Critica Sociale - Anno XVIII - n. 9 - 1 maggio 1908

142 CRITICA SOCIALE gono, che, mentre essi pretendevano di confondere in uno idealisti e cattolici, invece sono g-li idealisti che hanno diritto di chiudere i materialisti nel me– desimo ovile dei cattolici. Se si pensa, infatti, con una certa profondità, cer– C;tndo di penetrare, oltre le parole, nelle cose, si scor~erà agovolmente che l'antitesi sta davvero, non tra materialismo da un lato e idealismo e catto– licesimo dall'altro; ma bensì tra idealismo da una parte e materialismo e cattolicesimo dall'altra. Il materialismo crede di essere agli ancipodi del cattolicesimo) e vi è invece vicinissimo. Quaie è, in– fatti, l'essenziale sostanza comune ,di quei due modi di pensare? Essa è quella della realtà materiale e per sè stante, attribuita; dall'uno al mondo degli og– getti, dall'altro al mondo delle divinità. L'uno giura nell'esistenza. per sè stante di ciò che cade sotto i nostri sensi e vuole che eia questo mondo sensibile sia stata formata la ragione; l'altro giura nell'esi– stenza pure sensibile delle divinità) e vuole che da esse ci provenga la vita. Qu.asta materializzazione del!' uno e dell'altro mondo, questa attribuzione ad essi d'una realtà indipendente, ct·una L'ealtà di cosa. in sè, è il tratto che accomuna 1 per chi sappia uscire dalle superficialità, materialismo e cattolicesimo, por entrambi i quali, inoltre e di conseguenza, il smnmwn l>oumn, nell'una o nell'altra vita, è sempre quidche cosa di sen~ibi\e. Da questo punto di vista il mate– rialismo è cattolicesimo, e il cattolicesimo è mite– rialismu. Conko entrambi, e a costituire di entrambi la vera antitesi, sta l'idealismo, la sola dottrina che smate– rializzi il mondo sensibile e impedisca ogni mate– rializzazione della divinità, dimostrando che tutto l'uniyerso è nella sua intima essenza Concetto Puro o Dio, all'infuori del quale nulla veracemente esiste, e nel salire al quale col pensiero sta unicamente il summlwi bonmn, il vero " cielo n· .,** Ma il bello è questo: che i socialisti (molti dei quali declamano a tutto spiano contro l'idealismo e il suo Dio) devono necessariamente, pur essen– done incon:mpevoli, essere idealisti e crndere nel Dio de\Pidealismo, seppure vogliono essere socialisti. Il socialismo, infa.tti 1 come fede politico-sociale, che cosa implica? Implica la credenza che necessci– rimnente dallo stato attuale rlel mondo scaturisca un determinato assetto, Pordine universale, la società perretla. E questa credenza, 3.lla sua volta., che cosa im– plica? Implica la convinzione che tutti gli stati an– teriori del mondo, fino allo stato primo, al germe originario c\el mondo medesimo, abbiano potenzial– mente contenuto la necessitèi della società perfetta, dell'ordine universale, da raggiungersi, mediante una lunga serie di approssimazioni, ad un determinato momento del tempo. Il germe del mondo, l'energia originaria dell'uni– verso, conteneva dunque potenzialmente l'ordine unive1sale 1 la logica, la ragione. E questo ordine, questa logica, questa ragione, dove,•ano necessa.rici• mente esplicarsi lungo il corso del tempo fino a tro– ,,are la lorn piena attuazione, ad instaurare il loro regno assoluto. Allora, se quel germe, quell'energia originaria dell'uuiverso, era costituito di ordine, di logica, di razionalità; se quest'ordine, questa logica, qucsb razionalità dovevano necessariamente trion– fo.re, erano provvisti di una potenza infinita di espli– cazio11e; allora, quel germe dell'universo è Dio. In altre parole: o non si crede a niente, e chiu• dendosi nel pÌll assoluto scetticismo si è pronti a pensare che domani il mondo vada per sempre a soqquadro o si indirizzi per sempre ver,:10le vie più irrazionali ed illogiche; o si crede (come ci sembra sia ognora stata la sostanza della fede socialista) 1 si crede con ferma ed inconcussa convin1,ionc che, sia pure attraverso rovesci e deviazioni, ma alla fine l'ordine universale debba necessariamente trionfare: e allora nella convim:ione, se è ,~eramente incon– cussa, di questa necessità, è implicita la credenza che essa sia potenzialmente contenuta, su, su, in tutti gli stadì precedenti dell'universo e fin nel germe di esso, e che da essi per logica e ineluttabile evo. luzione il trionfo dell'ordine universale imprescin– dibilmente scaturisca. È implicita, cioè 1 la credenz.a, che lo stesso germe dell'universo sia 1 in potenza, ordine, logica, ragione necessariamente trionfanti, vale a dire sia Dio, . .. "Venga il Regno tuo n; si avveri nel mondo l'or– dine, la logica, .la ragione. Ripetendo questa pre– ghiera nella giornata del Primo Maggio, noi crediamo che i socialisti idealisti possano compiere, per la \"irtù delle loro credeuze filosofiche, un atto <li fede socialista più sicuro, inconcusso e fermo, (\i quel che possa mai compiere un socialista materialista. GlUSEPPE RENSI. SOCUUHS)VIO Clf4ESE Non ostante l'esistenza della famosa muraglia, la ci– viltà. occidentale si espande anche tra i figli del Celeste Impero i colle ferrovie, coi telegrafi, coi giornali, co– minciano a penetrare tra loro lo idee, le aspirazioni, le migliori efflorescenze intellettuali della vecchia Europa. Già fino dal 1898 si ebbero in Cina dei tentativi di rinnovamento nel Governo e nell'amministrazione della cosa pubblica. Questi tentativi avevano ricevuto impulso specialmente da una <!lite di riformatori 1 i quali avreb– bero voluto imprimere all'edificio plurisecolare dello Stato una qualche impronta occidentale. Se non che, cotesti tentativi fallirono completamente allo scopo: i riformatori, che appartenevano allo classi alte e ehe avrebbero voluto che la stessa Corte imperiale si rosse re:-1astrumento di riforma, furono tra.volti dalla corrente reazionaria G tradizionalistica; coloro, ehe riuscirono a scampare dalla rorca, rimasero ben presto isolati, senza seguito e senza auto1·ità. A gettare i primi semi fecondi di una probabHe rin– novazione sociale in Cina, doveva essere un dottore ci– nes:e, proscritto dalla madre patria per le idee rivoluzio– narie. Quest'uomo, che ha passato la sua esistenza for– tunosa cospirando contro Ja dinastia dominante, ,che ha studiato medicina a Uongkong e a Canton, e che ha fatto parecchi viaggi in AmeriM e in Europa assorben– done la coltura, è il dott. Suen-Yi-sien. Il dott. Suen-Yi-Sien può essere davvero considerato l'iuiziatore del movimento socialistico in Cina. Egli ha ormai dietro di sò un seguito di persone che costitui– scono un vero partito politico, il quale ba capito che per modernizzare sul serio la Cina occorre fare appello 1 non alle classi ricche 1 ma agli strati profondi della po– polazione. Il pensiero rivoluzionario del dott. Suen-Yi-Sien è tutto contenuto nel grande discorso da lui pronunciato in l'okio uel gennaio 1907. Questo discorso, che ebbe un 1 eco im– mensa e sonora in mezzo a molte corporazioni cinesi e che rappresenta uno sforzo geniale di adattamento di idee occidentali alla mentalità. cinese 1 può essere con– siderato come il Manifesto del partito socialista. in Cina.

RkJQdWJsaXNoZXIy