Critica Sociale - Anno XIII - n. 3 - 1 febbraio 1903

46 CRITICA SOCIALE Non si conquistano queste nuove reclute del proleta– riato industriale se noi marciamo contro di loro e contro la loro Chiesa a braccetto coi funzionari e coi liberi pen– satori borghesi. Occorre invece mostrar loro che la lotta di classe è pilt forte di ogni divergenza in materia re– ligiol'la,o che nelle lotte economiche il clero, secolare o regolare che sia, ha pili punti di contatto colle classi dominanti che col più erodente dei proletarì. E non bisogna ucppure illudersi troppo 1 continua il Kautsky, sulla portata delle misure adott-ate dalla borghesia fran– cese. Lo Stato borghese non ha affatto intenzione di distruggere l'influenza clericale sulla popolazione, per– fezionando la scuola laica e assumendo il carico delle spese dell'istruzione, che ora incombono ai Comuni. Una. siffatta politica della. scuola costa molto denaro, e uno Stato borghese non può disporre del JJeculio necessario se si ostina nel culto del militarismo e si oppone ad ogni imposta che colpisca energicamente le classi pos-– sidenti. J,; del pari Io Stato mancn. del danaro necessario J)cr fondare quelle istituzioni pubbliche che assicurino suf– ftcieutcmente l'operaio contro la disoccupazione o l'in– ca))acità di la,·orare, per sviluppare l'assistenza pubblica con un personale retribuito, istituzioni queste che arre– sterebbero mirabilmente l'azione dello Congregazioni e restringerebbero notevolmente la loro influenza sttlla popolazione. l'erciò i liberi pensatori, i massoni della Francia repubblicana prereriscono abbandouare i prole• tart poveri e malati alle Congregazioni. Concludendo, il Kautsky ritiene che tlitto quello che si può fare è questo: u Si passi dal Comune allo Stato il carico dell'istru– zione elementare, si diano le pill severe istruzioni a tutti i maestri insegnanti nello scuole private o pub– bliche, si fornisca in queste ultime ai fanciulli quanto essi hanno di bisogno per istruirsi, si dia loro un pasto a mezzogiorno, e si sari\ ratto per diminuire l'influenza. della Chiesa sulla scuola e sulla popolazione piì1 che non si fa.rÌl eSJ)ellendo qualche suora <fagli stabilimenti di educazione. "Xoi non pos,;iamo niente di più contro le Congregazioni, e, se si chiudono tutte le scuole private, tutti glì stabili• menti di educazione che non si conformano alle istru– zioni pedagogiche severe che si o.i;;servano nelle scuoio pubbliche, e se si chiudono SJ)ecialmonte le istituzioni dove l'istruzione non è che un pretesto per sfruttare l'infnuzia, noi non ci opporremo a questo provYedimento, solo perchè le scuole congregazioniste e le istituzioni religiose di iiltruzione ne saranno colpite. Ogni socialista deYe appro,•are e sostenere le disposizioni pii', severe tendenti alla protezione dei fanciulli contro tutte le in• rtnenze noch•e dal punto di vista pedagogico. u 11a niente di pii,, e niente interdizione, J)er motivi politici, di certe specie di associazioni, e per la. stessa ragione uessuna esclusione di esse e dei loro membri dalle scuole chè ciò è tutt'altra cosa. " Infine, la predicazione della conquista. energica di questa terra, e non l'attesa paziente della vita futura, è la forza che rovinerà. il dominio che il cloro. esercita su vaste frazioni del proletariato. Questo è il còmpito del socialismo. Jl liberalismo ne è ù1ca1,ace. ,, D'altro canto il Berth per strappare il popolo al do– minio della. Chiesa non vede che un mezzo.: u Operare un passaggio pii1 proronclo e pitl essenziale di quello dalla Chiesa allo Stato, il passaggio delle fuu• zioni sociali fondamentali dallo Stato agli organismi o))erai, dando ai Sindacati la direzione del servizio del– l'istruzione e dell'assistenza pubblica, La classe O})eraia, alleata ai contadini, formi un fascio di istituzioni mu• tua.liste e federative - come la. Federazione di Gand ne offre un esempio mirabile - e la Chiesa diventerà, meno ancora. di un epireuomeno, un sogno clel passato. Per questa opera, la classe operaia non domanda che una cosa: la libertà; che una legislazione liberale aumenti b10 1meca u 1u o a lo la sua. capacità giuridica, lasci le attribuzioni dei suol Ol'gnnismi estendersi, ed accrescersi le libertà generali, e basterà. n ( 1 ) · 'J'rn gli altri scrittori che hanno risposto all'inchiesta del M01weme11t, il Bernstein desume dal programma che il Partito socialista tedesco a.spira all'ospropriaziono della Chiesa. e di tutte le corporazioni religiose, in quanto sono agenti della \'ita sociale ed economica della nazione, e che vuole escludere dall'istru:done data. nelle scuole qualunque elemento religioso o confessionale: ma Hosa Luxcmburg, rappresentante di quella fra;done socialista che in Halia si chiamerebbe rivolur.ionaria, aggiunge che il partito socialista tedesco non fa alcuna propaganda s1>eciale nò nelle riu1;ioni, nò nella. stampa, nè nei parlamenti per quei ))Unti del suo programma e si mantieuc in una grande riserva non solo in tema. di convinzioni religiose, ma anche di politica religiosa. La fa1xemburg è conYinta che ogni rivoluzione bol'– ghese, che voglia restar fedele ai suoi doveri, dovrebbe procedc1·e alla connscn. dei beni dcll:i Chiesa e .::he i socialisti, preconizzando oggi questa misura in Vrancia, e rivendicando contemporaneamente la laicizzazione ge• nerale dell'istruzione e dell'assistenr.a pubblica, non fanno che costringere la repubblica borghese ad andare sino in fondo nell'applicazione dei suoi 11rincipii ed a moder– nizzare borghesemente lo Stato. Se essi facessero di\'er– samente, si condannerebbero alla nullifa ed alla steri– litìt nella politica pratica. Tutto sta che essi seguano una politica. pro))ria, frontPgginndo la. reazione della Chiesa antirepubblicana e Pipocrisia dell'anticlerica. lismo borghese, specie nella separazione netta della Chiesa da\lo Stato ( 1 ). (1) ltet·11e SOCllll~le, uo,·cmill'C, J)llfe. ~3'7. r-, ,l/Qllt'emt11t iJQCi(IIJ.sle (ICI 1° gcnn:1!0 1003 Nell'occasionedel nuovo anno, saremo gi-atl come semvre agli mnici. e/te ci. suggerii·cumo ùulirlzzi. <U abbonati probabili, cni spediremo a nostro rischio numeri di saggio. FRA LIBRI E RIVISTE Una, clinica, pe,· yli ù1,fortunl <lel l<.w01•0 in tutte le Universitl~ collocate in zoue industriali ò propugnata nella Riforma medicn (N. 289) e nel La-roro (X. 1 del nuovo rurno) rhipctth•a.mcnte dai prof. Rtrn11110 e DO\'Oto.Essi però vorrel>bero allargato il concetto di i11fortw1io <1ellai:oro, fino a comprendere gli avvelena– menti professionali. L'ideale sociale della. ..t.Ytwv<1, Zctam1a. Le meraviglie della legislazione sociale in quel lon– tano J)aese sono l'oggetto di aspre critiche da. parte di ir. Bcer nel .Mo1u:eme11t socialiste del 15 dicembre. Lungi dal seguire la dirett,i\'a J)resagita dal classico marxismo catastrofico, le tendenze della legislazione neozelandese mirerebbero a generalizzare le classi medie. '.Nelmentre, in linea di ))rincipio, In torrn è proprietà dello Stato, in realtà. questa norma ru nella Nuo,•a. Ze– landa gravemente ,•iolata a profitto della proprietà in– dividuale, che vi sussiste sotto lo quaUro forme della Lease in 1>erpetuity (concessione a ))erpetuità, ossia per 999 anni); Lease ,dth 1m1·chase (concessione con facoltà d'acquisto), della Cash (acquisto a. contanti) e della State farm. (affitto) sotto la direzione dello Stato e servente d'asilo ai $et1za. la,•oro e ni fanciulli abbandonati. Vero ò che dal 189-4lo Stato hn in certi casi il diritto di esJ)ropriare i grandi proprieiat·i comprnndo le loro terre 1

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