Critica Sociale - Anno XVII - n. 8 - 16 aprile 1907

CRITICASOCIALE 127 strie, 5715 scioperi, e nell'agricoltura 1385; rappre– sent anti un totale complessivo di circa. 20 milioni cli gio, .nateperdu.te! Q uanto all'esito , si hanno (per gli scioperi indu– striali) i seguenti risultati medì per tutto il periodo sopra accennato: esito favorevole interamente agli operai 29 ¾ - parzialmente 30 ¾ - contrario 4l ¾- • .. Nel nostro studio intorno agli scioperi del 1905 abbiamo raccolti i seguenti dati: Oli scioperi verificatisi nel 1905 furono complessi– vamente 641 dei quali 551 nell'industria e 90 nel– l'agricoltura. 1 Le serrate furono 14 (comprendenti oltre I0.000 operai). A 515 di questi scioperi presero parte 101.733 operai con una media di 198 operai per sciopero : ciò ohh dà una cifra complessiva presumibile di 126.918 scioperanti. Comprendendo in questa cifra lo sciopero dei ferrovieri (aprile 1905), si avrebbe un totale di 150.607 scioperanti. Quanto all'esito (sopra 459 conosciuti), si avrebbero i seguenti risultati medì percentuali, non molto di– stanti dalla media generale già accennata: intera– mente favorevoli 23.75 ¾ - parzialmente favorevoli o incerti 4 t,Gt ¼ - interamente contrari 34 1 64 ¾- (Continua). ARTlJRO SALUCCI. ERRATA. - bi tm a,.l.icolo cli .Eilore Marchioli il UERNSTEIK figurava dh·etto,.edei Soelallstlscho Monatsherte; giova C(JtTegge,.e l'erro,.e. Il BERSSTEIN l collabo,·atore re– golare di q1ulla eccelle,ite Rivista, <li cui ~ dinttore tl compagno I. BLocn. ' ARDIGO (La uita e il pensiero di Roberto Ardfgb, por G1ovANs1 MAltCJllt!IINI, Milano, Hoepll, 1907). li .Maestro del positivismo in lh.lla non poteva trovare più degno illustratore dell'opera sua: Olovannl Marche• slnl 1 nel libro che presentlamo 1 fhsa, con venerazione di discepolo, con cuore di amico, con prechlone di scien– ziato, l capisaldi della ftlosofl& del S■glliO dell'Ateneo Padovano, innalzato nel 1881 agli onori della cattedra universitaria da Guido Baccelli, mentre la canea clericale mordeva furiosamente il ftlosoro allo calcagna ('). La vita dell'Ardigò (ee ne togli l'episodio della sve– stitura dell'abito talare) non è ricca d'aneddoti: la sua è la vita austera di un uomo tutto dedito alla riflessione e alla introspezione: u è un dramma intimo, che non solntllla agli occhi del volgo di esterni bagliori, ma In sè rappresenta ed accoglie il 11rofondorlvolgimeuto dello spirito moderno 11• JI naturalismo monistico ardlghlano ò la sorgente primigenia ed inesausta da cui sono scaturite numeroso correnti secondarie. Enorme è stat& l'influenza che ha esercitato sul pensiero nazlon&le questo indirizzo flloso– flco; esso pertanto merita di esser conosciuto nelle sue linee maestre. A ciò serve ottimamente lo studio del Marchesini. ... Ln. filosofi.a,se non vuol ossere aprioristicamente meta– fisica, dove ~ndar congiunta alla scienza e attenersi, (') Allorchll A.rdl1ò ull la cattedra, rurono pubblicati contro di 1u1 libelli rerocemente r1lbblo11. La santa Ira clericale giunse al punto da Impedire al tllo1oro di iro .. re alloggio preuo 111 ordlnart amua– camert. Erti tro•ò cortese rtceno vreuo IIco11e1a prof. Francesco Punii. corno questa, al metodo Induttivo. 11 oòmplto 'suo con– sisto nel concoplmonto del problema scientifico, o nel– l'organizzazione logica, riforniabile, dei risultati della scienza. 131\SO legittima d'una dottrina ftlosoftoa, criterio di verità e strumento di certezza assoluta 1 è Il fatto. Non v'ò ratto 1 per quanlo volgare e minuto, ohe Il filosofo positivista debba trascurare: l'osservazione, l'analisi della realtà, l'esperimento sono la base lnallenl\blle della spe– culazione fttosoftca. Lo teorie hanno minor valore del ratto, quelle potendo essere ra1ee (donde la necessità di rirormarle), mentre Il fatto, in quanto è tale, è assoluto. Il fatto A divitto; il pri11clpio t mnano, cioè a dire rifor• ma.bilo. TI fatto o il vero sono termini correlaUvi e con• verti bili; i•e1·umipsuni factwn. Basta un piccolo fatto a distruggere un intero sl&toma di astrazioni. Il positi– vista, noi mentre tralascia di scoprire l'essenza prima o ll fondo ultimo delle cose (problemi che, data la. t·ela– tività della conoscenza, non !!ODOpolltulabill), non ha rretta di cavare dai fatti le conclusioni. Unico suo acopo è la ricerca del vero, qualunque esso sia, anche se i DO· plr,ato o contrarlo alle prime presuuzloul. Posti i cardini del metodo che la filosofia deve se• gulre (Il posltlvismo 0011 ò che un metodo), passiamo alle applicazioni. Comunemente, la natura si concepisce come risultante di materia e di forza; ma, In rondo, materia e forza non sono ohe nostre astrazioni, li cui ohlettl vo e Identico contenuto non è che Il fatto, punto d'Intersezione delle duo linee Infinite del tempo e dello spazio. Nel campo del pensiero, Il dato p!lchlco ò un effetto cho afferma, come causa propria, la realtà. esterna: il me o Il fuo,·i di me, reali del pari come dati psichici risultano differenziati e dldintl per effetto dell'ano· clarsl delle sensazioni, ma l'interioriUt. e l'esteriorità nella coscienza formano un ratto reale Indivisibile, come li dlrltlo e il rovescio di un panno. Lo sensazioni si succedono incessantemente in noi, con variazioni inf\nlte; tuttavia nella psiche si man– tlone un'attività. speciftoa unlca. Ciò perchè 1 tanto nel mondo dello spirito quanto in quello della natura oblet• tiva, non v'è reale che non sia tn pari tempo uno e molteplice. Da quello che a 1 è detto appare che l'unità reale co– smica, intrinsecamente e lnftnltamento molteplice, com– prende lo se stessa, come la ma.terio. o la forza, il ratto nslco o Il psicologico, cioè quel due ordini di fatti che costituiscono l'uno Il mondo Interno, l'altro li mondo esterno. Sono una unità questi due mondi i ma l'uno non ò l'altro. Il m1Lteri1Lllsta, che ammette come unico sutJstratum ilei renomenl la materia, c lo spiritualista, che solo ammette il s1Wstratum dello spirito, dimenti– cano e negano ambedue una parte della realtà. Un aubstratwn si può e devo ammettere, ma questo è tla• t"rale, ed è comune al dao mondi, e89endo p0tenzlal– mento l'uno e l'altro, m&terla e spirito (,no11i-smo psico· ff.sico). r ratti moltepllcl, dal balenare dell'Idea in un cervello al formarsi di on shtema planetario, emer– gono da un sottostante indistinto, ragiono naturale d'o~nl spoolncazlone, d'ogni disti,ito. Questo Indistinto non è as1:1oluto,essendo costante ed univorSalo Il J)rocesso per cui, nella natura e nel pensiero, ogni Indistinto è tale verso ti momento successivo, ed ò un distinto ver10 li momento precedente. L'unità dell'Indistinto psico-fisico sottostante alla mol• tepllcllà dei distinti (sia nell'ordine dell'estensione, ala in quello del tempo) e la continuità del processo della

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