Critica Sociale - Anno XX - n. 20 - 16 ottobre 1910

318 CRl'flOA SOCIALE dc~li uomini, che lavorano per conto dei terzi a do• micilio. Qua o là qualche regolamento d'igiene mu• nicipale tenta una parvenza. di tutela, prescrivendo norme sulla cubatura dei locali destinati ad abita– zione e a laboratorio; ma l'esperienza mostra la vanità cli tali schermi anche là do,•e i controlli e le ispezioni sono affidati ad organi rapidi e indipen– denti. Figurarsi. .... in Papuasia! r Congressi di Bruxelles e di Lugano - sotto– lineati dalle Esposizioni del lavoro a domicilio, che da alcuni anni si vanno succedendo - non pote,·an parlare più chiaro cd esplicito. Se non si vuole che nel ln.vorntore a domicilio l'industrialismo tro, 1 i l'alleato per frontc~giarc il salariato della fabbrica in lotta per piì1 alte mercedi, bisogna sostituire, alla deficiente ca1rncità del lavoratore a domicilio nel contrattare il prezzo del suo lavoro, l'azione dello Stato. ~l'a. tale azione non può efficacemente estrin– secarsi o raggiungere lo scopo se non istituendo per legge Commissioni <li imlustriali e di operai, presie– tlute dc, esfrcmei alle due classi, autorizzate a p.ssc,re tabelle, aperte e rive<libili a brevi periodi, con ·i mi– nimi di salario per le diverse lm:orazioni. da eseguirsi e, domicilio. .Lo Stato deve inoltre disciJ)linare ,,er legge il contratto di lcworo collettivo, ,•alevolc anche per quegli operai del mestiere che non avessero 1>ar– tccipato alla stipulazione del contratto stesso. Per la organizznzionc di questi servizi di legisla– zione sociale, i Congressi di settembre hanno dichia.– rato indispensabili congegni o istituti, che in Italia o mancano affatto o sono allo stato embrionale. Così le rilevazio11i 1Jermcme11/i della tlisoccupazio11e im:o– lo11taria1 raccomandate dn Parigi, non si possono certo fare con quei pochi soldi messi a dis1,osizione dell'Ufficio del lavoro per le statistiche; nò a tali fondi si 1>otritattingere per la iuchieslct tli Sta/Q sul lar,oro a domicilio che deve integrare le inchieste dì .Milano e di 'l'orino. L'i11seg11ame11tobhligalorio della 1x1tologia del la,– roro nelle Facoltà. di medicina e i Corsi cli igie11e industriale nei Politecnici; le Tspezioni mediche a tutte lo industrio con visite trimestrali a tutti gli operai occupati nelle industrie insalubri, e l'obbligo della denuncia delle mnla.ttie del lavoro; la varteci– pazione <legli operai alle is))ezioni delle mi.11iere; la collabornzioue all'iniziativa internazionale per la for• mulazione di un elenco di vc,lori industriali, di cui disciplinare l'uso mediante regole comuni a tutti i paesi. ... ecco nitri provvedimenti che delegnti di Go,•erni e di associazioni - uomini della politica e della scienza - conservatori e socialist.i - cattolici, protestanti, ebrei ed atei - latini, tedeschi, slavi e anglo-sassoni - genti dei nuovi e dei Yecchi conti. nenti, si sono trovati d'accordo nel sollecitare dagli Stati, fondendo gli interessi dei gruppi nell'interesse superiore delle collettività. Quale risposta di opere si appresta a dare a cosi autorevoli sollecitazioni lo Stato nostro? Le associazioni, che hrrnno organizzato le recenti assemblee, altre ne preparano ,,er gli anni prossimi; e ogni Congresso sarà una. rassegna dei progressi compiuti dalle idee nel campo dei fatti. A Bruxelles, a Pctrigi, a Lugano terrnnno dietro Vienna, Olascow, hurigo, istituendo confronti tra le adesioni telegra– fate ieri dai capi di Governo non indifferenti alla estimazione doll'cstero, o le effettuazioni che domani risultern.nno dai Governi stessi operate. ANGIOLO CABRli\l. Avete le prime tre annate 1 L1Amtninistrazio,ie della Critica è disposta a ricambiat·e con wia qualsiasi. successiva mmata, rilegata, oppure cmi tm mmo d'abbo,iame,ito 1 l'it1vio che le venisse fatto della 1•, .2• o s• a11nata(1891, 189.2, 1893) di Critica Sociale in buono 3tato di co,iservazio,~. PERLA RIFORMA FERROVIARIA IV, .Ancora il serv/3/0 delle merci. r,e merci ~q)cditc " ferme in stazione ,,. Se le maggiori spese degli esercizi ferroviari in ge– nere dipendono dallo sproporzionato aumento del traf– fico in confronto del mozzi di cui si dispone per sod– disfarlo, e se, da nol 1 oltre le cause irrimediabili, ve ne sono nitre forse pili dannoso - già da noi es1,oste - che, mentre ostacolano il pronto e rapido fluire e rifluire dei traffici e lmmoblll1.zano senza ragione i veicoli, si potrebbero rimuovere con un JlO' di studio e dl buona volontà.; occorre mettersi subito all'opera, con criteri radicali, avveduti od economici, sia pure che si attuino con la più cauta gradualità, affine di non provocare scombussolamenti che rlu9cirebbero non meno gravi del danni cho si vogliono rimediare. Cosl necessitc:ebbe provvedere di Urgenza a togliere la. Jisposlzlone relativa alle merci " ferme in istazione ,, restringendo di assai I termini di sosta; rifiutando ogni responsabilità per la merce non ritirata in tempo oppor– tuno, e affidandone, in tali casi, lo scarico e la .custodia esclu~lvamente ad Agenzie private, alle quali venissero Hssati, In apposite tariffe, i diritti spettanti. Ciò non solo perchè ò molto conveniente che l' .Am– ministrazione ferroviaria restringa quanto più può Il proprio servizio alla funzione pur11e semplice di vet– tore, e limiti la propria responsabilità al minimo pos– sibile, come nel sl<Jtema tedesco - evitando tutte le forti spese attuall per 11 contenzioso, gli indennizzi e i non pochi servizi accessori, passivi economicamente, e, por loro nntura, meglio adatti ad essere disimpegnati da imprese private collaterali - ma anche per creare, attrnvorso queste, più forti vincoli col pubblico e attrarre Il maggior numero del trasporti, di cui diremo tra breve, all'esercizio proprio. A tale uopo, come lo nostre stazioni hanno tutte quante del locall ad uso di magazzino merci, questi si dovrebbero cedere In affltto alle Impro..:seod Agenzie che assume9soro il servizio di carlco 1 scarico e custodia delle merci, dando loro la massima libertà di costruire per conto proprio, su terreni attigui 1 le tettoit,, i magaz– zini, e tutti quanti gli impianti atti a intensificare le operazioni od aumentare I guadagni secondo le spin– gerebbe erftcacomente la molla del loro vantaggio eco– nomico. J.: certo che le manovre sui piazzali e ai ma– gazzini procederebbero con un fervore che oggi è sco• noscluto. li commercio, poi, avvantaggerebbe da un tale sistema, interessato a seguire con ogni cura e a soddisfare, esten– dendosi e migliorandosi continuamente, tutte le crescenti necessità del traffico; e l'Amministrazione ferroviaria - pur rinunciando a certi utili, forse molto più appa– renti che reali - avrebbe una agilità. di movimenti che la risanerebbe tecnicamente ed economicamente. A Milano o negli altri centri più lmportaoti 1 ove il forte altluire clei commerci rende più acute e· sensibili le plaghe dell'attuale Indirizzo ferroviario, il bisogno ba già suggerito qualche cosa di simile, e il problema della maggiore prontezza del carico-scarico, e della più diretta sorveglianza della merce, è stato affrontato - sebbene frammentariamente e quindi con scarsissimo e quasi ! inavvertito sollievo - dal « Magazzini. Generali. di Lom-

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