Critica Sociale - XIV - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1904

244 CRITICA SOCIALE sarà come argomenta 11 'l'reves in un suo magistrale nrti~olo del 'l'empo (1), " l'unitlt del punto cli par– tenza e ciel punto di nrrivo ,,, un'unità derisoria, che escludo da sè il presente o il prossimo avvenire, tutto ciò che è 11azionc reale, la vita quotidiana di un partito d'aziono? Oppure, come sembra ritenga con troppo pessimismo l'ncuto Ziborcli nella G-iust;,. zia (t), unn fruso retorica o un 1 ipocrisia? Nessuna, noi pensiamo, di tutte queste cose; bensì il riconoscimento sincero e quasi involontario che - se i re!:lidui traJizionali del vecchio socialismo servono per qualche tempo, anche disseccati, alla con– tinuità ed unità ciel partito, e lo riconoscono anche i novatori - vicovorsn, quella nuova çorrentodi pensiero o d'aziono, contro cui si gridò l'anatema, è pure, nostro malgmdo, p11rte di noi stessi, è parte intc• ~rante cd essenxialc del socialismo in cammino, è per molti giÌl l'og-gi, forse per tutti è il domani; e che si può bene uvvcrtil'ne i pericoli, i possibili cc• cessi, ch(I sono d'ogni cosa viva, che sono della vita; si può anche, in omaggio ai riti consacrati, negarla o S<'omunicnrla; ma esso. è e rimane, malgrado tutti gli scongiuri; essa ò come un neoplasma, che am– putare non ò più possihile senza mettere in pericolo l'esistenzll stessu e l'avvenire del socialismo inter· nazionale. . .. La conclusione? Una sola. - Ed è che i socia· listi che intesero qunlc sia la missione odierna del socialismo nei 1,nesi più evoluti, quanto la ,•ecchia astrologia sia in pnrtc capovolta, in parte superata dai fatti, e come non ve ne sia bisogno affatto per camminare e per fare; i socialisti che riescirono a stabilire uD accordo fra l'ideale diretth·o e le esi· g-enzc mutato clell1azione quot.idiana; hanno il debito di perseverare, cli intensitìcare l'opera loro, e di ren• dcrla SC'mpre più cosciente a se stessi e alle molti• tudini. Quest'opera si presenta oggi essenzialmente nazionale; da un Sinai internazionale si proclamauo gcncralith. vacue e sonore; ò sul terreno delle sin• gole nazioni, è nelle or~nnizzuzioni locali, nelle as• scmblee politiche e amministrative, ò in mezzo alla realtà vivente e multiforme, limitata nello spaz-io e nel tempo) che l'opera positiva può s,•olgersi o frut• tificaro. g il lavoro è lento di sua indole, porchè sul terreno del reale l'azione ha attriti da vincere, osta• coli da girare e da eliminare, che non inceppano il volo al pensiero o alla fantasin, via per l'etere delle astrazioni.. .. Solo clopochè c1ucsto lavoro sia molto piì1 inoltrato, la nuova Internazionale rifiorirà; e non sarà nè ac• caclemia nè Chiesa, ma ,•ivo parlamento mondiale dei lavoratori. Dopo le prime affermazioni generiche ed uni,•enrnli 1 i Congressi socialisti internazionali perdettero grandisiJima parte del loro valore; essi ormai ripetono sempre a un dipresso gli stessi luoghi comuni, e del resto rivelano degli stati d'animo di indi\•iclui e di partiti, ma non fanno altro. Quando ogni partito socialista, nei singoli paesi, non solo avrà accumulabt larga. messo di esperienze, ma si sarà creai-a all'intemo una politica sociale, una po– litica militare, una politica dell'emigrazione, una po· litica estera o coloniale, ecc., ccc. 1 e le avrà. prose· guito con assidua lena nei fa.tti, solo allora i risul• tati ottenuti e i 1Hincipii, cimentati, temperati nlla cote dello sperimento, f)Otranno dar luogo a feconde intC8C internazionali, per ,renoralizzarne e intcnsifi• cnrne l'efficucin. Allorn 11011 si penserà. più, nei Con• grossi inlcrnaziomtli 1 a definire il socialismo, perchè il socialismo ci vc1Tà in carne ed ossa; non si mi· rcrà all1imprcsa, metafisica e impossibile, di tagliare (1 J \16 a1ro,1(0: l.,'111,ltlÌ /J()(foll.d(I. (') hkm: A /111/lt 1,prlltl.. !<U modello una tattica unica e perpetua, una veste buona por tutti i climi e per tutte le stature, perehè le ,•arie tattiche, a secondo delle circostanze, avranno già ,,rovato a chi lo adottò il loro valore. Si 1..lispu• torà meno, si :,comunicherà meno, perchè si sarà fatto e Ri potnì fare d1 JJilÌ.. La vita non ò che l',lzione. LA CRITICA SOCI,\l,E. La « mozione di Dresda ». u Il Congres!òìore!,pingo noi modo più energico i teu• lati vi revisionisti ltmdenti a cambiare la nostra gloriosa e provata lattica, basata sulla lotta di clai;:se, e mi– ranti a sostituire una politica di conces!,ioui all'alta lotta politica contro la borghe.-;ia. u La. con:-:eguenza. d'una simile tattica revi1-donista sarebbe infatti quella di ridurre in partito, che si 0011- tonta di riformtiro la i-lOCielàborghese, un partito che mira alla trasformazione più rapida possibile della so– cietà borghese in società socialista, un partito quindi che é rivoluzionnrio nel miglior scuso della parola. " Per queste ragioni il Congrf'sso, persuaso, coutrn– riamenlo alle attuali teudenzo revisionii:;;tiche, che gli antagoni~mi di classe, lungi dallo scemare, vanno au– mentando, dichiara: "J. Che il partilo declina ogni responsabilità nelle condizioni politiche ed economiche fondate nella pro– duzione capitalista, e non saprebbe quindi appro\'aro alcuno dei mezzi atti a mantenere al potere la clas1;e dominante. u 2. Che la democrazia socialista non saprebbe ac– cettare alcuna partecipazione al Governo nella ~ocietà. borghe~e: e ciò conforme all'ordine del giorno Kaul~k.r votato dal Congresso internazionale di Parigi nel l!lOO. 11 'J I Congresso respinge inoltre ogni tentativo fatto per ma.schorare i sempre crescenti antagonismi di clas.-;e 1 affine di facilitare un ravvicinamento coi partiti bor– ghesi. u Il Congresso conta che i rappresentanti del partito nel Parlamento si serviranno della loro aumentata po– tenza - sia pel loro numero cresciuto 1 sia per il note– vole aumento delle mas!!e elettorali che li seguono - per per.severaro nella loro propaganda riguardo al fine ultimo del socialismo e, conforme al nostro programma 1 per difendere noi morlo più risoluto gli interessi della classe operaia, l'estensione e la consolidazione delle libertà politiche 1 per rivendicare l'eguaglianza di diritti cli tutti; per continuare, con più energia che mai, la lotta contro il militnri~mo, contro la politica coloniale od imperialista, contro ogni specie d'ingiustizia, d 1 a..'-– sen•imenlo o di sfruttamento e, finalmente, adoperarsi energicamente per perfezionare la legislazione sociale e rendere possibile alla classe operaia il compimento della sua missione politica ed incivilitrice. ,, OISCO~SI Ali COt,lG~ESSO IJo cronaca generalo del Congresso di Amsterdam i lettori poterono già a\'erlft dai fogli quotidiani, particolarmente dai socialisti: il 1'emJJo, il Larorn, l 1 Amuti,! Stimiamo quindi più interessante riferire qui, invece, i11 extenso, quelli che ci sembrarono i discorsi salienti, riflettenti le opinioni estreme, fra. le quali le gradnzioni intermedie possono facilmente essere imag-inatc. 8 scegliamo i tre oratori più ti– pici: Jauròs, lo storico, il filosofo, il giornalista principe, il magnitìco espositore del socialismo nel senso pilt moderno e più largo, essenzialmente 110- litico e cle111orra,tico; Ouesdc 1 l'apostolo tenace di 1111 marxismo impccca hilc, rlog-ma.tico, 1111 tantino cristal• lizzato, logico fino n.ll' assurdo, quel marxismo forse che a .i\l"arx vivo f acev a dire col suo abituale silr– casmo : " ma io non sono affatto man..ista ! ,, ; .\ n– secle, il fondatore e l'anima del celebre ,,.ooruit di Gand, il rappresentante, schietto fino alla brutalitit, del socialismo intogrnlo belga, tutto or~anizzazionc e tutto azione. Notiamo ("hc il riformismo pratico

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