Critica Sociale - Anno XVI - n. 2 - 16 gennaio 1906

26 CRITICASOCIALE a mano che Io sfruttamento completo delle risorse territoriali si va avvicinando al suo termine, si ha di pari passo un relativo li\'ellamento delJe rimu• nerazioni delle carriere commerciali e indut,tria!i 1 con quelle delle professioni liberali e si a.vrà quindi un crescente af'f!Qssoa queste dell'elemento maschile, che arresterà gli effetti delle dette influen;i;c fem– minili al punto in cui il piì1 alto tipo di donn,t troverà il suo riscontro nel più alto tipo di uomo. Come diciamo, il fenomeno è transitorio, ma esso spiega la accennata differenza di procluttivWt scien– tifica in America e in Gern1ania, ove invece, lo sviluppo industriale seguendo quello della cultura, e l'uomo essendo intellettualmente ad un livello su– periore a quello a cui si trova la donna> si trovano soddisfatte le condizioni per cui socialmente l'ese!·– cizio dell'attività scientifica si svolge in condizioni di perfetta egtwglianza con quello di qualsiasi atti– vilà. lucrativa. Visto così quali sono le forze organiche che hanno dato in Germania agli organi di cultura la loro fi– sionomia particolare, passeremo in un orticolo suc– cessivo a studiare questa fisionomia negli organi dell'educazione industriale. AXGF.LO CHE8l'I. Ai prossimi numeri: La. tJrisi del regime 1mrla– rnont.are in Italia, del dott. ANGELO CRESPI. GLILiFFICI D COLLOCAMENTO e la municipalizzazione del collocamento in Italia Il. § 4. 1 Umili dellct funzione cli. lotte, e l'Ufficio cal– m-lere. Se il monopolizzare la funzione del collocamento è l'ideale delle parti contendenti 1 nella maggior parte dei casi noi ci troviamo contemporaneamente di fronte a Uffici di classe padronali e operai. La persistenza stessa del fenomeno ci avverte che un Ufficio di collocamento può sempre contrvllare la domanda o l'offerta della merce lavoro, anche quando una delle parti non dispone in modo assoluto cli tutta la quan– tità offerta o domandata. Accade pel lavoro precisa– mente come per tutte le altre merci; entl'O certi limiti, chi dispone di una quantità abbastanza rile– vante di una merce, controlla i prez'l.i della merce stessa sul mercato . .Nella fattispecie, è evidente. che, se la domanda di braccia di lavoro assorbe J 00 la– voratori, il disporre dell'offerta di 50 cli questi, per modo che nessuno dei 50 sia disposto a collocarsi se non passando attra,,erso ad un Ufficio determinato di r:ollocamento, il che significa collocarsi a deter– minate e preordinate condizioni, equivale a control– lare i prezzi della mano d'opera su quel determinato mercato. Quanta debba essere questa quantità dispo– nibile di offerta, p<::rinfluire sui pre'l,zi, nel senso di conservarli o di accrescerli, non si può dire a m·iori; questa quantità varierà a seconda delle industrie, dei bisogni della classe lavoratrice organizzata, a seconda delle circostanze . .Ma è certo che, entro certi limiti, un Ufficio di collocamento di classe potrà fungere da Ufficio calm-iere, nella determinazione dei salari. La funzione di Ufficio calmiei·e è abbastanza frn– quente nei periodi in cui una classe di lavoratori comincia ad' organizzarsi e quando, in alcuni me– stieri, si intensifica la domanda di lavoro, in modo da. assorbire tutta la qua,ntità di braccia di lavoro disponibile sul mercato. Di questi Uffici calmieri si hanno esempt anche in Italia; anzi si può dire che gli Uffici di collocamento presso le nostre Camere di lavoro sono quasi tutti Uffici calmieri. Per certi mei:ìticri, etisi sen,ono specialmente a consenaro le t.ariffe 1 le quali rappresentano una conquista collet– tiva della cla~~c lavoratrice organizzata contro gli industriali. IE si può concludere che l'azione di classe non ò raggiunta solamente con g1·andi istituti di collocamento, ma che ò possibile e si effettua anche col piccolo collocamento, che può diventare me'l.'l.O di mantenere cletermi1rnte ta1·iffe e me11zo di orga– niz,-;azio11e ulteriore di clasHe. § 5. Il collocamento ed i ntpporli tli classe. ~: lecito dirn che, os~ervando, in un determinato momento e su un determinato mercato, come si attui il collocamento dei lavoratori, pci diversi mm;tieri, si pos~ono dedurre senz"altro quali siano, mestiere per mesi iere, i rapporti intercedenti tra la chu,se paclronalo e la. classe operaia. Possiamo dalle condizioni del collocamento dedurre i seguenti rapporti: a) Se la funzione del collocamento è esercitata solo da mediatori pri\'ati, le classi padronale ed ope– raia non sono ancora organiz,-;ate e non stanno an– cora di fronte e<I in lotta sul mercato del lavoro. b) So una sola. delle due classi possiede un l-f– ficio di collocamento> quest'Ufficio ò di classe. Esso tende a mantenere le posizioui attuali e a crearne di più favorevoli; se trattasi di un Ufficio opera.io , si tenderà. a stabilirn tariffe generali 1 o a conse!'varle, o ad aumentarle; se trattasi di un Ufficio padronale 1 si tenderà ad impedire la formazione di tariffe gene– ra.li o nel abolirle. e) 8e tutte e due le classi hanno propri Uffici di col10camento, questi Uffici sono certamente di classe, e si possono allora dal'C due casi: :t..) o una classe è molto piì.1 organizzata del– l'altra e, iu questa ipotesi, l'Ufficio di collocamento della classe meno forte è un semplice Ufficio calmiere; ~) o l'organizzazione delle due classi si equi– vale, ed allora i due Uffici si fronteggiano e man– tengono le posizioni già conquistate. Per consenare lo statn quo è necessario che gli Uffici siano sempre aperti e vigili - se una classe disarmasse e chiu– desse il proprio Ufficio, sarebbe pericoloso per il mantenimento delle condizioni preesistenti. d) Quando abbiamo Uffici di collocamento misti - amministrati cioè e controllati dai rappresentanti delle due classi, presi in numero eguale - significa che le condi'l,ioni di equilibrio 1 in cui si trovano le due classi organizzate e che noi abbiamo considerato nel precedPntc caRo c 1 ~, si impongono al punto che le due classi ritengono più economico e,;ercitarc la fun– zione del col!ocamento in un solo Ufficio piuttosto che continuare a sostenere le spese di dt1e Uffici di cl~sse. ·1:: il caso di molti Uffici di collocamento della, Germania, in cui le stesse norme che rego!trno il funzionamento sono una provit di queste condizioni d 1 equilibrio tra le orgauizzazioni di classe che si trovano di fronte sul mercato di lavoro. e) Quando abbiamo Uffici promossi da corpi mo– rali neutri, allora in es1i prevale la funzione inter– mediaria, o la funzione di ch.1,ssenon può appari1:.e che indirettamente.La fu1l'l.ione intermediaria àcquista largo sviluppo anche negli Uffici misti, i quali ten– dono a collocare inditfer0ntemente tutta la mano d'opera organizzata e non organizzata. f) Restano gli Uffici di collocamento municipali. Ma l'esisten.m dell 1 Ufficio municipale non ci può es– sere indice dei rapporti intt•rccdenti tra le due classi in questionC', perchè trattnsi dell'intervento di una impresa politica i11 rapporti economici. Piuttosto po• tremo dire che 1 a seconda delle classi che sono a.I potere, anemo la tendenza nei .Municipi a costituire un Ufficio di classe, o uu Uffi~io. semplicemente in– termediario. E I invcro 1 so al pot0re prevarrà 1a classe

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