Critica Sociale - Anno XIII - n. 12 - 16 giugno 1903

in CRl'J'ICA SOCIALE in lui quanto bRsta porchò un 1 int.cra contrada, perchè anche un'intera categoria di spiriti si sentano in lui fedelmente espressi o nelle sue armonie trovino come accresciuta la propria dignità e la propria sana gioia elci vivere, e fra cinquant'anni molti nomi avran ceduto al suo. Ma v'è tutto un tesoro di poesia intima in queste liriche umane che, pur non rientrando ueUe sucide– finito categorie, avvince nonci.imenostrauamente Io spirito di chi leggo; quello quartine a Uberto dei l:>estalozzi, quella splendida Casa<lelpassato, con la rievocazione della iofclicc ]'iure, già. bella e ridente sul mRro cd or ridotta a mucchio di rovine; spe• cialmente qm?st'ultima. che sappiamo valse al poeta l'elogio di Oiosuè Carducci, potrebbero figurare in qualche antologia come tipi cli poesia obbiettiva. l!erchò il Jlcrtacchi può vornmentc dire cm·mh1c, lle• d1t::ri 1 egli strit.J)pa allo cose i loro concenti, lo loro intime vibrazioni; si pro11ch1, nel esempio, quella serie di Sonetti retici dedicati nlla memoria. del Segantini; chi oserà ne~ru·e che in essi la Val Bregaglia Yiva intera co' suoi paesaggi religiosi, col perenne mur– mure del suo fiume, con lo splendore maestoso dello sue nevi e il nero delle sue pinete? 11 !laloia, il Kursaal, i cupo-azzurri laghi di Sils e cli Silvaplana, ,,i riprendono con l'irrcsistihile fascino delle memorie. E nel cantfu· le mistiche dolcezze della valle a lui diletta, il Nostro trova ritmi ed accordi, che non sarebbero spregiati de. alcun maggiore di lui. Sentite questi " JJaesaggi religiosi 11 : Quesln ,·allata, do,•e par che llorma In dolorosa cfa volgente a sera, questa vnllatn ò l>ella ed ò se,·era come la reclc che dn lei s 1 inror111a. Qui pnr sospeso il tempo; intatta ò l'orma del passato in qucst'olta prima"era; nella sercnifa semplice, austera spirn la poesia della Rirormo. . Campana, cho riuno,•i il tuo lamento ,,erso i ghiacciai dcllt~ Boudasca, come ,·orso un Dio senza rito o senza nome, col cuor volato di memorie io sento J'animn tua cho sogna o che si perde sullo mute domeniche del verde. . .. Bù è solo per invitare alla lettura d 1 un nuovo Yolume di versi 1 che voi ci arnte scritto tutta questa roba? No, lettore. Pili che l'amico, piil che i suoi versi, io ho avuto di mira uno stato cl 1 animo che tutti li inspira, li detta e li go\'erna, uno stato d'animo che è una nuova religione della vita, per chi ne è ca· pace e lo sente. li Bertacchi ha il gran merito di non aver perduta 1a montanina e sana fibra del suo spirito scendendo da' suoi monti alle nostre pianure . .Anzi essa ha re– sistito o in quadri dft. essa plasmati la nostra ,,ita ha potuto parergli pii1 poetica, piì.1utile, più buona, pili ordinata a sapienti mete, cho a noi non appaia. Pili che il poeta, 1>ii'1cho il verso, amate l'uomo e la sua terra, h~ terra che sa dare menti così e(1ui– Jibratc e serene, cuori così ampii di dolcezza e di bonth., Oh! se questo stato d'animo potesse essere un po' di tutti, ~n pochino tutti i giorni! Sentirci cli trtLtto in tratto uniti e buoni, forti e felici, sentirci sillabe d'un poenHl et.orno, note d'un accordo immortale! Il poeta, appunto forHo per questo, ha una fede che 11molti sa\'i sembrerà. fantastica, lnsegue un sogno che a taluno sembrerà anche folle e dannoso; ha clella storia, e dell'economia çoucetti che a storici G n d cd economisti potranno parere cervellotici ed infan– tili. Ma che importa a noi di ciò? La poesia, la commosstL vibrazione elci nostri sentimenti e dello realtà da noi sentite ed amate, ha una verità sua propria, che sfugge al critico della ragion pura. Schiller ha sentito tutto il vero che è nella finzione poetica. Chi è quel Newton cho YOrrebbe e potrebbe confutare il Glo,.ici in excelsis o quel \Virchow cho 1>otrebbc trovar false le Vergini di Raffaello? Il sen– timento ha le sue ragioni non meno vere e forti di quelle dell'intelletto, e la vita ,·issuta conta sul cuore piì1 che sul cervello. rn istoria come in politica, in scienza come in religione, dappertutto ove il cervello ccl il cuore, dove la ragion pura e la ragion pratica s'incontrnno, la cosiJetta finzione vale più di molto cosidctte realtà, e tra la percezione fredda e la poesia, chi delle due abbia ragione, non è ancor eletto. l!'orsc, couchiudoremo a.nohe noi con ll'rate Jlario, tutte son bello ed utili e vere ad un modo, perchò il ,•01·0 come il bello è tutto in tuLti e non è mai intero in alcuno/, e nel farlo sentire, fra i vari artefici e saC'erdoti, v' una certa qual divisione di lavoro, ognuno ne esprimo la parte che in lui più fortemente chiede sfogo o libertà. Perciò, come poeta dello sue valli, come bn11clitore d 1 uno stato d'animo gagliardamente buono e sano, il Bertacchi ha, noi crediamo, diritto ad un apprezzamenlo e ad una stima maggiore di quella cli cui finora gli si fu larghi e cli cui forse si accontenterebbe la sua grandA e modesta bon~à; egli ò dei pochi in cui la poesia non è passatempo o diletto, ma vocazione, ma sacerdozio dell'anima, cd· ogni sacerdozio, specie se sincero, libero e voluto dalPintimit.1. cli chi vi si consacra 1 suolo sempre dall'umanità. essere circondato di re– verente venerazione e di affetto. A questo ha, ripetiamo, fin d'oggi diritto Giovanni Bertacchi; ma se non ci rendesse esitanti la preoc– cupnzione cho altl'i sospetti in noi le ragioni del• l'amicizia prepotere su quelle della critica, non sa– rebbe diflicile, n nostro parere, il dimostrare che, ad eccezione del poeta. di Miricae, il Bertacchi è, tra i viventi cultori della Musa, quello la cni t.avo– lozza poetica ò piì1 varia o nel cui Ycrso trema un'eco pili fedclo e possente dell'affannosa età. che attra– versiamo; e che, in conseguenza, l'avvenire gli sarà equo cti gran lunga pili di quanto gli possa e debba essere equo il presente. A 'NGELO CRESPI. RECENTI PUBBLICAZIONI della CRITICA SOCIALE F. MEHRING:Dodici anni di leggi eccezionali (1S7S. 1890); storia della reazione in Oermnnia con– tro il partito socinlistn.; con prernzione cli Claudio 'l'rer:es. - Un voi. cli png. vm-288 . . . . L. 3 - (l'cr gli abOOnail alla c,·mca &>ciau, sc,Jo I,. 2). F. ENGELS: L 1 orlglne della famiglia, della proprietà privata e dello Stato; traduzione di P. Mctrti• g11etu 1 con introduzione critica di B. Bernstei1i o avvertenze f\lologiche di .F'. 'l'urati. - Un voi. di pag. XXX\'l-244 . • . . • • • . 11 3 - (Por UII l\bbOIIRtl alla c,·We<I 80Cf(llt, solo ,•. 2). SYLVA VIVIANI: La verità sulle spese militari (pa- gine 48) . • . . . • " - 25 LOSTESSO:Le riforme militari tecniche, I. la marina - 50 RERUM SCRIPTOR: La questione meridionale e il fede• ralismo. . . . . . . . . . " - 25 LOSTESSO: La questione di Napoli (Comesi sgomi• nerebbero lo camorre). . . . . . . 11 - rn F. TURATI: ti diritto di riunione. - La risposta alla Corona (discorsi alla. Camera). - Un voi. cli pagine 128 . . - 50 GIUSErPE RIOAMONTI, gerente responsabile. lfllnno, t0/6 190S• Tlpogranu Operai tw..:. coop.), c. \'ltt. Em. 12,1e.

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