Critica Sociale - Anno XX - n.13-14 - 1-16 luglio 1910

222 CRITICA SOCIALE nissima; la dottrina 0Yangelica ò la parte so~tanzlale dolla religione 1,<J ò pervasa e materiata di spirito semi• lico, di spirito ebreo. Questo spirito 11emitlcocristiano, esulato dalla chiesa militante per ragioni opportunistiche di tattica e dl pro– paganda in tempi e paesi e presso stirpi che mal lo comportavano, si rifugiò nel monachismo, che e la ph) consequenziaria manifestazione cristiana, anzi semitica. Ecco porchò In origine il monachismo fu una specie di protesta contro la monclaoih\ della chiesa ufficiale; ma anch'esso doveva degenerare, percbè li puro cristiane– simo semitico, se corrisponde alla mistica psiche orien– tate, non corrisponde alla psiche occidentale, materiata di fierezza e di ribellione civica, dotata di un senso meraviglioso della natura, portata al culto della ~clenza e dell'arte. ~ccv perchè, agli occhi nostri, il semltlsmo non ò umano; ecco porcbò il cristianesimo s 1 ò dovuto paganiz• zare, cioò ha dovuto degenerare quanto gli è stato pos– sibile. Questa fu Popera dell 1 ebreo-ellenista Paolo di Tarso, e perciò Il cristianesimo occidentale donebbe chiamarsi più propriamente " paollsmo 1 ,, perchè, senza l'audace mossa paoliana che trasbor(lb I' " Evangtlo ,, sopra una nuova via, li cristianesimo non avrebbe supe– rate le chiostro dl una dello tanto piccolo sette ebree. Influe, mal~rado gli accomodamenti e i travestimenti, il cristianesimo è sempre l'antitesi della concezione arlano-ellcnlco-pngana. Gli sforzi del cristianesimo per paganizzarsi dimostrano solo le necessità della vita sto– rica, cui devono sottostare anche lo religioni. li tentativo dl coloro che vorrebbero tornare all'an– tlco, cioè alla 11urozzadel cristi11,neslmo primitivo, ò una confessione di miseria e di assurdo. 11 cristianesimo ge– nuino ò così misera cosa, che li sgomenterebbe so no avessero esatta conoscenza. Esso ba acquistato un certo valore per quello che vi hanno aggiunto gli uomini nuovi e i tempi posteriori; spoglio di queste aggiunte - che sono appunto quelle cho hanno colmato l'abisso che lo separava dal mondo - perderebbe ogni imJ)or. tauza. Le alterazioni - i pretesi inquinamenti - sono ciò che gli infuso la vita. La storia lufondo e non toglio ,•irtù alle religioni, anzi toglie loro i ,izi. ~~ecopercbò non il mondo fu trasformato dal cristianesimo, ma il cristianesimo fu trasformato dal mondo; ecco perchò non il cristianesimo ha moralizzata la società, ma è la HOcletàche ,·a mo– ralizzando il cristianesimo. .. Il paganesimo, certo, nou ò J>rivo di orrori o di di– reUi; dovunquo oslsle una religiono, essa non può scom– pagnarsi dal tristo 11eguito della superatlzione. Ma quosta, mentre assorbo interamente la vita del semita, dall'indi• viduo allo Stato, vlcovcrsa 11011 assorbo Interamente la vita dell'ariano, od ò cosa secondaria o 1•er lo Stato e per l'individuo. Il semitismo soffoca l'individuo o lo Stato uella sua camicia di Nesso; Il paganesimo avvolge lo Stato e l'in• dividuo In una vestaglia leggiera che si logora racil– mente. E ciò porchò il semitismo è troppo religioso, ciò che ad alcuni paro un pregio: ed ò un dlfet.to ; mentre Il paganesimo ò poco religioso, ciò che ad alcuni 1•aro un difetto, ed ò un pregio. La psiche ariana, per questa eua poca rollglosttà, ha potuto trasformarsi ed evolvoro, in tutte le epoche, con tutte lo civiltà.; la psiche semi– tica, per la sua troppa religiosità, ò inchiodata nella stasi barbarica. · Qualcuno, pel ratto che la stirpe semitica - prooisa.- mento nel suo ramo ebreo - ba dato belle e grandi figure di scienzlatl e di artisti, di novatori e di rivolu– zionari, si ò illuso ftno ad asserire che il semltlsmo co– stituisca Il lievito della moderna civiltà. Strano errore, questo, di cbt non considera che tali oriundi semiti sono stati gi& disemltlzzatl dal libero pensiero, che da 11ecoll respirano nel mondo occidentale; di chi ignora che Il lie– vito della moderna civiltà è l'ellenismo, che ormai al è lnftltrato e scorre nel sangue di molti apparenti semlU. Là, Infatti, dove gli Ebrei vivono come tribù appar– tate, mantenendo Il tipo puro, i fenomeni suddetti non si verificano, mentre la stirpe ariana ha dato sempre uomini dl genio. Donde si duve dedurre che gli Ebrei, che passano alla civiltà occidentale, sono poche tndi,1- dualità elette che si disebrelzzano e dànno la illusione della evoluzione di una stirpe, che Invece ai spezza, sparisce, ma non evolve affatto. 1-;,ee può dedursene che la stirpe semitica possiede tesori di energie latenti, se ne deve dedurre pure che il fortissimo sentimento teo• logico le impedisce, con danno proprio e della ch11Là, di portarle alla !uce. Per tutto ciò noi siamo con,intl che la civiltà. mo– derna nulla abbia preso e nulla abbia da prendere dal eemitismo; essa deve anzi purgarsi di ogni inftltrameuto semitico pervenutole attraverso Il cristianesimo. Lll ci– viltà occidentale tt1tto ha preso dall'ellenismo, di eui è il prolungamento e lo nolglmento. L'ellenismo, eopraf– ratto e soppresso per circa un millennio dal semUlsmo cristiano, è risorto colla Rinascenza - eminentemente pagana -, ciò che rivela in osso la condizione si11equa nou della nostra vita eoeiale. " La piccola Orecla - dice E. Haeckel - ha plasmato quasi da sola tutta la vita psichica dell'Europa. ,, L'ideale nasce nel popoli di civiltà. superiore. Mentre li tanto decantato proretlsmo obreo non ci ba traman– dato che urli Incomposti e disperati, invocanti una giu– stizia partigiana per un popolo eletto - e, appunto perchè tale, odioso e odiato dal genere umano - o pro• vocatorl di odlt e lotte religioso, " I Oreci furono i primi nel mon<lo- dico O. Sergi - ad a.vero l'ideale In ogni ratto della vita, nell'arte, nella scienza, nella politica; furono i primi a. manifestarlo come sistema ordinato mentalmente e con lo scopo cosciente di apportare un progresso sociale. Agile, flne, idea.lissima.nella forma e nella sostanza, la civiltà ollenica si fonde con ogni ma• nifestazione e con ogni attività dol popolo privilegiato, qual ò il greco. ,, Mentre il semitlsmo, anche quando fu vincitoro 1 do– ,·ette limoslnare gli elementi della sua esistenza all'el– lenismo, questo precorse di moUi secoli la nostra civiltà. o, benchè ,loto, non cessò mai dall'esercitare la sua in– fluenza su tutti l popoli della terra. Nella Cina e nel Giappone l'immobllismo orientale si sconvolge e si rin– nova. cogli elomontl della civiltà occidentale. Concludiamo. Se Il nostro sistema dl discusslone dls&• nima l'Ottolenghl da ogni polemica, noi, eenia offen– derlo e senza otrendercl, ne lo dispensiamo; lo preghiamo però di confutare la conferenza di E. Renan sulla Jdm– tité origi11tlle et séparatiott gmduelle d1t Judaisme d du Christianisme, dove dico che le origini del cristianesimo devono collocarsi almeno 750 anni a.vantiOeeil Cristo - cioè In pieno ebraismo -; che Isaia - ebreisslmo - fu il primo fondatore del crletlaneslmo; che questo ò la continuazione del profetismo ebreo. o. Bouo1uso. ----:i:a Critica Sociale e il Tempo: per l'Italia, anno L. 22, semestre L. 12.

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