Critica Sociale - Anno XVI - n. 1 - 1 gennaio 1906

CRITICA SOCIALE Vedete Pulli ma creazione vostra: è" la maggioranza,,; la quale non è più un effetto, nò un fatto aritmetico, che nasca dalle cose, dai programmi, ma è divenuta una causa, un ente a sè, che ha per iscopo il traffico dei favori, e, per salvar !'lè stessa, abbandona uomini e cose, sopravvive a tutti i Ministeri, è !luperiore ai par– titi e, come il Geova della Bibbia, può dire: io son chi sono! Quale programma ha essa 1 di politica estera, militare, marinara, tributaria, sociale? 'l'utU i programmi e nes– suno. E perciò è ~empre pos!'libile che, nell'occorrenza di un voto, si trovi qualche deputato che, ~ome nel luglio scorso !'on. Gianturco, vi dica che i vostri fatti sono pessimi, ma voi siete ottimi, e vi proponga la fiducia, e la Camera approvi. Che vila polìtica ò questa? L'on. Carcano, l'altro giorno, a proposito delle riforme da farfli, classificava co.r,:igl'impegni del Governo: primo la.di.fesa nazionale, poi i servizi pubblici, da ultimo la riforma tributariaj e siccome la difesa nazionale !ò!i prende tutto, gli altri scopi po1-1sono stare ad a<:1pettare un bel pe:-:zo ! Ecco perchè noi non pos!:liamo seguirvi in queslo gluoco, lutt.'altro che innocente, che a lungo andate di.r,:solvegli ordini rapprer;:enlativi, e fa il servizio degli anarchici di tutte le specie. Noi fummo accu<;ati altro volte di ministerialismo 1 ed io, per conto mio peri:IO– nale, ii vendico ad onore quel periodo di vita parla– mentare, in cui qualche co,:;:a si a pure creato e conso– lidato in Jtalia, la libertà di organizzazione, e ad C!-l.Sa si è convertito persino l'ou. Sonnino. E, quanto a me, so il giuoco vale.r,:sela candela, sarei :rnche oggi disposto a ricominciare. Ma dateci, oh! da~ teci un Governo che vog-lia qualcheco.r,:a 1 che non sia. l'amico di tutti, dei proti e dei massoni, e magari doi HOCialisti(poichè voi siete buoni persino con uoi ! 1 cho muova e faccia muovere, che sbagli magari, ma agisca .... Dell'azione, anche se si sbaglia, anche se lo scopo non tutto si ra.gginnge, qualche cosa di vitale rimane .... 1-!:d ò per questo, concludendo, onorevoli colleghi, che noi ci volgiamo altrove: è per questo che io stes~o, che pure, qualche anno fa 1 quando mi pareva che altro di più urgente !ò!ipoteHse ottenore 1 ,wevo rifiutato la mi.a firnH\ a quella proposta di auffragio univer.!!ale dell'amico Mira.belli, che l'on. E'ortis, con tanto sottile ironia, dichiarò l'altro giorno così degna di studio; la diedi e la dò oggi con tutto l'entusiasmo e con tutto il cuore. Non perchò io. speri noi miracoli dell'urna, nè in omaggio ai principi astratti del diritt11 immanente ed universale del cittadinoj ma perehè sento che ci è giocoforza, se non vogliamo anneghittiro in ques;to pa– lude politico, tentar di suscitare forze nuovo, sieno pure temibili, ,iieoo pure analfabete (prOV\'edete voi a fu.re che non siano più tali), le quali so:-ipiugano e voi e noi ste:-:si a fnre qualchd ,;osa. Perchè il dilemma oramai sarà questo: o la fiaccola che distrugge, o la scheda che edifica. Voi potete oggi sorriderne ,rncora, ma ::;aràper poco j ben presto, ve lo giuro, fra l'una e Paltra co~a 1 voi sa– rete costretti a fare la !!Celta Bene.' a sini.,-t,.a). Fll,IPPO 'l'UHATI. La Critica So,iinlo e il Tonq,o, per l'ltalia: aww L. 22, semestre L. 12 - per l'Estero: mmo L. 40, semestre L. 22. La Critica Socinlo e l'A..vu.uti! cosl<moper l'Italia: anno L. 22, !'emestre L. 11 - per l'Estero: amw L. 4:1, semestre L. 20,50. Il suffragio universale e riforme Dobbiamo limitarciperora al votoamministrativo? Qualunque pcrtJona di buon senso deve ricono– scere che l'agitazione pel suffragio universale, così com'è stita impoijtata in Italia, a base di disquisi– zioni metafo1ichc, di cavilli giuridici, lii invocazioni al diritto naturale e di altri simili pcrditempi dot– trinari, si risolverà - se non se ne rinnovano le hasi - in un ,hrnnoso finsco. Perchè - in qu<'ijto l'on. Racchi ha perfettamente ragione mentre in Russia, in Austriit, in Belgio il suffragio uaiveriHlle vuol dire oggi la fine dell'autocrazia, del feudalismo, del clericalismo, in ltalia la richiesta del suffrni:do universale - cosi com'è statti impostata - non si– gnifica se non Pafformazione di un clil'itto astratto, cioè non significa nulla. Perchè gli uomini in tanto apprezzirno un diritto astratto in qu:mto vedono in esso uno strumento indispensabile ad una conquista immediata concreta. Ora, quale conquista immediata concreta c 1 è eia proporre og~i in [tnlia al paese pN lanciarlo ulla 1,att11glia prl suffragio universale? li dire, come han eletto i Uruppi autonomi mila nesi (l), che il suffragio universale è necessario, pcr– chè" le riforme amministrath·e ed economiche anch(' le pili urgenti incontrnno difficoltà insormontabili, e ciò in dipendenza della composizione ciel corpo elet– torale 1 , - è troppo poco. " Le riforme ,,: che cosa sono le riforme? ùi vuole 11nn. data riforma chiara, netta, precisa: un hoccone di pane, dicci soldi 1 un pollo, un autornohile, qua\cosn. insomma di imme– diatamente ,·isibile e tang-ibile e desiderabile du quakuno; mentre "le riforme ,, non intercsHano ne:,suno. - I Gruppi autonomi milanesi avrebbero fatto bene, a parer nostro, so, abbandonando tutta la ideologin. del irnffragio universale alla speciale competenza dell'on. ~firabelli - che ne farà sempre abbastun'l.a per compromettere i resultati dell'agiti\– zionc - o risparmiando i quattro quinti dell"orclinc del giorno, si fossero accontentati di quel solo ro11• siderando, il quale dice: ..... essendo chiaro che ne!!suna seria ecl efficace ri– forma, a cominciare dalla distruzione dell'annlfabo– tismo e dalla giustizia tributa.rin, potrà trionrare noi Mezzod\ ftnchè l'avvento dello classi più sfruttate alla vita pubblica non consentirà loro di Infrangere le incrostazioni parassitiche amministrative, la cui In– fluenza peroiciosn, creando poi nella Camera eletti\'& una de))utazione nella massima ))arte prigioniera e car– ceriera al tempo steilso di ogni Ministero pel mutuo scambio dei voti e dei favori, fii ripercuote sulla \'itR politica dell'intera nazione .... La cosa 1 a dire il vero, non è molto chiara per l'on. Sacchi, il qunle, pur riconoscendo che è quella '- una ragione gnl\'O ,,, domanda se non vi sarebbe altra via più spedita e sicurn per rompere le ca– morre mcridio1rnli. '- Se, abbandonando certi formn– lismi1 tutti i partiti) che vog-liono h~ l'ig'cnernzione politica del :\[ezzog'ioruo 1 e specialmente i partiti po– polari, si unis:,ero per esi/,!'Cre dal Oo\'erno l"abhan– dono del sistemu, che tutli i )finisteri Heguirono fin qui, di as8er\'iro l'amministruzione locnle tll deputato che larA'isce il \'Oto per qimlunque fiducia? :-;e si esi,!?e~sc dal Oo,·erno l'tthhnndono del sistemn di sciog-liero i Corniigli comum\li e provinciali a seconda delle rorrenti politiche? Coi gruppi dell'l~strema con– sentirebbero, in questo programma di rigida moralità politicn, mo! ti. ,,

RkJQdWJsaXNoZXIy