Critica Sociale - Anno XX - n. 20 - 16 ottobre 1910

308 CJ{l'l'ICA SOCI A LE sivamonte rinviato dal Congresso di Bologna (1904) a quello di Roma (1006), di Firenze (1908} e di ~lilano, lamentando lo ambagi del Partito in que8ta materia, amhagi che riconnetto al collaborazionismo riformi!lta, in\'Ocando all'uopo come testimoniam:a alcuni brani del dl~corso alla Camera, 12 luglio 1900, del Turati (I), la cui portata del resto ò alquanto diverstt, come no clà. conferma quanto scrisse testò su queAto argomento lo stesso Turati nella Uclazione sui ,: Criteri generali del– l'aziono politica,.. Sullo traccio dei noti articoli di Sy\va Vivlani e non senza qualche punta hcnoi:tta, il Della SetA. illustra la spro1iorzione fra le spese militari e il com· plesso dei bilanci italiani, l'eccesso di sacriflcì imposti da casa al proletariato 1 il pericolo dell 1 irreclentismo 1 la vergogna degli eccidi proletari, e invoca una pili fervida e decisa campagna antimilitarista in coerenza al con– cetto e alla pratica della lotta iii classe o I'nppougio all'azione ìu questo aenso dei Circoli giovanili. Nella Relaziono sull'azione politica ò già espresso chiaramente il nostro pensiero in proposito, che, pur essendo altret– tanto antimilitarista, propugna, pel raggiungimento llello scopo, mezzi ben di,·crsi e - a senso nostro - ben altri• menti offlcael. All'ultima ora (.-1ca11ti!, 16 ottobre) OJdino Morgari surroga la Relazione commeSsagli con un diffuso ordine del giorno, suddiviso in cinque paragrafl 1 il quale, so dovesse costituire la riabilitazione pratica, por ,•in esem– plificativa, della formula integralista - alla cui ripre– sentazione teorica il nostro collega rinunziò per orH, motivando nel Sempre Arn11ti la rinunzia col difetto di tempestiva sufficiente preparazione - dubitiamo non raggiuogcrebbe lo scopo. Dominato 1 infatti, dall'idea fissa di tener presente l'io• tera traiettoria dell'aiiono socialista nei secoli - dal minimismo della conquista immediata al massimnlismo 1lella Società ratura - e di fondere perciò, art ogni mo– mento, il lato rh·oluzionario o il lato riformista e pos– sibilista del socialismo 1 l'ordino del giorno del 11ostro amico non solo dimentica (e a trattarlo sarebbe vera– mente occorsa una Helazione) la prima parte e più fon– damentale del suo tema - Spese militari - e cioè i fatti, le cifre, i raffronti, le proporzioui, lo tendenzei i disegni di legge, i riflessi tecnici ed economici, la po– litica militare et! estera attuale, la quale non basta ana• temizzare in blocco per far che non e9ista; ma, anche nella seconda parte - Antimilitarismo - si preoccupa di tutto ciò che è contorno, sfondo, fllosofla, letteratura, astrologia, definizione, gesto e vin di se.cruito, e gli sfugge Ja questione ,,era e sola che dovrebbe occuparci: il modo pratico, indotto per ragionamento o desunto dall'eape– rienza, di porre un argine effettivo, in questi anni e In questo paese di dil:1grazia 1 al lamentato Indefinito gon– fiarsi dello spese di guerra. E, invero, a questo fine, poco iol\uirà l'indagare se e che cosa presagiscono i socialisti circa un futuro mili– tarismo socialista per di(endero lo Stato socialista da eventuali aggressioni dOJJOl'anno duemila, e so essi si gioveranno, o no, dello sciopero generalo esteso alle milizie, per sconfiggere le ultime resistenze del capita– lismo qumdo li proletariato sarà maturo al potere; e neanche avrà influenza reale l'esposizione dei desilteri, la formulazlono dei voti, che il sc.cinlismo può avere comuni con ogni altro partito e magari cogli stessi odierni militaristi, perchè un giorno Il rispetto alle nazionalità, l'adozione degli arbitrati, magari la costituzione degli Stati Uniti di tutto il mondo cìvlle 1 rendano lo guerre impossibili e inutile l1l paco armata. Nè l'arorisma her– veista che II la difesa militare della patria bo1·ghese non ò argomento cho interessi il partito socialidta II avrà alcuna portata pratica, al di là. del mero suono delle parole, flnchè, riconoscendosi anche (corno ogni buon in• tegralista de"e fare per mantenersi in equilibrio o come ra il Uorgari poche linee più su) la le~ittimità e neces– sità dello patrie, non si trovi il modo di separare, sullo stesso torri torio, la patrif\ borghese dalla patria 1n·olefaric, o di far sì (a quest'uopo occorrerebbe un altro esercito) che lo invasioni e guerre eventuali dev09tino soltanto la prima, rispettando la. seconda. Parimenti si elude la sola questione esi:dente 11eisocialiatl, In ratto di tattica parlamentare rispetto alla votazione doi bilanci, quando si afferma che i socialisti II votano contro i bilanci (I) I.a vt1·tioi11t dl'Oli <ll'lll<ll/ltllft t lt ,·1fo1·mt soci<l/1-; 1n BlllllolecA tiella c,·ltlct1. m\lltari w Questo ò assolutamente pacifico, e soltanto in questo senso è anche ..... antimilitarista. Sul terreno pratico attualo, Il solo che veramente in• teressl la nostra Incorreggibile miopia riformi!tta 1 Oddino Morgo.rl - a parte le suo conclusioni. bilaterali ma accet– tabilissime, sul tema degli eccidi proletari - non ha che tre proposte concrete, sulle quali facciamo le nostre ri– serve: l'lncoraggiA.mento all'azione antimilitarista della Fe· dcrazione glov1t.nilc; l'agitiizione - prospettata già. al Con• grosso Internazionale - per una concordata riduzione, che egli qualifica proporzionale, degli armamenti di tutti gli Stati al 50 °io dell'effettivo attuale; e la proposta di un nuo"o Convegno socialista italo-austriacoi che detti for• mule concl\lati\'e e concreti un'azione parallela nntimi• Jltarlsta, proposta agitata anche di recente, poi abban– donata per l'incertezza dei resultati e par i pericoli che presentava. Prevedendo il certo irnmccesso della su1i risoluzione, i\lorgari lo attribuisce alle prevenzioni unilaterali delle duo ali <lei Partito e all'accidia dei deputati socialisti, sgomouti della nuova soma. Consentiamo nella pre,•lsiono, ma al fatto assegniamo altre cause i e cioè la intuitiva irnpossihilitÌL di fondere indirizzi antitetici in un'unica azione simultanea {che sarebbe Il miracolo integralista) e un po' anche - confidiamo - l'avversione ad atteg• giamenti coroograf\c!, che convengono forse all'iofanzia 1 non certo alla matur,tà cloi putiti. .. Sui Rapporti fra Gruppo Parlamentare e Partito, mancanrto ancora. la Relazione Ciotti, Costantino Lazzari ripropone il suo regolamento di polizia, inteso a mecca• nizzare l'opera dei deputati socialisti, facendone altret - tanti " sottoposti alla ,•igilanza speciale 11, continua– mente minacciati di disapprovazione por re{el'e,idum, di squalifica, di espulsione e di interdizione dall'eleggilli– litlt, convinto di consolidare per tal guisa lo spirito di unità <lei Partito. Sul tema: Appoggio ad indirizzi di Governo e parte– cipazione al potere, Giovanni Lerda contrappone a quei la di Bus~i e Treves una sua Relazione, inspirata al concetti della più rigida intransigenza. Pur ceni:10ntendo che il vecchio bagaglio dogmatico e teleologico del so– cialismo non sia più da invocare, e considerando il so– cialismo odierno piuttosto come movimento elle come dottrina (le quali affermazioni, in onta all'etichetta ri– voluzionaria, lo avvicinano alla concezione rcvlsionista) 1 pensa il Lercia che, a eonclanuare inappellabilmente ogui appoggio socialista a Ministeri borghesi, bastino il concetto della lotta di cinese e la convinzione che lo Stato borghese non potrà mai nulla concedere spo11ta- 11eame11te al proletariato, so non guidato da un Interesse immediato della politica sua propria. Nella quale asser– zione ecco risorgere uno di quei dogmi, ai quali lo stesso Lorda sembra fare il viso dell'armo. Ma è dogma poco solido in sò e in rapporto alle conseguenze ehe egli ne deduce, sia perchè il coucetto di SP0!1la11eitù è estrema• mente elastico (nulla ò assolutamente spontaneo nella vita sociale, e lo coazioni morali contano anch'esse fra i moth•i che determinano le azioni e le concessioni), sia porchò, fra gli interes~i immediati della politica bor• ghese, o (per esprimerci pili esattamente) della politica di questo o quello dei partiti in cui la borghesia ai frango o collutta in se stessa 1 ben possono noverar.si date concessioni, sapientemente provocate e preparate dalla forza politica del proletariato, nel suo proprio, o immediato, o mei1iato, ma sicuro interesse. ' All'infuori di questa rigidità troppo semplicista e as– siomatica del pensiero centrale, in contrasto col multi– formo atteggiarsi del fenomeni politici dello Dazioni mo• derne, e alh, quale ribatte vittoriosamente il sillogismo Ilussi-Treves, lo scritto del Lorda contiene osservazioni e moniti, degni di rilievo anche agli occhi di un rifor• mismo intelligente e pensoso del proprio avvenire. Cos\ <love segnala, sia pure con esagerata severità, la ten– denza dell'a?.ione socia.lista, per la smania di vittorie parziali ed effimere, a quei troppo fa.ciii adattamenti 1 che la rarebbero degenerare in una specie dl fllantro– pia i come puro <love qualifica come II fede nel mira– colo ,, la disposizione dello masi.e a concentrare ogni loro aspettativa nelle abili tattiche del Gruppo parla– mentare (sotto altro aape_tto Io stesso vizio è denunziato nella Relazione del Turati) anziehè nella propria educa– zione ed aziono 13ocialista, senza I~ quale poco valore

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