Critica Sociale - Anno XII - n. 10 - 16 maggio 1902

Critica Sociale flIVIST .Il (JUINVlCIN.llLE DEL SOCI.IILISMO Nel Regno: .Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: '\nno L. 1.0 - Semestre L. 5,50. LtUere, vaglia, cartoli11e-vaglia ll'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 (2° piano nobllo) Anno Xli - N. 1.0. Non 8i veullc a ,uonel'l se1><u•ati. Milano,16 maggio t 902. SOMMARIO AUualltà. /.,() ICU,pero J)(ll"/{111/tlllm·e (J;)UJ,10 l'IS(llllA"e 1,A CltlTICA SOGIAU;). /ttJ)lll>I.I/IC(llli e 1/0Ckll.Sf♦ itl llomuuua: lt md<xto della 1)1'0JKIU(l/ldtl (010\'ASNl Mt:111,0XI), Studi aoctologlct. IA fo,-:e klr(111/icht '" Italia (,\NOt:1,() ().1,100•:o), Jt J>arUto agrari.o in Gtr111m1h1, I. GU r,y,·m·He i 1<u:ort1torl tltllff tt,.,.O (ATTll,10 CA81,\TI). <.,Il IICk>J}tri tJ la p,.od,.~IOflt, I\', lll Allltl'iCl'I t "'' coutiue11tt. tlll"Of>tO: IA ( 11tk>11I, Clllltl"ktUltj I Si11d{lc<1U {r(UICUl (Al,t:SSAXDKO SCIII.\VI). li 1woun11m111,dtlL'Cmm,u«,-itl .' /Al St«U,tù:(1 J)tl' le ttl111p(J!Jllf'e t'Uf· ltUJ ,ltl /,acoro(.\. 0.MOJ►t:o o o. )10:i'.Tl:K.\IITl!,1}. Filosofia, lett.era,ura e varietà, Frtt uu,-i e Wr,iste: "1>ctcrmlulsmo economico o 11sleotoglf1 ~001n10 • SCIOPERO PARLAi\rnNTARE Ì•: la volta di noi deJ)utati. l'er molti, tro1>1)i anni, ru assidua curn dei Governi il doJ)rimere la funzione J)arlamentare, lo screditare il Parlamento in tutti i modi. Non insisto nei 1>n.rticolari 1 perchò sono dolorosi. All1\ corruziouo go\·ernati\•1\ nello elezioni, reco riscontro la denigrazione sistematica, IIL connivenza con elementi imJ)uri, flno a so.stenerli sottomano cd irnche aperta.– mente, quando la Cnmern 1 nau·rnata, cercò di sbarazzar– sene. Venne la lotta ostruzionisti~ per rialJilitare la fun– ziono rapJ)l'C3entativa in fa.ccii\ agli amici clella libertìL 1 ma ru un' arme della reazione il rnddOJ)piare di ,•ili- 1>endiocontro i deputati. Ciò che si debba pensare di codesta. immorale ed in– giusta leggendtt, gi?L ebbi occa.,;ione di diro :ii miei elet• tori l')- Ai simplisti, che ora sontenzinuo sulla decadonzl\ dei co:,tumi parlamentiLri, pcrC'hÒ In Ci\morn. non fa il nu111e1·0lo,;alo) dirJ che ci tr,Wi.LlHO di fronte nd UH fotto non occ1\sionalc, nò semplicomouto im1)ut!lbilo a uegligon1.11. Vi ha un ordino di c:1.u--10 pros1ime 1 come hl chiusum della Sessione che iuterrn1>110nel meglio i la• vori, come h\ crisi J>romos:m :\ contrattempo - al solito - dltll'Opposizione. Può esservi anche la mnncanz" del• l'indennità, sebbene si cono'lca che i depL1t:itiveri, quelli cui fervo in cuore la coscienza lici loro mandato, non ci hadnno e, se la llropugnano, può essere 11e1· ragioni 110• litieho, non per motivi 1>erl'ionali. VI ò l'ordine, In distri• trnzione dei lavol'i. Sono lhLdicolari ehe pos30110contri– buire t\\ fenomeno. Son lo dotormiuauo. I11 ogni caso, In reSJ)OllS!\llilità Ò <ICI Governo) 11011 dei deputati. La. responsallilitìL grande del Go,·orno - non di questo o di quell'altro llini-stero - ò nella si-1tc-matica depres- (') I.a 1>(111c,,,.Ottlldtl J't11•/(I/Ut11IQ!' l,Ctl('rR /tfl'II elcuorl d'hrcM. - Torino, IS:lj. no B1a co slone 1 nlla quale ho accennnto ))rima, e che si completa. coll'aver reso quasi nulln. l'iniziativa, sterile il diritto d'interpellanza, quasi ridicolo il diritto di J)etizione. Por colpn. dei ùol'erni, il regimo 11nrln.mentare è clive– uuto una grande officina dì favori, a cominciare dalle cariche J)arlamentari 1 che non si affidano ai pili capaci, 1111\ ai pili inframettenti, agli abili cacciatori, J)er finire allo grandi e J)iccole compiacenze, intime o poco lecite, di carattere personale od elettorale. O come pretendere che si con-,ervi atto lo s11irito di un i<:ititutoiilei quale si J>rocura l'anilimento? Unn. reazione di disgusto b ino,•itallile. In questn O))era i Oo,·erni sono secondnti mirabilmente d:\I metodo accentra.toro di nmministrazione, cho con– vergo nrtiflziosnmento a Roma ogni fl\Ccenda, e dal me• todo minuto e frammentario noi Jogifemro, che, in partc 1 ò conseguenza del primo; in pMte, liipende dalla ripu• g11anz1ialle questioni grosse, cui si connetto umi solu– ziono rndicate. 'l'rapinntato in Jtalia il sistema rappresentativo, deve addtar'!i all'indole, ai costumi, alla ,·ita regionale larga o IJen nutrita, che abbiamo sl\plato consonare. to spi– rito collotti\'o non si educa colle costrizioni violenté ed irra.1.ionali. Vanno for.-sedeserti i Consigli comunali o provinciali? Lo sciopero dei deput:~ti fa parte cli <iuella. grosst\ o import.ante questione di Oovorno, che ò aJ)punto l'ordi• munouto elci Governo nel no~tro p1iesc, in moclo da im• piegn.rno utilmente le attività. ~: uu problema. che nou si ò voluto studiare mai. ~: 1n111ge.O sotto la forma di sofferenze tribttbu·ìe, o colla que'!tione cli Noni o di :,11(1, o flnahnentc collo sciopero 1mrla111entare. Problema complo~so, cho non si risolvo scn1.l\ un coraggioso e lilJern.lo intuito di avvenire. Aduuque: i,,O il metodo, cioò Sessioni l>re,,i,.11udrite, lavoro pronto ed importante, 1rnò correggere in vh ror- 111:\IC l'incotl\'enientc che ~i lamenta, se unn maggiore <lignit(l.e mo1•n,lìtàdi Governo i:iovl\110a ria.l~a1·0 il pro• :-itigioclolla. U:Lmet·a,nulla tuttavia 31\rÌL ri~oluto fln che, conosce1Hlo ciò che occo1·re a questo paese per dargli il regime che gli serva, non si esnmiui anche il problema Jllu·lnme11tnro sotto l'a--,potto di una grande questione politica o di Governo, tanto piit importante ora. che si trntt1\ - saril vero? - di riformare. La riforma non ò un ritocco, nè un rattOJ>po. 1•:).111,10PINClllA. Fin <1ui lu tliagnosi dcll 1 011. Pinchii1. Nella, quale i lottori imlovinano gh', chu 11011 l:l1lJ)rù1111110 consen– tire con eccessivo entut:iiasmo. " Piove, governo ladro! ., - ceco hL sintesi, irri– ,·crcntc, se vogliamo, e un hil poro libera, de_ll'arti- colo tlcl nostro collega. . l'crchò h, Camera è, renlmcntc, iu vacanz t1? ~j in YHCA.IIZll perchè i de1>t1tntifurono denigra.ti, vilipesi, "

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