Critica Sociale - Anno XVII - n. 8 - 16 aprile 1907

128 CRITICA SOCIALE duplice distinzione (ttpazlale o temporale) caratterizzano la concezione naturalistica del cosmo. La legge della. formazione naturale è Identica per ogni specie di ratti, per il sistema solare come per una data foglia, per gli esseri animali come per le idee, per l'arte come per l'ordine morale. Esce l'ordine, nella natura, dalla stessa vita del tutto, sempre attivo, sempre nuovo, fecondo di attiturtlni e possibilità lnftolte. Nel pensiero doll1uomo v'è l'impronta dell'ordine, nò più nè meno, nè per diversa ragione, che nel fiocco di neve. Non c'è un ordine delle cose perchè c'è nel pensiero, ma l'ordine ò nel pensiero perchè fu prima nelle cose. L'ordine, che si riscontra nella natura, ò dovuto alla natura stessa: non le ò imposto dal di fuori da qualsiasi Mente. Ciascun ordine u1sce dal seno del tutto, neces– sariamente; m11 1 siccome ò Jnfloita la. virtualità dei di– stinti nell'ludlstiuto, cosl ò casuale li verificarsi di un dato ordine plutto.-;to che di un altro (l'o,·dine nel caso e il caso ntll'ordine). Ogni fenomeno risponde al principio univer.:ia\e del continuo varlarej ma la varietà 1 como si subordina alla legge dell'indistinto, cosl risponde alla legge del ritmo. 'I'utto è ritmico nolla natura, dalla rivoluzione di un astro, al battito del cuore: dalla rotazione del sole a quella di un atomo elementare. L'i,rfi,nito, pel positivista, non è un concetto trascendentale, come pel metafisico: esso non è che il ratto ritmico della funzione intellettuale· non è che il ritmo dell 1 inltlligt11za. È la possibilità dÌ pensare una seconda cosa, dato il pensiero di una prima, e ciò senza termine. Questo ritmo llell'lntelligenza, ond'è possibile integrare un dato mentile con altri dati, senza termine 1 ò impodo dalla realtà, pel'clò ha valore obiet– tivo. A quel modo cbe, procedendo nella scala ascen– dente delle grandezze, non giungeremmo mai a gran– dezze tali che non dovessimo ammetterne delle maggiori: cosl non giungeremmo mai a un termine fisso nel pro– cesso discendente: l'influito è nel minimo come nol massimo, eia statico o dinamh:o, qualitativo o intensivo. Data la naturalità dell'infinito e del processo della. distinzione onde promanano le singole individualità, la leg(Je o la causa nulla. hanno di trascendente. La legge non è che il ratto. Essa.si distingue dai ratti, solo perchè ò l'aetratto della loro somiglianza. l: la causa non è che la legge stessa, da cui si distingue solo per il modo di associazione mentale, onde risulta. Perchè due ratti sieno ritenuti l'uno causa, l'altro efl'etto, basta che 1;ia con– statata la loro consecuzione, anche se non si conosca. come e percbè questa avvenga. Lo sfregamento del vetro, ad esempio, è da ritenersi, con certezza positiva, causa della sua elettrizzazione, pur essendo ignoto il perchè del succedersi del due fatti. Questi I principi ronda.mentali che l' Ardigò applica. ed estende, con Impareggiabile acume analitico e sinte– tico, alla psicologia, all'etica, alla sociologia, alla peda– gogia. J1 sistema che ne risulta è un superbo ediftcio 1 io cui te parti, con armonia mirabile, sono organica– mente couglunte col tutto. n principio naturalistico, cho informa il pensiero ardlghiano, ba, nella interpretazione e giustificazione dolla moralità (che sotto un certo aspetto è tutt'uno colla giustizia), una iufhlOnza essen– ziale. E quella dell'Ardigò ò una morale tanto rigorosa nel metodo e nel processo costruttivo, quanto è pura e nobilissima nel aentimeuto ideale che ne è l'anima. Co• stitu\sce, a questo riguardo, la prova più evidente del valore anche pratico del positivismo etico, che, alla prova, si è mostrato atto non solo all'ufficio dell'inter– pretazione del fatto morale, sl pure nel dare un fonda– mento razionale alle Idealità superiori della vita civile. L'unità. slslematica della dottrina ardlghiana, verso cui confluirono il senso scientifico della seconda metà del secolo x,x, il senso naturalistico (contrapposto a quello del mistero e del miracolo) e il senso della libertà. della ragione (In antitesi con l'ossequio al dogma), è supe– riore a quella dello stesso Spencer. Coloro i quali, coone· stando le loro aspirazioni mistiche e religiose cogli in– segnnmentl del fttosoro inglese, parlano di conciliazione della religione colla scienza, leggano e cerchino di ca– pire il profondo libro dell'Ardigò sulla Teoria spence- 1·iana dell'inconoscibile. lvi impareranno come ai debba iotendere la relatività della conoscenza e in quali in– sanabili contraddizioni sia caduto lo Spencer nel)a fa– mosa conciliazione di due cose fra loro estranee e repu• gnauti: ivi apprenderanno come le ultime trincee del noumeno di Kant, rimplnttato entro le 11iegbe dell'Inco– noscibile, siano state smantellate, e come a.Ila compren• alone totale della realtà non si opponga alcun osta.colo d'indole trascendentale. L'inconoscibile si riso! ve nell'i– gnoto; Figuorabimus è bandito per lasciare tutto il posto ali' ignoramus. . .. Noi non slamo feticisti nè di dei, nè di uomini. Di fronte a qualsiasi sistema (grande o piccino che sia) amiamo assumere, per cultura e per disposizione di mente, un atteggiamento critico. Perciò il Sillabo non oi ha seguaci. !(a in Ardigò ammiriamo Il pensatore magnifico, che il fatto assume a uniM criterio di verità e che, ricon– nettendo la ftlosofta italiana alla gloriosa tradizione della Rinascenza, si estolse campione invitto della libertà contro H teologismo e il misticismo. Possa ancora per moltl anni vivere questo Bajardo del pensiero lnlco, che cl ha raggiate armi formidabili contro li dogmatismo cattolicoj pos,a risplendere per molto tempo ancora questo faro luminosissimo e puris– simo di saggezza e di virtù ( 1 ). Tate Il nostro augurio da quoJte colonne, mentre dalla terza Roma e da tuth. la penisola sembrano in– nalzarsi dense nebbie offuscanti l'orizzonte ... E. MARCIIIOLI, ('I Per chi noi sapeuo, Arcllfl'ò ù nato Il giorno 28 rebbralo 1828 In caste1111c1O11e (Cremonit). Sono a.dunque 79 anni ch'egli compi cli recente, Avete la 1 a annata? L' Ammi,iistrazio11e della Critica è sempre dis-posta a ricambiare co,i tma qualsiasi si,ccessiva mmata, t·ilegata, oppure con mi am10 d'abbonamento, l'invio che le ve,iis,'fe fatt-0 della 1'- annata (1891) di Critica Sociale in buono stato di conservaziont. Ricambiet·etno co,i opuscoli, a richiesta, ognu,w dei se– guenti numeri sepa,.ati dello stesso 1° a,mo: 4, 5, 6 1 7, B, 10, 12, 13, 16, 11. Prof. ALESSANDRO GROPPALI La nuovaconcezione dellavita Ceot. 20 (presso la Vritica Sociale). GIUSEPPE RIOAIIIONTI, ge,·et1teresp<>nsabile. Milano, Hl/• 1001 - Tlpovrall.a Oporal (Soo. ooop.), c. vut. Jsm, 12·16.

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