Critica Sociale - Anno XIX - n. 12 - 16 giugno 1909

CRITICA SOCIALF. 189 seria. e la ignoranzfl, lentamente e di continuo, pochi si dnrebbero pensiero di soccorrere le vittime e cli sttlvaguardare i superstit,i da. ulteriori rlhrnstri. Nell'rtalia meridionnlt\ NI insuhu·,•. come per 1>ar– t,irolare dono dellR nafuru e dell;i stodn 1 abhiamo i vulcani devastatori, i terremoti che subissano le cittl1, il deserto malarico c<I impen 1 io, hl pastorizia nomade propria dcl111. steppa, il malandrinagirio abigeatario e bt·ii:rJtntcsro, la mafia p:1lermihrna e il lllzznronismo napoletano, il rento di snugnc per 1111 nonnulli1, la camorrn nc~;li affAri e nellit vit,A. puh• hli!:a, l'analfahctismo massimo, lo spirito npolitico od anarcoide delle massP, il rirel!iudizio relig'ioP.o ido~ li1tra e feticista, il cont,ulino doYe rr1(011P, dove pau. lurro, dove zrim-ro, rlo\•e sprf'giativrtrnente villano, le maestranze immiserite dalla lottn mrdionvale per il cliente, la piccolA horg-hesia semprf' in fallimento, il disordine produttivo e le conseg-uent.i perpetue crisi ngdcole e minerAriC', In nmig-raz.ione spopola.tri<'e di pa€'si interi 1 e su tanh1. miseria l'impero del haronato fondinrio nei feudi siciliani, nella Siln di Calahrin, nel 'L'aYoliere di P112lia, nella Ca.m1>n~nn romnna. Che si è fatto p€'r rimedinre R tanto male? Molto. se si raffronta lo stato preRentP con quello di mezzo secolo ncldiPtro; pressochè nulla, se si con sidera che il dislivell() sociale tra il Rud d'rtn.lia e i paesi settentrionR.li è crescente 1 poichè questi paf'si corrono più <'eleremente: la caus11. prima del disli– vell() non è cessata, e il progresso meridionale, per quanto J?rande, convertesi in una cresce-nte inferio– rità. E' in questo senso di relatività che vanno in– tese la degenerazione !ìsien. dei mel'idionnti, la po– vertà di prortuzione a,1rricola. anrhe quando questa è ti-rnto cresciuta chi r1•ndere po~<.i.ihilelo sviluppo edi• lizio e dei servi;,,i pnhhlici nell'ultimo mezzo secolo, lr~ insufficiente vinhilità mal_!!raclo <lh<' molte vie e costose si siano costruite e mezzo secolo a.drlietro non ve n'era. rhe qu:11<-una. )fa non sono proceduti con uguale rel11tività il C'resct>nte sentirnPnto della vita e il puhhlicn hi!wuno di un grande Stato mo– derno. Si afferma che h1 rrospPrità. non nuò venire al )fezzogiorno se non dnlla imitaziono della i:?rande industria capitnlisticn. nordica, come Re que::;ta non abbia le sue huone l'fl'.!ioni di attecchirn piuttosto in alcuni paesi clu' in nitri, e non ci siano nltre forme di prospcrith più proprie per il Mezzogiorno agricolo. Or due rilie,•i ci fttnno sremre in una p1osperità tutta meridionale: primo, riuello di un pro~resso già a\•venuto e rh·elante In esistenza di fdttori pro~res• sivi; secondo, quello <li un passato g-lorioso che può avere un ritorno. Il mondo, invero, si vn. europC'izzanrlo e 111-}uropn. 1101·dicava sviluppttndo nuove forme rii ,•ib1 civile sul tronco della veC'<'hh1. civiltÀ greco-l11tinn, che fu civiltà tutta meridionnle. Ma ou è <li mod1l il nor– rlismo come rimprnvoro nlla inforiorit:\ meridionale. .\gli Italiani del ~nrrl i.i f.t il rtono antropologico di proclamarli più simili ai norrlici di oltralpe che ni sudici; eri essi. _gli in:.trati, lottarono m 11 zzo secolo per lihcrarsi dal ~logo austria"0 cd unirsi 1 mercè la spedizione dei Mille in gran maugiorfu1zfl settent.rio. 1rn,li 1 a popoli rli alln1 rnzza e di nitra civiltà Oià, l'ingratitudine verso i fratelli transA.lpini data,•a fin dA.i tempi di BarhArossa. Oh! memorie ~innas inli del Cnrroceio e delh1 I.ee11.lombarda, chC' fRcf'ste vihrn.re di f'ntusiasmo patl'iort.i<'o i nostri nnirni g- iovanili ! Oh! f,11nose cinque- :riornnte di Mill:lno! Oh! eroico ns– sedio di Venczi11 ! Voi non foF-techo Dprra insana dì frntelli eontro fratelli di rnz;rn 1 01>0rach(l ora intende corre geere una sci<'0ZH-brJ .chiccfa.la , cin(' C'on l'en<'(>• fa.lo nelle hrache. E quell'a ltra ing -ratitudine de,rli antic hi meridionali Greci e Romani, sentenzinti più fratelli, per origi naria com unità. di rnzza, ai?li Afri • cani, i quali pare nhbia.no derirnto dai Berhf'ri !'l"pi toto di barbari agli altri popoli 11011ancora iucivi- liti! 1~, VPdi riscontro Rtorico 8ig-nificante, i misera– bili Krumiri, che inconscinmente fe<'Nn il giuoco della !'IOprnffazionA frnn<'<ise in 'l'unìsia nel 1881, diedero il nom<' qurtlificntivo a.i lavorator i incosci enti, che fanno il u:iuoe o della M prnffnzione padrona.le ! .'fon \ ·oglia.mo ('O! nostro s arcasmo fare del nazìo– rrnlismo, più o mf'no sempre militarista e dog-n.nale, pPrrhè ritf'nhlmn tutti i popoli destinati ad affratel– lnrsi. )la vo,!rli:tmo Mmhattere le false illazioni da una nohi!P sricn.,,tt. f.f' g-eniali ricC'rnhe sulle diffe– n•nz<' S<'h<'letrichf' d(li popoli, IP ,prnli servir devono nlln rnn0S<'"ll1'H clf'll<' rvolnzioni dC'lla specie umana, dim('nticando <'Ollll' le particolari condizioni di vita loMI<' poss,,no imprimerP. hen g-ra,·i deformazioni fi. Rich<' e mornli in 1>11rticolari !!ruppi di uno stesso popolo, come nf'I solfntaio Ai"iliRno, nel cafone cala• hre!ìe, nel pastore s11rdo, Ri arloperirno malamente <'Ome are-nme11to politico per diviclerc un g-rande po• polo che f'hhe il piì1 i.!lorioso passato, lottò lnnga.– mPnh• per unirsi 1 o mira verso un più grande av– \'Cnir<'. I fattori unitari, l!iÀ dati <In.Ila.storia, e la possi– hilità di Pliminare le rause d'inferiorità. deg-li lta– linni del Surl, fRnno sperare in un uguale elevamento civi!P rli tut te le popola7,ioni itnlinne, Armonizzate nelle varie at.fi ,,ib' regfonRli im1>oste rlalln natura. L'odioso prohlcmn mnidinnale è prohlenrn. d'inferio– rità ni?ricola. nrnntonuta iiall'intere~se padronale, che sfruttn n. suo µnrticohno vanta_!?gio le pnrticolari con· dizioni di C'lima. r di suolo, nuocendo all'interesse socini". La inforioritR ngricnlR, <IRlla Sicilia al Lazio, lrn f Mtor i comuni "" nsoet ti dive rsi. Risognerebbe, prr ftt.rr opna "Olllpiufo, studia.re tutto il Mezzo– i::-in rnnng -ricoln; ml\ non po: .Riamo c •st.endere in questo s<'ritto le nostre ricerche fino a tnnto. Diremo solo po('he parole s ull'1\gro ro mano, <'Ome il più tipico f)CI' uno P.turlio compn.ra.to ri,!?trnrdo n,I prohlema. del hltifnn<io sicilia no. (C'm1tinua). S. C.urn,uum1 ScURTI. CRONACA SOCIALE Le Biblioteche popolari in Italia e all'estero. TI mnvimPnto per le bibliotP~~e popolari, ini1.iatosl ll"'Cli Stati Uniti e in ln1Zhilterra fin <tal principio del t1ecolo <icor:10, .~I è, man mano, estP.P.O nscli altri paesi o eontiuua a. fare notnvoli proi:treqsi. Crorllamo utile accen• nare ai prn11reqqj olù rer.enti. nra che anche in Italia Ropratutto f)"r l'eP-empio riel Consorzio milflnesA, or– ganizzator1:1 '1PI 1° Cong-resso rlelle bihlioteche popolar! si comincia. a l'R.plro la grande lmportnnz'I delle bi– bllotecbe popoh\ti come onrnni complPmentari della ~"uola elementar~ e prore ..sionale e come strumenti erHrR.Ci&i;iimi di rliffuqlone 1lella cultura in mezzo alle mA11soperaie (I). .. N,1tli Stati Uniti d'America In hilillotecho si sono 11vl1111111i:1tA per l'aiuto <leiili Shti o dei Comuni e por le vlqto:ajqp,ime lionazlnni rlei orhatl. trA I qu1tli va partl– l'Olarrmmte riMr1l11to Il Car1111giA. Le bihlloteche, ·che erano 35 con i5.00!l ,•nlurni nel 1793, 110110 salite a 5388 Mli .u.r,oo.oOO lihri nel 1900 o rii eHe buona parte <inno h•bliotcchA onpolarl, AlounPJ rlellf'Iquali, come que!IA. rii B0<1ton 1 sptrnde oltre un milione rll IITo all'anno. Nel 1'1 l'cr(loloro <-Ile 1ntonrtonero i.ppruroudlre l'ar11on1en10 Indichiamo ltUldCUIHI òellu pubbllc1t1lon1 1•rln(•]p11,]I. Ant:Hutto Il llHl(l'l8tral61AVOro dNlo SCIIL'LTt:t;: ,.·,·ttt •'iff'11tlicllt /Jlblldtht,·tu tllaml)urg, 1900).. Poi l'\ntercn11,nte 11,~or,1 del 111x,:k: 1'Qrt.~rh,.l.llt <ltr 1·u1~;11/i,., Uche,i si. bllullu~.:tu (l.elptllf, 1n0J Di:I 111.vorl 11li1 recenti ti ve'11l l'A1vhh f··•· dai<. 1·,,u.:sbUd1111(11<1tt,<'"a/lt1 K1d/u.rr8/l,·t.-; I Bd llflmburg, 1101 Alcune notizie sul motimento estero, oltreehè 1uu1011Rle,delle blbllO• t ·,•he fl01} -0ltl.rl ~, lrihAllfl 11nrh~ nellA rolKZIOI\(' i.h>llfl!IISTERO l 'ICI.LA l'l;BBJ,ICJ. 1S1Rl'ZIO~L; le btb/11.,ùolle popo/(11'f, lii Jl<illa (R<>inA, lllV:i

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