Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

90 CllITIC:\ SOCIALE cipio, converrebbe prolungare il termine - forse, acl ogni modo, tro1>po breve - di cinque anni, il quale riuscirebbe troppo scoraggiante e quasi proibitivo per l'industria privata .. In Inghilterra si levò un infinito clamore contro 1a legge sulla luce elettrica del 1882, la <1uaJe consentiva l'espropriazione dopo soli ventun anno: le Compagnie trovavano questo termine troppo breve perchè l'impresa potesse svol– gersi tanto da fornire una sufficiente rimunerazione Al capitale impiegato, e così pochissime chiesero con– cessioni, tanto che nel 1888 il Parlamento si vide costretto a raddoppiare <1ncl termine. Jl progetto farebbe opera proficua se - dopo avere rinunziato alle disposizioni troppo minu:dose e vin– colatrici per le imprese municipa .liz:1.a.te- contenesse qualche disposizione relativa alle imprese esercitittc dall'industria privata. ]~sso potrebbe - come fanno alcune leggi americane - chiamnrc gli elettori mi 'referendum, non solo quando si tratta di assumere Je imprese in gestione diretta, ma anche quando si vuole affidarle a Compagnie private, potrebbe limi• tare la durata massima delle concessioni, e potrebbe forse anche stabilire norme per Ja fissa.,-ione e la variazione dei prezzi e delle tariffe in relazione coi profitti realizzati dalle Compagnie. G. V. LECASE OPERAIE ININGHILTERRA Il. Ln. "larnl qucslion,, - Le Cooperative e le Società semifilantro1•iclu:~ - Gli " housiug ncts ,,. Osserva George IIaw (') che la moderna lottn. per le case operaie a buon mercato ricorda la lotbL ciel secolo scorso per il pane. Anche durante l'agib,zione l)er la revoca delle corn laws si diceva dagli oppo• sitori che non si poteva llnd;1re contro certe cnuse economiche e che J'alto prezzo del pane doveva i1t– tribuirsi sem1>licemente a.Ile immutiibili leggi della domanda e clell'offurta. i'tfa, in realtà, la carezza, del pane e delle case em ed è dovuta alla stessa. pre– sun:.-.ionecapitalista. Allora. si presumeva che il grano si dovesse crescere anzitutto per il profitto del col– tivatore, invece che per il nutrimento della p0J)Ola• zione. Il -coltivatore era protetto dalle co1·11, laws o Ja. popolazione pativa la fame. Oggi le alte pigioni sono causate dalla presunzione che le cnse siano anzitutto fabbricate per il profitto ciel proprietario, invece che per l'alloggiamento clelhi 1>opolazione. E mentre i proprietari sono protetti, la. popolazione manca di cuse. Il probléma sta dunque qui: come sottrarre la 1>opolazione operaia - quella cioè su cui il landlor– dismo esercita il suo sfruttamento più acuto e piìl prc:Hìcuo - a!Pingiustizia della presunzione capita– lista, o, in altre parole, alla tirannia della specula– zione privata. J~ la prima difficoltà è la stessa che sta alla radice dei maggiori mali sociali inglesi: la. lcuuiquestion, la. questione della proprietà della. terra. La Commissione Reale, che ha studiato la. qnestione delle case operaie, raccomandava in un 111emora11dwn, aggiunto 8,1 rapjlOrto, l'espropriazione obbligatoria da parte della :Municipalitit d'ogni arca cittadina: una specie di municipalizzazione, come primo passo verso la nazionalizzazione della terra. Ed a questo passo })l'CStoo tardi bisognerà. venire. Perchè in Inghilterra. c'è - anche peggio della speculazione - il mono• Bib 1oteca Gino B1arco polio privato della terra. Londra è vasta e copre un'area. d.i ben centoventun miglia quadrate: ma i proprietari del terreno su cui sorge la mastodontica città si possono contare sulla punhl delle dita. Una metà di Londra ap1>artiene a tre Pari: il duca di \Vestminster, il duca di Bedforcl e l'Ea.rl Cadogan. Essi traggono annualmente una rendita favolosa da queste loro proprietà. e ne serbano così gelosamente il monopolio che, da soli, dispongono delle abitazioni cli milioni cl.iindividui. Non c'è Consiglio cli Borough o di Contea, non SocietlL edilizia o privato specula– tore che possa acquistare, a qualunque prezzo, Ja piil piccola porzione del suolo di questi tre lords, per fabbricarvi dei quartieri operai. J~ssi non vogliono avere a che fare colla povera gente. Nelle campagne avviene Ja stessa. cosa. Par egli credibile che queste verdi distese di prati e di bo– schi, dove non vedete per miglia. e miglia anima, viva, soffrano la stessa crisi deJl'Jfast End cli Londra? J.->mei pochi abitatori della comit1·y vivono egual– mente pigiati e in condizioni egualmente insaluhri e immorali degli operai di \Vhitechapel. Le silenzioso vallette del Derbyshire hanno il loro housing-1,roùlem, tal quale come i tumultuosi centri cittadini. Non ci sono abbastanza cotfages o abba– stan:t.a ampie: i contodini vivono in cinque o sei per stanza e la percentuale degli incesti e d'altre forme brutali della criminalW, vi ò altissima. E perchè non ci sono cottages nel Derbyshire? Perchè quei lami– oumers, il duca cli Rutland e il cluca. di Devonshire, hanno acquistato tutti i terreni ciel distretto, allo scopo di prevenire lu forma'l.ione di villaggi e bor– gate in tutta Parert adiacente ai loro possedimenti già estesissimi. Nel \Varwickshire i propriebri si chiamano conte di Campedown e marchese cli Northampton, ma la storia. è la medesimi!, e, Yolenclo,si potrebbero citare cent.inaia cli casi consimili. Non solamente i grandi signori dell'aristocrazia inglese possono permettersi il lusso di lasciare che le loro t.erre rimangano in– colte e passive - al duca di lledford, anzichè ren– dere, costano 200.000 lire all'i:rnno ! - ma, per cre– sr.ernc Ja poesia., vorrebbero aJlontanare da esse e dalle ,•icinanze perfino ogni vestigio profanatore di attività umana. Se potessero, essi comprerebbero bene tutte Je sMres della vecchia Inghilterra per spopo– Jarle e ridurle ad altrettante tenute di daini e di fagiani! Se passivi però sono ai Pari, che li posseggono in usurpazione dall'epoca della Riforma, i terreni della campagna, più che proficui sono quelli della città. QuiYi il v~1lorecresciuto alla proprietl~ dalle necessità e clai miglioramenti della vita collettiva - mezzi cli comunicazione, opere di iniziativa municipale, parchi, abbellimenti d'ogni genere - va a tutto vantaggio del landlord. La presenza della popolazione, le co– struzioni e i lavori fatti da essa sul suolo, ne au• mentano il prezzo, ma questo aumento non guada– gnato (l'u11em·11ecl increment) è a tutto beneficio del proprictario 1 senza, per altro, ch'egli abl)ia fatto o speso nulla per raggiungerlo. In Londra il valore del terreno cresce in ragione di circit tredici milioni all'anno, cioè di 125.000.000 circa in capitale: il che rappresenta, per dirla con Sidney "\Vebb, il regalo di capodanno della. Londra. elci lavoratori alla Londra dei ricchi. La legge dovrebbe intervenire. Il lmuUonl londi– nese, sia pur gmve la carestia di case e l'imperioso bisogno di spazio per nuove costruzioni, mantiene il terreno di sua proprietà. vacante e inattivo più a. Jungo che può. Egli paga tasse solo sopra il valore agricolo del suolo, due sterline l'acre, anche quando il suo valore reale è cli mille sterline l'acre o più. Ma egli aspetta, prima di vendere, che il prezzo ne

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