Critica Sociale - Anno XIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1903

124 CRITTCA SOCL\LE che il Dordiga stess.>ha Je1>osto,qua:1to alla densità. de– mografica rurale, nella sua Hco110111iarurale, citata, a a 1>ng.203 e 206-7. Oiornate 200 a 250 di hworo rappresentano per l'a– gricoltura, tra per i giorni festh 1 i 1 tra per la forzata disoccupazione periodica, causata dalle intemperie delle stagioni, pressochè la totamà. delle giornate di lavoro che un lavoratore dei campi può fornire. Co,wiene, cosl, ritenere che ogni ettaro di terra, coltivato ad agru– meto o, 1td orto, richiede la effettiva, costante e conti– nua presenza di un operaio adulto. )[a ,•ogliamo essere, per riguardo ai flni di benessere nazionale che vorreb– bero raggiungere i prefati signori, di una generosità Rcnz'esempio; vogliamo, cioè, flssnro la capacità <li due OJ)erai adulti alla coltivnzione di tre ettari di agrumeto o di 01·to.Questi due operai dovranno fornire da 600 a 7b0 giornate di lavoro: cioò <la 300 n 875 giornate ogni nnno cadauno. Jnsomma, l'assurdo, l'impossibile: il mi– rncolo di Oiosuè almeno una ,•olta il mese! Dati tre ettari per ogni coppia di agricoltori adulti, risulta. che per ogni km'. di terreno della Sicilia e del• l'Italia meridionale, coltivato ad ugrumi o ad orto in– tcusivo irrigato, si donà. avere l'opera continua e CO· stante di 66 agricoltori adulti: opertl annua e di tutti gli anni. Il Bordiga. avverte che, 1>eravere la cirra della po– polazione agricola totale, bastn triplicare il uumero degli agricoltori adulti: così por ogni km~. di tel'l'eno colti– vato ad agrumi o ad orto l11ten~ivo si deve avere una. popolazione di 19S persone. I~ perchè si può calcolare che in icilia e nell 1 1talia meridionale la J>Opolaziouo ngricola rappresenti circa il 60 ° 0 della popolazione to– tale, si ha che, mentre le colture di cui si discorre esi– gono una popolazione agricola cli 198 per.:.one per km'., sup1)ongono, date le proporzioni attuali, una popola– ;donc totale cli 26i persone per km'. Per capacitarsi della imJ>ortanzR.di questa densità. de– mograflcll, che si augura al nostro paese od, almeno, ad una parto di esso, ecco, in ,,art periodi, quale si p1·esentn, secondo le statistiche ufficiali, la densitl~ dc• mogrnflca in ltalia 1 isolo comJJreile: periodo 1861 abitanti 87 1 21 per kme. 1871 93,50 ISSI 99 1 28 " 1 98 110,,s " IM ceco le regioni che 1101 1S98 a,•o,•ano una. densit.à dcmogrnttca superiore a quclln della Sicilia: Campania abitanti I95,05 per km 2 • l,iguria 188 1 4'1 " Lombardia 1 GS,93 11 Sicilia 139,99 " $i noti che l'ele\'ata densità dellll Campania è giusti– flcl\11\dalla eccezionale densitl~ demografica della pro– ,•incia di Xapoli 1 città compresa, che ha 1299,18 abi– tanti per km'. Por ridurci a. qualchecosa di piì1 sensibile, restringia• moci alla Sicilia. Allora vodituno che con una superlt– oio geografica. di 24 704. km 2 • essa presenta nel 18S1 abitanti 2.927.901 1808 3.603.310 Jpotesl del Bordiga e suo concretamento suggerito dai signori Cabinti ed Einaudi 1t 6.595.310 Cos\ perchè, ridotta tutta la superficie de\1 1 isola bel– lissima ad agrumeti ed orti intensivi, potesse filrsi luogo G no 1a o alla sua coltivazione, la 1>opolazio11edO\'rebbe essere poco meno che doppia dell'attuale! Ma perchò i signori Cabiati cd Einaudi, con la corte!-iia di cui hanno or ora dato provn, non mancherebbero di accusarmi d'flssurdo, di mnlafodo, cli slcaltì, di criticn, voglio cor1·eg-gorequella co11.~eguenza.Quindi, riduciamo il calcolo alla sola popo!ar.iono agricola, sempre sull'i· potesi rondamentale; calcoliamo che la superficie agri– cola della Sicilia sia di soli 20.000 km!, 1 e che di questi solamente una metà possa colth·ar:-i ad agrumeti o ad orti intensi\•i. Con queste opportuno riduzioni, sarebbe necessaria una. popolazione ngricola solo dedita conti• nuamento ai giardini di atzrumi ed agli orti di l.9S0.000 anime. 1-; siccome l'altra metà dell 1 isola dO\'rebbc avere In sua po1Jolazione secondo la superficie geogrnflca, e su di questa dovrebbe anche calcolarsi (Juella che non fu cnlcolata ora, in causa dell1\ ridur.ione alla. sola. su· perflcie coltivabile, ecco quale la. popohu:ione della ~i– cilla dovrebbe essere attu!llmente: l'opolnz Ione Km~. 10.000 coltivati ad ogrumi ed orti 1.9 0.000 Km'. 24.iOI popolazione agricola.atluolo J.260.158 (') Km'. 14.104 popol. agr. attuale secondo la j;uperflcie geografica I .33S.064 (') Po1>ola.zionetotale 4.aiS.212 Cioè un aumento di circa 075 mila abitanti sulla po– J)O!R'l.ioneattuale dell'isola. La cifra di 1.980.000 anime è, JJer sè sola, ben poco slguiftca.nte. E,;sa diventa espressiva, anche più di quanto gill. ap1Jaia dalle valutazioni dcmogrnftche immediata– mente Jlrecedenti, se venga raffrontata. colla cifra della popolazione attuale puramente agricola sulla medesima superficie, aumentando pure questa cifra di tutta la quota di popolazione che 1 per la riduzione della super– ficie geograflca. a superficie 11g1·icolo, si può considerare passata a.clinnalzare la popolazione media per km!. di su– perficie colti\'abile. In tal caso anemo una popolazioue agricola media, sui 10.000 km'., n cui abbiamo ridotti gli agrumoti e gli orti, suggc,·iti all'estensione del be– nessere economico della Sicilia, di 99,f>7 per km 2 • Cioè, appena la metà di (tuella che sarebbe necessaria per la colti\'t\Zione dei 10.000 km'. di agrumeti ed orti di cui si dovrebbe coprire la Sicilia. Non credinmo che si possa avanzare la proposta, ne1Jpure per semplice giuoco di te~i o di polemica, di concentrare tutta la popolazione agricola del In. Sicilia su questi 10.000 km'. per a,·erc suhito la quantità di la\'oro adulto 1 indisJ)cnsabile alle suggerito colture. Si vorrà rispondere che tutta questa tormentosa rauca di catcolnzioni si annulla in una. volontaria 1 inutile e preconcetta riduzione all1assurdo delle proposte adom– brato dai signori Cabiati ed l~inaudi? Lo dica, pure, chi crede! La facilità con cui J>uÒcondursi a. quella )}rO\'tl del fuoco, che è la ridur.ione all'assurdo, una qualsiasi proposta. a semplice scopo pratico o contingente, è la miglior JJro,'a della. inattendibilità o della impraticabilità. della. proposta stessa. Si ,·orrll. opporre che la trasformazione delle colture potrà. restringersi a J>Ìllri8tret.ta misura di quella con– gettu1·ata eia noi nei 10.000 km'., por gli agrurnenti e gli orti della Sicilia, estendendo maggiormente le colture d'oli vi e di viti? Ma queste colture riehiedono abbon– danlissinrn. clis1>onibiliti\ e conti,wità di mano d'opera n ari •t, dellll popolazione tolRle. et, Abllllnll 91 per kmt.

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