Critica Sociale - Anno XIX - n. 24 - 16 dicembre 1909

Critica Sociale f?JVIST.11 QUIN1)ICJN.IILE DEL SOCI.IIUSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semoatro L. 5,50 Lettere e vaglia all'Ufflclo di CRITICASOCIALE- MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XIX - N. 24 Non si vende lt. nmnerl separati. Milano, 16 tlicembre 1909 ,-.,·,,parroulo il foglio mtleriore rlrl 1we,,;e11ie Jasciculo. .,;i lia il Ji·oufe.-;pizioe l'indice ria rmfeporrP ull'an- 1wffl 1909 di Cl'itira. Sociali..·. SOMMAl~IO Politica ed Attualltà. l°jf(I IIIHll(I? I,.\ CKITIC\ SQ('IAU:. l)Qpo I/ ,,mwto ('ouu,·oso dtll« Co11(ttltra;;l()llf dt(lll lmpkfKlh {CIIAl'!– T•:1•1,}:11). I.a l°lifd(I (l'tulct$t allOl"t/0 (1/l(l • propo ..;:/OIIU/t • (f'rof. GJOVA!i!il )1•:Kl,O!il). 1,' "azlo,1t ,th•ttfo • dtl/(1 /Jorgllt8lll ·,\RTl'KO ~!,J.l'CCJ. Studi economici e soclologicl. /,Il i-1(01°/lt(t (/,:/1(1 81'110/(I mtdl(I (Prof, G. A, A:.DRIUJ,1.1 • /,I' i;,ptzlo/1/, BIil l(IVQl'Q lii Il<IUa t /, p,·ob/emi ch'tBBt ,11ctto1JO tu IIICt • IX. l,'(lf('pQ/1.rnro; X •tino) Q11tf Ch(' t ,/rl fm·e (Dott. ALlsSSA~DRO Sl'JIIA\'I). I/ q11w·/Q l'0ll(ll"tSB0 dtU'Associa.:::iQllt opt,·nlu pt,· l'1ui~Ut •lti l(U:01"(1• toro dtll'of11cl11(1 (l'ror, };. R•>RTAlttll,1,1. /Ub/lOIU(I di ,,ropflq(lmfa. J'tl lllftll'0 (11/110d'abbo111w1t11l0. l!WIC•: IH:U,'A,-;X ,1.TA 1909. Per l'anno 1910. ,",'aremograti agli amici dr>lla llil'isla, i quali. i11.-rif1/tC' a/(1importo dr•l/a rin11omzio11P delt'rd1bo11a- 111ndo f)(!I prossimo 19IO. ci inl'iPram/0.fin d'ora, in– dirizzi di abbonali probabili. ai <Jllllfi spe,/ire. a no• slro risl'ltio. numeri di saggio. /Jrl'ZZi, combinazioni d'ahbonamenlo e premi 1/1 ,li11e del fcuwicolo. VITA NUOVA'? 11 l'iturdo co11·cui esce questo Numero, dovuto al– l'iuz;uoto protrarsi dei la\'Ori parlamentari che " as– aol'birono ,, l'ordinario 8Combicchorntore cli queste prime pagine della Rivista; Pimmincnza dell o feste natnlizie e l'angustia dello !:1p11zio,invaso ques.ta voi tu dall'Indice e dagli annunci di fin d'an no; ci consigliano, e ci sforzano insieme, a rirwiare ai fa- 1:ìcicoli d\dfronde molto prossimi del vegnente g-cnnaio anche le considerazioni che ci suggerisce la 1111ov1t ~ituazione, creatasi alht Camcrn italiaJHl iu questi ultimi giorni 1 nei rnppodi dell'azione del par• tito soci!Llista e del proletariato. L'armo nuovo segnerà, almeno in qualche lHl.rto e dirczioue essenziale, vlia nuova? /,a commedia po– litica 1'. vcrnmente linita, come auguravamo nella scorsa quindicina. o è fìnitn solo wu, commedia, e un'nltrn 110 è già cominciala, cho ,potrebbe an0he appa1·irc - mutati -:;oltanto ~li attori la replica, uon davvero richiesti,, della precedente':' Dommaticamente - perchò lo spazio è tiranno incidiamo qui, salvo poi documentarla 1 la. nostrn im– fJl'CSsione: cd è che, veramente, una lunga commedia. è finita, e che dipenderà in grandissinrn parte da noi che un'altra non 80 ne insceni così presto, pili o meno somigliante a quella. sulla quale (, calato il telone. Vedete i parado~si della storia - o diciamo pure dolln cronaca, per parlar più modesto. Constatare, denurwiare un assurdo, è foro cho <1uell 1 assurdo CO· minci a. non essere piì.1 tale, o ad esserlo in misura minore. Nei fatti umani e sociali, la diagnosi aperta è gi.\ un principio di cura e, più è Yera, più è coraggiosa, più è soggetta 1t smentirsi o a modifì– cnrsi ! 1,; così, bastò che, da vari oratol'i del 19 corrente, alla Camera, si rinfacciasse al Oahinetto neonato di casere la. truccatura, con altre harhe, del Gabinetto precedente, e di essorn il prigioniero della prece– dente maggioranza, sbRrngliata ma non dispcraa; bastò menare questa sferzata, perchè il fotto rim– proYerato si trasformasse sotto lo scudiscio: e il pri,tdoniero accennasse a voler rompere i ceppi, e le parti a potersi invertire. B Perfetto, sottacillto a di• segno, era un pochino preveduto e desiderato .... Diremo con ciò che i discorsi abbiano virtlL, per sè soli, di mutare profondamente le situazioni, e che unn. qualsiasi fiducia ci animi oggi nella Yitalità del Ministero Sonnino, nella. raggiungibilità dei suoi fini, o, meglio A.ncora, di que~ fini immediati che il primo minbstro dichiarò .dl aver comuni con noi? Chi ci prcstnsse queato pensiero correrebbe troppo pili in )i\ che non sia nelle nostre intenzioni. Diciamo che unn. breccia fu aperta, coll'ausilio de– cisivo degli sforzi nostri, nella vecchia cristallizza– zione politica, che ci impediva ogni aninzare; che pareva refrattaria ad ogni urto di piccone, ad ogni erosione di acidi. Quella breccia noi possiamo im– pedire, colla vigile oporositù, che si ostruisca di nuo,·o coi vecchi rottami. li presente Oabinetto 1 eoll.t rivolta giolittiaua latente sotto o dentro di sè, non potrnbhe vivere un giorno, 11ò molto meno ope– rare, se 1'1 1 :strema Sinistrn. accondns8e que\111, rivolta. J.'equilihl'io instabile attuale può crollare, per lio– \'issimi impulsi, verso il pas~iito che vigila, verso Pn\'\'enii·e che attende. l•i, sul pendio dell'avvenire, sono pii, \'Crsanti e sono di\·crsi sentieri sugli inizi, como suol essere, appena accennitti. Chi trnduca questo astratto in cose concrete. e pongtl dolio cifre in quest'algebr1.1. uon 1lvrit pe11,1. fl s1,ic gttrsi il perchè di una ragionevole esih-rnza dell'J•:. strcrnu, e come essa aia pa1·11<l dividcrdi, sin dal prir111> g-ioruo, in giolittiana o i:1011niniunu; qlUh•dclli• fos~c il suo destino - ci o:,:,1on 1 tLYa arguta1nentc u11 alllico - di essere sempre 1111 po' ministeriale ... pe1· turno! Ma In parte sua s,ma, clH• è la maggiore, 11011 vuolo c::isero - noi lo l'rcdiumo fermamente - e non 1rnrà, nè ana cosa n/, l':tltm; ed oggi meno chl· mai, J)Ul' potendo, por 1111 quarto ,l'ora, as1rn111<'re l'una o l'altra apparenza.

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