Critica Sociale - Anno XVIII - n. 19 - 1 ottobre 1908

CRITICA SOCIALE 295 L'" entente cordiale ,,tral'Austria el'Italia Allorquando i patrii militaristi vo~liouo carpire agli esausti o smunti contribuenti italiani una qualche de– cina o un qualche centinaio di milioni por gettarli In pasto al vorace dio Marts e per aumentare i mezzi di difesa contro I problematici nssalti de' nemici esterni, ricorrono al vieto 011pediento lii épater les bourgeois e di agitare lo spauracchio della guerra coll'Austria corno se questa rosse 1 so non lmminente 1 almeno inevitabile. Secondo costoro, la nostra vicina ed allenta \llrebbe smaniosa di prendersi la rivincita <lei '50 o non ad altro intenta che ad invadere Il r~omba.rdo-Vonoto. Se non cho 1 a coloro che sono .in buona (P.de , è lecito rispondere che, da un Iato, l'Austria ufficialo ha troppi grattacapi o troppe gatte da pelare in casa propria por pensare a muoverci guerra o n cogliere allori holllcl nella pianura padana; dall,altro, ohe un conflitto armato necessita sempre di una certa preparazione Jlsicologica o di una corta atmosfera popolare di odio 1 e cho l'Austria non umctale, quella cho lavora, cbo studia e che pro– duco, non solo non è nnlmata da sentimenti ostili verso 111noi, ma desidera che la pace venga sempre più con• o;olidatn mediante l'intensificazione del rapporti ami– chevoli e la creazione di un'opinione pubblica sempre più iavorovole all'e,ite,ite confiale rra le due nazioni. Ricordiamo che, quald1e anno ra, i socialisti d'Italia e d'Austria tennero a Trlesto un convegno in cui si impegnarono a dl:islpare reciprocamente qualsiasi nube che mlnaccia~se di offuscare le relazioni di buona vi– cinanza, o a rencloro sempre più assurda, In seno al larghi ceti proletari, l'Ipotesi di uo conflitto armato lra I due paesi. Ora, un'annloga lnlzln.liva ò stata presa nel campo borghese da Frltz 'J'ollmnnn, Il qualo 1 sul J>ocume,its cltt P1·0[J1·ès del luglio 100$, riferisco come a Yiennll o a Roma ai alano costituiti due Comitati allo ecopo di ren• dere sempre pili snida e !!incera l'e11te11te co1•diale tra le due nn1'.io11i. n 'l'ellmann ha Iniziato In sua campagna con una inchiesta sul rapporti tra le duo alleate, A tal uopo ha Inviato ben cioquoconto questionari a studiosi, artisti, industriali, negoilantl, deputati, prore,sori, ecc., au– striaol1 questionari cosl concepltl: 1° Stimate voi possibile, de,lderabilo 1 necessaria, un'intesa pacifica doll'Au!ltrla•Uogheria coll'Italia ri– guardo al conflitti al Interessi che esitlono tra i duo Stati? 2., Quali dovrebbero C!HOroI fattori di questa in– tesa? (Il Ooveroo, Il popolo, la stampa, gli intellettua\1 1 gli uomini politici, eco.?). 3° Quali sono, n vostro nvvl110, gli ostacoli cho si oppongono a uni~ azione d'Intesa? Li stimate insormon– tabili? 4• Credete alla necessità degli armamenti ratti dal duo paesi? ;1 ° Qunll lognml (lntollottuall,economioi 1 politicl,ecc.), ci avvincono nll'Jtalla? G° Credete alla po,slbilità di un'Intesa pacifica tra l'Austria-Ungheria o l'Hnlla riguardo alla questiono 1lell'Adriatlco o del Balcani? So el, in qual modo tale lnte9a potrebbe rarsl? 1° Che pe119ate <Lelloassicurazioni di pace fornito dai duo Stati? s 0 Qual è In vostrn oplnlono sul valore della 'J'rl– plico A!leo.nza pel rapporti trn l'Austria• Ungberln o l'Italia? .Moltissimo perc1ono competenti hanno già risposto a questo questionarlo (che è dnHero assai giudiziosa– mente formulato o cho nel suo brevo giro racchiudo quasi tutta In nostra politica estera) o Il 'J'ellmann 1 ba– sandosi sullo risJ)osto nvuto, 1)nò esprimere l'opinione che 11iet1lt(' più al,mo all'C-lito lltl popolo austriaco lltl– l'idrn, d 1 1m co11{f1ttoarmalo eoll"llalia. Noi non possiamo che pienamente lodare la chilo inlzlnllva del '.l'ollmnnn e nuguraro fervidamente nl Co– mitato romano e a quello viennese di attuare quanto più celoramente e efficacemente possibile il loro pro– gramma. :Non può che es3ero sullA. nostra direttil'n un movimento compiuto nll'inruorl dello mono della diplo– mazia. o della sfera d'Influenza ,lelle autorità costituite e inteso a creare noi due paesi uno spirito popolare assai potente dn Impedire all'uno o nll'nltro dei due Ool'ernl il tentativo di una guerra. t: sopra.tutto appunto per questo che I socialisti si sono opposti o si opporranno nccani• tamento n qunlslu1l aumento delle speso militari: ed è in conseguenza di ciò che il Orup1,o Pnrlnmontare ~oclnllsta. dovrà contrastare con tutte lo rorze In upprovazione di quelle speso che Il Governo dirà necessarie per gli ar– mamenti alla frontiera orientale. Cotesti armamenti rappresentano un grande pericolo per la pace; essi sono un ammasso di materio eaplosh·o che una sola scintilla può far saltare per aria. Chi vuole sorlnmcnto In paco non può volere le stolto provocazioni alla guerra.. 1: 1 tra le pili stolte provoca– zioni che si possano escogitare, stanno appunto, oltre lo J>Agllaccìnte Irredentistiche, gli armamenti alla rron– tlern orientale, immancabilmente congl unti a grandi manOHO nel Venolo e nel Friuli sotto l'alta ispezione di auguste persone che si ranno acclamare al grido di Vir.:a Trento e 'J'rftsle t E In buffa 1-1aggezzndeKII ufficiosi è capace di ,•oler dare cln boro elio ciò è conformo all'ahusato o trito lati netto: si. ris paCi'm, 1wra bell,w1 .' K ì\fAuc11101.1. LAQUESTIONE DELLE CASE AROMA IV. Istituti 1u•r lo cnse t)OIJOl:tri e 1•ct· lr ("ase degli im– pic-gnti. L'lstitulo 1>er lo case 11opolari è pianta italica. La prima idea venno a Boma <htlla u fedele di ~oma n Trieste· poi l'cnto si difluse in molte nitre città. Più ~•olte dal cilmpo socialista, si tentò la scomu– nica dell'Js/itufo: "' per l'ente autonomo il problema delle case operaie è un 1>rohlema di hencficenz~; è per 1>remunirsi contro i pericoli di una larga azione che i conservatori hanno inventato l'ente autonomo -i (CMHl,JNI. Critica Soriale 1° maggio 1907 ; M s,•anita la vam1>Rta sentimentale che ha accompagnato sul nascere l'Istituto, esso snrà ben presto ridotto, pel suo ihrido canittere Hlantropico•lucrativo, ad uua rachitica e stentata esistem:a; la su~ finta filantropi~ produrrò. inasprimenti ulteriori alle deficenze d1 caso; oce. 1 , (OA1,1.1, Critica Sori.aie 1° giug~o 19.0~)- Asscn11ata111onto rispondovn. 11 Bortarell1 (Cnt,ca Sociale, 15 luglio 1908) cho "gli istituti autonomi, in fondo, possono compiere benissimo la stessa opera del Municipio n ; o ~ià prima, al Congres~o ~oope– rativo di Cremona il Garihotti aveva d1cl11arata apriorista ogni con~lanna che i s~cinlisti. voless?ro fare, per tutti i casi e per tutti I luogh1 1 del tipo · luzzattiano.

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