Critica Sociale - Anno XIX - n. 24 - 16 dicembre 1909

370 CHITICA SOCIALI<; E, poichè clelJI~:stroma Sinistra, bene o male che sin., il Gruppo Socialista è l'animo. motrice. e questo do,·e a sua volta trovnro 1 negli interessi proletari coscienti, il determinante <l'ogni suo atteggiamento o di ogni suo atto; no viene - superi il lettore questo volo pindarico - che tutto ò <1ucstio11ein quest'ora. pel proletariato e per noi. di uu pronlo o ::icuro orientamento e di una marcia serrata verso una mèta precisa. Segnare il primo, preparare o stimolare la seconda, fu sempre - o ancor oggi - il fine Hpccifico, mo• desta.mente proseguito da questa Rivista. Ecco 1>crchè In f"lritica Sociale - inviando ai lct tori l'augurio tradizio1rnlc - si dispone nel entrare, con qualche baldanza e con fede che sempre rin verde, uel suo Yentesimo anno di \'ita. LA CRITICA Socuu.:. Ai prossimi num~ri: it seguito clello studio del clou. P~:TRR Auca;Nsull'E111igr11ziono; l,u riformn 1lcll'im1>0:;la 1>rogressf ra sulle successioni ,111ulera nt'l 1,rogt'tto Gioii 11 i o come d0lT0bbc essere del doli. BF-Nn;NUTO GRIZIOTTlj Oi alou11i cn'otl i poco noti del dazio sul grano. del pro{. JACOPO 'l'n'ARONI: l.'igi('uo operaia in lnghilterrn, del prof. E. lli'.:RTARELLI; In m1lleria di lott:1 contro l'nlcoolismo, det prof. F1L1ProLusSANA; ecc., ecc. GIULIOCASAUNI ci p1·epara in questi giOl'Jli un ar– ticolo ,·iassuntivo slOl'iCo-c,·ilico sulla ('11;.isn di ~faternitiì, e uno studio appr-ofondito sulle Pensioni 01,eraie; VIATOR ha già rip1·eso la trattazione ù1.ter1·olla, ed oggi di w·– gente attualità, del 1·egi1w1 delftmigrnzione in i·apporto agli interessi proleta1·ii i G1ovANNI Mtm1.ON1, alla ,·ubl'ica che affor:zerà sempre più, del i\lo,•imeuto internaziouate, aggiungerà una sei·ie di Medaglioni socialisti. E· alt1·0 sia in p>·eparazione, che annunceremo a mano a mano 11eifascicoli prossimi. Dopo il [ongreiio della [onlederazione degli impiegati È l'iuscito quR.le non osavamo spel·are. Serio, se– reno, forte. Uua santa risposta alle provocazioni continue dall'alto, ai sogghigni anche nel vicinato. 'l're punti - tro conquiste - vogliono porsi in luce. 1. Abbiamo seppellito 1 prima ancora che sorgesse, ogni equivoco scioperaiuolo. Differenziandoci netta– mente dagli operai, che basano i loro rapporti col capitale sul diritto di sciopero, abbiamo riconosciuto che non spetta a noi, impiegati pubblici, un altret– tale diritto. Lo sciopero potrà essere, iu casi estremi anche nelle nostre fìle, una fatale necessità; ma sempre fuori llel diritto. Si poteva sottilizzare fra le varie gradazioni di diritti, onde si bea la sistematica dottrinale: diritto normale no, nrn.potenziale sì.... Si poteva sottilizzare tra le forme di rinuncia, non _,;ic et simplicite,·, ma condizionate nll'esistenza di uno speciale stato giuridico di garn.nzie pel pubblico funzionario. No, no: il Congresso è stato rude, no– bilmente rude, ed ha negato a se stesso, per definì• zione, per la dipendenza dagli organi della sovranitìl collettiva, il diritto dello sciopero. Sarà un eccesso; un benedetto eccesso! Perchè in un momento, in cui le simpatie sono così scarse pel nostro mo\'i• mento, e gli interessi nemici stanno in agguato per equivocare su ogni passo fals~ che noi facciamo; in questo momenlo l'affermazione tngliente, secca, uni• voca del nostro dovere ha un 1 etncn.cia tattica note– volissima i e conferma che la miglior diplomazia sta nelle posizioni chiare. Si comincia a. diventar forti oggi che si rinuncia a quello spauracchio ed a quo) fantoccio di cenci, che fu finora, in lllR.nonostra, lo sciopero, 2. _\_ucho per l'atteggiamento politico, il Con. grosso ha. adottato soluzioni che hanno parvenz a ... reazional'ia. Semplicemente: si ò rimangiato l 'n.do – sioue alla triplico dei partiti popolari sanzionati in tutti i Convegni procedtlnti. ~ che dunque:' '1'01·• niamo all'upoliticismo?. 1:: curioso clic i sostenitori della tesi novella. sono gente cho combatte, per conto suo, nelle file prime dei partiti così detli sov"ersivi. Ma l'organizzazione .... ò un'altra cosa. Il fenomeno ha più di una analogia con quello della Confedcrazior1e del Lavoro. Orientazione dcmoorn• tica, va benissimo; accordi con i partiti estremi, per date occasioni, siamo più che disposti. )fa l'orga– nizzniono di classe cle,·e essere qualcosa di per sò, non un'appendice di partito, o una risena cli voti per i politicanti di qualsiasi colore. il che sarebhe continuare le magagne ,lelle auliche clientele, quando le organizzazioni si attaccavuno f\i panni dei santoni dell'ortodossia politica pel' lucrare qualche piccola offa. Il politicismo noi lo vogliamo, e vi confo1mo anzi !:lU 1 per mozzare qualche gretta avidità sindacale. e purificare gli interessi minuti di categoria e sotto– categoria al fuoco di esigenze ideali piil Yaste. Ma de\''essere 1>oliticismo quale consente un'organizza– zione di classe. TI modo più efficace di fare della politica non ò quello di sbandierare le formulette ciel generieismo dilagante nei partiti; è molto meglio recare un contributo tecnico alle soluzioni dei pro– blemi che interessano la democrazia. Gli insegnanti hanno ratto 01>cra squisitamente politica il giorno che hanno preparato il piano di una scuola hlicn e vigorosa, cho flj!evoli Pelevazione delle masso popo– polari. E noi, della Confederazione degli impiegati, ren– deremo il miglior ser\'izio ai partiti d'avanguardia, offrendo loro armi e propositi di rinnovameuto, contro il quietismo conservatore dogli altri partiti che si dividono il potern. In sostanza: intendiamo che trn organizzilzione di classe o organizzazione cli partito vi sia una sempre più chiara divisione di Ia,,oro; l 1 una non dove usurpare il lavoro dell'altra; e 1100 deve neppure accodarsi sic et simplic,ter, cioè ripetere, che è sempre rifare e duplicare; deve ciascuna, con atteggiamenti propri, contribuire alla comunanza cl0gli scopi. La quale è garantita non tanto dagli sbandieramenti e dnlle etichette, ma clalla comunanza degli elementi-uomini, della mate– ria prima. di cui sono formati e partiti estremi e classi di lavoratori del braccio e del cervello, con la blouse o con la giacca. Anche su questo secondo punto - la decapitazione d'ogni politicantismo virtuale - si potrebbe trovare tropJJa ruclezza 1 nella decisione ciel Congresso. ~fa, infine. por correggere bisogna un po' piegare in senso opposto; e, dopo tutto, i nostL·i cnl'i nemici, che vedono a tutti i costi rosso, come i tori 1 proveranno un po' di dispetto a questo lavacro sindacale ..... 3. Infine si è cominciato a battere il chiodo della riforma dell'amministrazione. Un primo passo, dalle nuvolo delle frasi programmatiche, \'Orso l'ilb– l)raccio schietto con la realtà. ·ii: con tutti i suoi scogli. Un Congresso d'impiegati che non avesse concentrato la sua attenzione sul terna - com– plesso e pauroso - avrebbe mancato come ad un punto d'onore. ~ si hanno forse da mandare a,·anti alla Camera 1 con la mozione della riforma in pugno, i deputati simpatizzanti con noi:' Ci spingeva poi un vcro dovere di coscienza; noi che affiliamo la critica tagliente contro le magag-nc burocrntichc, non possiamo rnndcrci complici di un disagio COHÌ profondo, qualo è quello prodotto dall'iusutlicienrn della macchina amministrativa, vale a dire di noi che ne siamo le ruote viventi. Quando Turati pre· sagh·a che, con il processo inevitabile di socializza– zione, tutti saremo, tutti i cittadini, impiegati, io mi sono sentito freddo. Non è retorica. Mio dio,

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