Critica Sociale - Anno XVII - n. 9 - 1 maggio 1907

142 CRITICA SOCIALE giornali professionali. I contributi dei soci sono andati Rumentando dal 1900 al 1905 da 4,55 a 7,80 corone in media a testa. Nel 1905 si distribuirono in sussidi circa 9 corone in media per sussidiato. I conflitti colpirono 26.468 soci, dei quali 22.342 ottennero miglioramenti. In sussidi di sciopero all'interno e all'estero ~I spesero corone 945.106. In materia di legislazione è notevolo la legge sul lavoro dei foroal, regohmte i turni di riposo. In Svezia il movimento operalo fece progressi notevoli; nel 1905 fu caratterizzato da una ~rande attività di con– fl.itti di lavoro che colpirono 32.368 operai e determina– rono una perdita di 2.500.000 giornate di lavoro. Fra lo agitazioni, la più importante fu la serrata dei metallur– gici, che durò 5 mesi, colpì 18.120 operai di 97 stabili• menti e terminò colla vittoria degli operai, che ottennero una tariffa collettiva. In conflitti si spesero 3.430.000 co– rone. Le organizzazioni curarono l'opposizione alle leggi contrarie agli operai e favorirono la legislazione in pro del lavoro j notevole fu una legge sulla mediazione del lavoro. In .i.Yorvegia si ebbe nel 1905 un notevole movimento di accentramento delle organizzazioni; il Segretariato nazionale le raccoglie ora quasi tutte. Delle Federazioni, 7 danno sussidi di disoccupazione e viaggio; 5 di ma– lattia e in caso di morte; 7 sussidi a superstiti; 1 sus– r-:idldi invalidità. In scioperi si spesero 192.292 corone. Notevoli sono le leggi sull'assicurazione per gli infortuni, sulla ispezione del lavoro, sulle sovvenr.ionl alle casse contro la disoccupazione. In Svizzera la più alta cifra degli Or'tanizzati si ha fra i pittori, i lavoratori nelle arti grafiche, nelle in– dustrie del legno, della pietra, del ferro. Il 100.'> fu anno di eccezionale aumento di soci. L'aumento delle quote non arrestò ma pr!)mosse lo sviluppo delle Leghe. La mutua– lità è ben sviluppata specialmente fra i tipografi, Anche l'Ungheria mostra nel 1905 un grande progresso e una grande atth.-ità. nei conflitti; 32.418 operai otten– nero riduzione di orario per 56.005 ore per gioruo, e 39.798 operai un aumento di salario complessivo di 14.672,30 corone al giorno. Notevoli progressi segna anche la Serbia, che ebbe 27 scioperi con 2242 scioperanti, molti del quali vitto– riosi, che costarono 10.106 fr. Il movimento operaio, re centemente iniziato, avversato dalle leggi e dalle con– suetudini, combattuto dagli imprenditori e dalle autorità, incontra gravi difficoltà. Le organizzazioni operaie con– tinuarono l'opposizione vivissima ad un nuovo progetto di legge sul la.voro 1 contrario ai loro interessi. Le organizzazioni della Bulgaria sostennero nel 1905 29 scioperi con lil15 scioperanti; ebbero esito completo 12 scioperi con 455 scioperanti, parziale 10 con 644, ne– gativi gli altri. Esse lottarono invano per una più severa applicazione della legge sul lavoro delle donne o dei fanciulli, che è l'unica legge protettiva, e per ottenere nuove leggi sociali. ... Così l'organizzazione operaia, attraverso a lotte e sop• portando sacrifici e spese ingenti, continua vittoriosa il suo fatale cammino. Nuovi paesi, appena l'industria vi penetra, sono trascinati-nel movimento e l'organizzazione lotta per ottenere alle masse lavoratrici condizioni di vita e di lavoro migliori e per frenare IO sfmttamento. Dove l'organizzazione è già forte, essa allarga sempre più la sfera d'azione; non assiste solo l'operaio negli scio– peri, ma lo aiuta come madre amorosa, nei casi di disoc– cupazione, di malattia, di invalidità; lo dirende contro i sopmsi, mediante Segretariati del popolo e Uffici le– gali; lo istruisce a mezzo della stampa professionale 1 di biblioteche, corsi di istruzione, ecci. i ne propugna la tutela legale contro la sfrenata li berta di srruttamento; lo eleva, insomma, alla dignità di uomo e gli assicura, colla solidarietà, la libertà. In tal modo l'organizzazione operaia si dimostra un elemento di utilità sociale di primo ordine e a poco a poco essa impone ad imprenditori e Governi; tanto elle i primi la riconoscono nella stipulazione delle ta– riffe e i Governi e i Comuni, come iu Francia, in Svezia, in Belgio, ne sussidiano le casse di disoccupa– zione. E così, giorno per giorno, per opera della soli– oarietà e della resistenza operaia, il socialismo si attua, e la libertà. sfrenata di sfruttamento si restringe. Il movimento operaio è la praticn che dimostra la verltà e la necessità della dottrina riformista. Ji'AUS'l"O PAGLIAR~. FRA LIBRI E RIVISTE J.'anym·1nanis1110. li recente convegno, tenutosi da Biilow e 'l'ittoni sulla dolco e solatia riviera ligure, ha rimesso·_sul tappeto le questioni di politica estera e internazionale, non &olo dell1Italia ,ma anche dell'Impero tedesco. Secondo alcuni, la politica estera della Germania, da Bismarck in poi, mirerebbe subdolamente nl raggiungimento di uno scopo, di cui la Triplice non sarebbe che una. tappa tra.ni: 1itorla: la costituzione di un formidabile blocco teutonico nel cuore dell'Europa, Puniflcazlone di tutte le popolazioni parlanti la lingua tedesca. sotto lo scettro degli 1-lohen– zollern. Tutti capisc6no l'importanza. e la ripercussione enorme che avrebbe sui destini del mondo la forma– zione di un simile gigante.'Jco Impero, le cui falangi mi– litari in terra diverrebbero pressochè invincibili e la cui armata potrebbe impunemente solcare il Baltico e il Mediterraneo. Sotto lo schiacciante peso del nuovo im– perialismo, parecchie nazionalità andrebbero indubbia– mente travolte e le genti di molti paesi sarebbero ri– dotte allo stato di vuo vassallaggio. Se non che, è lecito domandarsi: vi sono effettiva– mente elementi positivi per ritenere fondato il pericolo del pangermanismo? non e esso più fantastico che reale? non può essere paragonato al pericolo pa11slavistico o a quello dell'invasione delle popolazioni gialle in Europa? Che un certo sentimento pangermanistico esista nella terra del Kaise1· - dice uno scrittore di una pregiata Ri \'ista inglese, la Ji'ortnightly Review dell'aprile 1907 - non si può negare. Esso ha radici ben profonde, quasi so, olari, e la sua anticipazione storica sta in quel Bund de,· Deutschen Staatm che sl costituì al Congresso di Vienna, dopo la tremenda bufera napoleonica. Per ve– nire a tempi più recenti, è anche fuori dubbio che ini– ziative sono state prese in Oermania per organizzare il pangermanismo in un partito politico, indipendentemente dai principii liberali econservatori. Questa organizzazione ha la sua sede in Lipsia, è capitanata da un proressore d'università, ha propri giornali e fa propaganda siste– matica delle proprie idee. J•'inora però non è riu– scita ad assicurare un rispettabile numero di seggi ai propri rappresentanti, tra i quali ve n'ha di moderati e di radicali come in ogni tendenza politica. Oli estremisti non solo pretendono la germanizzazione di certe pro– vincie slavoniche (come la Boemia 1 la Moravia e la Ca– rinzia), ma vogliono che Amsterdam e Rotterdam siano porti tedeschi nel Nord, e 'frieste e Salonicco nel Sud. Ora 1 all'infuori di questi sogni e sentimenti patriot– tici onde s'alimenta l' All-Deutschtum, ha l'Impero Ger– manico, come organo politico, adottato in tutto o in parte il programma pangermanistico, e gli uomini di Stato lavorano realmente alla sua effettuazione? Lo scrittore della Fot·tnightly crerle di poterlo esclu– dere. E le ragioni, per cui il pangermanismo, non acca– demico, ma pratico, rimane all'infnori della sfera d'azione dei circoli e uomini politici iofluenti in Germania, sono varie. Anzitutto, tra. l tedeschi del Nord e quelli del Sud vi sono notevoli differenze 1 tanto da formare quasi due na• zioni distinte. L'lmpero ha in generale un'impronta nor– dica e prus>Jiana,che andrebbe probabilmente smarrita coll'annessione delle provincie austriache, affini ai me– ridionali. I prussiani non vogliono che la loro egemonia svanisca o rimanga affievolita con un cambiamento nel carattere politico dell'Impero, molto più quando questo cambiamento sarebbe tutto a vantaggio della preponde• raoza meridionale. In connessione a ciò, occorre ricordare che, benchè abbracciante parecchi milioni di cattolici, l'Impero tede.'Jco ha og-giper caratteristica essenziale, in fatto di religione, il protestantesimo. li che verrebbe mutato a detrimento dei prote:itanti (pressochè tutti del Nord), qualora le pro• vincie tedesche dell'Austria, con popolazioni intensamente cattoliche, fossero aggiunte al dominio del Kaiser. Riguardo all' Amtrla-Ungheria, essa è un'organizza– zione politica costituitasi in modo affatto particolare. L'antica credenza, che sia stata creata unicamente per gli intrighi della casa. d'Asburgo, deve essere ormai ab• bandonata. La monarchia austro-un~arica si è fondata ed esiste non solo per necessità dei popoll che ne fanno parte 1 ma anche per v4ntaggio di altre potenze europee.

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