Critica Sociale - Anno XII - n. 8 - 16 aprile 1902

IH CJUUCA SOCIALE ci voleva grande ·perspicacia) che il lavoro delle donne e dei fanl)iulli e i probiviri sono argomenti d'importanza proletal'ia assai piì:l che il divorzio; che, anzi, il divorzio non ha. parentela con la lotta. di classe ed il colJettivismo; che i contadini e le Camere cli Lavoro stavano maturando agitazioni di natura schiettamente proletal'in,; che la propaganda ritlettcntc i probiviri o il lavoro delle donne e dei fanciulli si pot.eva associare coll'intransigenza cara ai rivoluzionari, e che, per contro, hi propaga.nda del divorzio porta fatfllmente nlPunionc, fin olt1·c la. cerchia. dei partiti popolari, pur con gli odiati bor– ghesi. Ciò nonostante, i predicatori della rivolmdone e dell'intransigenza si occuparono soltanto ,!cl di– vol'zio e ne chiacchierarono a tal segno da. lasciar supporre che, nel proletariat.o, uomini e donne si vo– lessero bene come cn.ni o gatti. Vag·itazione in favore delle d◊nnc e dei fanciulli si estese poi ai nostri Cir– coli, ma per lo stimolo venuto a loro d:-llle Camere di Lavoro: pcrchè i Cil·coletti sono sempre in attesa d! lllHl parola d'ordine per votare ... un ordine del :;porno. .Nè voglio dire che la propaganda ciel divorzio sia da hulta1· via, come pensa qualcuno. [I di\•orzio è un istituto non difficile a. conseguire, giacchè gli ò f,1.vorevolcpcr:5ino il re; e IHtÒavern un'importanza notevole, non immediata, per le classi lavoratrici. Y'è tra i conserratori chi si acJoprn per ottenere Ja pace o l'unione tm clericali e monarchici, in vista del pericolo prolcta.rìo. Il divorzio, ò certo, rende– rebbe (JUCSt'unione improbabile o per lo meno poco sincera; onde il socialbsmo si gioYerebbe delle di– scordie nemiche. ~fa 11uesti calcoli non entrano nel– l'ablmco del perfetto rivoluzionario e però non sono stati fatti. .li divorzio è stata una. fortuiutta occnsione per riprendere le gesto eroiche del socialismo italiano, interrotte dalla pausaliheralc. Il cervello, impigrito,· svolge le usate forme di pensiero. Dopo il settanta l'Italia ebbe pilt patriotti che per l'innanzi; e tutti avevano da redimere qualche cosa, o 'l'rieste o Nizza o Malta. Pcrfìdhwano cli SCiilducciare l't:nima rivo– luzionaria ciel 1>opolo,e erano invece i custodi della trncLizione,ossia. del passato. Anche noi abbiamo gli i1Teclentisti. Molti elci socialist:i, che recano la. marca di f.tb – hrica delle Sezioni, hanno scarso il se11sodi ch1sse. Fanno 1>000,e il poco fanno male. Con alcune for– mulette imparat.iccc argomentano distruggere un mondo e crearne uno nuovo. 'l'uttociò che è com– plesso, o richiede stuclio e r>azien,-,a, li disgusta. Della vita conoscono la fol'ma patriarcale, cioè i primi bftlbettamonti del linguaggio socialista .. E~ così è avvenuto che in (bilia ò nata mm. fio– rente organizz11zione proletaria, tenuta sì a bat– tesimo e retta da alcuni nostri valorosi, ma di– versa cli tendenze e di spiriti dn. molti Circoletti J)O· litici; ·ccl è anche avvenuto che i deputati nostri, t.rnscuranclo questi, hanno preso consiglio, per l'adem– pimento del loro dovere, dalle associazioni operaie non classificate nell'esercito socialist:1.. '.l'ra il socia– lismo ufficiale e l1org,lnizzazione proletaria è poca conformità d'intendimenti, che domani potrebbe di– ventare antagonismo. Facciamo che non sia.. Una reazione vigorosa contro i semplici e contro i retori è cominciata felicemente. Bisogna dare al socialismo tutta intera l'anima del proletariato. Speriamo bene. L'orgoglio nazionale ci fa dire, che quello, che in tedescheria si compie irl cinque anni, noi facciamo in una. settimani1. C'ò ciel vero. rnfatti, il principio è buono. Ab Jol·e JJ1·i11cipium. J,inrico Ferri nel Socialisnw dei 25 mtLrzospezzava un'ultima lancia in favore dell'intransigenza. e contro il " popolarismo locale,., e nell'Avanti! del 31 marzo, fermata la ma- B1b1otecaGino B1arco novella all'impastatrice delle " coscienze socialiste ,,, caldeggiava. J'unione dei partiti popolari, flssegnan• dole un programma vastissimo. In sei giorni, quanti cc ne vollero a clomencddio per fabbricare l'Universo, egli strozzava .la sua propria tendenza e diventava più realista del re e pii1 t,uratiano di Filippo '!'urati. Oh virUt dell'ingegno italiano! ÙAHZU CASSOl,A. I.t'operra di l\llillettand <'• li. Lo scfope-1·0del O,•eusot. La recrudescenza di scioperi che segnalammo durante i due 1n·imi anni ciel Ministero Walcleck•Ro11sscau-i\lille– rand attesta. 1111 ris,•eglio incontestabile della classe ope- 1·aia,u11 ritorno di fiduciadel IHO!etnrintonelPaJ)plicazione delle leggi protett.rici del lavoro. J,a. OJ)l)Osizione borghese, o siasi manirestata con interpellanze al Parlamento o cogliarticoli dclt 1 /•.'co11omisteFrm1ç<lisdi P. Leroy-Beaulieu, lascia apprezzare i\l giusto \'alore questo fatto 111101:0, che il " Partito operaio frnnce;;e ,.,, nella sua furia ri\'Oluzio– na,fa di incriminare ogni azione di ~lillerandi fu il solo a disconoscere, accusando il Oovbrno della molt.cplicità. degli SCÌOJ)el'i. Promulgata la legge sugli infortuni del lavoro, Millerand si mise infatti a disposizione dello organizzazioni operaig..., per dilucidar loro taluni punti e non omise di 1·icordare che i prcmi dell'assicurazione rimanevano intieramente a carico dell'impresa. Così, nel 1800,vi ebbero 84 scio– peri, ossia l'I I °lo, scoppiati in occasione dell'applicazione di questa clausola tanto essenziale della leggci poichò essa ne designa tutto lo SJ>irito.Vedremo poi i risultati ottenuti dall'Jspezione <lei lavoro per l'applicazione cli questa legge, come di quella sulla durata del lavoro e sulla igiene e la sicurezza dei lavoratori. . . ,;,- )h\ ci c0n\'ieu 1>rima. J)arlare d'uno sciopero im1>ortantc, la cui soluzione fu il punto di pnrtcnzn del disegno di leggo su lo ~ciopero e l'arbitrato. Si tratta dei metallur– gici ,1e1Crcusot. Costoro a,,cvano appena scrollato il giogo morale, sotto cui s'erano addormentati durante trent'anni. 11 toro gran J>adronc, lo Schncider, aveva creato per i II suoi 01>erai 11 istituzioni di carità e di edu· cazione, che avevano assodata la sua nomea di padrone benevolo ed intelligente. Non paro,•a possibile che gli 01,erai del Creusot sì risvegliassero e sopratutto si con• cilinsscro l'opinione pubblicn. e il Governo. Fu in una Cooperati\,a di consumo 1 cren.ta dal loro padrone, ch.'essi pescarono l'idea di amministrare essi medesimi i loro interessi, l'idea dcli'\ liberti\ individualo e degli aggrup pamenti autonomi. J~ssireclamarono e ottennero Fammi•· nistrazionc della Coopernt.ha. 1 e ne trassel'o le risorse materia.li pel doppio sciopero che pose fine ali!\ domina– ;done industriale e clericale, materiale e morale, della clinastia degli Schneider. Il secondo sciopero (settembre 1800) si chiuse coll'ar· bitrato di Waldeck-Rousscau chiesto dagli operai e ac– cettato finalmente dalla l)irczione delle officine. Ma.al momento dell'arbitrato la.questione della. libertà di asso– ciazione sinda.c1~le si complica,•a.coll'ostilità sviluppatasi, nei due scioperi di maggio e settembre, fra gli OJ)erai

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