Critica Sociale - Anno XVI - n. 4 - 16 febbraio 1906

CTUTICA SOCIALE pcrsonn, debbono occorrere due o tre anni per ri– maner soldato semplice? La risposta è evidente: perchè la fermn non serve a dare l'addestramento nllc eventuali necessità di una difesa nazionale, ma ad avere sempre sotto le armi un contingento di forze per i fini dcli.i politica interna e della difesa di cbsse. Per questo anche si mnndano i calahrcsi e i siciliani ai piedi delle Alpi o i piemontesi e i lomhnrdi nell'antico regno del Borbone: Rumcnbtno enormemente le spese, ma Pcsercito puè, scrvii·c ni fini per cui i moderati lo vogliono, ad esser pronto nel og-ni pericolo di tu– mult.i cli fame o di scioperi agricoli e inclnstriali. li: oosì i moderati si nvvolgono in uu <·ircolo: non si possono diminuire il contingente armato e le spese militari perchè il disagio economico provoca sempre intencnti della truppa; non si può efficacemente por mano n, riforme, clic allonbrnino col disagio econo– mico il pericolo di conflitti, perchè troppo gravano le spese militari sul bilancio nazionale. Il milita– rismo, inteso nella funzione di difesa di classe, porta come sua conseguenza una S'proporzione fra spese militari e potenzialifa economica del p,1ese; spropor– zione che non trova. affatto la. giustificnzione sua nelle necessità della difesa nazionale. Da questo stato di cose noi vogliamo che si esca, e perciò siamo antimilitaristi i ma. l'uscita affermiamo possibile soltanto gradualmente e per via di riforme sociali associate alla riduzione dei bilanci militari, e per ciò ci chiamiamo riformii:.ti. Una propaganda, che tenda a creare correnti d'opinione pubblica le quali 1 premendo sui Governi, frenino Ja corsa aU abisso degli aumenti continui e provocatori 1 sproporzionati alln capacità economica. delle varie nazioni, è pro– paganda antimilitarista, ma non ha nulla a che fa.re con quella che invoca il bastone di Radeb,ky: ma è la sola che possa andar d'accordo con l'aspirazione a democratizzare la politica interna e l'estera e nel eliminare la possibilità di guerre (e, quinlli, il bi– sogno degli eserciti) in un futuro trionfo della solida– rietà internazionale. Socialista ed hcrveiano non possono andar d'ac– cordo: nè io capisco, per esempio 1 come possa. Amil– care Cipriani, sempre così compenetrato di sentimento garibaldino da correre in 'l'essaglia quando era HCOp· piata hl guerra per conquistare l'indipendenza contro la Turchia, chtre il suo nome ai manifesti di Hervé, che proclamano ogni guerra criminosa ed eccitano i sol· dati a. sparare contro i loro condottieri quando lo stra– niero batta alle porte. Barbato e gli altri socialisti, che nella guerra greco-turca fecero come Cipriani, non avrehhero, credo, data la loro firma. Ilo esposto un'opinione soltanto mia personale? Kon credo j ma, nel caso, clirete che il noi, che ho usato sin qui; è stato un semplice pl1trafe 11wiestati.-.:. Vostro Qem,ur. Lasoluzione tecnica delproblema eridionale A proposfto del disegno di legge pro Calabria IL 11 regime delle acque. L'acqua, adunque, costituisce per l'Italia Meridionale la base su cui si possono fondare le speranze cli un pros– simo sviluppo industriale; l'acqua è l'elemento primo di una agricoltura razionale ed intensiva. L'acqua, male regolata, è causa di malaria ed inabitabilità del!e più fertili regioni. :Mac'è acqua sufficiente nel nostro :Mezzo– giorno per fondarvi serie speranze di sviluppo agricolo ed industriale? rn pregiudizio assai diffu~o è qnello della mancnnza quasi assoluta di acqua utilizzalJ:1" nell'Italia i'lcridio– nalc. Consultiamo una. tabella di dati meteorologici, con– siderando,·i le citth meridionali in cui 1.ì hanno le mi– nime precipitazioni atmosfcl'iche: Palermo mm. ti00, Lecce mm. !,40 1 Potenza mm. filO, Hcgg-io Calabria mm. 531;. ~ono precipitazioni mode~tt', ma in altro parti (li Ttalia abbiamo: Alessandria con mm. (;(iBi Parma con G3-I, .Jesi con .-J/Hl 1 O rosscto con fW!l. Ed a citfa dcll'ltJlia Ccnt.rale e Scttentrionnle con piogge abbonclnnti 1 quali Genova con mm. 1300, Belluno con 1-W0 1 I,ucca con 13cIO, \'ellctrì con H11>,. fanno ri– scontro mm. 1200 a Linguaglossa (Sicilia), oltre mm. 1 oon a Catanzaro, mm. 1200 a Cosenza, mm. nr,.-,a Salerno. mm. lOf"lS a Montecassino, ccc. Come si , 1 ede 1 una differenza in meno c·è per PJtalia :\lcridionale, ma non è così granrle come da molti si crede. Questo per la quanti fa d'acqua che piove: ma si può ripetere altrettanto per l'acqua che scorre nei torrenti? Si hanno forse cause di perdite eccessiYC tali da rcn– rlere nulla o quasi l'acqua utilizzahile? Anche questo non si può affermare se non per una parte assai limi– tata dell'Italia meridionale e insulare. I\lalauguratamente, come per tutte le cose piì.1 impor– ta1lti, non si è fatta in rtalia alcuna sistenrntica ricerca in proposito. 11 comm. Solinas Cossu, direttore generale del De– man!o, raccogliendo gli clementi posseduti dal '.\linistero delle Finanze e dagli Uffici del (ìenio Civile, calcola la forza motrice media esistente nei corsi e !;acini di acque pubbliche in 58 provincie ,Jcl regno. Francesco Saverio Nitti r11ggruppa quei dati per re– gio,w, e, supponendo uguali a 100 le for1.o idrauliche dell'ltalia. naturalmente esistenti \Si noti!) nelle cadute dei fiumi e massime dei torrenti montani, ottiene per l'Italia. Settentrionale il ,,alore di 38.37, per la Cen– tra.le ;!G,OG, per la :\reridionale 30,07, per la Sicilia. e la Sardegna rispettivamente .J,45 e 0,07. Queste cifre non hanno nel modo pili assoluto alcun valore, e ci paro strano che l'egregio Direttore Generale del Demanio, che si rivela così colto e fine analizzatore, ed anche il prof. Nitti, che in IJasc ad esse giunge ad una serie importantissima di conclusioni, non abbiamo. notato la enorme dispariti\ lii criteri (in certi c11si ogni criterio si può dire sia mancato) con cui. nelle ,·a.rie provincie, dai diversi L!'ffici del Demanio o del Oenio Civile, sono state valutate le forze idrauliche utilìzza– l.iili. Può IJastare qualche esempio: ì-: noto a tutti come la provincia di Sondrio sia in proposito fra le piÌt ricche d'Italia. Migliaia. cli cavalli sono e saranno fra breve utilizzati, per migliaia sono avviate le pratiche di concessione, per altre migliaia ottenibili nessuno per ora si interessa perchè l'abbon– danza deprezza la merce. f.,a statistica ministeriale li \'aiuta complessivamente in 640 1 meno che por certo provincie in cui manca anche l'acqua da bere. Viceversa ò noto a tutti come la. p1·ovincia di .\lessina. 110n sia gran che ricca rli forze irlrauli('hC j potcrri SCO· rnre qualche migliaio di cavalli, oltre le poche migliaia 'ottenibili con opere costose dall'Alcantara, è opera per un idraulico faticosa e cli esito incerto. 1,:ppure la prO\'incia. di Messina figura nella statistica ministeriale per 133.407 cavalli, dovuti probabilmente a{l un grande fiume misterioso e fantastico che nessuna carta idrografica segna.

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