Critica Sociale - Anno XIII - n. 12 - 16 giugno 1903

01.UTIOAS001ALE 181 LE PRESENTI CONDIZIONI JJELJ_l E1111.GRAZJ.ONE l.'l'ALIAN.11 IIL Ln. legge su!l'emigrazione. La coscienza, formatasi un po' tardi, se si vuole, ma ormai abbastanza diffusa, di tutti i vantaggi che l'emigrazione ha portato e potrebbe portare in rtv– vcnire al nostro paese, à fatto quasi risorgere nella opinione pubblica (la quale vede poco di tutte le cose, ma quel poco ingrandisce assai) P eterno sogno del primato italiano, di giobertiana memoria, e l'eterna speranza in un ritorno alle passate (ahimè, troppo passate!) grandezze. E inutile dire però che tali nostri voti cli fantasia (sia che si alzino dalle rovine della Roma antica e dai casermoni della moderna per finire nella crisi edilizia e nei pasticci delle Banche; sia che sorgano dalle infocate sabbie africane per finire ad Adua; o levino l'ali da qualche altra simile base) sono costan• temente segui.ti dalle più amare delusioni e dal più nero dei pessimismi, che ci fa imprecare alla nostra razza come a una razza maledetta. Esagerati prima; esagerati poi; sognatori e metafisici sempre, che ve– diamo nel corso clelJe cose non il risultato vario cli cause molteplici e complicate, ma lo svolgersi d'una legge fatale che abbatte od eleva in eterno. Adesso siamo nel periodo dell'ottimismo. Ci sen– tiamo un po'meno convalescenti, possiamo alfine al– zarci timidamente dal letto delle nostre sciagure; questo basta perchè ci crediamo in forze per correre il mondo; e, mentre da una parte gli spiriti be1lici dell'italo regno vogliono fare a pezzetti la Cina, sgombrare il Gran 'I1urco dalla 'l'ripolitania, ingol– larsi il Venezuela; dall'altra, molti, facendosi seguaci d'un roseo imperialismo democratico a base di lavoro e di commercio, amano vedere nel cencioso esercito dei nostri emigranti il fondatore d'una novella Italia. Purtroppo al bel gesto non corrisponde la forza; nò i sogni equivalgono alla realtà. Così, se la Cina, la Turchia e il Venezuela ridono sul muso dei nostri guerrafondai, il .Brasile ricompensa colla fame e colla schiaviti1 il lavoro dei nostri connazionali, e gli Stati Uniti e le Colonie inglesi ànno fucinato o tentano fucinare leggi d'ostracismo in loro danno. Non tutto il male però vien per nuocere, nè tutte le illusioni e gli entusiasmi, per quanto esagerati, manc:rno di produrre qualche buon frutto. Forse se,nza un'eccessiva fede, nata in questi ultimi anni, nella potenza internazionale della nostra emigrazione, noi non avremmo adesso una legge che, sorta e con– dotta in porto per merito principale d'uno dei nostri parlamentari dì più calda ed ingenua tempra demo– cratica, l'on. Pantano, e d'uno dei più entusiasti ed abili manipolatori della terapeutica sociale, l'on. Luz- • zatti, è, con tutti i suoi difetti, un coraggioso ten– tativo di assecondare e tutelare l'esodo della mano d'opera italiana. Con detta legge sono definitivamente messi in un canto i vecchi pregiudizi e le vecch.ie paure sugli effetti economico-sociali dell'emigrazione. Pregiudizi e paure rispecchiate benissimo nella legge del 1888, la quale, se cominciava colla teorica dichiarazione che "l'emigrazione è libera, salvo g-li obblighi imposti ai cittadini clalle leggi ,.,,era nel fatto una legge suffi– cientemente restrittiva. Essa disponeYa, tra l'altro, che i militari di 1a e 2a categoria, in congedo illi– mit.ato e appartenenti all'esercito permanente e alla mili:da mobile, non potessero recarsi all'estero senza. preYia licenza del .Ministero clel\a Guerra; il che equivaleva alla proibizione d'emigrare fino al 32' anno di eti.\. J~,in tutto il resto, la legge era quasi te '1 e no H1arco unicamente ispirata a criteri cli polizia, nulla dispo– nendo per la creazione all'interno di Uffici d'infor– mazione, nè per dar vita all'estero a istituti cli pa– tronato o di collocamento. La nuova legge, invece, del 31 gennaio rno1 eso– nera clall'autol'izzazione i militari di second,, cate– goria e, por quelli di prima, chiede l'autori.&zazione fino al 28° anno di età. Una. clelle poche concessioni questa fatta. dal rnilital'ismo nostrano al buon senso; e concessione non molto grnnde in verità, quando si pensi che 1a legge tedesca, cioè la legge di uno Stato militaresco per eccellenza, vincola gli emigranti soltanto fino ai 25 anni. Ma dove la nuova legge segna un buon passo sulle vecchie disposizioni è nella parte in cui provvede alla protezione degli emigranti nelle diverse fasi e nelle diverse tappe del movimento: cioè nei luoghi d'origine, nei porti d'imbarco, a bordo dei vapori e nei paesi di destinazione. Nei luoghi d'origine ;\ istituito all'uopo Comitati mandamentali e comunali incaricati cli facilitare agli emigranti la ricerca e la provvista dei documenti necessari per avere il passf!,porto, e cli diffondere le notizie intorno ai paesi verso i qua.li Si dirigo cli prefe– rcm~a l'emigrazione; notizie fornite ai Comitati dal R. Commissariato dell'emigrazione, nuovo organo elci Miniatero degli Esteri appositamente creato, ed al Commissariato fernite dai RR. Consoli e da altri cor· rispondenti speciali. I Comitati sono composti del Sindaco, se comunali, del Pretore, se mandamentali; e poi del medico con– dotto, del parroco e di un delegato di una Societ..1. di mutuo soccorso o di altre Società operaie, dove esse esistono. 'l'utta gente che deve prestare la sua opera gmtis et amore dei, e armata cli quello zelo apostolico che la legge sembra i11 lei i-ichiedero, ma che purtroppo, come nota in proposito lo stesso Bodio, capo supremo cli tutta questa nuova orgauiz· zaz.ione del movjffiento emigratorio, non ò possibile comandare a nessuno. All'estero, l'opera del GoYerno, o meglio l'opera del suo organo speciale, il Commissariato 1 si deYe esplicare, secondo il uuovo ordinamento, col favorire la creàzione e l'incremento di istituzioni che tendano a migliorare le condizioni morali e intelettuali degli emigrati, e cli istituzioni dirette a secondare lQ svi• luppo economico delle colonie italiane. In questo il Commissariato dovrebbe - per usare l'espressione del Bodio (1) - fungere quasi da Stato maggiore, e andar segnando sulle carte, come quando si tiene dietro a una campagna di guerra, dove occorrano minatori, dove agricoltori, doYe artigiani, dove si domandi l'opera del giardinaggio, clove quella. del– l'ortaggio, ecc., servendosi all1uopo di abili esplora– tori e incanalando così per vie sicure la nostra emi– grazione. Nei porti d'imbarco, a Genova e a Napoli, il Com• missariato deve erigere dei ricoveri per gli emigrnnti che attendono di salire a bordo. Infine, per la protezione deg1i emigranti nella tra• versata, c'è tutto un codice di disposizioni che regolano la cubatura dell'aria, la qualità e la quantità degli alimenti, il servizio sanitario a bordo, e via· dicendo. Un medico della R. Marina deve accompagnare il convoglio degli emi~ranti attraverso l'Oceano:" esso non è solo incaricato del servizio sanitario, ma riveste anche Je funzioni di regio Commissario per verificare che tutto proceda regolarmente, ed elevare, al caso, verbali di contravvenzione. . . . , I mezzi pecunitn·i di cui è fornito il Commissa– riato nella sua complessa opera di tutela sono rica-

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