Critica Sociale - Anno XVIII - n. 19 - 1 ottobre 1908

CRITICASOCIALE 299 Albumina gr. 15,Hi ) ?drr~;:/di carbonio ~ i,~t ) Cnlorìe 453 cioò molto meno del 50 °i 0 dol fabbisogno clell'intern glornatn. 11 Cornuno di Bolo~nn (secorHlo gli studi del Bosolll) sommlnhtrn: ~~~~s~lna ~r. 1 :;~:} Calorie 358 J<lratl di carbonio ,. !.15,Si \ cioè ancora meno del Comune di Padova: nemmeno la quarta parto del desideratum. . . . E veniamo a Palermo. Nell'Istituto d'Igiene della nostra Università, diretto dall'illustro prof. Luigi Manfredi, l'egregio e colto col– lega dott. Eduardo Cara.pollo hn compiuto lunghe e nu– merose ricerche sul II valore ali montare,, della refezione Hcolasticn a Palermo. 1 dati raccolti da quel valoroso ricercatore sono oltre mo,lo interessanti e mi paro utile cosa farli conoscere ai lettori della Cl'itica: Ogni razione costa al Comune di Palermo 10 cente– simi Ctl ò così composta ! ciocc~lntta gr. 15 cob(lfrla gr. 25 Pano (gi. 125) con o fichi secchi gr. 70 o formaggio gr. 20 (La cobaicla è un dolce indigeno, costituito ria un im– pasto di semi di sesamo con zucchero e miele, cosparso con piccoli confetti all'anice). Da un esame eseguito, dutcrminaodo: l'azoto col me– todo di Kjeldahl 1 il grasso mediante l'estrazione eterea coll'apparecchio di Soxhlot, I eali con Pincenerimento, gli idra.li di carbonio per differenza, si sono ottenuti i seguenti dati: Pane . Cioccolatte. Cobaida . l◄'ichl secchi ft~ormaggio: Olandese Svizzero Ji dhH g 12ò 31,2~193,75 12,17 0,75 15 O,16 14,84 O,l:>S8,48 25 0,66 24,39 2,18 8,24 10 20 1 19 ◄9,St 2,s8 1 1 04 20 3,43 16,57 4,86 7,24 20 5,74 14,26 5/10 6,01 79 1 37 1 1 46 381 1 2 I I0i)0 0,28 77,78 12,10 1,82 136,17 42,28 4,1 1192,69 0)50 3,!:17 89,30 0,29 2,4C 79 1 62 DI modo che nelle diffèrenti refo:doni abbiamo: Album. Ornsst rdr. (11 cnrU. Calorie ,, Pane e cioccolatte 12,75 •~,23 89,87 459,09 2a cobaida 14,35 s,nn 91,47 517,48 3' fichi secchi 14,55 1,79 122165 574 00 ,, r. olandese 17,03 7,99 79,87 470,GI 5' f. svizzero 17,67 6,76 79,86 4C0,93 Dall'esame di queste cifre ei scorge subito che anche la nfezioue scolastica fornita dal Comune di Palermo ò insufficietife. Essa, infatti, raggiunge - nel migliore del cnsl (2• e 311. comhlnazione) - appena Il 33 °/ 0 del fab– bisogno quotidiano del bambino. R so pensiamo, come giustamente osserva il relatore, che I nostri bimbi tornano a casa per sfamarsi con cibi straricchi di Idrati di carbonio, subito vediamo come lo perdite di sostanze albuminoidi non trovino un equo e congruo compenso fisiologico dalla alimentazione gior– naliorn. Se va dato merito, dunque, al aenaloro Tasca Lanzn clell'attunzione di così prOV\'ida riforma, ò mestieri che tale servizio sia al pili presto migliorato e reso pii, conveniente e rispondente ai bisogni dell'infanzia. mal– nutrita. Occorro olovare il tnsr:to dei grnssi o dello sostanze allmminoidl, in modo du. raggiungere un rendimento cli calorie equivalente al 50 ¼ sn quelle della raziono giornaliera. Lo riforme, insomma 1 vanno integrate da continui, in– cessanti miglioramenti. li Comuuo moderno non può di– sinteressarsi cli così vita.le problema, ed è bene che i partiti sinceramente democratici vigilino sulla completa o perretta effettuazione di quanto la. scienza e PumanltìL reclnmano. Dott. ETTORF. SAYAGNONE. Lecondizioni delcontadino abruzzese Il problema della alimentazione rappresenta, per riguardo agli strati più bassi della popolazione, e in i special modo per le classi agricole, la parte prepon– derante del problema sociale. Ne consegue che unn conoscenza materialmente esatta e scientificamente adeguata delle condizioni nlimcntn.ri delle varie ca– tegorie del proletariato do vrebhe formare il fonda– mento della coltura socialistrt. J\fa, fino ad ora, una tale conoscenza non è raggiungibile che in modo imperfetto, anche attraverso un tirocinio di studio e di critica praticamente impossihile alla maggio– ranza. Ciò dipende dal fatto che i dati scientifici che possediamo sono raccolti quasi sempre col me– todo statistico, per lo pii1 da incaricati dei poteri pubblici o di pubbliche istituzioni, e questi dati rappresentano le diete medie di grandi agglomera– menti urbani o di intere provincie. Con tale sistema non è possibile seguire la progressiva suddivisione e destinazione della mn.!isn dei generi alimcntnl'i, dopo che essa è entrata nel mercato, e perciò è im– possibile arrivare ad una cognizione 1 anche A.ppros– simativa, del bilancio alimentare reale di una classe o di una categoria di indh·idui. Avviene quindi che le diete medie ottenute col metodo statistico, per le troppe cause di errore che influiscono sopra cli esse, e per il rapporto troppo indiretto che le unisce alla alimentazione reale dogli individui, sono sempre malsicure e spesso del tutto fallaci. Negli ultimi tempi si è cercato di perfezionare il metoclo,rendendo le ricerche statistiche più omogeneo, pili particolari e più ristrnttc a un campo determi– nato. Anche questi dati però, certamente più atten– dibili, hanno l'inconveniente di non riposare sopra l'unico fondamento scientificamente sicuro per valu– tare le reali condizioni dietetiche di una data classe: sopra il bilancio alimentare di individui, il più pos– sibilmente numerosi, che a questa classe appar– tengano. Per bilancio alimentare, o semplicement{' bila11cio cli un individuo, si intende in fisiologia.: 1° la pesa– tura delle sostanze alimentari introdotte nelle 24 ore, la valutazione dei principi alimentari in esse conte• nuto (sostanze azotate, grassi, idrati di carbonio), o dell'equivalente termodinJtmico di essi (ogni prin– cipio alimentare è per l'organismo una sorgente di energia. trasformabile, e che noi valutiamo sotto forma di calore dal numero di calorie che esso pub sviluppare); 2° la. misura della pnrte di alimenti che l'organismo ha assimilata, e delle perdite che l'or– ganismo ha fatto per vivere e per lavorare, perdite che sono costituite appunto da prodotti _del disfaci– mento dei ,•ari principi alimentari. E evidente,

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