Critica Sociale - Anno XXI - n. 6 - 16 marzo 1911

CRITICA SOCIALE 95 e cioè un allo positivo e preciso, come positivo e pre– ciso è un l1·altalo che si conclude lra uno Stato e l'altro. Non una Htga e genericn affermazione di so– lidal'icU1 in esso: ma lo studio l'ealislico e severo della situazione dei l'apporli tra i due Stati e i due 1>1·olclariali, clov1·cm1110 dire i dicci proletariati in (onsiclcrazionc del mosaico internazionale ausl1·0-un– garico; e lo studio della condotta comune di essi di fl'onlc al co111unc atteggiamento ullra-milila1·isla e co11.-; ciarne11t.co inconsciarnenle guerrafondaio delle 1·ispell.ivc bo,·ghosic; insieme con l'impegno di ope– rare, a un n1omcnlo dato, alla stregua delle conclu– sioni concordemente determinale e accettale. Co- 11111111..iuc, l'evento del 9 aprile, soltanto con l'aver ll0· ::-loil problema al proletariato o coll'averne delineate, ~111chenon più che a larghi tratti, le soluzioni, sa,·ù ::;lato uno dei falli più imporl:Jnti, senza dubbio il più ca.ratlel'isl.ico e il più gravido di risullat.i, nella slul'ia delle l'elazion i tra Austria e li.al ia. La nuova diplomazia operaia è alLresì il segno della 111atuL"ilà,cui è pervenuta la classe proletaria. Grazie allo sviluppo del capitalismo, che la intel'nazionalizza automaticamente, internazionalizzando i prodotti ciel ::;'uolavoro, e getlanclola di fatto, essa stessa, sul mer• cutu inlel'll;tzionale del lavoro come una merce qual• ::;iasi, lanciala indifferentemente, in Europa o in Amo• t'icu o nell'Ol'ieut.c Est remo, al Nord o al Sud, soli.o la :-,forza canicola1·c o negli abissi della miniera, la classe operaia acc1uist.a progressivamente la capacità di clon1inare allrcsì i rapporti internazionali, scambio di esserne dominala; e si prepara ·perciò a strappare il trucco e la maschera cli menzogna, onde le borghe• :-:;iedei vari paesi ricoprono i loro istinti antisociali di dominio e di rapina, per poter allu:ue la politica i11lcrna1.ionale ciel lavoro, di progresso economico 1·a1ionalc e intensivo e di pace sociale, sgominala e vinta che sia la politica internazionale ciel capitale, della Banca e della Borsa, aggressiva, sperperatrice e nichilista di sua natura. L'altro caso sintomatico di diplomazia proletaria in azione è stato, come accennavo, offet'to all'allenzionc dell'opinione pubblicn, e all'a simpatia dei socialisti di tutto il rnondo, dai socialisti belgi e olandesi. La fa– mosa que.':ilione delle forlifìcazioni cli Flcssinga aveva Cl'Cato quello che si dice uno stato cli emozione, non solo 11ci due paesi interessati, sibbene pure presso i (;abinelli e la stampa delle maggiori potenze. Fr::m• ria, lnghillerra, Germania si sono occupale, a volla a Yolta ·della faccenda. Nel Parl3.mento francese, se– gnatamente, sono state pronunziale parole as1lre, che in Olanda hanno prodotto una penosa impressione: evidentemente la Francia è convinta che, dal momen– to che fu dimostrato non poter avere le fortificazioni in discorso, lungo le rive dell'Escaut, alcuna virtù difensiva per l'Olanda stessa, e solo poter riuscire, caso 1nai, a impedire che un esercito inglese, mollia· n10, corl'a in aiulo del Belgio minaccialo e invaso, Iuli Forlirìcazioni siuno state concepite sollo la sug· gestione inlcrcs :ila di qualche altra polenzu; la quale 111)11 pulrebbo csscl'C che la Germania. Le stesse ap- 1n·e11sioni incombono sull'Inghiltena e sul Belgio. E la situazione diventa, di un trallo, straordinariamente tesa. A questo punto, i socialisti dell'Olanda e elci Belgio entrano in campo. E, per merito loro, la for• mula dei Congres i fa un altro passo di vita. li })PO· . blema si erge negli stessi termini cli fronte agli uni e di fronte agli altri. Per l'Olanda, si tratta cli una spesa sbn10rdinnria di 90 -milioni, la quale,· rnentl'c Biblioteca Gino Bianco 11011ha 11essun valore per la difesa della patl'ia neu– ll'alilù, crea una situazione i11tcl'na1.ionale tlirrìcilc e pe1·icolosa, le cui ripercussioni ricadrebbero sul pae• se con nuovi pesanlissi1ni aggravi. Per il Belgio, si tratta ciel pari di eliminal'e una causa cli rinfono della lesi· mililarisla, la quale già si appl'esla a du• 111andarc un nuovo !Jotlino di spese militari J)Cr 11eu· lraliz1.are, con l'aumento dei contingenti di leva, l'indebolimento della diFesn belga, che sarebbe la conseguenza delle fortificazioni alla foce o sulle ri\'c clell'Escaul: aumento di1·ello precisa111ent.e :.1d ~•ssi• cural'e la libera navigazione dcll'Escnul in caso di guerra. Lo stesso problema, come si vede, che ra• duned1 prossimamente il pi-olclarialo italo•au~lru·UII· g~l'iCo. Quali i risultali della conferenza dei deputali hclg-i coi deputati olandesi, tenutasi all'Aja nella ~ede del Senato olandese? Una chiara clelibe1·azione, pel' In quale « i socialisti debbono pone in opcrn lutti i mezzi cli cui dispongono 1 per maudnre all'aria u11 progetto, il quale non può cssel'e utile che n l.crzi, e che minaccia di fo,·nire pr·clesfi allo sviluppo del militarismo nei due paesi e i11 l.foropa ». Nel COl'SO della conferenza, fu pensato poi' un momento di in– vitare anche i rappresentanti ciel pal'lilo socialista le· cl sco; ma poi si abbaudonò l'idea, perchè h1 pa,·tc della Germania, in questa faccenda, 11011è ancùra hcne chiarita; e, del 1·eslo, panero sufficienti le i11- tcsc socialiste belgo-olandesi. E suflicienti fu1·onQ di fnlli; in quanto che il pl'ogello è stato l'i11\iato, per essere - si è dello - sostituito eia un altro; il quale, per altro, non sembra affatto destinato a \'enil'e i11 luce. Aci ogni modo, il valol'c di codesti inconll'i della diplomazia operaia inlcl'nnzionale l'isicclc pi-i11cipal· mente nel loro istesso esse1·e e pl'oclursi. l~ssi cv· 111inciano a scriYcrc l'Calmente una istoria uovella. e annunciano la nuova civiltà. L'ORGANIZZAZIONECONOMICA. Lo piìl 9ronde Cooperalivo del mondo. E la Cooperativa di Lccds 11 in Inghillcl'l'a. Nalti Ire anni ùopo quella degli « J::quitables /lio11icrs o/ Rochdale », ossia nel 1&17, per l'iniziativa di un pu– gno di or.,erai lessilol'i, essa si è espansa i11cessa11le· mente, tome una macchia d'olio. L'epoca e,·n quella ùella carestia e della miseria in perm:.111en1.a,il buon tempo antico del capitalismo, nel quale lo sfrut– tamento del lavoratore, della donna e del fanciullo, non incontrando ancora freni di ,.sorla a causa clella inesistenza della 01·ganizza1.ionc, arevu raggiunto l'acme della furia criminosa in allo, e dello sprtsimo i11 basso; l'epoca allresì delle adullel't1zio11i alimenlal'i e elci pesi falsificali, che dura tuttavia, poichè son tutlol'a cli gran lunga scarsi e inadeguati la l'e:-:;i• stcnza e il controllo degli inlel'essati. La Cooperat.ivct appariva, in tali condizioni, una luce e una via cli ~nlvamcnto. E anche a Leccls, come a Rochdalc, la Cooperativa fu. Più di mille persone risposero al pl'imo appello. Sci mesi appl'esso, la Coopel'illiva ave• va già un suo piccolo mulino, che i11 Ire mesi spac• ciav.a cil'ca centomila lire di farine. Più lardi, il pie• colo mulino cliventa"a un grande mulino meccanico, elio doveva essere presto il più grande cli tutta 1'111-• ghiaena. E; incoi-aggiata dal successo, la Coope•

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