Critica Sociale - XV - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1905

368 CRITICASOCIALE proprio come nei pnesl dove ribolle il gentil sangue latino. lll un'assemblea tenuta a Berlino, questi !3000ri• belli proclamarono essere Io sciopero generale Punico mezzo per abbattere il capitalismo. <( Il sistema capita– listico, che si basa sullo srruttamento della rorza di la– voro del proletariato - clice l'ordine del giorno votato - può essere abbattuto soltanto mediante la sottrazione e il rifiuto di questa forza di lavoro da parte di tutta la classe proletaria. I tentativi in questo senso trovano la !Ol'o espressione nella dottrina dello sciopero generale e nella propaganda a favore del meclcsimo. ,, (1) }; a questa tirata risponde l'organo ufficiale del Se– gretariato Centrale delle Unioni socialiste tedesche in questo modo : u A questi II indipendenti 11 sembra ogsri il partito so– cialista non abbastanza anarchico: essi fondano perciò il partito delle rrasi antiparlameutari, della rlistruzione di ogni mo,,imento operaio unitario. Ei-a questa la na– turale metamorfosi dei " Localisti 11 ; essa termina nella anarchia i nell'assoluta negazione di ogni organizzazione e di ogni disciplina. E queste teste calde hanno l'ardire di prescrivere alle Organizzazioui terleschei rafforzatesi nella lotta contro il capitalismo, quale strada devono percorrere, e di rinfacciare al partito socialista la sua tat• tica parlamentare, prornta da anni, come un tradimento del socialismo. La loro strada mostra dove sarebbe an– dato il movimento operaio tedesco so avesse seguìti i loro consiili: sareblJe giunto allo stesso grado misere– vole di disorganizzazione e di dissoluzione che contrad– distinguo il movimento operaio in Jspagna, in F'rancia e in Olanda, rovinato dall'anarchismo. Avremmo dunque noi dovuto lottare per decenni a. favore dell'unità, a fa– ,,ore dello SYiluppo di un'organizzazione sempre più temuta e potente, per poi abbandonarla in preda allo anarchismo verbale? Alle organizzazioni tedesche spetta la riconoscenza di tutto il movimento operaio per aver aap11to combattere, fluo dal principio o con grande fer– mezza, lo tendenze dissolvitrici doll'anarchismo separa– tista. Per opera loro questa separazione ru fluo ad oggi seuza importanza e lo resterà anche dopo il passaggio dei separatisti sotto la bandina anarchica. 11 Così p:lrla la classe operaia organizzata cbe cura i fatti e educa, con un lento e assiduo la\'oro) la classe OJ>eraia a migliori destini. ... E contrario all'azione diretta, propugnata dalle Orga– nizzazioni francesi per l'introduzione delle otto ore di lavoro nelle fabbriche col 1° maggio 1906 1 si dichiara pure, col pln.uso dell'organo ufficiale delle Organizznzioni tedesche, il Gewerkschaftsbuml svizzero, che fa notare come " l'azione diretta n sia un metodo non ancora pro• vato dall'esperienza, come tutta l'azione dell'organizza. zione sia basata non già. sulla lotta indìviduale ma sul· l'opera collettiva, come l'organizzazione sia ancora troppo debole, come essa debba sopratutto tendere al migliora– mento delle condizioni dei peggio trattati, che in\'ece non partecipano quasi affatto all'azione diretta i come gli industriali non si lasceranno sopraffare e si prepa– reranno alla lotta, come un insuccesso danneggerebbe per molto tempo l'organizzazione, come la revisione delle leggi di fabbrica sarebbe <lal,l'azione diretta ostacolata e resa impossibilo. li Gewer1:sdwflsbund invita perciò le Unioni a respin– gere l'azione <1iretta 1 fl.nchè non sia stata data dalla ]'rancia !a prova della sua bontà, u inquantochè, esso dice, le nostre Organizzazioni sono ancora troppo deboli per permettersi simili costosi esperimenti. Seguiamo la tattica provata dalla esperienza e perfezioniamo la no– stra organizzazione in modo cbe ci garantisca del suc– cesso , 1 • •*• Così Jlat'lano le Organizzazioni i cui risultati sono a tutti noti. . Abbiamo però anche qualche prova degli ottimi suc– ces~i ottenuti dalle Organizzazioni coll'azione diretta . .b l'esempio andiamo a prenderlo in Olanda.! 11 Nationat At·beids Sekretariaat olandese aveva, al tempo dell'ultimo Congresso delle Organizzazioni olan– desi {1903), 17000 soci e ora ne conta meno di 5000 ( 2 ). (I) Corrt11ponde11zblall, ecc., 2 setlcmbro 190i>. t'1 Ct>1·1·espo11deuz!Jlatt, ccc.: H, Jull 1905. 11 Le Organizzazioni riunite nel Segretariato operaio na– zionale olandese - dice il Con·espondenzblatt - non vogliono sentir parlare di azione parlamentare. Anche l'ultimo Congresso di queste Organizzazioni riafl:'ermò cotesto principio, accettando un ordine del giorno se .. condo il quale si deve attribuire la massima importanza all'azione diretta e si deve evitar.; tutto ciò che potreblJe senire a mettere il proletariato in più stretta relazione colla borghesia. ,, Questa deliberazione spinse le Organizzazioni, che intendono aiutare le loro rivendicazioni coll'opera. pa1·– lamentare, a staccarsi dalPUnione centrale; anzi dette Organizzazioni pensa.no di creare 1111 nuovo Segretariato centrale cho abbraccerebbe 30000 soci A I Congresso di quest'anno erano presenti 46 delegati di 77 Organizzazioni e Sezioni, con 4500 membri. Fra que.ste Organizzazioni, l·l hanno meno di 30 membri, una ba solo 9 soci! Anche l'attività di queste Organizzazioni non è molto grande. In due anni (1902-1904) esse ebbero un'entrata. di 14957 fiorini e una spesa di fiorini 14575. Nel 1904-905 ebbero un deficit di fiorini 1500. Le spese riguardano: stipendi, fiorini 5829; stampati, 2735; po3ta, 1136j propa• ganda, 1135; conferenze ed assemblee, 902; scioperi 1 43450, raccolti per sottoscrizione. Bilancio eloquente, che dimostra come rudimentale sia Pnzione delle Federazioni asservite al principio dell'azione diretta. e quanto essa sia inferiore a quella che viene S\'olta dalle Organizzazioni che non sacrificano a prin– cipi metafisici l'opera di elevamento della classe operaia. La contraddizione è amenissima: la classe operaia deve fare la sua politica di classe nei Segretaria.ti per pre• parar.~i ad assumere la gestione dell'impresa sociale; e, per preparare a ciò la ma~sa. operaia, se ne limita l'azione ad una misera resistenza egoistica! l\la i rivoluzionarì non si spaventa.no delle contraddi– zioni, non si curano dei dati dell'osperionza, che si per– mettouo di essere di diverso parere dai loro principi, e ridono dell'organizzazione tedesca che si compiace rli fatti e sdegna le tirate metafisiche della " bagologia ,, rivoluzionaria. f. p. Abbiamo stralciato in opuscolo: FERRUCCIO NICCOLINI e PIETRO LANINI PerlaRappresentanza proporziona/e Centesimi 25 (Presso la Critica Sociale). Dello studio del Lanini scrirn la parigina Vie So– cialiste, diretta dal De Pressens0, nel numero del– l'aprile 1905: li nostro compagno fa un lungo esame dei motivi che consiglia.no, a suo avviso, l'introduzione di questo si– stema elettorale in Italia. Da notare che i deputati so• cia!isti, cho attualmente sono 26 1 sarebbero, col sistema proporzionale, più di i:lO. Il compagno nostro, tuttavia, trascura molti argomenti, propri a diminuire il nostro entusiasmo. Non vede, per esempio, che, se è vero che il numero dei nostri eletti aumenterebbe bruscamente di molto, non ò men vero che 1 pili tardi, pel numero enorme di voti che bisogne• rebbe spostare per conq_uistaro un nuovo mandato, il progresso dei socialisti diver_rebbe assai len~o (? ?~. Anche s'illude un po' sull'mfluenza moralizzatrice dol nuovo modo dl elezione i perchò, pur citando l'esempio del Belgio, sembra iguorare che gli intrighi, che vi si manipolano in seno ai Comitati per la designazione dei candidati, rassomigliano assai a quelli che si deplorano in Italia. Ma queste ed altre osservazioni cbe potremmo faro non oi impediscono di asserire cl.te lo studio del Lanini, colla sua documentazione scrupolosa e abbondante, ap– porta un contributo realmente notevole allo studio della questione. GIUSEPPE RIG,\MONTI, gerente responsabile. Milano, 25/11 li05 • Ttpografla Operai (Soo. ooop.J, O, Vltt. Em. IIHG.

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