Critica Sociale - Anno XVIII - n. 5 - 1 marzo 1908

CRITICA SOCIALE 79 neralo; la lotta di classe condotta nel senso del socia• llsmo rivoluzionario. Per ciò, creazione di organizzazioni basate sulla concezione aocinllsta e che fanno propa– ganda per l 1 idea dello sciopero generale L'ora della ttne era però prossima. Lo organizzazioni federl\11 1 che nel 1802 alla data del J Congresso dei Jo– calistl, contavano 2Si.094 soci, malgrado lo prorezie apo– calittiche del Kesslor, contano ora quasi 2 milioni di soci, o acquistano una Importanza sempre maggiore nella vita del Partito. No è una prova Il cambiamento di opi• nione del Bebel in meriio allo sciopero generale e alla festa del 1° Magftlo, in omaggio allo Idee espresse dai Congresei delle l<'erlerazionl. L'ala rivoluzionaria del Partito non tra.!lcura occasione per attaccare que,te organizzazioni, che si sono messe decisamente " nelle acque II dol rlrormlsrno. Ma le or– ganizzazioni sono sempre più deciso a fare la loro po• litica, anche se ciò non piace ai sacerdoti dell'ortorlossia marxista. Co~l, quantunque Il Congresso socialista di Maonbeim del 1906 non abbia, pre!lll una doclslone definitiva in merito ai Blnclacallstl, difesi clnlln. i~uxemburg e dal Leclebour, alcuni mesi fa In Direziono ciel Partito decre– tava l'espulsione del dott. :F'rlerleborg dal Partito so– cialista Xelio stesso tempo, nelle file dei Sindacati loca listi, le più forti Se1.\onl Iniziavano pratiche di fusione colle f!~e– derazioni ris1>ettive. 6. - La fine del sindacalismo. Alla fluo dello scorso gennaio aveva luogo a Berlino un Congresso :itraordinarlo delle orl{anizzazionl Jocaliste, che nell'ultimo trirne1tre 1907 contavano ti.633 soci. Nel Congrco;i~o il portavoce dolio spirito dì intransi– genza fu Il Kater. Egli, con granrte violenza di lin– guaggio, si scagliò contro coloro che si dimostrarono fa,·orevoli alla conclllaziono o all'unione delle ror1.e pro– letarie. Costoro, disse egli a i;ran voce, sono dei rinne– gati; allorquando eiH1iavranno lasciate lo Leghe loca– liste per entrare nella Federazlouo centrale, diverranno i più a.sprl avversari dei localistl ste<isi. A rintuzzare le affermazioni dol Kater sorse a parlare con grande efficacia Il muratore Oehl. ~:gli pose a nudo anzitutto l'aumento continuo di Influenza che sulle Leghe localiste hanno acquistato gli anarchici. Fin dal Coo– gres<io prcceclonte gli anarchici fecero seutiro il loro predominio sui looalisti, tantochò n Borllno fecero votare una rnoi.lono in cui si invltava.110 I HOol n fnre propa– ganda antl1larlnmentaro o a non IH0IHler parte alle ele– zioni polltlche o alle lotte impegnate dal Partito socia– lista. Como J>O~sonorirnauero in una tale organlzazziooe uomini animati da spirito socialistico e che non inten– dono disertare Il campo nel momento delle lotte elet– torali? Un altro operalo parlò pure contro le affermazioni del Kater, e disio cho le esperienze fatte in 80UO ai loca– listi (che rappre,entano lo spirito separatistico degli anarchici) non sono delle più confortanti. Nella votazione riu<icirono ad avere la maggioranza (non numerlca, rna del delegati) J{l'i11translgenti i di guisa che i partigiani dolla fu<ilono abbando11arono il Con– gresso dopo aver dichiarato che I loeallstl vogliono con– durre li movimento operaio sulla direttiva del sindaca– calismo, elle > poi quella cùll'trna,·cliismo, o che la lotta proletaria deve essere condotta, tanto sul terreno eco– nomico quanto su quello polltico 1 socon<lo I principi che ha sempre proJ>agato e diffu<io la socialdemocrazia. Rimasti soli gli lntran9\frentl a discutere delle loro faccende, la via dell'accordo ru presto trovata. Si af. fermò ancora una volta che la classe operala deve fare la propria lotta col soli mozzi economici, che occorre faro propaganda antimilitaristica o nntlparlamentare, e che blso~na prepararsi allo sciopero gonoralo. Si deli– berò puro cho l'oru-ano del movimento localista tedesco clebba assero rocltitto cogli stessi motodl o criteri del glornnlo sindacalista-anarchico La voix du Peuple, che si pubblica a Pnrigl. Col <llstacco dol non-sindacalisti questi restano per ora In non 1>it1di G700j ma altre defezioni sembrano pros9ime; cosl Il uru1>petto anarchico, tenuto a balia dai capi dol rivoluzionarismo tedesco, diventa una quan– tità. trascurabile e Il rivoluzionarismo è definitivamente morto nel movimento di resistenza tedesco. 7. - Confronti e ammaestramenti. Quanto abbiamo esposto paro una parafrasi di ciò che anleno ora In Italia. Il nostro Sindacalismo, cresciuto sotto le ali tutels.– trlci della fraziono rivoluziona.rin. dol Partito Socialista, combatto da noi le r~odernzloul, lo alto quote, la mu– tualità, la disciplina sinrtacaloi sdegna le conquiste gra– duali, fa l'aJ)olouia dello Camoro del Lavoro; combatto l'azione parlamentare, propugrm lo sciopero generale. La frazione intransigente del Partito guardò fluo a ieri cotesti sindacalisti con occhio d1 proronJa simpatia e li guarda ancora oggi come figi\ ribelli per esube– rante e gonerosa giovinezza. Sono, tutt'&.I più, una esa– gerazume del movirn~nto operalo e eocialista. lla la u l'o,ifetler<1:il011e del Lat·oro" ò però anch'essa - secondo quegli Intransigenti - una uayerazione nel senso del trndo-unlonlsmo bottegaio e addormentatore. rntanto, 11Sindacalismo continua Indisturbato i suoi criminosi esperimenti Aotto Il naso dol crotlnismo so– cialista, srruttanclo il terrnno ravorovolo che trova nelle llle del nostro proletariato, ancor troppo lndisciplinato 1 avaro, lguomnto, iclolatrn, impn ziunto. Il S indacalismo ha, per fortuna del Partito e del proletnrla.to, il nemico in se stesso, nella sua Incapacità a quoll'azlone positiva, che ò la. ragion d'essere dell1orgaulz~azione operaia, e va di rotta In rotta. Ma l'CSJ>Crlmento è fatto a spese del proletariato e il Partito Socialista tradisce il suo programma, e la sua funziono storica nou opponendosi con tutte le sue forze a questi rolli esperimenti del– l'anarchismo corporativo. Per far clò 1 però, il Partito dovrebbe cacciare alle ortiche l'abito barricadiero e rivoluzionario e ciò non vuole e non può fare. Lo farà il giorno che vi sarà CO· stretto dall'organlzzazioue J)rofesslonale, consolidatasi e diventata potonto, o quando Il Partito non sarà che l'organo politico del Sindacati proresslouall. La frazione riformista dovrebbe sentire tutto ciò e dedicare tutte le suo curo a render forte l'organizza– zione di resistenza. La vittoria del riformismo è nel rafforzamento delle orgaoizzazlooi professionali. F'. PAOLIARI. Su 'I " borghesismo ,, del Man3oni Il critlco doli' Unione del cli 22 corr. ba diluito una dozzina di spiritosaggini - solpltolle nnzi che no - sulla rcccniilone di un mio articolo: Il II borghesismo 11 del Jla11zo11i e " l promessi spo# ,,, comparso nella Cri– tica Sociale di quest'anno, N. ~ o 4. A vero dire, Il mio contraddittore mostra di non avere eccessiva familiarità con cerU studt e con certe ri– cerche, e, tanto meno, di aver compreso ciò che, molto prudentemente, credo - o m'Illudo d'aver dimostrato. Con disinvoltura grande, egli tenta di farmi dire qual• co!la di ben diverso da quello che ho affermato: egli vorrebbe gabellarmi per un detrattore del :\lanzoni e per un irrispettoso spregiatore di lui, montro, in realità, altro non ho fatto so non tentar di mottoro In rapporto l'autore co 1 1 tempo, l'autore con la sua classe; Il critico del– l'Unioue parla di Dante, dell'Ariosto, del Tasso .... e si sbizzarrisce In allegre Induzioni, ladd0\'0 avrebbe rlo,·uto unicamente badare se la. relaziono fra l'artista preso in esame e la classe e l'ambiente esisteva come io asserivo, o se si appalesava quale io la dollnoavo. Questo e' doveva fare, ché al Iora - e ullora solo - sarebbe apparso non isciocca.rnonto lcggìcro. Di nocettal.>llo, nella intelligente recensione, non trovo che In ohi usa, si cho ncoolgo 1 senz'altro, Il consiglio dello illustro censore: porrettamonte, egregio amico, io penserò un secondo articolo - non per la Critica, però, ché non voglio artliggero I suoi lettori con slmlli melanconie - nel qua.lo curchcrò di svolare non ~là che il Manzoni potrebbe e,sore 1 oggi, " un ottimo collaboratore del, Con·it,-e dtll<i Stra "' ma che uu critico - puta caso

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