asti, di ·recente, si tenne un Cong;•esso 1·egionale su questi terni, che interessano i piccoli p1·op1•ieta1·~ la– V01'atori.I nostri giornali ne dette1·0 la cronaca; qual– cuno ne tfrò delle conclusioni pe1' conto suo. 1l1a il Pa1·tito,insomma, che ne pensa? E ne pensa qualcosa? BibliotecaGino Bianco O il cogito, ergo sum, se si inve1~tissero i te?·mini, non va1·1·ebbepiù pel nç;stro Pal'tito? Il Congresso di Milano, troncato dopo la discussione clel p1·ù1w tema, 1·inv;ava i successivi a un Cong1·•esso cosidetto tecnico: ossia che dovesse occupai·si di problemi e di azioni concrete. E doveva tene1•si a .Modena di questi giorni .. ilfa il " fattO.ccio ,, Bissatati lo fece 1•in• viare a settembre, e minaccia di u stecnici.t%a1'lo m 1·i– ducendolo alla monocorde ete1·na e sola accadem,ia del ministerialismo e niinisteriabilisnw. E poi ci doliamo se non si fanno gl'an p1·orJPessi e se alll'i ci loda di aver mesfo Marx in soffitta .... Discutiarnone almeno in queste colonne - dove pu1· vorremmo, se i consensi ope1·osi non fossero sca1·si 1 che vibrasse la continua '' 1·evisione n dolt1'inale, che è in– ~deme cagione, effetto, testimonianza della vita viva di un par·tito dell'avvenire. LA. CRJT[CA. Avete le prime tre annate 1 L'Amministrazione della Critica è disJJOstaa ·ricambiare con una qualsiasi, successiva unnata, rilegata, oppure con un anno d'abbonamento, l'invio che le venisse fatto della 1a, 2a o 3a annata (1891, 1892, 1893) di Critica Sociale in buono stato di conservazion.e. Per una ~a~~ia olitirn ~ oletaria ~ei tr ~~orli IL I GRANDI .MOVU.:mN'l'I MIGRA'J:ORII IN lTALT.A. IL nostro esercizio ferroviario è largamente in– teressato dalle grandiose correnti migratorie, che si manifestano annualmente verso i paesi transo– ceanici1 verso gli Stati europei e del bacino del Mediterraneo, e, all 1 interno, fra le varie regioni, per i più impellenti bisogni periodici clell'a.grico!tura e cti talune industrie. Basti dire che, nel solo primo semestre del 1910 - secondo i dati pubblicati dal Bollettino de/l'emi– grazione, N. 17, di quell'anno - gli emigranti furono 369.470, dei quali 156.120 per gli Stati di Europa e i paesi del Mediterraneo e 213.350 pei paesi al di la <lell'Oceano, e così distribuiti per regioni: F.mlgrnzlone del primo semestre rn10 POI' 1 1 F:u1·opo. e 1 pnes1 Per pnesl del bacino del trausocco.nlci TO'J'A.1,F. Medlterrnnoo Piemonte . 17.789 8.503 2G.292 Liguria. 1.219 2.617 3.o36 Lombardia 31.853 7163 39.016 Veneto . 59.649 7.691 67.340 Emilia. 12.485 S.845 16 330 'l 1 oscana 10757 6.818 15.675 Marche. 4.950 6.269 11.219 Umbria. 4.797 2.G99 7.496 Lazio 4%0 7.798 8.ti73 Abruzzi e Molise 2.453 24-782 27.235 Campania. 1.909 37.795 39.704 Puglia 2.915 14.676 17.691 Basilicata . 224 5.864 6.088 Calabrie 323 26.940 27.263 Sicilia 2.178 48.572 50.750 Sardegna 1.745 1.317 3,062 Regno 156.120 213.350 869,470

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