Critica Sociale - Anno XVII - n. 1 - 1 gennaio 1907

10 CRITICA SOCIALE d'Italia) i basti ricordare come in Francia i soldati si siano comportati in molte circostt:tnze peggio dei gendarmi, perchè questi hanno maggior sangue freddo, ed i soldati 1 davanti al pericolo di essere ag• grediti dagli scioperanti, difficilmente trovano la forza di disubbidire a' loro capi; e sì che c'è stata una propaganda lunga e tenace dtl parte delle Bo11,rses d,u, travail, donde son germinati il sindacalismo e l'herveismo ! Per riformare davvero l'esercito bisogna occuparsi degli ufficiali invece cba de 1 soldati, sempre ben di– sposti nd ubbidire. L'ufficiale italiano è generalmente poco simpatico al popolo, perchò si ritiene rappre• senti l'ignoranza oziosa e prepotente. :mg-liorare la sua carriera in ragione del merito effettivo e uon solo dell'anzianità, permettergli di assumere una certa respons3.bilità d'iniziative invece di coprirlo sotto il manto della disciplina inerte e passiva, sa– rebbe dargli quel sentimento di dignità e di civismo che ora in lui è miseramente compresso. [nsomma 1 poichè l'esercito di offesa ha bisogno del dittatore, ma l'esercito di difesa deve contare molto sui subal– terni, noi dovremmo occuparci di qufsti, e saremn\O sicuri di ottenere, colla loro indipendenza economica e morale, un esercito veramente democratico 1 in cui alla paura dell'inreriore sarebbe sostituito il senti– mento di dovere del fuuzionario, non più strumento di conservazione sociale. Non si <·omincia ad ottenere qualcosa in questo senso per la magistratura, considerata già ancor essa come uno de' sacri penetrali inaccessibili ai profani? Ma per ottenere ciò, come per qualunque riforma, sarebbe necessario farci valere negli organismi po– litici; e questo è altrettanto facile ad enunciarsi quanto difficile a mette1·si in pratica, perchè occor– rerebbe abbandonare il nostro modo di agire paz– zecco. incoerente e senza dirittura, e disprezzare tanti pregiudizi. L'Avanti I non fu scomunicato da S. S. Arturo La• briola perchè aveva, sia pure molto timidamente ed indirettamente, preso le difese de' carabinieri? E noi osiamo ora parlare in (avo1·e degli ufficiali del Regio esercito? G. A. ANDRIULLI. II.i Glf"-EP~AIO ffillllTA~E Col denaro si fa tutto. Deve essere di questo avviso anche il Ministro della Guerra, il quale si è messo in capo di risolve~ 1 e tutte le difficoltà che gli si parano dinanzi, da gran signore, a colpi di biglietti di banca, Alcuni giornali hanno accennato a un progetto che, da un momento all'altro, dovrebbe saltar fuori dalle misteriose fucine del 1finigtero della guerra per la so– luzione del problema degli ufficiali inferiori. Sarebbe una belligsima cosa se fosse vera e il progetto fosse buono: ma pur troppo, a quanto dicono, tutto si ri– durrebbe a spendere altri due milioni; e questo è male: non per i due milioni in se stessi, perchè nes– suno è più tanto ingenuo da peni;:are che le cose si mettano a. posto senza fatica e senza spe~ai è male perchè indica che questo grande e strombazzato pro– getto non sarà che nu nuovo cataplasma per calmare il dolore dell'oggi e non già un rimedio che a.vyii a una guarigione definitiva. A questa non si giungerà che con una riforma com– pleta, come tutti sanno e predicano, eccettuati il corpo di Stato maggiore, i ministri che da quello provengono e a quello obbediscono, i deputati ministeriali nati e i ministeriali per forza, in vista di future eledoni. Perciò a quei deputati, che hanno la fortuna rii poter conservare una certa indipendenza., giova rammentare che quei due milioni, che, pare certo, chiederà il mi– nistro Viganò, potranno servire (e forse giu~tamente) a coo~olare i sofferenti d'oggi, ma non produrranno ef– fetto duraturo. Se non si verrà a riforme di organici, fra qualche anno risa.remo agli stessi ferri e a nuove domande di milioni. Dico " riforme organiche i1 per specificare che non credo sufficienti i ritocchi e le cincischiature. Alcuni mirano ancora alla riduzione di almeno due corpi d'armata come a un toc.:casa.na.Per me, questa proposta nasconde un'insidia. La soppressione di circa un sesto del nostro organico non ci darebbe un'eco– nomia proporzionale; perchè Je truppe permanenti e io congedo di quei corpi dovrebbero ripartirsi fra i rimanenti per colmare in parte la deficienza numerica, alla quale, a poco a poco, ci ha portato la nostra legge sul reclutamento. Nè, abolendosi due grandi reparti, se ne abolirebbero tutti i servizi Non si chiuderebbe, per esempio, uè un ospedale nè un forno militare, perché, se questi son reputati necessari mentre in un dato territorio si hanno diecimila uomini suddivisi in sedici reggimenti, non si stimerebbero meno necessart perchè quegli stessi diecimila uomini, o poco meno, restassero - come ef– fettivamente rimarrebbero - sullo stesso tenitorio, distribuiti differentemente. In consegueuza, il grosso delle riduzioni cadrebbe sull'organico e il danno sui quadri della milizia vera• mente combattente, lasciando quasi intatti organico e quadri dei servizi accessor'ì. * * * La C1·ilica Sociale non ha la missione di riformare l'e!l-ercito; e, se ficca il naso nel santuario della difesa. militare per discutere di riforme e di riformatori, può permettersi di esaminare le cose per sommi capi, quanto basta per farsene una chiara idea, seuza per– dersi io particolari tecnici, di uu valore per noi molto relativo. Essa, tecnicamente, non ha neanche (nè potrebbe aveI'e) un pensiero o llll indirizzo suo proprio e - dirò cosi - ufficiale: tant'è che, mentre il suo Direttore si è, se non erro, affermato più volte fautore della sop– pressione di qualche corµo d'armata, io, proprio adesso, su queste colonne, mi vi dichiaro contrario. Questo è dunque il pen~iero mio personale. Che collima però co1l'iut~nto di questa Rivista di creare, colla dif;CUS– sione, una corrente di pubblica opinione fortemente convinta che, col dispendio attuale, e forse con di– spendio minore, possa ottenersi un miglior risultato, e la quale costringa il Governo a mettersi seriamente per codesta via, spazzando e ~pezzaudo gli ostacoli che interessi di persone o di congreghe pongono diuanzi. (1) Ciò premesso, a dimostra.re come l'esercito sia spro• ( 1) Lo. nostrll adesione al concetto della riduzione <lei COrJll d'ar· ma•a non ho. nulla d1 dognrntlco. Cl 1)1\r\'e acccit11.b1\eso11rntutto perohè propugnato dn. tecnici dl valore, non sospetti d1 voler demo– llre 111 torr.,l {Ufonslva del 11iwso. Mi~ ciò cht.1 dom1rnd!11mo ò che anche tale <1uest10110sta discussa <Hl n1i11rorondlta. Anche non o! dlsslmullo.mo chf' cotesta rl<1111.lonesembra eontrnstare a\l'l(]eale democritt!co della nazione arma.fa , Il quo.\<l su1>1>onolarglll quo.dr !, d81 qua\\ !Il tempo d\ 110.eenon resti, a così dire, Che Il te o. o, da riempirsi 1n caso di guerra con 10.!rrur.lone di tutto. !a n'l1.lone va– llda e pred1s11os1aalle armi. Maanche questo è concetto di mass1rna, sul quale ò necessaria la òlsousslone, ('l\e sostltulsoa I fatti o le ospor!enzo al \·anlloqut o alle frasi. (Nota àella CRITICA).

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