Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

CRITICA SOCIALE 67 ILMINISTE~O DELLE STRADE F RRATE Ciò, che era fllcile prevedere, avvenne: le Società ~i di– chiararono impossibilitate a s;opportnrc l'itumento di spesa che avrebbero dovuto introdurre nel loro liilancio, qua– lora avessero concessi ed attuati i ruoli organici richiesti dai ferrovieri e disposti dall'art. 103 del contratto di esercir.io stipulato nel 1885 collo Stato per le Strade rer– rnte adriatiche, sicule e mediterranee. Le Società hanno solennemente dichiarato che di ruoli organici non no vogliono sapere - e che, non potendo esse disporre al di là. di un milione annuo circa poi mi– glioramento degli stipendi del personale, lasciavano che il Governo concludesse coi rappresentanti dei ferrovieri quegli accordi che meglio stima\'a del caso per una SJ)eim superiore - la qunle, naturalmente, aYrehbe dO\'uto sop- 1>ortarsi dal bilancio dello Stato. Dopo tutto, le Società -· nell'interesse dei loro azio– nisU - non ))otevano parlare o fare diversamente da quel che hanno parlai.o e fotto; se per 17 anni si tra• sciuò a vuoto la questione degli organici, la colp:L non è delle Società, }Jer le quali l'organico numerico sarebbe la camicia cli for1.a contabile ccl amministrati\'a.j ma del Ministero e del Parlamento JJro tempore che sancirono la convem:ione ciel 1885,che consegnava a.mano di privati il monopolio di srruttamento del la.\'oro su 100 mila. elci propri concittadini addetti al sel'vizio di ferrovia. La mente vasta e liberale di quel J>otente uomo di Stato, che fu Quintino Sella, avern, sapientemente p1;0- posto ed ottenuto dal Pnrlamento il l'iscatto flellc fer– rovie Romane e dell'Alta. ltalia.; e ne avevn organi1.,rnto · l'esercizio di Stato in attesa. che \'eni.sse a scadere la concessione delle linee J>roprie della Socielùdelle ferrovie meridionali, onde riscattare anche queste e farle escr• cire dallo Stato assieme itlle altre. JI Sella - pa1·tendo dnl principio economico-sociale che u le strade ferrate "anno esercitate da chi ne ha. la " ))ropriet.'1, ed i grandi senizi pubblici comunali e na– ,c 1.ionali vanno riscattati e fatti funzionare, riSJ)Cttiv,t- 1: mente, dal Comune e dallo St:ito n - aveva tutto pre– disposto perchè anche il scr\'izio di ferrovia, al ))ari di quello di posta e telegrafo, venisse comJJletamento in– canlinato 11ell1a1.iend:idi Stato a datare dal 1° gennaio del 1885: per modo che le tre grandi Reti u settentrio– nale, centrale e meridionale n uon potessero SCl'\'irc altri interessi che quelli generali della nazione, il cui bilancio a\'eva fornito il danaro per costruire in proJ)ri9 la maggior parte delle rispetti\•e linee, e ne paga\ 1 a lo sOY\'enzioni chilometriche, larghissime, JlCr l'esercizio a mano di terzi. Senonchò, morto il Sella, il suo piano di riscafto ge– nerale, cosl bene iniziato coll'attuare l'esercizio <li Stato per le linee Romane e dell'Alta ltalia, veniva intcrn– mentc falsato dai miubtri Depretis, Oenala e Mnglfnni: i quali, scostandosi dalle norme rudimentali del Governo di Stato, permisero che venisse dimenticato il termine utile per denunciare 111 conrnnzione 25 agosto 1862, sti– pulahi colla. Socielù pe,· le strncie ferrate merfr1ùmali, la– sciando così questa in 1>ossessodelle sue liuee fluo alla scndenrn della. nuova coiwenzione del 1885. La quale omessa denuncia costa orn al contribuente italiano la somma ingente di 35 milioni annui, che lo Stato 1>ag,ialla 1>rcfata Societ.à per sonenzione chilo– metrica di lince che quest'ultima mantiene ecl esercisce a tutto rischio, J)Cricolo e spesa della :Nazione. (Vedi articolo 7 della convenzione 1885 colla Rete Adriatica.) *.* Ho voluto accennare incidentalmente al riscatto ed e.~ei·ciziogeneralo di Stato delle ferrovie, ideati ed ini– ziati dal compianto Sella, onde non si abbia a dimenti– care che il disdire le \'igenti con\'enzioni, mentre è atto di tutto e solo interesse nazionale, è altresl un doveroso omaggio alla memoria di un uomo, la cui vita. non fu che uno studio ed un sacrificio continuato per dare al– l'azienda. di Stato salda., onesta. ed oculata base ammi– nistrativa., la qua.le fosse prudente o sicura. prepara– zione J)Cr<1ucll'assetto sociale, che - sebbene ostacolato e combattuto p:\SSO a. passo dalla avidità egoistica. dei pochi - non dev'essere perduto di mira dall'uomo di Stato che non ignora come i ser\•i..:ì rl'indole pubblica non dO\'OUOformare oggetto di privata. speculazione. Come dicemmo, le Socioti\ non possono, nè debbono accettare o stabilire alcun ruolo organico numerico: - se così fa.ces.':lcro,nou potrebbero più essere Società ano– nime pc1· a,doni. Ad ogni modo, quando lo Stato interviene, come nel cnso presente, ))Cl' addossar:-i una parte del pagamento dc~!i stipendi del personale appartenente a Società Jlri• vate, l'esercizio di quel dato servizio pubblico non è piì1 nè privato, nò di Stato: - ma riveste un carattere di promiscuitil talmente illegittim1i ed anomala da. non poter pili garantire il buon andamento de\Pazienda nò da.I lato amministrativo, nè sotto l'aspetto della mo– rfllitfl.. JI sistema. delle Hcgìe cointeressa.le rrn. Stato e Società. prirnte ha fa.tto il suo tempo . ..:._Abbiamo visto come anche la Regia dei tabacchi dovette cessare dopo il primo ))Cl'iodo di esercizio J)oichè, ad ogni anno che passava, si accresceva illimitatamente il danno del bi– lancio economico e morale della nazione. Col 31 dicembre Hl04 scade il primo ventennio di esercizio privato delle strade rerratc, contemplato dal– l'articolo G del contratto appro,,ato colla. legge del 27 aprile 1885. - Diciotto mrni cli esercizio privato di ferrovie pubbliche, dove tutto si rinnova e !ti ricostrui– sco a. !,;pese dei cittadini (dal ponte che crolla n.l bi– nario che si guasta, dalla. locomotiva. resa inservibile al11asse ciel carro merci, dalla nuO\'a carrozza per viag– giatori al t1Lvolociel capo stnzionc), hanno a sufficienza 1>rova.tala necessità che un tale ibrido sistema cessi - e che, come nello poste e nei telegrafi, anche per le ferroYie di carattere nazionale l'ìmJ>iegato che le serve di\'enti e sia esclusirnmentc impiegato dello Stato. Le convenzioni, a norma del citato articolo cli legge, vanno denunciato due tumi prima della loro scadenza, cioè entro il corrente anno.-· ])iscliciamole adunque su– bito - e, nei due anni di fra.ttem1>0 1 tutto studiamo e tutto prepariamo porchò l'eserci;,;io cli Stato abbia da so– stituire Feser,\izio 1>rivato 1 senza. scosse ed attriti, nei ser\'izi di movimento, di traffico, di trazione o di manu– te1nionc. A ciò ottenere basterà. che, nei 1>rimì anni di sua gestioue, lo Stato nulla. o ben J>OCO muti nella organiz– zione data ai servizi delle attuali Società esercenti: le innovazioni e le modificazioni di migliore interesse pub– blico ed ammiu.istrativo si introdurranno J>OCO per volta, con oculah\ prudenia e mano mano che ne viene rico– nosciuta. la necessità e convenienza. E poichò ogni azienda industriale, sia essa esercita da

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