Critica Sociale - Anno XVII - n. 8 - 16 aprile 1907

CRITICA SOCIALE 125 La. statistica, scritta in tutti gli statuti come precipuo dovere delle organizzazioni, è 1 salvo varie e nobili ec– cezioni, cosa sconosciuta alle nostre organizzazioni. E lo stesso quasi è da dirsi dell'istn,zione. Sl Camere del Lavoro hanno biblioteche, 27 organizzano corsi se– rali. N6 maggior cura è data al ramo importantissimo della consulenza legale e dell'assislenz-a medica: 59 Ca– mere del Lavoro hanno l'Ufficio di consulenza legalo, e S8 quello di assistenza medica; ma, per lo più, questi servizi sono nominali. Le nostre organizzazioni si occupano sopratutto della p,·opaganda e della resistenza. La p1·opaganda scritta è fatta a mezzo dei giornali socialisti locali e degli organi delle Federazioni - che tirano circa 500.000 copie al mese e costano, secClndo il Brocchi, circa L. 120.000 l'anno - in gran parte però poveri di idee, molto rivoluzionari e poco tecnici. La propaganda orale é curata sopratutto dalle Camere del Lavoro, perché la Federazioni, povere di mezzi, uou possono di regola attendervi con costanza e intensità. E ratta quindi specialmente, come si sa, da professio– nisti, studenti, maestri, disoccupati, ecc., ecc., ed è la– sciata molto spesso a tutti gli uomini di buona volontà e di forte ugola. E osserva a tale proposito il Brocchi, che afferma quanto noi più volte abbiamo ripetuto su queste colonne: " Gli orari estenuanti, le scarse mer– cedi, la deficienza. dei nostri ordinamenti scolastici, la mancanza di scuole complementari ostacolano da noi il formarsi di un ceto di operai istruiti e intelligenti " cbe possano, come nei paesi anglosassoni, assumersi con competenza la direzione del movimento operaio. "Ecco perchè il mo·limento proletario é - o meglio era, secondo noi - nelle mani dei cosidetti intellet– tuali, tanto benemeriti dell'organizzazione, del partito socialista, eppure ora tanto disprezzati. n Fatica particolare dei sindacalisti! Per la 1·esislenza, le Camere del Lavoro raccolgono denari con sottoscri1,ioni, le Federa1,ioni e le Sezioni o hanno proprie Casse di resistenza, o prelevano fondi con sopratas$e, ecc. Per la resistenza l'Edilizia spese nel 1902-1904 L 85.lGS e nel 1905 L. 18.484; la Fede– razione cappellai nel 1905 L. 8048; la Federazione del Libro dal 1898 al 1902 L. 70.359; la. Federazione dei metallurgici nei primi due anni di vita. L. 96.056 1 ecc. Ma, per lo più, Leghe e Federazioni contano, anche per la resistenza, sulla ùoltella eroica dei soci. ... Da questi rapidi cenni, tratti dal copioso materiale offerto dal Broccbi, risulta chiaro il carattere ancora arretrato della nostra organizzazione, che deve riempire di gioia l'animo dei nostri sindacalisti, ;i teorizzatori più veri e maggiori dei Sindacati per lo sciopero ge– nerale e della bolletta eroica. Però le osservazioni del Brocchi peccano un po' di pessimismo. È vero cbe, col rafforzarsi delle file padro• nali e coll'allargarsi della sfera di inHuenza delle or• gauizzazioni, cbe devono, per accrescersi, attrarre a sè gli strati meno idealisti e meno coscienti della massa operaia, il movimento operaio deve, pena una nuova ri– caduta, cambiare la sua tattica e organizzarsi su nuove basi, facendo posto sempre più largo alla mutualità e alla cooperazione. Ma é anche vero che il proletariato italiano, ad onta dell'insidia e delPinconsa.pevole e con– sapevole crumiraggio sindacalista, che fa da noi quel che in Germania, in Belgio, in Austria, in America fanno i gialli, si mette ilulla buona ~tracia e sente la necessità di rinnovarsi per non morire, come lo prova In nuova tattica inaugurata dalle organiz1.a1.ioni rurali, l'aumento delle quote proposto o votato negli ultimi Congressi operai, il movimento cooperntivo della Fede– razione bottigliai, rlei falegnami e di altre Federazioni e sopratutto di alcune Fra le nm,tre migliori Camere del L8.voro e di molte Leghe milanesi, l'interesse sem• pre maggiore che le organizzazioni dimostrano per i loro organismi Federali e per le questioni della mutua– lità e della disoccupazione, Per certi lati e in certe regioni il movimento ita– liano ha. anzi qualcosa di originale e di particolare, che non troviamo all 1 estero 1 e il nostro movimento locale, quando sia regolato in modo da non intralciare lo svi– luppo delle Federazioni 1 è per molti Idi ammirevole. Il Partito Socialista deve Fare tutto quanto può perch6 la promessa si effettui e, per far ciò, deve romperla senza indugio e sonza tentennamenti col movimento anarcoide dei Sindacalisti i le cavallette minaccia.no le tenere piante, educate, con tanti sacrifici e attraverso a tante dolorose esperienze, dalla grande ma-:l!'la. proletaria. .F'. PAGLIARI. Al prossimo 1mmero il seyuito <lellostudio di GIO· vANNIMBRLONJ sul <lisservizio della t1orle Ilei Uonti. GLISCIOPERI ITALIANI NEL1906 I. :f,'ote bibliO{I l'ltfi,die. Le cifre e le notizie relative agli scioperi italiani furono compilate, fino al 1904, dalla Direzione gene– rale della Statistica (in base alle notizie fornite dai Prefetti, in risposta ad un apposito questionario) e vennero pubblicate nell'Annuario Statistico del .àlini– stero d'Agricoltuni., Industria o Commercio - stral– ciandole poi in pubblicazioni speciali contenenti tutti i dati, riassuntivi ed analitici, degli scioperi indu– striali ed agricoli svoltisi ogni anno. Dal 1904 la statistica degli scioperi viene elaborata daWUfficio del Lavoro, in base alle informazioni fornite dalJP. autorità, dagli imprenditori e dalle organizzazioni operaie. Mese per mese, le cifre approssimative dei conflitti operai vengono 1)Ubblicate nei Bollettini del– PUfficio stesso, per essere poi raccolte in speciali pubblicazioni. Ma il difetto principale di queste statistiche è la straordinaria lentezza con cui vengono alla luce: col ritardo, cioè, di due o tre anni. Difetto, non c'è che dire, eminentemente italiano. Così, fino al mo– mento in cui scriviamo (marzo 1907), l'ultimo vo– lume dell'Annua,-io è ancora quello del 1904 (agosto), il quale, per ciò elle riguarda gli scioperi, contiene i dati ufficiali precisi soltanto por l'anno 1901, e approssimativi por gli nnni 1902 e Hl03. I dati com– pleti per questi due anni furono porò pubblicati noi 1905 nel volume: " StaUstica degli scioperi av-ve– ntdi nell'ùtdusiria e agricollztrc, durante gli anni 1902 e 1903 ,,, edito a cura del Ministero d'A. I. e C. (Direzione Generale della Statistica) dalla Tipografia Nazionale. Per l'anno 1904 l'Ufficio del Lavoro ha annunziato hL pub blicazione, a sua cura, della Statistica nffi– cit1.le, ma finorn. si hanno soltanto i dati riassuntivi, appars i nel Bolletliuo dell'Ufficio stesso, che ha la data del giugno 1906 (pag. 106g), Non sarà fuor di luogo ricordare che il giovane e veloce Giappone ha già pubblicato, nel gennaio di quest'anno, l'Anmw1·io del 1906 (nelle tre edizioni : giapponese, inglese e francese), contenente dati uffi-

RkJQdWJsaXNoZXIy