Critica Sociale - Anno XVI - n. 14 - 16 luglio 1906

224 CRITICA SOCIALE Non si può dunque separare il mezzo dalla sua ae– cèssU)llità reale od apparente, nò, accanto alla virtì1 attiva, distiuta dalla contemplativa, mettere due bisogni puro differenti: il bisogno psicologie> o inerte, dato dalla conoscenza del mezzo; e il bisogno economico o attivo, dato dalla coscienza dell'accessibilità del mezzo. Perchè il bisogno è sempre qualcosa di attivo e di pro• pellente, che va distinto da quei vaghi sentimenti e da quelle vaghe aspirazioni dell'animo, che si comprendono meglio sotto il nome di desideri. .i\Jadove invece ci sembra che il Colctti, nelle sue critiche al Pantaleoni, accenni a colpìl'e nel giusto, è là dove, seguitando le disquisizioni sull'accessibilità, parla, sia pure confllsamente, dei rapporti che corrono fra gli stessi elementi pautaleoniani del concetto biso– gno: il dolore o il mez;o, " l,'importanza principale - scri\,e il Coletti - di questo nuovo elemento, se così possiamo dlre, do! bi• sogno (l'accessibilità relativa) consiste nella sua forza nagente sul bisogno staso .... L'opinione della i'nacces• sibilifà o de_lla ur:avissima difficoltà tmpedisce general– menle che tl des1de1·wdel mezzo di troncare ocl alie– vifn-e il dolo1·esi acutizzi all'estremo, impedisce, ad un lempo, che ,t doto,·e pe1·manga n tunoo netta sua acu– tezza; cbè, anzi, questo, per virtù fisiologica e psichica cli coatto adattamento, o seompw·e o iUangw·a,sce fino a non essere più uno stimolanle sufficiente all'azione necessaria a soppl'imcrlo. Evidente esempio, la rassegna– zione abbrutita della nostra plebe rurale. ,, Come si vede, in questo caso, secondo il Coletti, si anebhe una specie di influenza o di reazione del mezzo sul doto1·e. Altre volte, il contrario. Parlando dell'emi– grazione, scrive infatti il Coletti: "'La forza di previdenza cbe occorre per concepire il bisogno di emigrazione, per quanto esca al di fuori dei casi normali e periodici della vita rurale, tuttavia è d'online abbastan~a semplice e tale da poter agire pure sopra individui di limitato sviluppo psichico. Basta in– fatti che esista un. disagio presenle e che queslo sia sentito con tanta energia, che l'individuo sia portato a concepire il mezzo (l'emigl'azione) di evitat·e nel fulut·o quel doto,·e che altrimenti to1·nerebbea colpirlo. Basta, cioè, che l'intensità del deside1·io di uscjre da&males– sei·e presente sia tale da spingere per legittima consP.– guenza a quella se1·ie di delil'erazioni e dt atLi che costituiscono l'emi,qro::ione. La previdenza, in questo caso, dovrà. basarsi tutta su la presenza e la vivacità d'un dolore tal o che si voglia evitare in futuro. E però, se il dolm·e non s111·à abbastanza vivace, non si svilup– perà quella forza di previdenza, la quale, in un deter– minato grado, è assolutamente necessaria per la conce– zione del bisogno d'emigrare .... Così accade, af.lpunto, agli individui che hanno sublto un degenerante adatta– mento al tenore di vita. a cui sono costretti: in es~i si vel'ifica come un ar,·eslo della progressivit4 dei bisogn•, poichè la soddisfazione dei bisogni primad (anche perchè incompleta) non provoca o provoca quasi insensibilmente l'aspirazione ai bisogni rti grado superiore. ,, Qui dunque si à il fenomeno inverso. Prima era il dolore che, dinanzi alla mancanza di un mezzo o alla sua relativa inaccessibilità., per coatto adattamento scom– pariva; adesso invece il dolore, rortemente sentito e persistente, spinge l'individuo alla. ricerca del mezzo o gli fa parere accessibile quello che prima, quando il dolore ern. meno intenso, non appariva bile per lui. È questo, del resto, un dop1>io fenomeno già constatato da o.Itri. l\Iesseclaglia 1 per esempio, nelle sue Lezioni di eco– nomia politica, dice precisamente: " È importante la 1•e\azione che esiste fra il bisogno e il mezzp di soddisfazione. Il primo, allorquando è più o meno sentito, stimola alla produzione del secondo; ma accade pur non di rado che il secondo suscita il primo, che altrimenti sarebbe rima~to più o meno so– pito. 11 Ma anche qui noi notiamo la stessa imprecisione di linguaggio, anzi di concetto, riscontrata in Pantaleoni e ColeUi. Come si può infatti affermare, senza cadere nel pii, vizioso giro di pensiero, che ciò, che costituisce già. mezzo a soddisfare un determinato bisogno o ad eliminare un determinato dolore, susciti quel bisogno o quel dolore medesimo? ·1i; come si può dire, d'altra parte, che il do– lore o il bisogno suscitino il mezzo della loro soddisfa– zione ed eliminazione, e sostenere nello stesso tempo che il bisogno sia il risultato di tutt'e due gli elementi: il cloto,·e e il mezzo? Ma. se l'uno, di volta in volta, crea Faltro, e viceversa? Dunque, tanto vale il dire che l'o• rigine del bisogno è talvolta unicamente nel dolo1·e, e talvolta unicamente nel mezzo, quando nel solo animo nostro o quando solamente nel mondo esterno. (Continua). CARLO PETROCCHI. FRA LIBRI E RIVISTE C"BAIJEl,l,ESI<~ lfR.: Nord e Sud attrnverso i secoli. Bari, Lo.terza, 1905. Il Carabellese, uno dei migliori conoscitori della storia medievale del Sud d'Italia, ha voluto dimostrare come la grande differenza cbe permane tra le regioni setten– trionali e le meridionali d'Italia, oltre che da ragioni etniche, risulta dall'essere Rt.ata sempre la nostra na– zione priva di unità e quindi le varie sue parti soggette a vicende storiche d'indole diversissima. li libro non contiene fatti o osservazioni del tutto nuove; solo la storia d'ltalia dalle origìni flno al 1870 è esposta rapidamente in modo da mettere in luce il Mncetto surriferito, e vien dato un rilievo particolare all'importanza avuta dal Jlapato nell'impedire la forma– zione dell'unità italiana. " La politica religiosa della Chiesa cattolica nasceva fatalme1lte antiitaliana 111 percbò sorgeva come una "linea insormontabile di separazione tra Nord e Sud n, destinata. ad opporsi sempre "al formarsi di un solo dominio su tutta la penisola,,, e a continuare, pur dopo il 1870, "ad esercitare un'azione morale diseJolvente, e contraria al deflnith•o formarsi d'una coscienza civile nel popolo italiano 11• Dopo che " il Sud fu come trascinato, un po' per forza propria d'illerzia, un po' per azione di circostanze esteriori, a fondersi in una sola unità politica col Nord "' non si poteva sperare in un immediato radicale mutamento nelle condizioni dì esso. " Soltanto la restaurazione, w,:i sistemi cli Governo, della sincel'ìtÙ e della 1·ettitudine 1JUt perfetta potrlt rendere più agevole e sollecil<t quest'opera redentrice veramente un!faria della. patria nostra, ormai tutta ttnita e concorde m solo desti110. " Affermazioni così coraggiose contro la Chiesa e contro la camorra g'OVernati\ 1 a - le due peggiori piaghe del– l'Italia meridionlile - meritano d'essere rilevate, impe– ranti Gianturco o Tittoni, tanto piì1 cbe esse vengono da uno studioso, non da un uomo di parte. 0. A.. ANDRIULLI. Avete la 1• annata? I./ Amministrazione della Critica è sempre dis-posta a 1·icambiare con una qualsiasi successiva annata, rilegata, oppure con un anno d'abbonamento, l'invio che le venisse fatto della 1a annata (1891) di Critica Sociale in buono stato di conservazione. Ricambieremo con opuscoli, a richiesta, ognuno dei se– guenti numeri separati dello stesso 1° anno: 4, 5, 6, 7, B, 10, 12, 13, 16, 17. OwsEPP~: UIOAMON'ri, gerente responsabile. 1111ano,1717 1906 - Tipografia Operai (Soo. ooop.), c. v1tt. Em. 12-16.

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