Critica Sociale - Anno XIV - n. 2 - 16 gennaio 1904

CRL'l'JCA SOCIAl,E :J I correrebbe una <:pcr-iadi I,. 3!l.I20.021i 000, quindi il I>rO• fitto capitale netto re-.terebbc d1 I,. n. 20.').'.!99.000. LI\ s)le..a dell'utilizzazione <" del t.rn~ porto dell'energia rtiverrà anche minoro quanclo 1 co m'è e stromamcnto pro– babill', por mezzo dell'idro~cno dato <l1lll'olettrolhi e combinntv col carbouio 01I anche con l'ag1,tiunta di qual– che altra mat<"rin inerte, ~i sarà. tro\'ato qu,1lche com 1>o~tontlo a fornire un combu"tibile liquido o ~olillo 1 o quttlchc reagente, che debh:~ a suo tempo restituire l'e– nergia occor~a per fnbbrìenrlo. Seguono uuo studio analitico .iull'eserl'i1io mi--to dello ferroviC>, C-;ercizio parte a ntpore e partl' elettrirn 1 ~ulln utilizzazione (non di~Jn·ezzabile) del\'energitl tielle lente correnti. L'a11tore dimo<itr11invere l'inronRistenz:~ dellC' -.pernnze d'utilizzazione dC'll'enC'rg-iadcli(• maree rhe in ltalia sono cri pochi<;•-ima co1hidera1.ione. Più :;avin è l'idea dt•ll'uti– lizzazione del moto ondo!so del mine. Jloit•hè il ,,a1orr dinamico (In f'ldlo~rammelri) ,lolroucla ,•nria da un 11H- 11im11111 di 69,2 per mq. di !-,uperflcie " J)er onda di m. 0.50 cl1altezzn. n un maJ·i1111t111 rli 33.61:, per mq. cli .;;upC'rflrio e per onde di 11 m d'nltcn.a. )Il\ è impos-ii– bile dire qual parte della ror1.a dell'oudn o;;arà!iltnta im– piegata Al tra,porto di rna~si, nhhattimento di muri, crr., A la velociHt di 1>rop111,tnzione il ,·olnme lu.;;ciunosupporre una forza mag.'(iore. Di pil1 1 nelle spia/,t/,tie a clolce pendio la veloc•ità cli trn,porto è m:11.?,:ioredi 1 • della velor.itit cli 1>rOJU\~a.-1.ione. C'è poi la cliflìt•oltà. df'll'intermilton;,;a del 1:1,·oro dell'onda e della protf'zione del motore POntro la ,·iolemrn delle ste11se onde. Finalmente l'i 'larellhe In difflcoltò. di trovAr una rimunerazione al capitale i1l\'e– stito in qucflti motori. Però, !òC è prcmnturo il problema d'nnn utilizza1.ionc unituia dell'enerJ,!ia del moto ondo<.o 1 In pratica è llrnto ricca di ra'li che tale applicazione non può a meno di tornare utile in q11al<'he <'ìrCO-ltanza, e1I è per quPsto soltsrnto f'hC si è ,•oluto nffrontnre il problema. L'ltnlin ha fii% Km. di costa, di cui 317H apparten,i:ono alle i-.ole; circa 1000 Km sono a forte pendio. scoscesi, occu1>11li 11:L fori di flumi. porti di mare. muri, o;;co/,tlierc,ecr.: rc.;te– rebhcro utiliuabili per Pimpianto cli motori Km. 2Ht>7 di c o~tn, ed, ammf''l'-0 che l)Cr metà .<ii po~cin occupare ta.lo sviluppo di co<1tacon motori, no i.archbero occupnti Km. l32 S; e d 1 ammes<.o nn<'Ot'1\che l'ondtL media utiliz– zabile !- ,ill.di m. '.? d'altena, tutta la rorza utilizzata 'Hl· rebbe di 4 S R0.800 HP. Tuttn,·ia si deve an<'he tener conto doll'incoitanza. e della ra.pricciosa. distribuzione di quest 1 energia 1 il cui a.vve11iro industriale non sembm per ora e per molti anni ancora. differire dal J)a<1.-1ato. ln un ultimo capitolo è ria<1•mnta la lep:islaziouo sulle Rf'que in Italia. (I, ,•• A4: ... s,,l)ttO Lt~\'1: /)Plitto" pemi tU'l pN1,çil'ro dPi GrPci, con prefazione del pror. B. Brugi. - 'l'orino, Fratelli Bocc::a, 1903, un voi. di png. 2i8. Como narra con giusto compiacimento il prof. Unu(ì nella prcrazione al bel volume, che fa. parte della genia• lis,;ima Piccofo biblioteca cli sci~uzr- moder11r del Bocca, il Le,·i fu invogliato a. trattare questo .;uo argomento, nuo,·o, almeno come indagi11e e rico ... truzione complt•s• sin1., in Italia, n-ish,tendo al !WO corso libero di IJiritlo y,·efO clwtsico nell'Università di Padova: un corso, che il chiaro romani"ta instituì " J)f'r rar conos<'ero un po' ... " la florente letteratura straniera 1lU quel diritto così " importante e po,;;ì poco <,tudiato rra uoi 1 per anezz11.re " i !flot'fmi a conrronti non pure e-,teriori 1 m a di cn,rat– u tere p~i<'ologlco, fra gli in-.tituti greci e romani, per " renderli ben cousapeYoli del legame fra il geniale " pen-.iero dei Greci e la no<1tra fllosofla del diritto 11• E il volume - dici,unolo subito - ra onore al mae~tro non meno che al discepolo e por la morternità o la spregiudicatezza d<'llc vedute o per 111, copin, 'lUtt r là perfino esuhcrnnte e ingombrnnto. della dottrina o per la i,agaria, delle volte anche troppo sottile, ma non mai arhitraria, dC'I metodo; e ,,;i leg~e senza fatica J)er la spigliatezza e In spontaneitò., della ste,-ura, la quale solo in alcuni tratti i,i desidererùbbe letterariamente pili elaborat:L e COllll)Oiòltn. Jl Levi prende molto OPJ)Ortunamente le mO".l'ledalle seguenti piro le di Hoberto A rdiµ-ò: " l'na scienza i.- unn " eredità. Una eretlità. nella c1ualo si sono accumulnli i " prodotti del hworo dellr generazioni precedenti, che 1.1 ne nearono gli elemenLi, l,.!li ori;cani, il si<1tema. 11 • E però ri\•ol~e la :ma. ricer<'a <' la sua trattazione non tanto alla dett>rminazionc, eruditamente circoscritta, di quello che i (11·eci- lettcra.t!, filosofi e legislatori - pen-.arono surce.;;~l\'amente cirra i caratteri, le cau<1c e la sanzione del delitto, quanto alla comparntione delle vetuste o intuizioni o teorie criminali e pe11ali elleniche con le idee e le dottrine 111oderne e alla valutazione de,:cli clmuenti, che, più o meno patentcmcnte e conRn– pHolmente, que~te hanno derh'ato da quelle. E nulla pili 1,Ciovaalla dimostra1.ione della rclathitfL e della ca• du<"ità.del diritto così evidente e puro ancora disco- 110:-;ciutada tanti prores<1oroni 1 per cui il diritto non è una " formazioue na.turalo ,,, ben!ò!lu11sistema nstrntto e purnnlC'nte COll<'f'ttuale di ma<1~ì111e O di di~C'i1>line sempre giuste e s<'111pre \'Ore - ,li quc<1te monoi;:r11fle ... toriche, che rico,.trniscono e lumeJ.{l,.!innoil Yario attci;r– gfar-ii C' fi,..;ar"i del diritto medesimo pre,iso i diversi popoli e nelle dh•erse et~. Dl'i quattro <'npiloli. di cui oltre all'J11trod1uio11e - consta il volum(' e nei qnnll è dii<'or ... o, alln strl'gua. spel'inlment<' ,tollo fonti lettera.rie o fllo,oflche le fonti giuridirhC' greche eo;;.;;p1Hlo deftce11fo.;.;;ime-, della. C1•i111w,1lifù. wql, .'~1.,.ilfo,.; df'/la Grtr,tt a11fico, <lello l'0U- 1•f'::io11f' (fl'l'Cft ddltt Frtfalifù. f di alo1111 suoi asprtli 111tr- 1·t.-:,,umli il dl'/illo I' la pnw, delle JJ1Nu sodali ecl f•lif'lie (IPl/a wnu 111-llaOrfria aulim e di /(111, (,rechi' ,. /f'11rie wfi,,riu, i piì1 org,rnicnmr111e elaborati e dett11ti <iono for-;e il primo ed il quarto; gli altri due. massime il serondo - e la POI pa. e 110,·ratutto del .;;oggetto, le cui molte e ~ravi diffiroltìl l'autore, del resto, sa, iu j!Cne• raie, <111perare<'On aC'curntezza non di rado mirnhil<' di penrtrazione non sempre celano lo sforzo della com– pilazione o qua o là appariqcono un po' prolissi e o.;;ruri. Qualch<' ,•olta pare a mo - non e'listo nel filo, per cosl dire 1 og~ettivo della trattnziono e della materia quella continuità e quelli\ :1igniHcnzione 1 che l'autore \'UOI trovl\P'i e .<1i nffati('a I\ tracriAre. Quf'~to difetto è però larg,unento <'Ompensato dai nu– mero~i pregi del libro, che intere~<1a in pari modo il cultore delle discipline storicho e Jlennll e dello disci– J>lino lotteririe o rieo:ce ili lettura tanto piì1 grade,·ole o .;;u~ae-.tiva e convinf'ente in quanto, nella sua sobrietà e ,L!'ra1iealla '-Oli<lacoltura <' al cauto metodo ciel Le,·i, "a (>Sente dalle lacune, cl \Ile intem1>rranze e. anche, dagli errori, di cui, pur troppo, a cominciare dai primi tentativi dei )laestri, abhondl\no molto delle opere, nello quA.li la letteratura l• adnprata a su•hidio dell'antrOJ)O· logia o della ~cienza del diritto. xy. I)ertofd() 1 <·011truli110 (11 me.ç,,, 1·ispmulP (lf suo co111p11P.w11w Giu.-i,,ppe :-iftrfo: a cura ctel Comitato dei Gruppi soria- liisti milanesi. )lilnno. 190-t :eent. :i). Bertoldo, il celebre Bertoldo contadino, che 1-{ià nel Cremonese diede tnnto filo da torcere ai preti ~ofl~ti• cunti :i '>ervizlo dei padroni e qualche \'Olla, ai tempi di ('risJ)i e di Sonnino, incomodò il procuratore ciel re a corrergli dietro: quoll'india\'Olato loico di Bertoldo, l'ho dormiglia,•n da qualche nnno 1 è a un tratto risu'iri– tR-to, hi~ avuto uni\ no\'elln. incarnazione. Sta,,olta non è più un villano del Cremonese; ò un contadino di niese, la patrii\ del nuovo papa, e chi lo hn ridesto fu il parroco <'he les-ie e :,;piegò nclll\ chie~a del villaggio il famoso /Jre1•e pontificalo, di cui si è, in que!lt'ultime settima.no, tanto parlato. Uertoldo, che si ricorda di do n Giusepp e quando ern un pievanello da pochi baiocchi, buon diavolo crl alla mano, or11 1 a sen– tirlo espettornre tante ca-ttronerio prctenzio..,e in dife;;;a della propriettl. e dei priviloai dei aig11ori, gli par di <10,:cnare: si scandolezza. 11ulserio e, trn l'affettuoso ed il burbf'ro, Sf'rivc nl suo vecchio amico salito in 11o~lio unn IOlt('ra. J)Pr lu qunl<', in cui gli polveriz za, col huon ~f'll'iOeontadinMCO, tutta quella pontiftca.le sac<'ent<'ria. " Enwndati, Beppe - ,ili i-cri\' C -. A'lco lta Bertoldo. Anche per bocca di Bertoltlo può discorrere lo Spirito Sa11to. " J~a <'Onfutnzione di Bertoldo - .!lemplice e aih1ta - <'O'lta un .!IOlclodi nostra. monet.'1 1 e , nlo molto di pil1. Si può chiederla, ma~ari con cartolina doppia 1 nn<'he alla Critica SocialP, f. I.

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