Critica Sociale - Anno XV - n. 24 - 16 dic 1905

CRITICA SOCIALE: 373 UN SECOLO DILEGISLAZIONE INGL S E ' Alla vlgilin della batta~lla 1,ollticn pii, importante che sia Atata mai combattu1a in Jnghillorra dopo l'abolizione dolln lc~go Rui cereali, l'appnriziono cli quest'opera del più autorevole costiluzionalistn. Inglese acquisti\ un'im– J)Ortanza speciale, come guidn alla comprensione delle tendenze del tempi. Si tratta d'un tentath·o riuscitissimo di dimo,:itrazlone della cun nesslone fra legislazione ed t>pinione pubblica in Inghilterra nel secolo xix. La dimostrazione nle quindi solo per un dato paese, in un dato periodo del suo 11viluppo e nel secolo deci– monouo. E'l!Hl non si attaglierebbe a quei pae~i nei quali il governo appartiene, non già all'opi11ione pubblica, che implica riflessione e mutamento relativamente ra– plrln, bens\ nl costume. li cMtume ò conservatore i l'o1>i– nione pubblica invece è un rattore di modificazioni della \ogiie. F: neppure si attaglierebbe a quelli, come l'Jndin o In Ru'lsin, o,·e la legge ru un prodotto d'importazione imposto dall'alto. 11 vero Governo dell'opinione pubblica non esiste se non laddove c 1 ò un organo lei;lslativo; o un organo legi– slativo opportunamente costituito. La costituzione aristo– cratica 'do! Parlamento inglese f\no nl 1832, escludente In nuova borgher,iia inllustriale, ru causa <l'un !unico pe– riodo di ristagno legilòllath·o. Ora è ROio in IrHchilterrn o nel secolo xix che si verifica il fenomeno di un paralle– lismo completo tra. pubblica OJ>inionoe legislazione. La Francia ò la terra delle rivoluzioni; Jllnghilterra apparentemente è il paese della conservazione; ma uno sguardo alla storia legislativa dei due paesi mostra quanto questa apparente differenza sia lontana dal vero. Non ostante le rivoluzioni J)arigine, Il Corlice Napoleo– nico ha attravor<iato quasi ìmmutnto il secolo xix. In– vece non c'è quasi legge ingleso dal 1804 cho non sia dntn o modificata, o soppressa, o sost.ituitn. Gli Stati Uniti, bcnchè governati sul tipo della democrazia pura, conl'le1·vnrono in romJ)lesso immuta.ta In fisionomia della loro legislazione. Nel primo cn,o il succodorsi delle ri– volmdoni, nel secondo In preminenza <lollaspeculazione economica, impedirono il t>o<1tituirsid'un ritmo legale di pensiero In continuo progrc-sso riflettentesi nell1\ lei::fle. Esso ha in\•ece potuto costituir:ii nel regno Unito e cib spiei:cn il carattere di compromesso, cliunilateralità, di In• com1)lotezza, che ba ogni atto lertislati\'o inglese, in quanto, l\d ogni momento, es'lo ò la ri'lultante doll'in– flueuza di una mi110raoza illuminata e proq-ressivtt e di unn mnggioranza animata di preconcetti. Dicey, n questo punto, mostra quanto Aiaerroneo l'as– sumere che la legislazione ò un portato degli interessi cli classe pilt che dell'opinione; an1.itutto percbè molto dipendo dall'opinione che gli uomini si ranno dei pr1•pri interessi, ovo il loro pensiero rifle~so entra ben per poco: In seco11do luogo perchò, o,rnuno es,;;encloportato a ~indicare gli interessi altrui a norma dei propri, l'ego. tismo di clai,;:ie è in gran parte incm,ciente. L'interesse accieca il giudizio 11H1 che non corrompa il cuore. Negli ultimi tre secoli il prOCOi90 lei;cislativo inglese ebbe lo seguenti caratteristiche ronrlnmentali: a) Segul sempre una corrente preesistente ,li pensiero; b) Qucsla corrento di pensiero fu spo~so inlziatA. eia un pensatore sin,:rolo o da una categoria dl pens:ltori i così è stato del libero scambio e della legislaziono sullo fabbriche; e) Il proccs'so, per cui l'opinione conquista In dignità di legge, (I, OICRY: l,010 at1d publlc opi11k111 , .. l>'11qU111d cl11,·i11qt11e "'"•– ttt11f,. u,it11111; 1~i,. è lento e continuo. La teoria del libero 11cambio,formu– la.il \ dtl Adamo Smith nel 1776,non trionfa eh('!nel Ji,.4(;, Le basi della legisJa,..Jone 1mlle fabbriche son gettate nel 1802; ma il Codice del Lavoro non è sistematizzato che nel 1901; cl) A lor volta le leggi creano ulteriori correnti rii opinione pubblica, che ne sviluppano i prin– oipt lnrorrnatori; e) È clirflcilo, per non dire impossibile, attribuire a una cosicletta corrente ,lomocratica. dei tempi l'enorme progresso legislati,·o inglese nel secolo scorso; eletta corrente democratica ò solo un concetto, sotto il quale si raggruppano gli effetti di camo molteplici. Promesso queste considerazioni i:renerali, l'Autore entra nell'argomento $peciale dell'opera. sua. Egli divide, sotto il rapporto dolio correnti che inspirarono la legislazione inglese, il secolo xix in tre distinti periodi: a) il periodo del ,•occhio 'l'oryirni, caratterizzato da ristagno legisln– tlvo, e rhe va dfll 1800 al 1830; b) li periodo del Ilentha– mismo o Individualismo, che va dnl 1825 al 1870; e) il periodo delle influenze collettivistiche prodomioanti, che dal 1865 viene fluo ai nostri giorni, intendendo per col– lettivismo la tendenza ad usare il potero politico per conferire dati benoflct allo masse. li periodo del Toryismo non ò mosso da alcuna dot– trina speciale ben definita; si tratta, piìl che altro, della prevalenza d'un senso ottimistiro, ri'lpetto alla costitu– zio11e sociale, e d 1 un senso di reazione ngli eccessi della rivoluzione francese, combin1ltil'II fra cli loro a produrre avversione ad ogni novità. Cosl puro le tendenze collet– tivistiche del terzo periorlo non so11dovute all'influenza ili alcuna dottrina economica o fltosoficfl speciale indi– gena e, tanto meno, straniera; IIU\ piuttosto a senti– menti e circostanze speciali. L'Jn{lhilterra non ebbe alcuna dottrina od alcun pensatore, che, riguardo alle idee colletthistiche, possa paragonarsi a. ciò che Bentham ru per lo idee Individualistiche. Di guisa che solo il 1e– condo periodo fu dominato dall'inftuonza d'un corpo di dotti ino coorente e determinato. Qui ci occuperemo spe– cial munte degli ultimi duo periodi. . . . La. fino del vecchio o paterno regime aristocratico e il sorgere del regimo legislati,•o individualistico sono sostan– zialmente determinati dalla trasformazione avvenuta nel paese in conseguenza dello sviluppo industriale, dal– l'aumento di popolazione, dal sorgere di nuo,·e città, dal decadere di antiche, dal bi;:iogno di un nuovo regime dei traspotti, d'un nuovo regime fl.sca.le , elettorale e tribu– tario, centrale e locale. La disarmonia tra i bisogni e lo istitu1.ionl faceva sentire ogni giorno la necessità di una rtrorma radicale legislativa. 11 genio di Oeremia Bontham ru l'interprete di questa aspirazione, special– mente sentita dalle classi medie. Tre principt fondamentali e due corollart caratterizzano l'opera cli Bentham: 1° che la legislazione è una scienza; 2° che lo scopo della legislazione è l'applicazione del prrncipio di utilità, che si risolvo nel promuovere la pila grande felicità. del più grande numero; 3• che ogni per• sonn, è, In media eri in massima, Il miglior g-iudice del:a propria felicità..; quindi la legislazione deve mirare alla rimozione di tutte quelle restrizioni alla libera azione di uu individuo, che non sono necessarie a garantire l'eguale libertà del suo simile. È la dottrina di Smith incuneata in qt1el\a della più gran felicità. del più gran numero. Ofl questi tre priocipt discenclono due corollari: a) cbo la legislazione deve allarga.re la srera e rinforzare l'au toritl\ dell'obbligo contrattuale; b) che, in quanto a po• tere politico, ognuno conta. per uno, e solo per uno; un uomo 1 un voto.

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