Critica Sociale - Anno XIV - n. 2 - 16 gennaio 1904

CRITICA SOCIALE 25 lcttivismo (l,arzialc) è solo un'applicazione e un mezzo (1). Ma torniamo a noi stessi... o :tll' Autore. Questi va– gheggia insomma una specie cli brevetto tcmporuneo per l'accumulazione e la capitaliunzione, pari ui bre"etti temporanei d'invenzione, che servono solo a stimolar gli inventori senza im1>cdirc la finale gra– tuità per tutti dei loro re1>erti.Si tratta.così di abolire l'attt111le monopolio 1>crpetuo del hrc,•ctto di accumu– lazione, onde permettere l'estenderai o quindi Jlinten– sificarsi complessivo dell\1ccumulazionc stessa. In questa ipotesi, chi accumula per sò o i figli di,·iene quasi un impiegato, cui la società delega a quella funzione, mcdittntP una rimunerazione 1>nri alla sua attività. Allora lu legge della sopmvvivenza del piì1 adatto può riprendere il suo giusto andamento, o almeno può mc-glio pr(ldurre i suoi effetti che non ora. Giarchò il Rignano ci concccled1. che, nell'odierna intensificata conconenza economica, aumentano anche lo cause di sfacelo delle fortune, sì che il conser– varle è sempre più difficile, e ci si tl\'via verso un lh•ello medio dove le difficoltl't della conservazione eguagliano quelle della stessa accumulazione. Lu scuola libernle è inronMg-uente con sè stessa, quando, romhattendo per la gratuità dei brevetti d'inven– zione o contro i monopoli, non combatte il monopolio dC'I brevetto d'ttrcumulazione, l1inte1·vcnto della. legge a garantire q11C1stomonopolio contro i benNici effetti della concorrenzu. Camminando in questa direzione, a11zi, coll'insorgl.¾l'C' stesso .:;empre 1>il1 intenso contro l'1tnuale diritto di testare, non si fa per di 1>iì1 che ronformarsi a tutta una evidente tendenza. storica. Dapprincipio l'inclh•iduo è schiavo dCIIgruppo fami– gliare, non ha nC'anche il diritto di testine; più tordi la società gli riconosce questo clidtto e così viene a menomare quello de~li eredi, eri:.:-cndo Pindividualità del testatore contro la famiglia. 11 1>rogetto calde~ 4 giato non fa che rendere ancor 1>iì1 individuale il ca– rattere della proprietà e più visibile il rapporto tra. attivìtà indh iduolo esercirata e risultati ottenuti. Questa l'idea fondamentale d<'il'opcra del Rignnno, di cui le altro sono corollari e applicazioni; idea che rappresenta certo, crecliam noi, il miglior modo di eg-uagliamento delle posizioni inizioli sociali, senza turba.mento di intl'rc~si immediu1i e di sentimenti n:1turali. Xon t('minmo anche di soggiungere che questa, del colpire il diritto di successione, è la sola. vin apt'rta per l'applicazione di tutte le altre pratiche rivendicazioni del socialismo. Ltt!Sciando al proleta– riato di decidere con le sue forze del destino di cui è degno, e al proletariato e al\1es1>crienza sociale - pratica e teoreti<'a - clisceverare ciò che di utopistico e di possibile v'è in questo ultimo disegno di riforma d'uno <lei pili radicati istituti giuridici, si può però ammettere che le armi contro di e~so aguzzate si sono fatte piÌI terribili, e di questo tutti - anche perchò lii restar proprio al nudo non si discute piì1 - non possono che compiacersi. (I) È 80Ulnte~o eht' di ljU('~tl' llff'('rm111.lonl IAK('hllllO tutto. ('t\ e&elu– llh·a hl rt•llj)OR!IRl)lllli, lii no~rro nllor0i0 ('o\l,1ù.1r,1tOrC', ('ORI(' 1n1re (Il •leune aure elle 111ll'i;rgono al\Q n1w eh-I pr1•~c111,• arlleolo. • .\.fll(I cltllff CRITI(".\), 1,rt Critica. Sociale e l'Avanti! ro.;;;ta110 per l'Hai i a : amw Ti. 22, senw1tre L. ti - JJf'r rgstero: amw L. 30, sem_eslre L. 19 1 50. La Criticn Sot.·iale e il 'l1e111110, pe,· Milano: <umo ri. 20, semestre L. t0,50 - ver il rf'slo d'Italia: wmo L. 24, semest,·e L. 12,:iO - JJlr l'~stcro: wmo L. 4-0 semestre L. 21. IL MOVIMENTO CONTADINO INFRANCIA Smentendo ad un tempo le im1Jazicnti pre"isioni degli ottimisti, o lo precipitose, fo.';;checo11<1tatazionidei 1>0~– simisti, l'organizta1.ione dei contadini italiani non htl continuato nella diffu,;ione epidemica. che il primo :-.lan• cio face\'a SJ )era.ro , ma non è neppur morta come qual 4 che dottrinario del socialismo rh•oluzionarìo è pa.r~o sperasse in perrctto accordo con la reazionaria classe dei proprietart ugrari. Qualche CO!,Usì, è forse morto, ma è quanto era. nato non vitale, perchò trOJ)po prema– turo, è qualche organi.<:,motropJ)O comple-iso e troppo ampio iu raJ)porto alla giovine.tza riel mO\'imenlo e :;o– pratutto a.Ila. ancor debole fiamma aliante dalla <'O· scienza appena <1c11ta dei lavomtori dei campi. )la. sot.to le ceneri dello sconfitte, nei to~iici della stanchezza per lo sforzo improV\'iso ed immane, molto è pur rima'ito di vivo e di sano, ed ora accenna a riprenrlere calore o moto, lentamente ma saldamente. Xell'ultimo con"egno dei rappresentanti le Federa1.ioni di mestiere tenutosi in Milano. i rappre-.entanti dei la~ ,·oratori dei campi cons!ataro110 che la Federazione IHl• zlonalo dei contruliui, balzata fuori dall'entusiasmo del primo incontro di una clas~e che era rimasta frazionata e i.~olata nei ~ecoli,<li fatto non runzìona 1 ma che i11,·ccc le Federaziouì prO\'iUCialiriprendono nuo,·o \'igore, nuova saldezza e in.!:iiemcnuo,·e e più nmJ)ie funzioni. Ora, è degno di os~crvazione cd anche di ammirazione che, lungi dallo sfumare per sempre come le organiz– ;rnzioni contadine inglesi fondato dalla propaganda di Giovanni Arch 1 le organizzazioni itnliano abbiano In loro rinascitn a una distanza assai più brern di quella che ebbero le or~anizzazioui contadino in Francia. ... Anche la Francia ebbe ed ha il suo movimento di contadini elle non è costituito né <hllle troppo citato agitazioni cupitannto da. Jncquos Hachomme, nò dalle fermentazioni dei paysans di Balzac, mn eia vero e pro– prie organizzazioni di IM•oratori dei eampi, poco noto sin qui ed om solo tanto ossen·ate e studiate, perchè ora hanno dato prova di vitalità o di ntti\'ità. Jn Italia. sono stati i braccianti, i giornalieri 1 i di– sobbligati del latifondo mantovano a lel'are il primo grido per le campagne assonnate e intorpidite dal pa– drone e dal prete; in !<'rancia sono stati i \'ignaioli do\ Mezzogiorno e i legnniuoli del Centro a rompere i pa– triarcali rapJ)orti che li asservi,·ano ai proprietari della. terra('). Per entrambe lo categorie di lavoratori il movimento ebbe le stesse dato d"origine, il lhbl, di decadenza, 18!14 :L 1899 1 e di rinascita e di incremento, 1900 a 1903 1 ma non la stessa origine. l Sindacati dei legnaiuotl della Niòvre e i.lei Oher si rormarono nel 1891-92 in !iegulto ngli .!:Cioperiresi necessari da un notevole ribas.'ìO dei salari; i Sindacati degli OJ)erai \'itieultori della Lingua– doca sono fltati creati sotto l'influenza o 1>erla propa– ganda dei Sindacati ,lolle città. 1~0s"ilu))pO clelhL ,•iticuttura nella Bassa. Linguadoca data dalla crisi dell'oidium noi ISf,J.f,-4. I JJrezzi elevati o lo sviluppo elci mezzi di comunicazione aprono ai ,•ini meridionali il mercato nazionale, e gli agricoltori iuco– ra.ggiati trasformano la cerealicultura in viticultura, la (1} Auot-1,ARIDf.: l.t11 ourirkn; de 1a,t•lt..-uU11,·e; La11g1udocnn,., d lt11ra 81fPldk4/8, (I.e .11111,lt sodai, 110\'Clllhrf' 1903). I,. Il. UODLIS: UR 11111dlcllti1 ,·11n11u: d/4 ChO' ti (/e; la Xiln·t, fl,f ,\fo11vtmmt socfall11le, lr>aot'lt 1903}.

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