Critica Sociale - Anno XVII - n. 1 - 1 gennaio 1907

CRITICA SOCIALE trnrio. Il r trtito e l'orgrrnb~zaziono proletaria fanno il loro cannnino: si estendono, si addestrano, fanno le ossa. Politicamente in ribasso, non siamo oggi, nel complesso, pili iuretrati di quando apparivamo in aug-e. Ma vi è una mancanza di nesso, una soluzione cli continuo vera e 1>ropria 1 fra la vita. che ferve nelle Le~he, nelle Camere del lavoro, nelle Cooperative proletarie, nella. coscienza popolare, e ht. vita supe• riol'e che Jecorrisponde in Parlamento. Questo hyalus permane, e forse si approfondisce. l.,a vita, del mo• vimento proletario ò ve~etativa; la sua vita di rela.• zione, la sua attività cerehrale nei rapporti collo Stato di cui deve impadronirsi e che intanto dee penetrare, quella insomma che dovrobb'essere la sua energiu, " potenziata ,,, quella è misera e pare atro– fizzata. Questa situazione ha in sè qualche conforto. L'a– zione parlamentare, quand'anche (per assurdo) fosso per se stessa più vigilo e più vigorosa, scissa così dalla. matrice proletaria non fruttificherebbe, ad o~ni modo, molti 1>iÙ frutti. Noi non si{~mo dei bi– gotti dell'az1one parlamentare. Non crcdituno al mi– racolo rivoluzionario, nè in piazza nè a palazzo. L'azione parlamentare può essere tutto, quando la sorregga, a un pari diapason di intensità, 11azione delle classi interessato. Allora (e non mancano ~li esempi) può fare dei prodigi. Può vincere la legge delle ma~gioranze, può dare alla storia. sonnolente de' ma– gnifici spintoni. Dieci concordi e operosi e volenti, in una Camera. come l'italiana, do,•e l'accidia, lo scet– ticismo e la cura cli interessi particolari dominano sovrani, muterebbero la situazione politica. e dareb– bero le ali agli eventi. Ma al di dentto deve rispon• dero il di fuori. Oggi è il di fuo1'i che ci manca. Corto 1 nell'as– senteismo dei deputati, fisico e politico, ossia dalla funzione, aon maucano i motivi personali. Non è deputato socialista che non possa addurre, a propria scusa, delle eccellenti ragioni. lla, se il partito, o il corpo elettorale, non si acquetassero, quelle ottime ragioni si vincerebbero, o mutando lo condizioni del deputA.to, o col mutare il deputato. La. verità è che il partito vi si acquata: esso non intende tutto ciò che l'azione proletnria, ripercossa o condensata nel– l'azione parlamentare, produrrebbe di utile. Ha il deputato socialista, e se ne contenta. Che ne nasce? Che l'azione parlamentare si sui– cida. lentamente. Non è solo un lucro cessante: è il principio rappresentativo, democratico, che ne esce ferito. R allora, ecco il sindacalismo. li sindacalismo ò l'azione proletaria decapitata, isterilita. -~,iuchè il Gruppo parlamentare parve funzionflsse egregia– mente, il sindacalismo non fece capolino. L'evidenza dei fatti impedi\'a di attecchire alla teoria che essi smentivano. Darchò l'azione del Gruppo si ahbiosciò 1 il sindacalismo alzò lfl cresta, come di ragione, e ora ha messo un giornale quotidiano nella capitale, per r ipetere i \'ecchi imparaticci presocialisti, supe– ra.ti e sfatati da un quindicennio. Cor,1 l'azione par– lame ntare, che non si fa,, depone contro sè stessa.. li'inchè il Grnppo è in queste condizioni - fiuchè, di 23 deputati, tre o quattro stanno in Parlamento, e una scarsa dozzina \'i accorre, meteoricamente, nelle grar!di occasioni cli lunga mano presegnalate, per fuggirne Ja medesima sera - il male si presenta. irreparabile. l tre o quattro non solo son pochi; ma, oppressi dalle brighe minute, che non possono ri– partirsi cogli assenti, per l'azione vera, cli partito sono meno che nulla. Or dunque, come si ripara? La diagnosi è com– plessa.: non può essere il rimedio nè semplice, nè semplicista. E ne diremo un 1 altra volta. LA 0Rl1'1CA SOCIALE, Problemi del lavoro Preme dovu11que il problema {lel riconoscimento giu• 1'idico delle Leg/le operaie. 1 grandi conflitti economiri, nei quali 'il 11ubblico sr,{/ì·e,e soffrono svesso le due Jxu-Li belligeranti, uon esclusa la vittoriosa, impongono lct necessità di disc-i– pli11e ausiliatrici eclattenuatrici. È nella lotta di clcuuii come uelle lotte fra popoli: dal disastro della gue,.,.c, si tende, sempre pitì largamente, all'eqttUcì degt-i cir– bitmti. Jla il terreno è qui pa1·ticolarme11teseminato di in– sidie. .)·e da un lato le Leghe operaie irrespo11sabiti presentano oggi - ecl è vero - troppo poche garanzie agli ùulllstt-iali e all'iudustria nel caso di equi tem- 11omnei componimenti, ll'allro canto la 1·eazionepoU– tica ecl economica sia in agguato pel' occultare, 11ell'ap– p nl•· he1.:f.cir 'ella, pPrSOW•litÙrrrw•iclira, i ; "lMi paralizz«tori dello slancio e della. solidarietà nel mo– vimento operaio. Uisol-vere il problema nel pre1rnute,col minimo pos– ,'!i/Jile cli roazioue e salvagucirdando intero l'avvenire, è questa lct missione del pensiero sociale illumi1wto, in questo istante della storia. Oggi Ricrardo Bachi ci clicerome si tenti di risolverlo nella feudale Germanicr.; nel prossimo fasc,c-olo - riassumendo, ancora inedita, la relazione che Gino Jhtrialdi stct a.pprestando per le cliscussioni del Consiglio del Lcwm·o - tedremo come il p,·oblema si atteggi nel nost,·o paese. LA CRITICA PEL RICONOSCIMENTO 6IUHIDl[O delle organizzazioni professionali in Germania Mentre in [ughilterra la Camera dei Comuni chiudeva la cliscnssioue sul disegno di legge per modificare i principi introdott.i dal celebre verdetto della Camera dei Lordi sul caso della valle di 'l'aff, si iniziava. in Germania la di'icu,sione, al· Reichstag, sul disegno di legge per la concesiioue della per'SOnalità.giuridica alle Associazioni professionali, disegno di legge in verità uon mirante a rinvigorire razione e la vita delle asso– ciazioni. J.,13 Leghe operaie sono venute di ann,.i in a,~no raf– forzandosi, tanto eia diventare un elemento di grandi.s– :;ima importanza nella vita economica nazionale: esse raccoglievano nel 1005, complessivamente, 1.82-2.343 ade– re1 'lt.ie possedevano un fondo in Cassa di circa 25 mi– lioni di marchi; le Leghe aderenti alla Generallt01nmis• sian dei· Gewe,·lm.;llaf'len, specialmente, sono uu orga– ni,rno vitale e bnttagliern: raccolgono 1.350.000 operai (1905) tenuti fedelmente aderenti anche dai molteplici servizi di m1.1Lua assicurazione eserc:taii dalle organiz– zazioni. La poteozn acquistata da queste Associazioni determinò negli ultimi anni la formazione di vaste 01·gauizzazioni padronali, ordinate regionalmente e per indn~tria, le quali vanno raccogliendo, in Casse di as– sicurazione e di riassicurazione contro i danni degli scioperi, tesori di guerra per la lotta contro le orga– nizzazioni operaie. All'incremento delle forze avvenmrie corrispoi:=efinora Pestendersi e il moltiplicarsi dei con– fJitti, ma forse - come in Iughilterra, data anche la costituzione prevalentemente accentratrice delle orga.•

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