Critica Sociale - Anno XII - n. 10 - 16 maggio 1902

CRITICA SOCIALE 157 A parte la disorganizzazione interna che già si verifica in essi C), o gli operai si accorgeranno che facendo l'interesse dei padroni non fanno il loro, e che quindi sono stati ingannati, e li abbandoneranno, o ·il padrone si accorgerà che gli è perfettamente inutile mantenere una minoranza infima, in confronto della gran massa Organizzata nei "Sindacati rossi ,,, e il Sindacato finisce. Auguriamoci ad ogni modo che questa scissione non si mani(esti 1 neppure sporadicamente, nel nostro paese. (Continua) A u:SSANDRO SCIIIA \'I. (1) ltoeonte!llento Il segroiar!o gonornlo o 1unmlnlstrator<l della IJorsn do! lavoro lndt11ondonto dol " Olnlll • SI ò dimesso JlOrehò di sr...ooofranolll di s11ssldlo dntl clnl Consiglio comunale" non 1111 cen– tesimo è andato al Sindacati,. e perchè"' la nona, In nrnno nd 1\gl· tatorl assolntanionte elltr11.11elal 111onclo01,er11lo, è dlveutata una ome1na ()Ollllea ,. di eut si servono oJerlN\11 o n11.zlonallstl. (PtlUt Jtépubliq11e, 20 rollllralo 1902). Il programma del/' Umanitaria L'UFFICIO DEL LAVORO. La Società Umanitaria di Milano, istituita con te– stamento da. Prospero i\Coisò Loriti erl eretta in ente morale fin eia.I 18D3, si è messa. seriamente fd lavoro. Sono note le vicende per cui è passata, dalle varie 1iti e transazioni con n.ltri eventuali eredi, fino allo scioglimento del ISVS, i:illa confisca. del preteso " fondo delh~ rivoluzione ,, ordinata dal generale Bava Beccaris, e alla ricost.ituziono recente con un nuovo Consiglio direttivo (1). Di questa curiosa istituzione, il cui scopo, secondo la. mente del testatore, è cli venire in soccorso alhi disoccup11zìone e di prevenirla in va.rii modi, ma specialmente colla fondazione di Case del faworo, noi ci occupammo distesamente fin dal 1893 in due articoli ( 2 ), nei •quali, messa in luce tutta l'insuffi– cienza e l'assurdit.à economica. dell'idea quale era concepita dal testa.toro, sostenevamo che il solo modo raziona.le , per cavare qualche frutto dalla istituzione, () Per alcuni let1orl s11ra11110 utili <1ueste notizie i!01t1mar!o: Il Cl\p!tale <IOilaSocietà, In origine di 10 mlllonl circa, raggiungo oggi, J)Cl cumulo degll 1ntereu1, elrea l2.soo.ooo llre. li Co11s1g110 ò compo9to di H> me1nllrl, del quali :; eletti dal Consiglio eomunulo di Ml\auo o IO dal soci. Sono soo! ptrmant11ti. coloro ohe risultarono In• scritti tre. gli oblatori ana dttta de! decreto che erlgovn l'Umanlturla In ente morule e Cho 1.er d11evolto consecutive 11011 81 ast.ennero dalle elezioni; temporai1d I 11agant1 almeno 11re I all'anno; perpefll, c111elll ohe elargiscono almeno lire r.o. LI\ Soelet/1. ò lllvlsa 111 :i Sezioni: la r (11reidde11z11.) 11rovvedo nl• l'andamento generato; 1a II stndla. la. roll(lazlone <lene caso di 1a– yoro j la IU devo OOCUl)ilr81 delle Cooperntlveollta.dlnoo dOIIOIH,UOle di Mtl o mestieri; In 1,· tlel mlgl1ornmento materialo o morale dei la– voratori della oam1mgna.; la V degli Urtlel di OOIIOOAmento11orgll operai o di un urnelo <Il ln(lloazlont J>er I poveri. Sulla Casa dti l<woro Il Con1Slgllo 11011 prose ancora dellberazlo111 ed, essendo Il prol)loma molto 0011111losso e oontrO\·erso, 11onsò di In• terpellaro I 111ùnoti economisti Italiani; elrea <1,0. Finora risposero Ui proreasorl; li 111ùo meno ra.vorevoll, r. reclsameute eontrarl. Clrcn lo Cooptr<Alkt, csl!endo 11ure hl {IUOStlonemollo controversa, lfl lii Sezione 81assoolò Alla. I\' e Il.Ilo.\' 11erfaro un •luvoro 1irell• m•uare m 8tl\tl8tlOA, favorencto 1111•1nohtostadollt> ero.ta d!l.llR J,og,l 11azlo1m1efra. le Cooperativo. l'or lo &1w1e. di arti t ,11uli.e1·l deciso di venire In nluto nlhl Souoltl l)fOtOSlllOURlO t\pograllea, CIIO Intende lrasformursl ln lln!l completa Sc11olciIlei Hbro, e <IL ro1ularo 111111 sc1wl(i tlttlroltc11tcc1 p-er gli operai, costituendo un consoi·z!o 001 1•011tcc111co e eolio. Scuola d'lncor11gg!u.rnenlo d'ari! e mestlorl. Dell'opera speciale della IV o V So.tlono ol ooouplo.mo nel testo don•art1eo10. (') OrWca ScckJlt, 1893, Numeri Z e s. te n G no B,arcc consisteva nell'abbandonare il povero concetto della casa del lavoro e aiutare invece, da un lato, l'orga– nizzazione di resistenza, dall'altro, l'istruzione operaia. e·professionale; insistevamo infine su quella che di– ventò poi la. nostra idea fissa.-: la necessità di for– nire al movimento dei lavoratori quella luce scien– tifica che esso è tuttora impotente a procurarsi da sè. Date - scrivevamo - alle idee del Lorìa.quelle forme che le esigenze legislative e il testamento consentono; e siano pure case di lavoro, e Cooperative agricole, e luoghi di ritrovo e di educazione; ma questi siano i vasi nei quali verserete il vino della nsistenza, solo abbcvcw ranclosi al quale trova il lavoratore le ror:-.e di scuotere l1incoscienza e il servilismo onde il suo malanno si ge– nera (1). E piì1 lunge: All'istruzione, all'educazione (lei lavoratori- -- di città o di campagna - considerate come mezzi 1>oùcrosi<li resistenza, sarà J)urc dr.voluta una parte cos1>icuadelle rendite. E un't\ltra. ))arte a un lM·o1·0statistico e d'iSJ)e– zione, quale le misere Società OJ>eraioattuali non sono in istato di fare, per J>rovoca1·ela promulga.;,;ionee l'os– servnnza cli leggi tutrici del lavoro, f.lOJ>ra.tntto contro l'abuso dei faneillili nelle industrie, que~t:~potentissima cagione di disoccupa;,;ione opcrnia, per promnovere pro• ces:,i ai contr:H•ventori, o via dicendo (~). Si11mo lieti cli consta.tare che il nuo,•o Consiglio direttivo, nel quale contiamo numerosi f1mici nostri e delle nostre dottrine, abbandonando i voli fanta– stici e i programmi farraginosi ilCCarrczzati llf~talune Sezioni elci Consigli precedenti, si mette ap1rnnto decisamente sulla via. da noi indicr~bt. Ne sono IH'Ova. i "documenti che pubblichhtmo qui sotto: la Relaziono della. Sezione TV per ht fondazione di un Ufficio sta– tistico del lavoro 1>er le cnmpitgne; o la propostt~ còncorclata fra essa o la V Sezione per la unione di cotesto Ufficio per le campagne ad altro Ufficio sta– tistico del lavoro por la città 1 la Relazione intorno a.I quale, clovuta al prof. 'i\[ontemartini, da.remo in un prossimo numero. Dato questo indirizzo essem'iialmente posith•o o sperimentale, il lavoro della Società Umanitaria. scon• fina dall'orbita delle solite istituzioni pili o meno filantropiche e presenta. un intet·esse reale pel proleta– riato: ond'è che ci proponiamo cli seguirlo con affct· tuosa attenzione. Ecco ora. il primo documento: S'l'ATIS'l'ICA PER LB CA!!PAGN~]. li programma firmato da.i signori A. 'fondini diri– qente, avv. Carcano o avv. Giacobbe, consiglieri dell.t IV Sezione, ed ap1>rovatodal 1>assatoCousiglio delht So– cietà Umanitaria nella sua seduta del 13 gennaio 1808, ha un vizio ronde.mentale: quello di essere troppo ampio ed indeterminato, di voler pronrnovere, anzi fondare una infinità di istituzioni, essen;,;ialmonte diverse fra di loro, per le quali, anzichè le poche mi.tdiaia di lire a nostra disposizione, occorrerobbero milioni. Ciò, noi crediamo,diJ>ende dal fatto che qualche nnno ra, non essendo sorto ancora alcun movimento serio in mezzo ai lavoratori dei campi, non essendosi ancora delineata in modo chiaro alcuna tendenza 1>recisa,doveva riuscire difficilissimo ai nostri predecessori fissare un còmpito alla lY Sezione, che riuscisse veramente vantag- t•) CrU/,M SQd(llt, 1893, l)ag. 3t'>. (E} JbWem, l)Rg 85,

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