Critica Sociale - Anno XVIII - n.17 - 1 settembre 1908

266 CRITICA SOCIALE fiitto avveniva tra operai immigrati ed indigeni, e,·a delel'minato esclusivamente da 1·agioni economiche, per– chè l'operaio italiano influiva, col crumiraggio 1 alla de– pre8sione dei salari. Ma adesso la fraternità, nella soli– dale direi.,a degli interessi, è così completa, che, proprio a Spalato, si è svolto nella primavera scorsa uno scio· pero di muratori, che durò tre me!ili,e finì vittoriosa– mente malgrado la completa solidarietà dei capimastri e costruttori italiani e croati, guidati dal croato Vido– vich - presidente della Camera di Commercio, della quale fauno parte anche gli industriali e commercianti italiani - e capo autorevole del partito nazionalista croato. Il fatto che determinò quel tafferuglio è ridicolo. Un ragazzo, garzone muratore e croato, rifiutò a un ra– gazzo italiano di dissetarsi in un secchio d'acqua che teneva sulla spalla. Un bisticcio 1 uno scapaccione, l'in• tervento dei fratelli che osservavano la scena, e poi la zuffa più vasta e completa fra i due gruppi. Ed ertl. cosi poco un'esplosione cli odio cli razza, che il proprie– tario della fabbrica di cemento, che è - guarda com– binazione! - il Vidovich precitato, incoraggiò gli operai italiani a riprendere il lavoro con queste precise pa– role: 'l'ornate pure alla fabbrica senza aver paura di niente. Ci sono dei bravi gendarmi a difendervi. E gli operai sono tornati 1 e tutto è finito. E il si– gnor Serpieri voleva. per questo che la monarchia ita– liana dichiarasse guerra all'Austria. Ma perchè questa gente di parte democratica beve con tanta facilità le birbanterie diffm!le ad arte dalla stampa nazionalista? ,.1a dove si vuole arrivare? Che si pretende? Che significa questo pescare nel torbido, che è diventato l'obbiettivo prediletto di quasi tutta la stampa democratica, non esclusa la stampa socialista? Dicano tutto iutiero il loro pensiero questi confezio– natori a vanvera di articoli irredentisti: dicano che vogliono la lotta perpetua fra le stirpi, la loro reci– proca sopraffazione, la guerra tra l'Italia e PAustria per Pauneasione di 'rrieste, con tutte le sue conse– guenze. Parlino chiaro, e ai rivelino per quegli incon– seguenti irriflessivi faciloni che sono in realtà ...., e allora la. repubblica degli noi e il socialismo degli altri - Mazzini e Marx - saranno serviti di barba e di parrucca. a. s. Al p,·ossimo fascicolo: AMII.CA.RE ST ORCIII:Intorno al suffragio univer– sale. Il socialismo ricostruttivo e il Congresso dellaresistenza 1 più si attendono dal Congresso della resistenza un duello tra le tendenze sindacaliste, e quelle riformiste che si sono annidate nella Confederazione. IL duello, invece, è, già. deciso, o si tratterà solo di fissare le moda– lità. tecniche della vincitrice tattica riformista·. Se vi sarà, non già.un duello, ma un dibattito significante, sarà quello fra i sostenitori dello. resistenza e dello sue forme tra– dizionali, o i fautori della Cooperativa integrale. Questa previsione ò documentata anche dal fatto che Rinaldo Rigola - nella sua n.elazlone stesa a nome della Confederazione del lavoro - si sbriga in poche parole del rivoluzionarismo sindacale, e dedica il grosso del suo lavoro a discutere le idee sostenute dal Vergoanini I con un apostolato pratico, illustrato da noi sulla Cri• t1ca, o prevalse di recente al Congresso nazionale della cooperazione. Lo studio del mgola è .bellissimo. Suscitò ammira– zione il vedere come alcuni ex-operai, poggiati sulla salda base della esperienza, ragionino da veri econo– misti I E ~osl acute sono le argomentazioni del Rigola, che cl spingono a rispondere subito, dopo la rapida let– tura dell'opuscoletto, lasciando a chi, com~ il Vergnanini, vive anche nell'organizzazione di resistenza, la cura di parlarne al prossimo Congresso. Intanto non è doveroso un cenno su queete colonne, dove per la prima volta furono esposti I concetti che il Rigola ha battezzato come socialismo t'icostruttivo? li Rigola riconosce, nel socialismo ricostruttivo o di scopi, una fase ulteriore e superiore al mero socialismo dinamico o marxista; e non, è ostile a ritornare, per certe idee, al nonni (li'ourier ed Owen). 11 Il socialismo rlcoatruttivo ha il diritto ed anzi il do– vere di raro il suo ingresso nella storia ..., ma non può precedere il socialismo critico e demolitivo. La Coope– rativa Integralo ha. tutte lo nostre simpatie; essa però va presa come Il perfezionamento -<1 1 un principio già esistente, non come un principio nuovo che ne contrasti e ne scalzi un altro ,.. 11 Si potrebbe matematicamente stabilire che l'organizzazione più perfetta e più pros– sima alla giustizia socialista passa per le seguenti rorme: l" Propaganda generica dei principi del socialismo e organizzazione politica; 2° Organizzazione per mestieri; 3° Cooperativismo; 4° Cooperativismo integrale. Ora non ò che queste for me si sovrap pongano in guisa che l'una cancelli o raccia dimentica.re l'attrai esse al contrario coesistono e coo perano perm anentemente ad uno stesso flne. n Se patissimo del male dell'integramento o integralismo {che è il grande male italico dell'accomodamento), di– remmo anche noi: benone, ma siamo d'accordo! E, per vero, nessuno clel sostenitori della Cooperativa integrale ha mai sognato di rinnegare la resistenza., di abolirla o di metterla nel dimenticatoio. Sl è parlato molto chiaro, mi rammento, al Congresso della cooperazione di Reggio, davanti alle critiche del Nofri e del l[odigliani, che adombravano quelle complete e vigoro:;e del Rigola. Voi accentuate Porganlzzazione di resistenza, noi quella coo– perati vn. Un integratore o integralista direbbe: divisione provvidenziale di lavoro, meta comune, unità di spirito, embrassez-vous, evviva la triplice! (Naturalmente: la. triplice della COOJ)erazione,resistenza e mutualità; nella quale la mutualità fa.... la parte cenerentolesca del– PJtalia nell'altra triJ)lice alleanza). Un determinista, per conto suo, osserverebbe che la concezione della Cooperativa. integrale è.... reggiana, e quella della resistenza, come intende il Rigola, è biel– lese. Può servire la Cooperativa integrale a fronteggiare gli enormi colossi delPindustrlalismo? E la resistenza sola è arma adattante a penetrare in un ambiente dove abbondano Jlartìgianato, l'industria agricola degli affit– ta.voli, I bottegai e gli intermediari? .Ma - a parto il lato di vero che vi sarebbe nelle due ossena·.doni - il Rigola ò troppo flne, e, pure cercando sinceramente l'accordo, vede che le due concezioei sono diversamente polarizzate e rappresentano dei punti di vista distinti. Quei benedetti punti di vista, di cui ha abusato tanto li.egei! Afapure hanno enorme importanza; e della brava gonte minaccia di discutere, discutere e discutere, senza spostarsi di una linea dalla orientazione iniziale. Ecco: noi lasceremmo volontieri da parte la questione del caro-vivere o rincaro dei consumi, che, secondo il Rigola, sarebbe una delle due basi del neo-cooperati-

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