Critica Sociale - Anno XIII - n. 9 - 1 maggio 1903

B 134 CRITICA SOCIALE fatte) si possono irrlgnre 43.408 ettari ad I litro per tenta di col1Jire il signor dott. Oino Bartolommei Gioii minuto secondo. ed il Oovernatore della Colonia. Ma voglio anche ammettere, unicamente tutta,•ia per Riugraziandoln, signor direttore, ecc., ecc. ipotesi, che In precipitazione media acquea sia soltanto Dei:otissimo quella indicata dal signor ing. Omodeo di mm. 400, ed A \'V. ETEOCLE CAG~.\SSI. avremo pur sempre: km'. 183!1x mm. 400 = m 3 • 735.600.000 dal quali deducendo il 30 ¾ per disJ)ersione ed evaporazione in . ,, 22.065.000 rimangono . m 3. 713.!)32.000 di acqua disponibile, coi quali si possono irrigare et– tari l:IG.733 ad l litro 1>erminuto secondo. Si presuma. il rechlito netto elci terreni irrigandi a L. 150 annuo per ettaro, che è sproporzionatamente tenue, o si avrà. pur sem1>re: ettnri SG,723XL. 150 = L. 5.509.950 senza tener conto dclln molto rimuneratrice coltivazione dei palmizii, del ricavo da. industrie nttinenti all'agri– coltura e da quello 1>erforza motrice possibile di otte– ner:si in quantità. considerevole. La spesa per la costruzione di tutti questi serbatoi ò J)rcveutivata in circa venti milioni, dai quali si otter– rebbero cinque milioni e mezzo nll'nnno netti 1>eruna sola 1>arte del reddito che 1mò originare tale intrapresa. Non 1mre ndunque che sia tanto disprezzabile, come vorrebbe rnr credere il signor ing. Omodeo, un progetto che può dare tali risultati anche l>asandosi soltanto sulla media di precipitazione nnnua accettata dal J)redetto signor ingegnere, la quale, come ho già dimostrato, è grandemente inferiore al ,,ero. Sembrami 1>oiche il progetto meriti di essere preso in r1worevole cousiclerazione dacchò esso non cagiona la benchò minima tipesa al Governo, nè alcun onere all'erario.1,oichò l'amministrazione pubblica non do,,rebbe fare altro che conccclcre, qualora si costruissero i ser– batoi, per un determinato numero di anni, l'uso dei terreni irrigabili che ora sono totnlmente infruttireri, e quello delle acque raccolte, lo quali al presente vanno disperse. Che anzi, per maggiore prudenza, trattandosi di un progetto abbastanza importante e costoso, si sarebbe predisposto di eseguire prima il serbatoio dell'Jangus– Agbalo, sia perchò il meno costoso (tre milioni circa), sia por essere quello che pub fornire, oltre all'irriga– zione di 2400 ettari nella pianura di Otumlo ed Archico, la città di Massaua di litri 1.500.000 (tonn. 1500) al giorno di acc1ua 11otabile, procurando così una notevole eco– nomia al Governo, che ora de,•e farne il servizio per mezzo dei distillatori. E si spinse più oltre ancora la prudenza con lo sta- 1.>ilireche, 1>rima d'intraprendere qualsia.si opera, si deb- 1.>anoeseguire tutt.o lo esplorazioni e tutti gli studi neces– sari per controllare la possibilità e la convenienza. di esecuzione del progetto dì massima. So tali studii dimo– streranno cho esso ò erroneo, cadrà. nel nulla, e tutto il danno consisterà. nelle SJ)ese ratte per questi studii di dettaglio e di controllo. Ovvero il progetto verrà confer– mato nella sua esattezza, cd in tal caso non sarà forse nn grande Yantaggio 11cr l'Eritrea 1 e, per conseguenza, anche per l'Italia, il 1>otorednro esecuzione ad un pro– getto tanto utile economicamente? i\li 1mre che con queste sommarie ma esaurienti spie· gazioni debba rimanere distrutta l'accusa di miragyio ideato iu wui sera <U carnevale, lanciata dal signor inge– gnere Omodeo contro il tlrogetto dei serbatoi, e tutte le altro conseguenti, ùasate su questa ))rima, colle quali si A chiarire la portata delle osservazioni e rettifiche clell'a,•v. Cagnassi era opportuno comunicarle nl– l'ing. Omocleo. J~d ecco Ja replica, che auguriamo definitiva. Come si polemizza in EtTit~ea. Una. premessa di carattere perso1rnle. lo rui in Colonia Et'itroa, dietro incarico di una spet– tabile Società milanese, per dare un giudizio sulla pos– sibilità di uu serbatoio, progettato da nltri 1 che doveva fomire (secondo le intenzioni cli chi lo propo11e)acqua potabile, di Irrigazione cd energia elettrica alla città cli Asmara: e venni alla conclusione (che nuovamente con– fermo anche per riassicurare gli interessati) che, qualora venisse radicnlmente trasformato il progP-tto definitivo, e qualora misure speciali, da prendersi in una prossima stagione di piogge, dessero risultati analoghi a quelli che io prevedevo per induzione, il serbatoio (semplice– mente corno serbatoio d'acqua potabile) J)Ote,,a essere consigliabile. Il lettore comprende che fra i mjei articoli d'oggi e le mie conclusioni dell'anno passato non vi ha coutrasto, giacchè fra serbatoi per acqua potabile (è evi– dente!) e serlJ<1loiJJer irrigazio,ie corro, da qualunque punto di \'ista si esamini la cosa, una diversità enorme. La Società. in parola mi es1>ressoanche il desiderio che lo J)roflttassi della mia permanenza in Colonia per vedere se sussisteva la possibilità di rare qualche altro progetto ])er irri~azione o ))Or produzione di forza mo– trice e di proporgliene lo studio se fosse del caso. Raccolsi infatti gli elementi necessari, e non riuscii se non a. 1>ropo1·1·e lo studio (11inoti bene: lo studio) di due piccoli serbatoi infinitamente modesti, di fronte al grandioso e decnntato progetto dell'ingegnere nonetti e dell'avv. Cagnassi; cd av,•isai di codesta proposta il Governatore con una lettera in cui" domandavo altresì lii concessione, si noti bene, mm a 11omemio, ma della 1>redetla Societù che ha estesi interessi in Colonia. Ritornato in Italia e presentata la mia Uelazione tecnica, terminb ogni J>iÙlontano raJ)porto fra me, libero professionista, e tutto quanto attiene alla Colonia Eritrea. Che pii1? Officiato da uno dei più influenti consiglieri della ricor– data Società perchè vi ritornassi per altri studi, ricusai l'offerta cortese, perchò in Colonia Eritrea .... si ,·a una \'Olia sola. Questo ho scritto J)er coloro che, non conoscendomi, e inducendo da taluno frasi del C.i.gnassi, potessero sup– pormi animato da qualche interesse personale. Uscita la Relazione Martini, ognuno troverà naturale che me ne interessassi; o lessi, con quanta meraviglia 1mò giucllcare il lettore, i mirabolanti propositi di pro– getti colossali. l l dilemma era chiaro. Io coscienziosa– mente non avevo potuto proporre che lo studio di mo– destissimi serbatoi, studio che poteva anche dimostrarli impossibili, o non convenienti. La Relazione llartini J)arlava di 1.20•1.580.000 metri cubi d 1 acqua. O io od altri si era caduti in un enore colossale. Volli trnnqulllarml la coscienza studiando la questione cogli elementi rnccolti; e lo studio modesto ebbe l'onore di venire accolto nelle colonne della princi1>ale Rivista milanese di ingegneria, il Politecnico. Però i risultati avevano anche una portata politica;

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